mercoledì 31 ottobre 2018

10 trucchi (+1), pratici e non, per sopravvivere con bimbi piccoli (anche se gemelli)

Premessa: questo post si basa esclusivamente sulla mia esperienza personale.
Pertanto non grantisco che questi trucchi funzionino universalmente, nè che siano originali rispetto a quelli adottati da altre mamme e plurimamme, però spero che vi possano essere d'aiuto o, perlomeno, strapparvi un sorriso o farvi sentire meno sole e/o "mamme allo sbaraglio alla ricerca di continua di soluzioni adatte a gestire la prole!"



1) Riordinare continuamente. Contrastare il caso senza interruzioni. Fare subito ciò che va fatto, senza rimandare (a meno che non sia questione di vita o di morte... o di cacca dei bambini) ad un dopo che non sarà mai il momento giusto.
Come? Ad esempio, mentre si transita per il corridio o una stanza per la casa, fermandosii a raccogliere oggetti per terra o fuori posto e riponendolii dove devono stare, oppure prendere una cesta e mettervi dentro tutto ciò che raccatate nella giornata, per ordinarlo nei primi cinque minuti liberi che trovate;.
Altri esempio? Se cambiate il vostro bambino, subito dopo buttate il pannolino sporco e mettete nella cesta dei panni da lavare i vestiti sporchi; entrati in casa, riponete le chiavi al loro posto, le scarpe nella scarpiera o dove sapete voi, le giacche appese ecc; dopo un pasto, riordinate subito la cucina e pulite, se va fatto, il pavimento.
Sempre, senza dimenticarvene, senza rimandare. Perchè altrimenti rischierete di non farlo più o di farlo quando è diventato un problema insormontabile, quando non potete più procrastinare e siete già con l'acqua alla gola per mille altri motivi.
Da single, c'è sempre tempo per iordinare e si trova quando lo si vuole.
Da coppia, se non riordini nel fine settimana, basterà un giorno nel fine settimana o anche mezza giornata, per rimediare;
Con bimbi piccoli, soprattutto se più d'uno, non basteranno due giorni e, se va bene, comunque due giorni da dedicare alla casa li avrete a disposizione quando i figli compiranno 18 anni. 
Sempre che se ne vadano di casa, qualche volta.

Ovviamente, insistere perchè i vostri figli in età da ragione e chi vive con voi faccia lo stesso.

2) Portar sempre  acqua e cibo e disseminare scorte di cibo e acqua ovunque. 
In borsetta, nella borsa del cambio, nella 24 ore, in auto (vostra e del partner), a casa dei nonni, nell'armadietto della palestra o della piscina (sempre che ancora riusciate a frequentare questi luoghi).
I bambini (o perlomeno i miei) hanno sempre fame e sete, anche se l'ora dei canonici cinque pasti è lontana. 
Soprattutto se è lontana e voi non siete preparati.
Bastano un pacchetto di biscotti, dei crackers, una medicina insalubre ma, grazie a ciò, a lunga conservazione.
E acqua in una borraccia o in una bottiglietta o nel biberon.  
Io però non consiglio di conservare l'acqua nella plastica a lungo, soprattutto con sbalzi di temperatura, meglio una borraccina in alluminio, da cui impareranno presto a bere anche i bambini.
E comunque tranquilli: non vi serviranno mai le scorte, fino a che non le avrete dimenticate o finite
Tra l'altro, il cibo potrebbe servire anche a voi, quando siete talmente di corsa da non avere il tempo di mangiare o vi prende un attimo di nervoso da placare sgranocchiando. 
E l'acqua?
Va sempre bene per lavare al volo manine sporche, sciaquarsi la bocca, detergersi la fronte, levare al volo una macchia dai vestiti (o almeno dissimularla), da mettere nell'apposito vano quando vi siete dimenticati di rabboccare il liquido lavavetri ecc. ecc.

