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venerdì 4 ottobre 2019

Le letture di Mamma Avvocato: i libri dell'estate 2019

Questa estate ho letto, anche se non sempre in modo soddisfacente.
Ecco allora una panoramica dei miei libri dell'estate 2019, agosto e settembre (le letture di giugno e luglio consigliate le trovate qui, qui e qui).

Quando l'estate volgeva ormai al termine, è arrivata una ventata di freschezza con  "Divino amore" di Stefania Bertola (ed. Einaudi, 2019, pag. 258).


I romanzi di questa scrittrice mi piacciono quasi sempre, d'altro canto, per la loro ambientazione tra le strade di Torino, che mi fa sentire un pò "a casa"; per i suoi personaggi, quasi tutti femminili, così fuori dalle righe ma, nello stesso tempo, così ordinari nella loro quotidianità, per il modo in cui gioca a combinare trame originali e un po' improbabili basate su incontri apparentemente casuali che, nella realtà, non sono poi così rari, soprattutto in una città che sembra tanto grande ma è in fondo un paesone in cui, gira e rigira, in ogni ambiente si conoscono tutti; per la sua ironia, che non guasta mai; per la schiettezza con cui si esprimono le sue "eroine".
Insomma, anche questo romanzo mi ha divertito e rilassato, come i precedenti della Bertola (li trovate sotto l'etichetta "Bertola", appunto!).

" - Pure l'amore si costruisce?...(omissis)..
Kevin ci pensa un attimo. Non è una domanda da prendere alla leggera.
 - L'amore ..dipende quale. Certi sono come i mobili che compri dai cinesi. Porti a casa, usi tre mesi, e poi si butta. Certi sono come i mobili dell'Ikea, che fai un casino di fatica a montarli e poi sono bellissimi ma dopo qualche anno i cassetti tipo si sfondano."
- Ah-, Rodrigo sembra soddisfatto della risposta. - Vedi? Non è roba che dura. O se dura, ti stufa, come i mobili delle zie.
- Tranne certe volte, che magari trovi un armadio o un como' al mercatino dell'usato, e capisci subito che di quello non ti stancherai mai, se lo modifichi un po'. Devi sempre modificarlo un po'.Tipo una credenzina che abbiamo noi, che l'abbiamo diointa di azzurro, prima era carina ma potevamo stufarci. Adesso è una roba che non mi stanco mai di guardala. Non lo so perché. Sarà quel punto di azzurro.
Rodrigo annuisce, e chiude.
...."
Stefania Bertola, "Divino amore", pag. 240-241.


Leggero, scorrevole e abbastanza divertente anche "La famiglia prima di tutto" di Sophie Kinsella (ed. Mondadori, 2019, pag. 330), un'altra autrice in cui mi rifugio con soddisfazione quando ho bisogno di letture tranquille (anche di questa scrittrice, troverete altri consigli di lettura nel blog, se vorrete).
Questa volta, però, confesso che la protagonista femminile mi ha fatto arrabbiare, almeno per 2/3 del romanzo: troppo arrendevole, debole, manipolata, sentimentale...
Avrei voluto darle uno schiaffo e dirle di svegliarsi. Ed in effetti, nel finale...
Non dirò oltre, per non rovinare la lettura, che comunque consiglio.



Prima, nel pieno del caldo estivo, mi hanno tenuto compagnia la sera storia insolite e forti, frutto di indagini giornalistiche condotte, con dovizia di ricerche, da Jon Krakauer, in "Estremi. Dall'Everest al Pacifico: avventure di uomini straordinari"  (Ed. Corbaccio, 2018, pag. 185).


Una raccolta senza un filo conduttore evidente, se non la peculiarità di scelte insolite, che mi ha mostrato i retroscena della moda dei campus  estivi di formazione nella natura per adolescenti, che in America ha assunto più volte tinte fosche e tragiche, ma anche parlato di alpinismo, impatto dell'uomo sull'ambiente nei parchi nazionali e dell'ìambiente sull'uomo, con i pericoli di vulcani solo apparentemente sopiti.
Consigliato, anche per stimolare la curiosità e la voglia di conoscere realtà diverse.

