Visualizzazione post con etichetta essere mamma. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta essere mamma. Mostra tutti i post

venerdì 23 giugno 2023

6 anni di voi

  6        anni                                   6 anni

Fatico a credere che siano già trascorsi sei anni dalla vostra nascita.

Ricordo bene l'attesa di voi, il peso del pancione, l'angoscia quando non era chiaro se sareste nati entrambi sani, il caldo di quel giugno prima e dell'estate poi, il ricovero a Torino, l'afa, il rumore costante in reparto e la mancanza del Ricciolino biondo.

Eppure non importa, perché ora voi siete qui, sani e felici.

Così uniti ma anche così diversi, con due caratteri quasi opposti, gusti talmente differenti che a volte mi domando come sia possibile che, comunque, possiate andare tanto d'accordo.

Siete complici, amici e solidali ma a volte vi picchiate e litigate come matti tra di voi, tenendovi poi il broncio per...mezzo minuto!

Il biondo e la bruna, occhi chiari e occhi scuri, goloso di dolci l'uno, pazza per il salato l'altra. Uno tutto vestiti comodi e super sportivi e l'altra che cerca sempre di essere elegante e "bella".

Orsetto che non si guarda mai allo specchio, Principessa che ci starebbe davanti per ore.

Uno super tenerone e affettuoso solo con chi conosce molto bene, mamma e papà in primis, l'altra espansiva e affettuosa con tutti ma con i suoi due fratelli più che con chiunque altro.

Orsetto, che mi salta in braccio e si aggrappa al collo come un piccolo koala, non si alza al mattino senza "l'ascensore", Principessa che chiacchera incessantemente e quando non chiacchera, canta.

Entrambi molto sensibili, intelligenti, pronti nel ragionamento, audaci nel gioco e nello sport e selettivi nelle amicizie ma l'una più aperta alle novità (che se poi sono negative la mandano in crisi) l'altro più diffidente e "scrutatore".  

Orsetto, che quando può, lascia fare agli altri e non si sforza, tanto c'è sua sorella che gli viene in aiuto, a volte fin troppo, Principessa che dal troppo voler fare, aggiustare, creare e sistemare, a volte combina pasticci e fa perdere la pazienza.

Il vostro sorriso, i vostri occhi vivaci e le vostre risate, l'una cristallina, l'altra profonda e tonante, sono rimaste uguali a quando non avevate che pochi giorni.

Buone forchette, di insaziabile appetito, in campo alimentare ma non solo.

Orsetto non riceve mai abbastanza informazioni, vorrebbe sempre saperne di più sul funzionamento di ogni oggetto e su ciò che accade intorno a lui, mentre Principessa non si stanza mai di ascoltare fiabe, miti e leggende e inventa storie e canzoni senza posa.

Lui adora lo spazio, il corpo umano, la cucina,  la musica ed il calcio.

Lei ama giocare "alla famiglia" ed "alla maestra", prendersi cura degli altri, danzare, cantare, disegnare ed i cavalli.

Quando vi guardo e poi guardo il vostro fratellone, in lui vedo un miscuglio di voi due, perché vi assomigliate davvero tanto, a tratti, anche nel carattere.

I sei anni segnano il passaggio alla scuola elementare, ad un mondo un po' più adulto, di maggiori doveri ma anche maggiori saperi.

E io spero che la vostra curiosità, fantasia e allegria rimangano  immutate, giorno dopo giorno, dentino da latte dopo dentino da latte, che Orsetto ha già iniziato a perdere, proprio nel giorno del mio ultimo compleanno.


L'uno per l'altro, ciascuno dei due a modo proprio, ci siete sempre, così come mamma, papà e fratellone ci sono sempre per voi e su questo potrete sempre contare.

Buon compleanno gemelli del mio cuore!


mercoledì 21 giugno 2023

La fine della scuola e l'estate che arriva

 21 Giugno 2023


Giornata internazionale dello yoga, che questa mattina ho celebrato con i 108 rituali "Saluti al sole".

Compleanno di mia suocera, con cui abbiamo brindato ieri sera.

E naturalmente, solstizio d'estate.

E' stato e sarà ancora un periodo intenso.

Il Ricciolino biondo, che ormai tanto biondo non è più, ha concluso il suo primo anno alle scuola medie con gite scolastiche, pic nic o panini al bar (con gli amici, con i compagni di classe, con i soli compagni  maschi ecc), tanta stanchezza, la nausea verso il regostro elettronico e le e-mail e la voglia di vacanza: tutto nella norma, insomma.

La pagella è stata ottima e ne siamo contenti perchè si è dato molto da fare organizzandosi bene con i numerosi impegni sportivi (allenamenti di sci nordico, arrampicata, nuoto, ciclismo e gare) e prestando attenzione in classe. 


Adesso la stagione ciclistica è ormai ben avviata e si susseguono gite in bici, allenamenti e gare su MTB e ST, a cui si alternano i pomeriggi di gioco con gli amici e le letture. Insomma: è finalmente estate per lui.

Orsetto e Principessa hanno concluso il loro percorso alla scuola dell'infanzia, con tanto di festa finale, consegna dei diplomini, pizzata con le maestre e merenda tutti insieme.