3) Siate ingegnose e cercate soluzioni con mezzi semplici. 
Ad esempio: "Ho finito i cambi ed il bambino è di nuovo tutto sporco e siamo a dicembre, come lo rimetto in auto o nel passeggino per portarlo a casa?!?" (Già successo, già successo)...La copertina o l'asciugamano lasciato in auto per le emergenze che diventa pannolino di emergenza o mantella o fascia e via.
Oppure: "Si strappa sempre quel cavolo di ciuccio e le catenelle in vendita sono inefficaci o vanno bene solo per QUEL modello di ciuccio, che guarda caso ha appena perso o infilato in una pozzanghera id fango?!?" .
Createne una ad hoc (noi, ad esempio, lo abbiamo fatto con moschettoncino e cordino d'abbandono fine)

4) Doudou (overo peluche o copertina per i bebè) sempre, fin dal primo giorno, anche se i primi mesi lo ignora, anche se lo getta per terra e sembra non servire a niente.
L'oggetto transizionale, come il ciuccio, torna sempre utile, bisogna solo insistere a proporlo al vostro bimbo e, quando dovrete inserirlo al nido o lasciarlo dai nonni a dormire o avrà bisogno di rassicurazione e consolazione e voi non potrete esserci, se ne ricorderà.
Ci vorranno mesi, è vero, ma ringrazierete di averlo.
Se non altro, portandolo sempre con voi ed il bimbo, potrà fungere da marionetta per intrattenerlo, potrà essere morsicchiato durante la dentizione o usato per giocare al cucù o tentare approcci di gioco con altri bimbi...
Compratene però sempre due, uguali. Perchè se si attacca e poi lo perde...son dolori!!!

5) Fare camminare i bambini non appena imparano.
Anche se piove o nevica, anche se avete fretta, anche se siete in ritardo, anche se fanno i capricci, anche se costa fatica e tempo ed energie.
Insistere perchè camminino il più possibile, negli spostamenti brevi, ovunque e sempre.
Accettando in cambio scenate, piantini e proteste.
Lasciando a casa il passeggino ogni volta che potete, perchè non vedano neppure l'alternativa.
No, non è per farli soffrire o tormentarli, nè per far soffrire mamme e papà.
E' perchè camminare è una abitudine che si apprende, i muscoli necessitano di allenamento, la volontà pure.
E solo camminando, anche poco ma quotidianamente, diventa facile e naturale.
Tornerà utile negli anni a venire. O almeno, per noi è stato così.
E poi, volete mettere portarsi dietro un aggeggio in meno, che occupa mezzo (o tutto) il bagagliaio?!?

6) Borsa del cambio sempre pronta ed adatta alla stagione e, se si esce a cena o dopo cena, pigiamino (e doudou).
Se avrete fortuna, i bambini si addormenteranno in auto, sul passeggino, a casa dei nonni ecc. e non si accorgeranno che li state mettendo a letto arrivati a casa e continueranno a dormire!

7) Dotarsi di ciuccio fosforescente per la notte.
Ok, detto così è un consiglio semplice semplice e forse sono io che ho scoperto l'acqua calda solo di recente ma...voi lo sapevate che esistino ciucci che si illuminano al buio?!?
Io no, fino a qualche mese fa, quando mi ci sono imbattuta per caso.
E sono stati la salvezza delle mie notti.
Perchè sì, mi alzo e mi sveglio comunque ma almeno questo maledetto ciuccio lo ritrovo rapidamenmte e senza accendere la luce e svegliare gli altri figli!!!

8) Osservare e rubare le idee ed i metodi altrui.
 Non parlo di copiare testi coperti da diritto d'autore o di sottrarre oggetti che non ci appartengono o spacciare per nostre invenzioni altrui, assolutamente no.
Parlo di prendere spunto dalle esperienze e dalle condotte di genitori, nonni, educatori, insegnanti che sembrano utili ed efficaci e che dunque potrebbero fare al caso nostro, con gli eventuali correttivi del caso.
Ritenersi migliori degli altri e guardarli con sufficienza non paga, in questo senso.