Non sono mancati altri romanzi, come "Sindrome da cuore in sospeso" di Alessia Gazzola, il prequel della serie dedicata ad Alice Allevi, che ancora non avevo letto e che mi ha mostrato una Allevi più giovane e immatura, alle prese con la decisione di scegliere la specializzazione in medicina da iniziare e l'inizio del suo amore per il professore Claudio Conforti, dopo che avevo già conosciuto tutta l'evoluzione della protagonista, sino all'ultimo romanzo, "Il ladro gentiluomo" non dei più allegri ma sempre appassionante.
Piacevole e imperdibile, se amate la serie.

La stessa Alessia Gazzola mi ha sorpresa con un altro romanzo, con protagonista sempre una giovane donna ma non medico legale, in "Lena e la tempesta", uscito nel 2019 (Ed. Garzanti, pag. 186).


D'altro canto, "Non è la fine del mondo", con cui l'autrice aveva "abbandonato" Alice Allevi per un romanzo rosa diverso, senza però perdere lo stile divertente, schietto e frizzante che la contraddistingue, mi era piaciuto ancora di più dei libri dedicati al medico legale romano, per cui non avevo particolari timori nello scegliere "Lena e la tempesta".
Il romanzo infatti mi è piaciuto, però non quanto mi aspettavo, perchè la storia, pur positiva, prende avvio da un grave trauma subito dalla protagonista, presto svelato dalla stessa Lena narrante, e dalla necessità di elaborarlo per imparare ad amare. Insomma, una lettura abbastanza forte.

Alice Basso, conosciuta con "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", non mi ha convinta altrettanto con "Scrivere è un mestiere pericoloso" (ed. Garzanti, 2016, pag. 337), che comunque consiglio perchè ha una trama isolita e ben costruita, scorrevole e con due protagonisti, Vani Sarca ed il commissario, che è difficile non apprezzare.
Ritengo tuttavia preferibile approcciarsi alla scrittrice con il primo romanzo, prima di leggere questo.


 Infine, ma non ultimi in ordine di apprezzamento, Andy McNab, con "Silencer" (ed. Longanesi, 2017, pag. 455)



e Manolo, ovvero Maurizio Zanolla, che racconta la sua infanzia e la sua vita da arrampicatore in "Eravamo immortali" (ed. Fabbri, aprile 2018, pag. 385).


Dei romanzi di Andy McNab ho già scritto molto, sul blog (l'ultima volta, qui; la prima, qui), perchè io li trovo insuperabili, se cercate romanzi d'azione e di spionaggio avvincenti e realistici e li volete scritti in modo scorrevole.
D'altro canto, l'autore dal 1984 al 1993 ha fatto parte del SAS - Special Air Service, il reparto d’elite dell’esercito britannico, quindi conosce la realtà che romanza.
In più è difficile non affezionarsi al protagonista, Nick Stone, seguendolo nella sua crescita e maturazione personale, di missione in missione.
Insomma, per me è una certezza del genere "thriller" o "spionaggio" e non mi perdo nessuno dei suoi libri (o meglio, di quelli tradotti in italiano), perchè non mi deludono mai.

Manolo, all'anagrafe Maurizio Zanolla, è invece....il Mago.
Ovvero, se arrampicate lo sapete di certo.
Se non arrampicate, dovreste almeno cercare di conoscere la sua storia, perchè è uno dei più forti climber italiani e uno dei primi arrampicatori in libera d'Italia  (per esempio, è stato il primo italiano a fare una via d'arrampicata di difficoltà 8b con l'Ultimo Movimento in Totoga nel 1986, senza contare l'8a con Masala Dosa sulla falesia di San Silvestro nel 1992 in free solo).
Io ho avuto la fortuna di osservarlo e sentirlo raccontare le sue scalate dal vivo, anni fa, e vi assicuro che fa venire i brividi.
Il suo libro, a parte i capitoli dedicati ad infanzia e giovinezza, molto interessanti per chi apprezza le biografie, è dedicato a chi l'arrampicata un pò la conosce, perchè è un'insieme di aneddoti e racconti di scalate importanti.
Mancano, a mio parere, maggiori riflessioni intime e personali, che avrebbero arricchito la narrazione.
Consigliato agli amanti della roccia.


Nel mentre, c'è stata anche qualche lettura per bambini e ragazzi fatta ad alta voce insieme al ricciolino (a cui dedicherò un altro post) e un paio di libri che non consiglierei, di cui dunque non sto a scrivere.