Stanno ancora frequentando ma siamo agli sgoccioli e presto si sposteranno al centro estivo.

A settembre inizierà l'avventura alla scuola primaria e, mentre vedo che loro sono pronti e guardano avanti senza timori, io penso a quanto mi mancheranno le chiacchere con le maestre, l'assenza di compiti, i lavoretti ed i disegnini (sì, gli stessi che dicevo che non sapevo più dove mettere) e la semplice spontanietà della prima infanzia.

Nostalgia canaglia, anche se rispetto al primogenito, non piango più e attendo i cambiamenti con più serenità.

Intanto, anche i piccoli continuano con il corso di ciclismo, i giri in bici, i giochi al parco e tanto altro, dopo un autunno - inverno - primavera con nuoto, arrampicata, sci nordico, musica e canto.


Ormai qualche mese fa abbiamo chiuso la stagione sciistica in bellezza, con gara sociale, pranzo in rifugio, salita in motoslitta per i bimbi e discesa in raspa per gli atleti.

Io, peraltro, dopo cinque anni dalla rottura del ginocchio, ho trovato il coraggio di tornare in pista e andare veloce come piaceva a me e l'iniziale timore si è sciolto come neve al sole, è proprio il caso di dirlo. Quanto mi era mancato lo sci di discesa, è impossibile da spiegare! 

Principessa ha partecipato per la seconda volta al Coro dei piccoli del paese, cantanto in occasione del concerto primaverile della banda insieme ai suoi amici "coristi", come già a Natale.

Poi, con Orsetto, si sono esibiti nel saggio di musica della scuola frequentata durante l'anno (presso la banda del paese limitrofo, tanto per mantenere namicizie ovunque ;-))

Ora cantano e strimpellano il mio pianoforte ed i loro strumenti in libertà, come vacanza vuole.



Anche per loro, naturalmente, ogni tanto ci sono le garette promozionali in bici, al seguito del fratellone.


E noi genitori? Siamo abbastanza stremati ma certo non ci fermiamo.

Tra escursioni, giri in bici, pranzi e cene in compagnia e il lavoro, siamo ben occupati e spesso molto assonnati.


Per la prima volta dalla nascita di Orsetto e Principessa siamo riusciti a concederci una notte fuori solo io e l'Alpmarito, seppur senza andare molto lontano, e ci siamo goduti una super cena e qualche ora tutta per noi, grazie al regalo di un amico prezioso e la disponibilità della nonna.

Dovremmo farlo più spesso, è certo.


L'orto ha ripreso vita e la maggior parte dei piantini sta crescendo bene. L'erba, invece, cresce fin troppo ed è tutto un tagliare , ahi ahi!



Abbiamo festeggiato il mio compleanno


 e stiamo organizzando i festeggiamenti per Orsetto e Principessa, che hanno già ricevuto in regalo una giornata alla Zoom Torino con la cuginetta.


Il caldo ha già iniziato ad infastidirmi quanto le zanzare ma, per ora, è ancora sopportabile e quindi non mi lamento.

E poi, in fondo, che estate sarebbe senza?




martedì 20 settembre 2022

L'inizio di un nuovo ciclo scolastico

 Eccoci qui, all'inizio delle scuole medie.

Perchè per me sono e saranno sempre "scuole medie", perchè "scuola secondaria di 1° grado" non evoca gli stessi ricordi.


Ti ho accompagnato nel tuo primo giorno in questo nuovo ciclo di studi, attendendo con altri genitori, amici di lunga data, di medio corso o quasi nuovi e semplici conoscenti, mentre tu andavi a salutare tutti i volti noti, rigorosamente solo di sesso maschile, perchè questa è l'età dei "mondi separati".

Ho ascoltato il solito discorso motivazionale della dirigente scolastica, sempre pronta a ringraziare insegnanti e personale scolastico, perchè i genitori non li ringrazia mai nessuno, nonostante con il Covid...

Mi sono seduta all'auditorium per sentire le informazioni di base di inizio anno sul funzionamento della scuola e vedere in viso alcuni professori, che però non saranno i tuoi, perchè la scuola è iniziata una settimana dopo rispetto alle altre regioni ufficialmente per iniziare con tutto il personale ed invece è andata come al solito. Non che ci avessimo creduto sul serio.

Alla fine ho bevuto un caffè in compagnia e sono andata a lavoro, per poi tornare a prenderti tre ore dopo.

Ho resistito e non ti ho chiesto nulla, aspettando che fossi tu a raccontare, a voler condividere qualcosa di questa tua nuova avventura.

E tu, dopo mangiato, sei partito come un fiume in piena a descrivere classe, professori, intervalli ecc.

Mi sono emozionata, più ancora che al momento dell'appello, bambino per bambino, classe per classe, nel cortile.

Mi sono emozionata perchè avevi di nuovo gli occhi luccicanti, i gesti nervosi, la voglia di narrare, la curiosità nelle domande, il tono allegro nella voce.