9) Lasciare che i bambini decidano da soli quando sono pronti per le tappe successive della crescita (vasino, togliere il ciuccio, svezzamento ecc.), che decidano da soli il più possibile ciò che li riguarda (da cosa indossare al gioco da fare, ecc.) e lasciarli il più possibile "fare" da soli.
In fondo, in giro non è mica pieno di diciottenni con il pannolino o il ciuccio in bocca o che mangino pappine, no?
Non è per renderli autonomi o per incrementare la loro autostima o per altri illuminati motivi.
E' per sopravvivere, voi, non loro.

Perchè non so come siati messi, genitori che leggete, ma io impiego già talmente tanto tempo a discutere per le regole essenziali di sicurezza, per i compiti da fare e per i rifiuti e dinieghi che non possono essere evitati, che sto imparando a lasciare che il resto scorra, per non prendermi un esaurimento nervoso. 
Certo, ho ancora molto da imparare, non lo nego, ma mi applico!

10) Circondarsi di amici. 
Fisicamente, virtualmente, via e-mail, via whatsapp..., purchè possiate scambiare quattro chiacchere, una battuta, condividere una foto, darvi informazioni utili, consolarvi, ridere insieme, programmare gite, gustare buoni piatti o bervi una birra o un bicchiere di vino in compagnia.
Organizzare per vedersi può essere difficile, accogliere in casa richiede impegno, incastrare orari e appuntamenti non è facile. 
Secondo me, però, ne vale sempre la pena, soprattutto con i bambini.
Infatti, i genitori hanno la possibilità di svagarsi, i bimbi pure e, in più, imparano a stare nel rumore e tra le persone non appartenenti alla stretta cerchia familiare.
A lungo termine paga. 
E quando sarete soli, voi e la vostra famigliola, magari in relativo silenzio, apprezzerete di più anche quei momenti.

+ 1 
Infine, ultimo ma non meno importante: 
essere pronti a disattendere tutti i consigli e trasgredire tutte le regole sull'educazione dei figli, anche quelle che vi siete dati da soli.
Solo quando serve ed eccezionalmente, ben inteso, per adattarsi alla relatà, che ha sempre più fantasia di noi!

E ora tocca voi. Svelatemi i vostri trucchi, per favore!!!

lunedì 29 ottobre 2018

Il Castello di Montalto Dora (TO) con i bambini

Montalto Dora (TO) è un piccolo comune del Canavese, ai piedi delle montagne, che vanta nel suo territorio ben tre laghi (Lago Pistono, Lago Nero e Lago Sirio, questi ultimi parzialmente).


E' dominato, dall'alto, da un castello il cui nucleo originario risale alla prima metà del XII secolo, appartenente nel XIV secolo ai Savoia per poi essere ceduto a varie casate, fino ai giorni nostri, subendo anche vari assedi, tra cui quello di Ivrea del 1641, da parte delle truppe francesi del marchese d’Harcourt, in guerra contro il ducato di Savoia.


E' ancora oggi di proprietà privata ed è, visitabile, gratuitamente, in occasione di manifestazione speciali e alcune giorni all'anno (qui il sito ufficiale con le informazioni): la chicca è che spesso ci sono allestimenti in costume d'epoca nel cortile, che rendono il castello ancora più suggestivo.
Nel nostro caso c'erano anche alcuni giochi praticati in epoca medioevale, che i bambini hanno potuto provare e esercizi di scherma, in cui si è cimentato il ricciolino.


Il castello è stato interamente restaurato a spese dei proprietari ed oggi è perfettamente mantenuto, dunque vale la pena visitarlo, anche con i bambini! 
 

Già accedervi è un piacere, poichè, lasciata l'auto a Montalto, ci si incammina, seguendo le indicazioni (che per la prima parte coincidono con quelle per la Via Francigena) verso la collina, salendo prima per la strada asfaltata verso i laghi,


poi imboccando il cancello ed il viale a curve che porta al castello, all'ombra degli alberi,


 fino a giungere alla prima cinta muraria, da dove si gode di una bellissima vista sul laghi e la pianura sottostante.