Con questo post torno a partecipare all'appuntamento con i venerdì del libro di Home Made Mamma.

venerdì 19 luglio 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "Il ladro gentiluomo" di Alessia Gazzola e "Un'estate d'amore"

Le letture di Mamma Avvocato: "Il ladro gentiluomo" di Alessia Gazzola e "Un'estate d'amore"

Torno a scrivere di libri, dopo qualche appuntamento con il venerdi del libro saltato per mancanza di letture degne di menzione.
Oggi, in compenso, vi consiglio due romanzi, entrambi adatti ad un periodo in cui prevale la voglia di riposo e leggerezza.

"Il ladro gentiluomo" di Alessia Gazzola, ed Longanesi 2018, pag. 299




Per chi ancora non conoscesse Alessia Gazzola ed i suoi romanzi: si tratta di storie ambientate prevalentemente a Roma, tra l'Istituto di Medicina Legale diretto dalla cattivissima Wally, in cui lavorano sia la protagonista, la giovane specializzanda Alice Allevi, sia l'affascinante dottor Claudio Conforti, ed il commissariato di zona.
Alice è una dottoressa sveglia ma pasticciona, sempre alla prese con il suo rapporto di amore – odio con il suo mentore Claudio e, prima ancora, con il reporter avventuroso Arthur.
La saga prende avvio con "L'Allieva" (ma successivamente è stato pubblicato anche "Sindrome da cuore in sospeso", che credo descriva i fatti accaduti prima dell'inizio della specilizzazione), per poi proseguire con "Un segreto non è per sempre", "Le ossa della principessa" , "Una lunga estate crudele", "Arabesque" e "Un po' di follia in primavera") raccontando la vita di Alice nell'Istituto, le sue vicende amorose e, soprattutto, le sue indagini.
I cadaveri che giungono per l'autopsia ai medici legali, infatti, sono il fulcro dei romanzi, attorno a cui si costruisce l'indagine della polizia e quella parallela portata avanti da Alice stessa (che ben presto diventa una sorta di anomalo consulente del simpatico commissario di zona), nonchè le vicende personali dei personaggi.
Vi è sempre un assassino, che si scopre solo alla fine, ma la parte divertente dei romanzi è proprio l'intreccio di indagini e vita privata che porta alla soluzione del caso.

Anche in "Il ladro gentiluomo", al momento ultimo romanzo della saga di Alice Allevi, è cosi' ma, questa volta, proprio mentre il rapporto amoroso tra insegnante e allieva scorre finalmente sereno, Alice viene "esiliata" in una Domodossola fredda e nevosa dalla antipatica Wally e si trova, sua malgrado, nuovamente coinvolta in una indagine per omicidio, in cui le apparenze ingannano.

Non posso svelare nulla di piu', per non rovinare il piacere della lettura ma posso affermare che questo romanzo è divertente, ben scritto e appassionante quanto i precedenti.


***

"Un'estate d'amore" di Katie Fforde, pag. 349

 


Una storia d'amore di quelle a lieto fine, senza morti e gravi patemi, ogni tanto ci vuole, non trovate? Per me, un pizzico di romanticismo non guasta, almeno nelle letture della "bella stagione".
Se poi la protagonista, una madre single, è anche una donna autonoma e di carattere, se la vicenda si svolge in una calda estate, tra fioriti giardini inglesi e tazze di té, allora è ancora meglio.
Tra l'altro, si sorride anche molto e si sogna il principe azzurro delle favole, tra le righe.
Un romanzo scorrevole, piacevole e ben scritto, che vi consiglio per un po' di romantica evasione.

venerdì 15 giugno 2018

Le letture di Mamma Avvocato: da O'Carroll a Niven, dalla Gamberale alla Gazzola, passando per l'America

Tra i libri letti ultimamente, non tutti mi hanno piacevolmente colpito.
Altri sì.

"Agnes Brown mamma" di Brendan O'Carroll, ed. Neri Pozza, in primis.
Un romanzo che racconta la vita di una donna irlandese semplice, un po' sboccata ma certamente vera, una
lavoratrice indefessa, madre precocemente vedova di cinque figli, che si arrangia come può, tra amicizia, fatiche e sogni.
La figura della protagonista, per me, è semplicemente meravigliosa, dipinta in modo efficace in modo tale da catturare l'attenzione e l'empatia dei lettori.

L'ultimo romanzo di John Niven, "Invidia il prossimo tuo".