Ed erano almeno tre anni che scuola, per te, non faceva più rima con voglia di imparare e conoscere, che ti eri un pò spento, come frenato in quell'entusiamo che ti ha sempre caratterizzato nello sport e nella vita in famiglia.

Eri stufo delle elementari, come è giusto che sia dopo cinque anni nello stesso ambiente. 

Ieri sei partito con lo spirito giusto e io ti auguro di mantenerlo per tutti i prossimi tre anni, anche quando ci sarà da lavorare sodo.

Io, in cambio, prometto di non assillarti con la fatidica domanda: "Allora, come è andata oggi?" o sue varianti, alla quale, da che mondo e mondo, i figli studenti rispondono: "Normale", quando non "Malissimo" o un timido "Bene", per poi eclissarsi.

O succedeva solo in casa mia?!?

I tuoi fratelli, intanto, sono a scuola già da una settimana e iniziano a lamentarsi per le alzatacce, mentre le temperature esterne scendono...tutto regolare, insomma.


E voi ed i vostri figli? Come è andato l'inizio dell'anno scolastico, a parte le foto di rito sorridenti con la cartella?

venerdì 1 luglio 2022

E sono 5 anni. Auguri bimbi miei!

Scrivo in ritardo, a festeggiamenti finiti.

Scrivo dopo una lunga pausa, scrivo un pò di fretta, mentre sono già in ritardo nella preparazione della cena.

Scrivo perchè voglio che queste mie parole per voi rimangano, comunque, nero su bianco.

Scrivo perchè nella notte di San Giovanni, mentre nella città in cui siete nati esplodevano i fuochi d'artificio (ops, di dentifricio, come li chiamate voi) e a Gressoney bruciavano i falò e si tornava a brindare con i boccali di birra della Bierfest (finalmente!), voi avete compiuto 5 anni.

Non è facile crederci perchè questi cinque anni sono stati insieme eterni e rapidissimi.

Se penso al ricovero pre parto, ai tuoi primi giorni in TIN, Orsetto, al rientro a casa sola con te, Principessa, divisa tra un appartamento pieno di scatoloni ed un immobile ancora in via di ultimazione;

se penso che nel frattempo vostro fratello stava finendo il suo percorso alla scuola dell'infanzia ed il papà era occupatissimo al lavoro, lontano, come purtroppo spesso d'estate;

se penso al trasloco ed ai lavori da seguire, mentre facevo la spola tra le case, la vostra nonna e la TIN;

se penso ai primi mesi con voi ed il ricciolino, nel caldo dell'estate e poi nel freddo piovoso dell'inverno,

se penso che non avevate che sette mesi quando mi sono rotta il ginocchio e ho dovuto cavarmela e vi spostavo in giro per casa con la sedia con le ruote da scrivania,

se penso a quanto eravate piccoli piccoli ma forti e sani, allora, e a quanto siete magri magri ma forti e sani, ora, 

se penso a come vi guardate, vi abbracciate, vi picchiate, giocate insieme, ridete e parlate continuamente, con noi e tra voi,

ecco, se penso a tutto questo e molto di più, 

mi sembra davvero incredibile che siano passati cinque anni da quando vi ho messo al mondo.


Abbiamo festeggiato, decisamente in grande. 

Con una torta al cioccolato ed una rosa e lilla.

Vi abbiamo portato alla vostra prima festa della birra, un battesimo da gressonari che vostro fratello ha potuto vivere più tempestivamente e che invece con voi è arrivato più tardi (ma in fondo, che importa ora?)

Avete giocato con i vostri amichetti, abbracciato le nonne, soffiato tante candeline e scartato tanti regali.

Perchè la vita va celebrata. 

E se voi, con la vostra vitalità, lo fate ogni giorno, a volte anche a noi grande qualche volta serve farlo.

Tu Orsetto, così serio e concentrato, a volte. Così tenero e coccolone ma nello stesso tempo così amante dei tuoi spazi e cocciuto e testardo. 

Tu, che ai dolci non sai resistere, mai.

Le tue scenate sono lunghe, i tuoi pianti insistenti, quando ti ci metti (per fortuna raramente), eppure quando ridi, hai quella risata di pancia, forte e profonda, che ci contagia tutti e ti fa ridere anche gli occhi.

Tu, sempre in movimento, che ami anche puzzle e lego e quando hai sonno, semplicemente, ci dai un bacio e vai a dormire.

Tu, che in montagna salti come i camosci e ti arrampichi come un geko.

Tu, che sai fare le somme e smonti tutti i giochi per capire come sono fatti.

La smetti di farti servire da tua sorella, pigrone? La stessa sorella a cui però porti lo zaino in montagna e che dichiari di essere pronto a proteggere perchè sei forte..

E tu Principessa, che passi lunghi minuti a pettinarti davanti allo specchio, mi fai impazzire con richieste di trecce e acconciature "da regina" che io non so ancora fare e indossi solo e sempre vestiti e gonne, oppure il completo da bici, senza vie di mezzo.

Fiori per due dalla nonna

Tu, che ti lamenti perchè la divisa della squadra di calcio non ha la gonna e ci sgridi se ci prepriamo per andare ad una festa e non siamo abbastanza eleganti.