Lungo la strada di salita, si incontra anche un'area pic nic con fontana, per merende o pranzi al sacco!


Il castello comprende la cappella della Madonna delle Grazie, con addossato un campanile, con affreschi del 1400 raffiguranti S. Cristoforo e la Madonna del latte con bambino, nonchè Storie di Santi;
la torre quadrata del mastio, ove si trovano alcune camere da letto, una per piano, con pavimento e soffitti in legno, sale ai piani superiori, anch'esse con bellissimi pavimenti in legno e soffitto a cassettoni, complete di alcuni arredi;
le quattro ampie sale al piano terra, con pavimento in pietra e soffitto a volta, che insieme al mastio costituiscono il nucleo più antico della fortezza,
nonchè le segrete, che si possono vedere scendendo una scala dal cortile, anche se non si può accedere all'interno.



Il castello è stato set cinematografico per "Dracula" di Dario Argento e la fiction tv in costume "La Freccia nera", perciò alcune stanze contengono video e fotografie dei set e, per quanto concerne una delle segrete, l'allestimento completo di uno degli scenari.
Altre camere, invece, mostrano foto delle varie tappe di restauro del castello e vedute dello stesso.

Persone ed allestimenti in costume d'epoca, a beneficio dei visitatori, tra cui il ricciolino che "combatte"!

Gli interni non sono fotografabili ma sul sito ufficiale trovate alcune immagini per curiosare.


Info pratiche
Nel cortile del castello vi sono i bagni, moderni e, quando siamo stati noi, puliti.
Per mangiare bisogna spostarsi intorno al Lago Pistono o tornare nel paese.
L'interno del castello non è visitabile con il passeggino, poichè ricco di scale anche ripide, invece la strada e viale di accesso ed il cortile sì. Tenete presente però, che deve essere un passeggino da sterrato e vi sarà da spingere, perchè la salita è piuttosto ripida, anche se breve (15/20 minuti, al passo di un bimbo di sei anni).


Nei dintorni
Terminata la visita del castello o nella sua attesa, vi consiglio di portare i bambini alle terre ballerine ed a passeggiare intorno al Lago Pistono, oppure di organizzarvi per arrampicare nella falesia di Montalto o, anche solo, dare un'occhiata al lago, gustandovi la veduta del castello e delle colline dalle sue rive.
Infine, ma non certo in ordine di valore, potete visitare con i bambini il c.d. parco archeologico oppure andare a piedi a vedere la ricostruzione della palafitta, ricostruzione in scala reale delle abitazioni del villaggio che costituiva l'insediamento del 1400/1800 a.c., che ne costituisce il fiore all'occhiello.
Qui trovate le info sulle visite guidate e il piccolo spazio espositivo archeologico allestito presso il Comune di Montalto.
Se invece, avete voglia di andare a scoprire un altro castello nelle vicinanze, potete andare ad Ivrea e visitare il Castello dalle Rossi Torri, voluto da Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde, nel 1385.


venerdì 26 ottobre 2018

Ciambella soffice alle castagne: mamma avvocato in cucina

In occasione della castagnata e della gara di torte organizzati dall'asilo nido di Orsetto e Principessa, io ed il ricciolino abbiamo preparato una

CIAMBELLA SOFFICE ALLE CASTAGNE



Dopo i biscotti alle castagne, infatti, avevamo avanzato farina di castagne e volevamo realiizzare un'altro dolce al sapore d'autunno.
La ricetta originaria l'abbiamo trovata sul blog "In cucina con me" (la trovate qui), insieme a tante altren sfiziose ricette dolci e salate, e vi abbiamo apportato un paio di modifiche: la forma, a ciambella anzichè torta, che secondo me ha incrementato la sofficità della stessa, e lo zucchero di canna, sostituito con lo zucchero normale.
Alla fine, a freddo, abbiamo cosparso la cimabella di zucchero a velo.

Ecco allora gli ingredienti:
  • 200g farina di castagne
  • 100g  farina 00
  • 250g  zucchero
  • 200g di latte
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 150g burro morbido
  • 3 uova
  • zucchero a velo q.b.