Come mi era successo per i precedenti libri di questo autore  ( è stato un colpo di fulmine: sagace, originale, forte, coinvolgente, ironico.
Una lettura che cattura e, secondo me, fa riflettere sulla nostra e altrui esistenza, costringendoci a prendere atto anche dei nostri lati pazzi e dei nostri difetti, ad ammettere con noi stessi sentimenti negativi più comuni di quanto siamo disposti a riconoscere.
Certo è che, rispetto ai romanzi precedenti ("Le solite sospette", "A volte ritorno ", "Maschio bianco eterno"), il cinismo aumenta ulteriormente.
E come dare torto all'autore? Come non prendere atto di scomode verità per correggere il tiro?
La trama è in apparenza semplice: due ex compagni di scuola e amici si ritrovano a distanza di molti anni e colui che sembrava una promessa del rock si ritrova barbone, mentre quello che sembrava destinato ad una vita mediocre e fallimentare, ha ottenuto tutto, dal successo professionale
a quello famigliare.
Peccato che la voglia di compiere una buona azione e, forse, anche un desiderio inconscio di rivalsa, ribalti la situazione. Provvisoriamente o definitivamente? E perché? Non ve lo dico, vi rovinerei il gusto della lettura!

Alcuni mi hanno divertito e fatto trascorrere ore di piacevole svago, senza tuttavia entusiasmarmi.






Tra questi, "Te', zucchero e segreti" di Nancy Naigle,
che ricordo per la trama originale, condita da mistero e situazioni da thriller, pur restando tendenzialmente un romanzo d'amore, oltre che per le due ricette contenute  in fondo.


E poi "Adesso" di Chiara Gamberale,
scritto bene e dalla trama non scontata, come i suoi precedenti romanzi, però non tale da colpirmi, come invece avevano fatto "Qualcosa"' "Per dieci minuti" e "La luce nelle case degli altri".
Forse per il semplice motivo che non sono riuscita ad immedesimarmi in nessuno dei personaggi, poiché la mia attuale situazione sentimentale è troppo distante da quella di ciascuno di essi.
Inoltre, ho trovato un po' faticoso seguire le vicende dei diversi protagonisti, tra cui "saltano" i capitoli.
Una nota curiosa: la vera protagonista di questo romanzo è una dei condomini che aveva "adottato" la giovane Mandorla in "La luce nelle case degli altri".


Infine, "Arabesque" di Alessia Gazzola.
Si tratta della continuazione della serie dedicata al medico legale Alice Allevi, di cui ho già scritto in passato (potete trovare i miei post sui precedenti romanzi cliccando sulla etichetta "Alessia Gazzola" o con lo strumento "cerca").
Indubbiamente mi è piaciuto e mi ha divertito, come i precedenti romanzi, però senza più stupirmi davvero ne' nelle reazioni dei personaggi, ne' per il mistero da risolvere.
Anche in questo caso si tratta di un libro che può essere letto da solo, poiché la trama è autosufficiente. 
Tuttavia, solo con una lettura in successione si possano cogliere pienamente i comportamenti e le riflessioni della protagonista, che presuppongono una minima conoscenza del suo passato, soprattutto sentimentale.


Ecco dunque i miei consigli di lettura per questo appuntamento con il venerdì del libro.

venerdì 5 maggio 2017

Le letture di Mamma Avvocato: "La tentazione di essere felici" e "Un pò di follia in primavera"

Questa venerdì, per il consueto appuntamento con i libri, ideato da Paola, ho due romanzi da consigliare

"La tentazione di essere felici" di Lorenzo Marone,

ed. Longanesi, 2015, pag. 264
Di questo romanzo probabilmente avrete già sentito parlare o letto, dal momento che è stato ampiamente consigliato anche sul web.
Io l'ho scoperto grazie a Drusilla e Maris.

Sulle prime, non mi ha attirato molto: un protagonista, vedovo ed anziano, che si presenta subito come una persona egoista e pigra, una figlia avvocato fredda nei suoi confronti, un figlio omossessuale affettuoso che si sente incompreso, una vicina di casa "gattara" da evitare .. insomma, ho iniziato a leggerlo con un pò di perplessità.
Dopo qualche capitolo, però, la narrazione si è fatta sempre pià interessante, grazie all'intreccio di vite di figli, vicini/e, accompagnatrici, amanti. 
Al centro lui, Cesare Annunziata. 
Un anziano che ha compreso solo nella terza età quanto sia preziosa la vita e che ammette di essersela lasciata scivolare troppo addosso, pur avendo vissuto facendo i suoi interessi prima di tutto.
Un personaggio che rimane un pò antipatico per via del costante cinismo ma di cui non si può non apprezzare la spietata sincerità, verso gli altri ma soprattutto verso se stesso, e la saggezza comunque maturata.