Tu, che sai già scrivere il tuo nome e cognome correttamente, ma anche quello dei tuoi fratelli e riconosci lettere e numeri al volo. Tu, che vorresti ti insegnassi già a leggere, mentre io freno e preferisco leggerti le storie di principesse ed eroine che ami ad alta voce.

Tu, che spesso vieni a trovarmi nel lettone, mi riempi di baci e di complimenti.

Tu, così disponibile con il tuo fratellino e sensibile al suo umore, che vai a scuola ed al centro estivo sempre volentieri e con il sorriso e se a casa non ci sono i tuoi fratelli ti senti persa.

Tu che non parli, urli sempre con il tuo tono alto e squillante. Tu che non cammini, corri.

Tu, che mangi salato anche a colazione.

Tu, che balli e canti sempre, con il sorriso negli occhi e in viso ma quando è ora di scarpinare in montagna ti lamenti incessantemente per la noia.

Voi due, siete gioia e fatica, risate e sgridate, legame e litigi, complicità e qualche dispetto.

Voi due, vita.

Auguri bimbi miei.

Vi auguro di continuare la vostra vita di amicizie, affetti, legame fraterno, allegria, gioia di vivere, voglia di sognare e sperimentare ma con radici salde ed una famiglia in cui rifugiarvi all'occorrenza.

Siate come siete e ciò che sentite e desiderate essere, sempre.


Voi, circa quattro anni fa


venerdì 30 aprile 2021

Le letture dei gemelli: "Lei ci sarà sempre", per la festa della mamma

 "Lei ci sarà sempre", di Thierry Lenain e Manon Gauthier,

ed. Il leone verde piccoli, gennaio 2020, pag. 24



Una piccola chicca.

Un albo delicato, poetico, ricco di amore, in cui un figlio ricorda la sua mamma e la sua costante presenza in tutti i momenti della sua vita. 

Non nelle occasioni ufficiali, in cui la presenza materna è quasi scontata,  ma nella quotidianità di un bambino, dalla gravidanza al primo passo, ai giochi insieme.

Perché: "..Lei ci sarà sempre."



Il messaggio e la delicatezza di questo libro mi hanno conquistata e sono piaciuti moltissimo anche ai miei bimbi, a cui io l'ho letto e riletto e riletto ancora ma utilizzando il verbo essere al tempo presente.

Le illustrazioni, copertina a parte (che è molto dolce e mi ha attratto subito) hanno un  tratto un po' "spigoloso" e una prevalenza dei toni del verde (colore che  amo solo nella vegetazione) che non me le ha fatte apprezzare molto. 

Questione di gusto personale, perché sono comunque espressive e rendono bene il senso del testo.



Un albo da leggere, per la festa della mamma o semplicemente per spiegare che l'amore di una madre non muore mai.

Con questo post, come di consueto, partecipo all'appuntamento con il venerdi' del libro di Paola.

martedì 23 marzo 2021

Intanto che il tempo passa

 Le settimane trascorrono e forse questa sarà l'ultima con le scuole aperte per i miei bimbi, perchè la zona rossa si avvicina a grandi passi. A mano che le proteste di piazza dei giorni scorsi e i numerosi studi che confermano che non c'è correlazione tra frequenza della scuola in presenza e contagi (perlomeno nella fascia d'età fino alle medie), compiano il miracolo.

Intanto, però, si cerca di lavorare e vivere il più pienamente possibile, per quel che queste restrizioni consentono e fra una quarantena e preventiva e l'altra, ovviamente.

Questo blog è nato come un diario in rete e quindi mi sembra giusto annotare quel che accade.

I bimbi crescono e Orsetto, soprattutto, in questo periodo ancor più dei suoi fratelli.

Domenica, primo giorno di primavera, ha imparato anche lui a pedalare, senza rotelle.

Così adesso siamo tutti e cinque ciclisti!

A vederlo, soprattutto da dietro, è facile confonderlo con il Ricciolino ed infatti ogni tanto le maestre della scuola dell'infanzia si confondono e lo chiamano con il nome del fratellone. Lui non se la prende.

D'altro canto, adesso i due maschietti giocano spesso insieme, alla lotta o con le macchinine o con le carte dei Pokemon o di Dragonball. 

Principessa si cambia vestiti almeno tre volte al giorno, scegliendo con cura abbinamenti e capi che le piacciano. In questo è pari pari al fratellone alla stessa età. O anche ad adesso, visto che il Ricciolino continua a farlo.

Non c'è giorno che non indossi una gonna o un vestito, meglio se con i brillantini o con i volant o perlomeno plissettata, preferibilemente in tutte le tonalità del rosa e del viola, con qualche concessione al rosso.

Spesso la sera indossa il pigiama (ovviamente o rosa o viola) e poi sopra il tutù da ballerina o la gonna con le luci al led che le ha regalato il mio sobrio fratellino. Poi mi chiede di mettergli video di ballerine con la musica classica e semplicemente balla, in salotto. E che nessuno la disturbi!


Code, trecce e codini sono una richiesta continua. Le scarpette da ballerina, le sue pantofole di casa.