    Procedimento

    Aggendere il forno e portarlo a 200°.
    Nella bastardella (o in una ciotola di vetro dai bordi alti), sbattere cone le fruste le tre uova e lo zucchero, fino ad amalgamare il composto.
    Poi aggiungere la farina 00, la farina di castagne, il lievito, il burro ammorbidito (io lo scaldo a microonde in un piattino) e il latte, mescolando.
    Forse vi sembrerà che ci sia troppo latte, ma non è così, fidatevi!
    Io ho continuato ad usare le fruste elettriche senza problemi, fino a che il composto non è diventato troppo denso.



    Imburrare bene la tortiera o la forma di ciambella scelta e versarvi l’impasto.


    Infornare nel forno preriscaldato a 200° e, dopo 5 minuti, abbassare la temperatura a 180°.
    La ciambella dovrebbe lievitare e poi prendere colore. Usate uno stuzzicadenti in legno per verificare se è cotta all'interno (se non rimane impasto attaccato, è cotta, altrimenti continuate la cottura).


    Nel mio forno, non ventilato, ci sono voluti più di 45 minuti.

    Et voilà!



    La ciambella rimane morbida e soffice.

    Da consumarsi entro un paio di giorni, sempre che resista tanto a lungo, visto che è talmente buona da averci fatto conquistare il quarto posto in bontà nella gara di torte ai frutti dell'autunno del nido!!!



    Altre ricette autunnali? I fiori di zucca in pastella, i biscotti alle castagne, la vellutata di zucca e l'immancabile zuppa di cavoli piemontese!




mercoledì 24 ottobre 2018

Castagnate d'autunno (e gara di torte). Anche all'asilo nido. Vi racconto perchè è stato bello.

Qualche giorno fa, in un luminoso e insolitamente mite pomeriggio di ottobre, all'asilo nido dei gemelli vi è stata la prima riunione del nuovo anno scolastico, con una "formula organizzativa" secondo me molto azzeccata: 
mezz'ora di riunione direttrice - genitori, mentre le maestre tenevano i bambini ed i nonni e fratelli/sorelle dei piccoli preparavano le caldarroste, per poi mangiare castagne e torte in compagnia, previa premiazione della gara di torte ai frutti di stagione.



E sì, perchè oltre alla castagnata, è stata organizzata una gara per premiare le torte preparate dai genitori che hanno voluto partecipare, con tre categorie: la torta più buona, la torta più originale e la torta più bella. Quattro i premiati per ogni categoria.

Nel nostro caso, il ricciolino ha deciso che avremmo assolutamente DOVUTO partecipare e a stento sono riuscito a convincerlo della sufficienza di una torta, anzichè due (due bambini = due torte, a suo dire).

Ero però consapevole di non avere speranze per le categorie "originale" e "bella" e poche ne nutrivo per la categoria "bontà", visto che non avevo mai preparato in vita mia torte alla zucca, nocciola, castagne, mela o simili, ovvero "autunnali", perciò ho cercato di non farlo volare troppo con la fantasia, sapendo quanto è competitivo.

Invece...avevo sottovalutato le abilità culinarie e la testardaggine del mio piccolo pasticcere, nonchè il potere del web.
Per quale motivo dico così?
Perchè per il reperimento ed il dosaggio degli ingredienti, devo ancora guidare il ricciolino, altrimenti anzichè 100 gr di farina ne versa 1 kg, come l'ultima volta o al posto di 250 gr di burro me ne mette 25 oppure confonde la fecola di patate con lo zucchero a velo.
(A sua discolpa va detto che le etichette e le mie indicazioni non sono sempre chiare e tra fecola, maizena, amido di mais, zucchero finissimo, zucchero a velo ecc. non è sempre facile destreggiarsi;  le centinaia e le migliaia sostiene, invece, di non averle ancora studiate a scuola).
Per tutto il resto,però, ormai fa praticamente da solo. E con ottimi risultati.