La storia, solo apparentemente povera di avvenimenti, rivela molte riflessioni e colpi di scena, tra cui segreti di famiglia svelati tardivamente e una tragedia che non mi sarei aspettata e che lascia l'amaro in bocca, perchè simile a tante vicende vere di cui purtroppo apprendiamo quotidianamente. 

E nel dipanarsi degli eventi, Cesare svela un altro lato, partecipe, empatico e coraggioso, della sua personalità, finendo per conquistare le grazie del lettore o, almeno, le mie.

Insomma, un romanzo che consiglio, a tratti leggero, a tratti dolce, a tratti amarissimo, sempre ironico.


***

"Un pò di follia in primavera" di Alessia Gazzola,

ed. Longanesi, 2016, pag. 296 


L'autrice, nella vita giovane (è mia coscritta, dunque giovane per definizione) medico chirurgo romana  specializzata in medicina legale, per me è ormai una certezza, dopo averla conosciuta grazie a Lucia (che qui parla proprio di questo romanzo).

Questo libro è l'ultimo della serie dedicata al personaggio di Alice Allevi, specializzanda in medicina legale e "combina guai" compulsiva, sul lavoro come in amore, che risolve casi di omicidio in modo quasi casuale, grazie alla sua inguaribile curiosità ed invadenza.

I tre rmanzi precedenti, per chi fosse interessato, sono: "L'Allieva", "Un segreto non è per sempre", "Le ossa della principessa", "Una lunga estate crudele" .
Io li ho letti in ordine sparso e, pur se sarebbe meglio cominciare dal primo, non vi sono particolari problemi anche a prenderne in mano uno a caso, dal momento che ogni "giallo" è a sè.
Esiste anche il prequel della serie, "Sindrome da cuore in sospeso", che ancora mi manca, e un altro romanzo che nulla c'entra, divertente e frizzante, "Non è la fine del mondo".
Insomma, una cospicua produzione!

In questo caso, come per gli altri libri, si tratta di storie che intrecciano le traversie della vita sentimentale e familiare della protagonista, con spaccati di vita lavorativa nell'Istituto di Medicina Legale e, soprattutto, indagini per omicidio che svelano storie originali.

Il tutto raccontato con uno stile leggero e piacevole, che consente di trascorrere ore di svago e relax.
 Ed è per questo (oltre al fatto che non riesco mai ad indovinare l'assassino), che ve lo consiglio. 

Buon fine settimana e...buone letture a tutti/e!

venerdì 4 novembre 2016

"Non è la fine del mondo" e "L'istinto del lupo": le letture di Mamma Avvocato

Alessia Gazzola, "Non e' la fine del mondo"

ed. Feltrinelli, euro 15,00, pag. 218

"Un libro non è solo un libro.Un libro è un intero universo di sentimenti.E se non lo è, non è che un volume vuoto, inutile e nessuno se ne ricorderà. Per questo ogni scrittore è tanto suscettibile quando si tratta di critiche.Le critiche sono sempre personali." Pag. 185

Alessia Gazzola è un'attrice che conoscevo ed apprezzavo già, grazie alla serie che ha per protagonista Alice Allevi, il simpatico medico legale dei tre romanzi di cui ho già parlato, "Una lunga estate crudele", "Le ossa delle principesse" ed "Un segreto non è per sempre".

Questo libro, estraneo alla serie, mi è piaciuto se è possibile ancora di più.

Leggero, divertente e romantico, narra la storia di Emma, tenace stagista trentenne in una agenzia di produzioni cinematografiche, alle prese con cambiamenti lavorativi, un eccentrico scrittore giapponese, segreti di famiglia e un amore quasi impossibile.

Nulla di particolarmente originale nella trama ma una storia che fa sognare e trascorrere piacevolmente ore di lettura e di quiete, con il sorriso sulle labbra.

Insomma, tutto quello che si può chiedere ad un buon romanzo rosa!