Poco le importa di rompere un paio di collant al giorno e di tornare a casa con la gonna strappata o sporca di terra e erba, lei deve vestirsi "da ballerina" anche a scuola.

Da un lato, mi dispero, dall'altro sono contenta che si senta libera di esprimere se stessa, giocare in ogni modo e andare in bici anche con la gonna, il tutù o qualunque altro abbigliamento desideri.

Orsetto è l'unico che fa poche storie per gli abiti, indossa quasi tutto, purchè i pantaloni siano morbidi e le scarpe "da corsa". Ha bucato il piumino in mille punti infilandosi nelle siepi della scuola e perde piume mentre cammina. Lui ne ride di gusto, felice. In generale però è molto meno pasticcione di sua sorella, pur essendo molto fisico nel gioco. La sua amichetta del cuore è sempre la stessa e quando la nomina lo fa con aria sognante. Però mentre fino allo scorso anno giocava anche molto da solo, ora preferisce i suoi amichetti della scuola dell'infanzia.

Orsetto e Principessa hanno sviluppato un linguaggio tutto loro, fatto di giochi "per finta" che riprendono giorno dopo giorno  e di cui solo loro riescono a tenere il filo. 

La loro complicità è bellissima, da osservare. Anche se ogni tanto si picchiano, litigano e si mettono in castigo a vicenda.

Principessa appena torna a casa da scuola si aggrappa al ciuccio ed al suo doudou. Li molla solo mentre è immersa in un gioco. Quando cerchiamo di riservarli all'ora della nanna, ci guarda dall'alto dei suoi tre anni e mezzo e ci dice: "Ma sto giocando alla bambina piccola PER FINTA, il ciuccio ed il pupazzo MI SERVONO perchè sono una bebè".

E quindi niente, la furbizia va premiata e vince lei.

Quando siamo in ritardo e Orsetto si lancia in uno dei suoi interminabili capricci di puntiglio, piangendo sdraiato per terra, fino a che non minaccio di lasciarlo dove è e di andarmene, Principessa si mette a piangere anche lei implorando di non lasciarlo, perchè "è il mio fratellino!" e facendomi sentire una mamma di m....

E' molto protettiva verso Orsetto, che la premia lasciandole decidere 2 volte su 3 quale gioco fare e facendosi comandare quasi a bacchetta.

Il Ricciolino ha imparato ad usare le scarpe da ciclismo con gli attacchini, usa ogni pezzo di asfalto per allenarsi con lo skate e sogna gare di bici tutte le notti. E' praticamente autonomo nello studio, anche se io insisto per fargli fare più esercizi di francese, farlo leggere, scrivere e ripetere le lezioni, quando ha c'è tempo. La stagione di sci nordico lo ha aiutato a stare bene e gli è piaciuta molto.

 Senza non so come avremmo fatto.

E' un periodo in cui legge molto da solo, oltre alle nostre letture serali a due. 

Legge sia in francese che in italiano, soprattutto se si tratta di fumetti, da Tex a Topolino ad Asterix e Obelix.

Negli ultimi weekend in casa ci siamo ridati al giardinaggio

Abbiamo seminato in ogni tipo di vasetto fiori e vegetali vari, fatto talee e trapiantato fiori e viti. Messo resi e creato aiuole. Il prossimo passo sarà ingrandire il minuscolo orticello dell'anno scorso.


Qualche soddisfazione il giardinetto ce la regala. Soprattutto perchè la bellezza della natura è qualcosa che mi stupisce sempre e ha sempre il piacere di rischiararmi l'umore.

Io sto cercando di trovare uno spazio quotidiano per una breve meditazione e anche se fatico molto, sono 10 minuti che mi regalano un sonno migliore.

E poi mi sono data allo studio della prima serie di Asthanga Yoga. Prima o poi mi stufero' di ripetere sempre la stessa sequenza ma per ora ogni giorno è diverso, perchè ogni giorno compio progressi o noto particolari da correggere.

Manca sempre tanto, troppo. Soprattutto mancano stare con gli amici e lo sport. Questa notte ho sognato di nuotare e sentivo persino l'odore del cloro sulla pelle, la sensazione di pressione al naso durante le virate e..niente, mi sono svegliata quasi piangendo da quanto mi manca. Orsetto e Principessa chiedono sempre più spesso quando andremo in piscina ed in palestra d'arrampicata insieme. Il Ricciolino guarda le rocce e domanda quando potremo tirare fuori corda e imbrago. 

Abbiamo collezionato una serie infinita di merende, cene ed inviti a casa nostra ed a casa di nostri amici e amichetti dei bambini promessi per "quando si potrà", per le quali dovremmo poter rivivere l'anno che abbiamo di fatto perso. E invece.

 Cerco di vivere nel presente ma continuo a temere il futuro incerto. I bambini, intanto, crescono e, quando abbiamo bisogno di tirarci su il morale, prepariamo una torta, impastiamo una pizza, compriamo il gelato e andiamo a passeggiare o pedalare nei campi.


Crostata cioccolata e pere per la festa del papà

martedì 20 ottobre 2020

Il cartellone dell'appello giocoso: creare con i bambini !