Qui trovate la ricetta della ciambella
Internet, poi, ci ha permesso di scovare un blog di cucina con ricette fantastiche, tra cui quella della torta alla farina di castagna, che abbiamo utilizzato con piccole modifiche (qui il post con la nostra ricetta ed il link al sito di cucina!).

 
  Una volta vista l'esposizone di torte, anche il ricciolino, pur molto ottimista, ha avuto un attimo di smarrimento.










C'erano infatti torte bellissime, originali e
creative.




Tuttavia, alla fine, ci siamo aggiudicati il quarto posto per bontà, con tanto di doppio premio (per me ed il ricciolino) ed attestato!


Grande soddisfazione per il ricciolino, che aveva pronosticato che "le torte più semplici sono sempre le più buone", soprattutto per i bambini.
A onor di cronaca, comuque, tutti e tre i miei figli hanno gustato con soddisfazione anche le altre preparazioni più elaborate! 



Io, a parte piccoli assaggi delle torte altrui (compatibilmente con le mie allergie) e la vista di tante leccornie, ho apprezzato molto il clima di accoglienza, comprensione e calore che tutto il personale del nido riesce sempre a creare.
E' stato bello poter osservare i miei bimbi interagire con gli altri e le maestre e vederli muovere in un ambiente (in questo caso il giardino della scuola) e con giochi che conoscono bene ma a cui solitamente noi genitori non abbiamo accesso;
è stata una gioia constatare il perdurare del piacere di stare insieme tra il ricciolino e amichetti che hanno fratelli o sorelle ancora al nido, con cui ha mantenuto un buon rapporto nonostante i diversi percorsi scolastici;
è stato piacevole poter chiaccherare con amici o conoscenti ma ancor di più (non me ne vogliano gli altri) avere l'opportunità di scambiare due parole con persone che non avevo ancora incrociato, riconoscendoli come la mamma e/o il papà dei compagni dei gemelli;
è stato divertente, come al solito, poter parlare liberamente con le educatrici e gli altri genitori, scambiandoci consigli, ricette, informazioni ed aneddoti.


La riunione è stata breve e utile: oltre ad un cenno sui progetti da sviluppare (di cui si riparlerà a dicembre), la direttrice ha spiegato i motivi per cui l'accoglienza dei piccoli viene gestita in un certo modo e poi parlato di morsi tra bambini (spiegando in sintesi che è un "problema" che si ripresenta sempre, nonostante la loro vigilanza, vista l'importanza della fase orale nei bambini in età da nido e la loro difficioltà a esprimersi in altro modo, ma che non deve destare preoccupazioni nè far ipotizzare un futuro da bimbo aggressivo o da vittima, per i bimbi coinvolti) e dell'importanza del fatto che i genitori pongano dei confini e delle regole anche a bimbi molto piccoli, senza aver paura della reazione dei propri figli e dei loro pianti e capricci.
Discorsi importanti per le mamme che per la prima volta inseriscono i propri figli al nido, soprattutto se alla prima esperienza di maternità, ma che è utile risentire anche da trismamma!

E poi...via libera ai peccati di gola ed alle chiacchere!



Questi momenti di coinvolgimento genitori - educatori, dentro le strutture scolastiche, queste opportunità di confronto in un clima disteso, sono forse ciò che trovo più bello del periodo di frequenza del nido e, per quella che è stata la mia esperienza con il ricciolino, della scuola dell'infanzia.
Certo, è innegabile che comportino uno sforzo notevole tanto per il personale scolastico, dalle educatrici, ai cuochi, agli ausiliari, quanto per i genitori, che devono incastrare un nuovo impegno tra i mille che già affollano giornate lavorative e di cura dei figli e metterci del loro, però fino ad adesso dal mio punto di vista ne è sempre valsa la pena.

Mi piacerebbe che fosse così anche alla primaria, che ci fossero simili occasioni ed un simile contatto scuola - famiglia anche nel ciclo scolastico delle elementari!!!