"Eh, già...A cinquantanove anni non ho ancora imparato ad accettare che un dono, qualunque dono, anche quello che appare più grande, anche l'esaudirsi di un sogno...ogni dono toglie qualcosa. E ti va bene se non paghi un prezzo che solo alla fine si rivela troppo alto." Pag. 187

***

"L'istinto del Lupo" di Massimo Lugli

ed. Newton Compton Editori, 2008, pag. 334

Nulla a che vedere con il romanzo della Gazzola per la mia seconda lettura della settimana.

Altro genere, anche se non saprei bene come etichettarlo, altro stile, crudo e diretto, altro protagonista, altra storia.

Lapo e' appena quindicenne quando conosce, per caso, un barbone molto originale, Tamoa, e si avvicina alla vita di strada.

Lui, che viene da una famiglia benestante e colta; lui, a cui non manca nulla tranne una famiglia serena ma che, comunque, è amato e seguito. Lui, che va bene a scuola, non manca di intelligenza e ha davanti a se' un futuro roseo. Lui, inspiegabilmente, trova nella strada e tra i suoi abitanti "nascosti", tra l'umanità che vive ai margini della società, il senso della sua vita.

Una discesa estrema, da una casa confortevole ad un giaciglio di fortuna sul marciapiede, da vittima di bullismo a persona in grado non solo di difendersi ma anche di attaccare.

Una storia a mio parere originale ma anche verosimile, come il linguaggio utilizzato dall'autore, non a caso un noto giornalista di cronaca nera della capitale.

Sicuramente un romanzo che consiglio ma solo per stomaco forti, abituati a thriller e gialli che non mancano di dettagli splatter.

Ho già prenotato il seguito, che in realtà l'autore aveva scritto per primo, e non vedo l'ora di leggerlo.

"Capii una cosa: chi ha una casa, un lavoro e una famiglia, una vita organizzata, le rate da pagare, scuola dei figli e tutto il resto ha paura di chi non ha niente, al tempo stesso, lo invidia. Qualcuno reagisce con la rabbia, molti cercano di fartisi amico. Il motivo non lo so, è roba da strizza cervelli, ma non c'è altra ragione che spieghi perché, tutte le sere, mi ritrovavo con almeno dieci, quindici carte nel bicchiere." Pag. 312


Con questo post partecipo all'appuntamento del "Venerdì del libro" di Paola.

 