Attività creative per i bambini.

Una delle prime cose che abbiamo fatto, questa primavera,alla chiusura delle scuole, è stato questo 

CARTELLONE DELL'APPELLO


 

per riproporre ai gemelli un momento di routine del nido per loro molto importante, l'appello mattutino.

Ovviamente, lo abbiamo ricreato in piccolo e inserendo il nome di tutti i membri della nostra famiglia, anzichè dei compagni di scuola.

Ancora oggi, che la scuola è ripresa, portando Orsetto e Principessa, all'infanzia e riportando il Ricciolino sui banchi della primaria, il cartellone staziona in casa, a ricordarci che ci siamo e ci saremo sempre!

L'attività è adatta dai 2-3 anni, con assistenza dei genitori pero'.

Occorrente:
Una cartoncino rettangolare rigido o un pannello di compensato rettangolare o il fondo di una cassetta di legno
Altro cartoncino semi rigido (che sia ritagliabile)
Pennarelli o matite colorate.
Puntine colorate
Fogli di carta
Colla stick
Forbici 



 
Come fare
Disegnate con i bambini uno scenario a voi familiare su un foglio di carta, A4 o più grande, a seconda delle misure del cartellone che volete realizzare, e coloratelo.
Noi abbiamo disegnato una casetta di fantasia, a simboleggiare la nostra.
 

 
 
Poi scegliete dei simboli, uno per ciascun membro della famiglia, se volete animali domestici compresi.
Disegnate (o stampate dopo averli cercati in rete), colorate e ritagliate i simboli.
Ritagliate tanti cartoncini quanti sono i simboli, della misura giusta per incollarli sopra.
Incollate ciascun simbolo ad un cartoncino e lo scenario al supporto rigido.

E ora, trovate una canzoncina, da cantare o ascolatre in sottofondo, per il Vs. appello e poi attaccate uno per uno i vostri simboli, quando viene fatto il relativo nome, al pannello, utilizzando una puntina colorata.
Una variante sarebbe incollare del velcro sul retro di ogni simbolo e un pezzo di velcro ciascuno sullo scenario, così che i piccoli non abbiano bisogno di puntine e non si facciano male.
In questo modo, pero', la posizione dei simboli sul cartellone sarà fissa, mentre con le puntine potete spostarvi a seconda dell'estro della giornata!

Ed ecco a voi l'Appello!

N.B. Noi come canzoncina di sottofondo usiamo "La mia casa" della 54° edizione (2014) dello Zecchino d'Oro, perchè piace molto a Orsetto e Principessa e la usavano due anni fa al nido.





venerdì 18 settembre 2020

Si è chiuso un ciclo.

Orsetto e Principessa hanno iniziato da una manciata di giorni la scuola dell'infanzia, dopo più di due anni di nido. 

Entrati a 6 mesi anagrafici all'asilo (qui, il loro inizio), per loro era una seconda casa e, le educatrici di riferimento, molto più che delle "tate". 

 Immaginate dunque il loro smarrimento e la tristezza, a non poter piu' frequentare a causa del lockdown e non poter neppure piu' giocare con i loro amichetti, piccoli e grandi. 

Durante l'estate, quando il nido ci ha comunicato che non avrebbero riaperto, al loro sentimento si è unita la mia nostalgia ma anche la rabbia ed la tristezza di una madre che c'era già passata e aveva vissuto con intensa emozione i saluti finali (come dimenticare il giugno in cui ha concluso il mio primogenito?), la festicciola di fine anno , l'inserimento alla scuola materna (già vissuto con il ricciolino e rivelatosi importante) e dunque sapeva ciò di cui erano stati privati i suoi figli e lei stessa.

Alcuni mi hanno detto che esageravo, a sentirmi così. Alcuni non hanno compreso. 

Francamente chi non c'era già passato non sapeva neanche cosa si perdeva, per cui logicamente non capiva. 

O forse si trattava solo di persone prive di una sensibilità come la mia (ovvero non insensibili ma diverse, magari più proiettate per carattere nel futuro, meno sentimentali oppure più pratiche o con figli che manifestano meno certi tipi di emozioni o che comunque non avevano avuto lo stesso attacamento alle educatrici...insomma, il mondo è vario!) 

Altri invece hanno provato sentimenti simili ai miei ed a quelli dei miei figli. In ogni caso, per me era importante "chiudere il ciclo", accompagnando i miei bambini verso la loro nuova avventura dopo aver salutato compagni ed educatrici e in qualche modo "celebrato il passaggio". 

E poi volevo avere l'opportunità di ringraziare le educatrici e la direttrice per tutto ciò che, in questi anni, avevano donato a me ed ai bambini. E non è stato poco!!!

Siccome non ero la sola a desiderarlo, alla fine io ed altre mamme abbiamo preso l'iniziativa e, al di fuori dei canali ufficiali, in luogo pubblico e neutro e in orario non lavorativo, abbiamo organizzato una semplice merenda di saluto tra bimbi dell'ultimo anno, genitori ed educatrici. 

All'inizio il timore era che molti non avrebbero aderito, spaventati di creare un "assembramento" o di problemi lavorativi con le istituzioni scolastiche. 

Soprattutto temevo che ci trovassimo in pochi, come era accaduto con la merenda organizzata alla primaria. 

Invece è stato un successo. Sicuramente anche per la maggiore intelligenza dei genitori dei bimbi coinvolti che per la maggiore intelligenza e sensibilità delle educatrici del nido, rispetto alle maestre della primaria del ricciolino, molto assenti già durante il lockdown. 

Hanno aderito quasi tutti e mancava solo una delle educatrici e solo perchè in viaggio. 

  C'è stata la merenda portata dai genitori e la consegna dei regali alle maestre, che ci hanno sorpreso consegnando i "diplomi" di bimbo grande ai bambini presenti ma anche, per chi ha partecipato, un libretto con foto e descrizione personalizzata del progetto "educativa domiciliare" dell'estate (ne ho accennato qui).

 Il tutto in uno spazio abbastanza ampio da consentire di non affollarsi e, per gli adulti, la mascherina, senza tante discussioni. 

 Insomma, è bastato volerlo ed organizzarlo, a dispetto dei limiti e paletti della istituzione. 

 I bambini si sono ritrovati, hanno giocato di nuovo insieme e salutato le educatrici, noi mamme e papà abbiamo potuto confrontarci, scambiarci i contatti e riannodare i fili della conoscenza. 

Ecco. Non è stato come sarebbe stato se il virus e le regole non ci avessero messo lo zampino e come era stato per il ricciolino o ad ottobre, ma è stato comunque emozionante e ha permesso di "chiudere il ciclo" in bellezza. Ci voleva! 

E ora...un nuovo inizio, ovviamente doppio. 


 

P.s. Anche voi avete organizzato qualcosa di simile? O lo hanno fatto le scuole? Come è andata? Per voi era importante?

mercoledì 29 luglio 2020

E' una estate strana.

E' una estate strana.
Iniziata in ritardo, perchè non poter uscire, non poter incontrare amici e famiglia, non poter andare in montagna, non è estate.



Il Governo, con le sue decisioni, ci ha rubato tanto, troppo. In primis la primavera, ma non solo.
Esperienze, riti, gite, vissuti, momenti insieme che non si possono recuperare. Per cosa? Per una pessima gestione di un problema sanitario.
Questa cosa non mi va giu' e so già che non dimentichero', non perdonero', neppure coloro che continuano a ripetere che fosse inevitabile agire cosi' (forse perchè hanno paura a guardare in faccia la realtà?) non per quattro settimane o persino 8 settimane ma per quattro mesi, non solo dove c'era l'emergenza ma ovunque.
Che poi in gran parte sono gli stessi che ora raccontano o postano foto di vacanze, spiagge affollate, festicciole per i bambini, aperitivi con gli amici e gite di gruppo. Perchè adesso è liberi tutti e "chissene" di cosa è stato portato via, basta andare in vacanza, no? Con la mascherina al collo, come un collare.

Inutile scriverne ancora, comunque.

E' una estate strana ma ora è estate.
Da qualche giorno troppo afosa ma fino a poco fa di un caldo sopportabile ed anzi molto piacevole e rispetto ad altri anni direi che è stato un giugno ed inizio luglio di lusso, quanto a clima.
Grazie meteo!
E adesso sopporto in silenzio, che tanto lo so che ad ottobre rimpiangero' il caldo, quindi faccio scorta.

E' una estate strana, ma la montagna chiama e noi rispondiamo tutte le settimane.
D'altro canto, ci sono solo da poco gli allenamenti in bici del ricciolino nel weekend ma le gare non si possono fare, quindi se da un lato dispiace per lui, che viveva ogni gara come la festa collettiva che era (e per fortuna!), dall'altro riusciamo a fare le nostre amate camminate e quindi va bene cosi', cogliamo solo gli aspetti positivi e sorridiamo tra i monti. Perchè mica sipuo' sempre essere tristi ed arrabbiati! Voglio collezionare giornate belle, sempre.

E' una estate strana.
Senza il nido, che ci sarebbe stato sempre tranne due settimane di agosto.
Manca, tantissimo, a me ed ai piccoletti di casa.
E' uno strazio quando ne parlano, senza neppure sapere che ci sarebbe stata anche la loro festa, la loro recitina finale e la consegna dei diplomi di "grandi".
Un rito mancato, che mi fa male e fa male alle educatrici e non importa se in tanti non capiscono il mio dolore, la tristezza dei miei figli. Noi sappiamo.

Eppure c'è del buono: i centri estivi.
 