venerdì 22 luglio 2016

Le letture di Mamma Avvocato: C.Gamberale e A.Gazzola

"Le luci nelle case degli altri" di Chiara Gamberale,
ed. Mondadori, Numeri Primi, 2010, pag. 392, Euro 13,00
Ho scoperto Chiara Gamberale con "Per dieci minuti", letto ormai due anni fa (ma come è possibile che siano trascorsi due anni?!?) che mi ha regalato piacevoli ore di lettura, anche per l'originalità della narrazione, come vi avevo raccontato.
Poi, leggendo qui e là molte recensioni positive di altri suoi romanzi, ho comperato questo, lasciandolo sullo scaffale fino a che non mi ha "chiamato".
Ebbene, mi è piaciuto davvero molto. Ho trovato la storia strana e originale ma appassionante, la protagonista, la piccola Mandorla, intrigante, il finale sorprendente è tutta la narrazione ben costruita e scorrevole.
Insomma, bello. Ciò che più mi è piaciuto, comunque, e' senz'altro lo stile, molto delicato ma incisivo e poi i personaggi, caratterizzato all'estremo, che rendono bene l'idea delle nevrosi e dei comportamenti umani, visti con gli occhi ingenui ma non prevenuti di una ragazzina, in grado di coglierne tutte le contraddizioni.
"Dunque" ha sospirato, "da tutte le parti ci arriva il messaggio che amare e' bello. Pensa alle favole che raccontano a voi femmine quando siete piccole. Biancaneve e la Bella Addormentata avrebbero dormito per tutta la vita, se non arrivava (mio inciso: errore che spero sia stato voluto!) il Principe Azzurri a svegliarle. E Cenerentola? Avrebbe continuato a pulire cessi. O no?"
"Si?" Che potevo dire?
"Si. O meglio:no. Cioè: si', siamo martellati dalla promessa che quanto troveremo l'amore potremo dirci davvero realizzati, ma no: non è vero. Chi l'ha deciso che imboccare i figli del Principe Azzurro per Biancaneve sia stato meglio che dormire tutta la vita, circondata però dal l'affetto desumi amici nani che, sicuramente, una volta diventata madre, e' stata troppo occupata con la casa, i pannolini e tutto il resto per poter anche solo sentire al telefono? Eh? Chi l'ha detto?" Pag. 251
"Non c'è ingiustizia più grande di voler dare con tutto te stesso il meglio di te a qualcuno, e finire proprio per questo col dargli il peggio." Pag. 262
"Viviamo tutti all'oscuro di qualcosa che ci riguarda, no? Tutti. Non possiamo sapere perché la nostra professoressa ogni tanto arrivi in classe con le occhiaie, per esempio. Oppure perché al panettiere che ci fa sempre una battuta spiritosa, in certi giorni non vada per niente di scherzare. Non sappiamo cosa fanno (la maestra e il panettiere, intendo) di domenica pomeriggio. Non sappiamo chi è passato prima di noi a un bagno pubblico che puzza da fare schifo. Perché il cane che abbiamo trovato è stato abbandonato. Chi l'ha legato a un palo, con quale criterio abbia scelto proprio quel palo: non lo sappiamo. Che cosa dicono le persone quando parlano di noi ma noi non ci siamo: nemmeno questi sappiamo. Possiamo illuderci d'immaginarlo, ma non lo sappiamo. E poi, un mondo di altre cose..... (Omissis).. Ma quello che soprattutto non sappiamo è quale, fra le persone con cui siamo abituati ad avere a che fare, sarà la prossima a morire. E allora, se perfino nonostante questo continuiamo a vivere come niente fosse, che sarà mai andare avanti senza sapere fino in fondo chi era il nostro Primo Fidanzato?" Pag. 383
***
"Una lunga estate crudele" di Alessia Gazzola, ed. Mondolibri, 2015, pag. 313
Dopo aver letto "L'Allieva" su suggerimento di Lucia, "Un segreto non è per sempre" e "Le ossa della principessa", l'altro giorno che avevo voglia di un romanzo scorrevole e divertente che mi regalasse anche un po' di suspense, in biblioteca sono andata a colpo sicuro a cercare un altro titolo della Gazzola.
Avevo in mente "Sindrome da cuore in sospeso" che ancora mi mancava, invece ho trovato questo titolo e l'ho preso in prestito al volo, poiché mi sembrava adatto alla stagione!
In effetti, e' un giallo piacevole scritto con tono ironico e leggero e mi è piaciuto quanto gli altri della serie, perché non ci sono dettagli cruenti e, anche se c'è un omicidio, non si insiste tanto sulla morte in se', bensì sui moventi ed le personalità dei vari "indagati". Sullo sfondo ci sono sempre le storie d'amore della protagonista, il medico legale Alice Allevi, in bilico tra Claudio, Arthur e un inaspettato pretendente, con una svolta finale che lascia preannunciare una decisione definitiva!
Io apprezzo molto anche le citazioni che l'autrice inserisce all'inizio di ogni capitolo.
"Il male non è mai straordinario ed è sempre umano. Divide il letto con noi e siede alla nostra tavola" di wystan Hugh Auden, pag. 146
"Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi" di Marcel Proust, pag. 272
Ecco quindi i miei due consigli per questo venerdì del libro.


venerdì 22 gennaio 2016

"Storia di chi fugge e di chi resta" e "Le ossa della principessa", ovvero due romanzi per due scrittrici italiane