Lavoretti realizzati al centro estivo e con le educatrici a domicilio


La prima settimana, nel primo che ha aperto, non è andata benissimo per i piccoli, molto meglio per il grande.
Troppo ossessivo il richiamo all'igiene ed i controlli, assurdamente lunghe le entrate e uscite scaglionate (per dire, noi pagavamo dalle 8.00 alle 17.00 ed entravano alle 9.30, altri entravano alle 8.00 ed uscivano alle 16.00..), scarsissimo il contatto fisico con bambini che comunque sono piccoli.
Poi ha aperto come centro estivo quello che era un nido privato, a due passi da casa, ed è andato tutto bene.
Il grande frequenta full time e non vuole piu' smettere, continua ad aggiungere settimane, che quest'anno paghiamo volentieri perchè lui ne ha davvero bisogno.
I piccoli purtroppo fanno solo alcune giornate ma sono felici e io tranquilla che siano in buone mani.
Ci sono le regole anti-Covid ma applicate con intelligenza e umanità, senza ossessionare nessuno e dopo 4 settimane stanno/stiamo tutti bene.
Avercene luoghi cosi'.

La regione Valle d'Aosta, invece, per quanto concerne l'infanza a mio parere questa estate ha sbagliato in pieno. Una delusione per il pubblico di una regione considerata virtuosa che ci porteremo dietro e non dimenticheremo a settembre.

Poi c'è il mini progetto (mini er numero esiguo di ore e settimane interessate)  "educatrici a domicilio", sulla cui assurdità di fondo non mi esprimo ma in cui le educatrici e la dirigente del nido hanno messo il cuore, investendo tempo e professionilità e affetto li' perchè di fare altro non hanno loro consentito.
E noi lo apprezziamo molto, cosi' come i piccoli.

E' una estate strana, in cui si rincorrono voci e numeri ma certezze per settembre non ce ne sono.
E allora si vagliano ipotesi. E allora ho incubi notturni e ansie sulle spalle.
Cerco di essere sorda, di scacciare il pensiero e concentrarmi sul presente, sull'estate.

E' una estate strana e stiamo andando a trovare piu' spesso l'Alpmarito in Svizzera ed è bello, rilassante, rispetto all'Italia.

E' una estate strana, in cui orto e giardino ci stanno dando soddisfazioni insperate, gli elettrodomestici si rompono a tradimento (mannaggia a loro!) e non riusciamo a fare tutti i lavori che avevamo programmato pero' qualche piccola miglioria si' e, anche in questo caso, sono comunque belle soddisfazioni.





E' una estate strana, la prima in cui ho deciso che i compiti delle vacanze assegnate (tra cui un plastico di pianure e colline, che anche no) non sono prioritari perchè comunque inutili per colmare i mesi di mancata didattica e lontanza delle insegnanti ed allora preferisco insistere io su pochi apprendimenti ed il resto pazienza.
La nostra amarezza per la c.d. DAD è tanta, soprattutto per l'atteggiamento della scuola, pero' è giusto che non sia il ricciolino a farne le spese e che si goda l'estate.

E' una estate strana, pesante, iniziata già stanca, non spensierata come dovrebbe e con poco tempo libero per noi adulti ma è estate e cerchiamo di godercela il piu' possibile.

D'altro canto, è la prima estate in cui mi fiorisce la violetta in vaso o, per meglio dire, in cui la violetta in vaso sopravvive all'inverno e persino rifiorisce.

E' una estate strana, ma comunque piena e viva.

Se non fosse che sono cosi' stanca, che a volte non vorrei alzarmi dal letto, che lo sogno da quando mi alzo al mattino, che non riesco a riprendermi, sarebbe pure una bella estate, nella sua stranezza.
P.s. Consigli per recuperare energie che non siano andare in vacanza senza i figli? (Mi piacerebbe molto, ma proprio non c'è modo).

mercoledì 22 luglio 2020

Televisione manuale: creare con i bambini!

 Televisione manuale

 Questa televisione è stata creata da me e dal ricciolino, 8 anni, per i gemelli di 3 anni, che l'hanno apprezzata molto.
L'idea viene da un video girato ed inviato dalle educatrici dell'asilo nido di Orsetto e Principessa, in cui l'educatrice racconta ai bimbi una storia facendo scorrere le immagini da lei create nella televisione manuale di cartone.

N. B.Serve assistenza e pazienza nel farla maneggiare ai piu' piccoli, altrimenti rischia di rompersi presto.



Occorrente:

 - Due rotoli di carta scottex vuota o, meglio ancori, due rotoli di cartone alti (come quelli del Domopack o della pellicola trasparente)
- Una scatola di cartone rettangolare
- Un tappo di plastica
- Pennarelli
- Nastro adesivo
- Fogli di carta
Come si realizza?
Disegnare una storia per immagini e colorarla o, se non so è in grado (come me!)
fotocopiare un libro o scansionare le pagine, ridimensionare, stampare e colorare (piu' macchinoso ma io ho fatto così) .
Noi abbiamo scelto la mitica Pimpa, la cagnolina bianca e rossa che ai miei figli piace sempre.
Attaccare i fogli in successione e poi il primo e l'ultimo a ciascun rotolo.

Preparare la scatola di cartone dandole la forma giusta con il foro rettangolare davanti.

Poi fare due fori tondi del diametro dei rotoli sul lato alto della scatola ed infilare delicatamente i rotoli con la storia.

Attaccare il tappo che funge da interruttore con colla o nastro adesivo.
 
E poi, girare i rotoli per scorrere le immagini e raccontare o leggere la storia!