Sono arrivata al terzo volume della serie de "L'amica geniale" di Elena Ferrante:
"Storia di chi fugge e di chi resta", edizioni e/o, pag. 382, euro 19,50.
Dopo i sentimenti ambivalenti che mi avevano colto alla lettura del primo romanzo, dovuti soprattutto al l'angoscia che mi aveva lasciato in dono, avevo comunque deciso di placare la mia curiosità con il secondo volume, spinta dalle numerose recensioni positive ed i consigli ricevuti nei commenti.
L'angoscia era rimasta ma, mio malgrado, la storia mi aveva catturato sempre di più.
Così sono arrivata al terzo che, devo ammettere, e' quello che fino ad ora mi è piaciuto di più.
Le ragioni sono molteplici: in primis, l'attenzione riservata al particolare periodo storico italiano in cui è ambientato, con le rivolte studentesche, le lotte tra i partiti, il fermento "rivoluzionario", in anni che in fondo hanno visto anche i miei stessi genitori frequentare l'università, seppur altrove, e che i libri di storia non raccontano.
Poi lo sguardo lucido e disincantato dell'autrice sulla condizione sociale della donna e sul matrimonio.
Le riflessioni della protagonista, Elena Greco, sulla condizione di scrittrice, di donna, di madre e la fragilità, messa in luce forse per la prima volta, dell'amica e coprotagonista Lila.
Infine, il racconto dei contrasti intergenerazionali all'interno dell'ambiente colto e benestante come in seno alle più povere realtà.
L'interesse ha attenuato la tristezza e cupezza del racconto e ho sentito la storia dei protagonisti farsi più vicina e catturarmi ulteriormente, portandomi a divorare il romanzo in pochi giorni.
Ovviamente, ho già prenotato in biblioteca il quarto volume.
"Ero cresciuta con un paio di scarpe per volta, abitucci cuciti da mia madre, il trucco soltanto in rare occasioni. In anni recenti avevo cominciato a preoccuparmi delle mode, a educare il gusto sotto la guida di Adele, e adesso mi divertiva farmi bella. Ma a volte - specialmente quando mi ero curata non soltanto per fare buona figura in generale, ma per un uomo - apparecchiarmi (era questo il vocabolo) m'era sembrato che avesse qualcosa di ridicolo. Tutto quell'affanno, tutto quel tempo a camuffarmi quando avrei potuto fare altro. I colori che mi stanno, quelli che non mi stanno, i modelli che mi snelliscono, quelli che m'ingrossano, il taglio che mi valorizza, quello che mi svaluta. Una lunga, costosa preparazione. Un ridurmi a tavola imbandita per l'appetito sessuale del maschio, a vivanda ben cucinata perché gli venga l'acquolina in bocca. E poi l'angoscia di non farcela, di non sembrare bella, di non essere riuscita a celare con destrezza la volgarità della carne con i suoi umori e odori e difformità. Comunque l'avevo fatto...." (Pag. 334).
***
Dopo una lettura appassionante ma comunque non facilmente digeribile, ho sentito il bisogno di dedicarmi a tutt'altro genere e ho scelto un giallo, sempre di un'autrice italiana.
"Le ossa della principessa" di Alessia Gazzola, Longanesi, pag. 344, euro 17,60

Come nei suoi precedenti romanzi (io ho scritto di questo) Alessia Gazzola mi ha catturato e nello stesso tempo divertito, per la simpatia della protagonista ed il modo lieve. ma non privo di sentimento, in cui viene trattata la morte.
In conclusione, due romanzi molto diversi tra loro ma entrambi consigliati!
Con questo post partecipo all'appuntamento settimanale con il venerdì del libro.





venerdì 31 luglio 2015

Un giallo appassionante ma anche divertente!

Ho scoperto Alessia Gazzola grazie ad un post- recensione di Lucia,questo.
Ho letto "L'Allieva", che mi è piaciuto molto, tanto da ripromettermi di cercare altri titoli.
Così, quando ho avuto voglia di gialli, ho ordinato in biblioteca "Un segreto non è per sempre", Tea editore, pag. 415, Euro 12,00.
Bello quanto "L'Allieva", di cui costituisce il seguito cronologico. se non addirittura di più!
Nessun dettaglio morboso o omicidio efferato, che tra l'altro io fatico a digerire, ma un giallo di difficile soluzione legato alla storia, agli amori, alle passioni, i sogni e le rivalità di una famiglia molto particolare, con un occhio attento alla psicologia umana ed alla complessa dinamica dei rapporti famigliari.
Fino alla fine, non sono stata certa di chi fosse l'assassino!
In più, c'è la vita della protagonista, Alice, specializzanda in medicina legale con amori sempre in bilico, una coinquilina giapponese molto originale e dei capi, il Supremo, la Wally, Claudio (una sorta di Dott. Stranamore) e delle colleghe, che fanno da sfondo alla vicenda, divertendo il lettore.
Ora non mi resta che leggere il terzo romanzo pubblicato, che dovrebbe costituire l'antecedente di entrambi:
"Sindrome da cuore in sospeso".
Con questo post, come di consueto, partecipo al Venerdì del Libro, consigliandovi questo romanzo, perfetto anche per l'estate ed il bisogno di leggerezza!