E voi, cosa ne pensate?
Vi piacciono queste iniziative o no? 
Le organizzano anche nel nido, alla materna o alle elementari che frequentano i vostri figli?
Se siete maestre, come le vivete?
Sono molto curiosa di conoscere la vostra opinione!

P.s. Sono un disastro nello scegliere i titoli dei miei post.
Le regole dei SEO le ignoro spesso, con buona pace dei numeri di affluenze.
Mi alleno ad essere sintetica ma a volte questo spazio mi serve proprio per dire, tutto quello che sento di voler esprimere, dunque non posso sintetizzare.
Perciò perdonatemi, ma in questo caso il titolo è quello che è.

lunedì 22 ottobre 2018

Le terre ballerine e l'anello del Lago Pistono (lago di Montalto Dora) con i bambini

Sapete cosa sono le "terre ballerine di Montalto Dora (TO)"

 No??? 

Il castello di Montalto visto dal Lago Pistono
Tranquilli, non sono mica così diffuse e non rientrano con questa denominazione nel programma scolastico, a meno che non viviate in Canavese, dunque siete scusati!



Le "terre ballerine di Montalto", anche dette "Torbiera di Mongenet", sono un terreno elestico, che restituisce le vibrazioni impresse, muovendosi e facendo muovere gli alberi.
In pratica, uno strato di terreno sottile trattenuto dalle radici degli alberi, con sotto accumuli di acqua, tipico della torbiera, ovvero del risultato della atrofizzazione di un lago.


In questo caso, l'antico Lago Coniglio, prosciugato completamente nel 1895 dal signore di Morgenet, per alimentare la sua industria siderurgica a Pont Saint Martin (AO):


Più prosaicamente, si tratta di uno strato di terra o fanghiglia scura in mezzo ad un boschetto, posto però sulle rive di un lago ameno, su cui si affaccia un bellissimo castello, che è stato anche set cinematografico (per "Dracula" di Dario Argento e la fiction tv in costume "La Freccia nera"): il Castello di Montalto Dora.

Cosa rende le terre ballerine speciali, soprattutto per i bambini?
Le terre ballerine di Montalto Dora (TO)
Il fatto che ballano, appunto, in modo visibili e perfettamente percebili, soprattutto se ci andate un paio di giorni dopo una giornata di pioggia!!!!

Basta saltarci sopra o camminare con i piedi pesanti, per sentire la terra tremare sotto i piedi, senza però correre alcun rischio (a parte quello di sporcarsi le suole di terra, ma direi che non è grave)!!!
I bambini si esaltano, non appena sperimentano la sensazione.
Se poi racconterete loro che si tratta, in fondo, di una specie di sabbie mobili, l'avventura sarà ancora più eccitante.

Le terre ballerine, però, sono solo la più famosa delle attrattive di un luogo che offre molto di più: si possono percorrere due anelli escursionistici passeggiando nel boschetto, intorno al Lago di Montalto Dora (TO), ovvero il Lago Pistono, oppure intorno al Lago Coniglio, che ha originato le terre ballerine, fino ad arrivare al Lago Sirio.
Percorsi facili, pressochè pianeggianti e che non presentano alcun pericolo oggettivo per i bambini.


Fattibili anche di corsa (vi vengono organizzate anche gare podistiche) e con la mountain bike.

Si può fare merenda o pranzare con un pic nic oppure fermarsi al vicino agriturismo ("Agriturismo La Perulina") o alla risto- trattoria sita a metà percorso, con vista sul lago ("La Monella")


Si può scendere "alla spiaggetta" sul Lago Pistono (no balneazione, però) e divertirsi a lanciare i sassolini piatti sull'acqua, per farli rimbalzare.


Per arrivarci, posteggiata l'auto alla Cappella di St. Croce (nei pressi, anche fontana d'acqua e tavoli da pic nic) che vedete in foto, nel Comune di Montalto Dora, si percorre una strada in piano interedetta la traffico veicolare, prima asfaltata e poi sterrata (più o meno da dopo il cancello verde che si scorge in una foto del collage).
Prendendo il primo bivio in discesa nel bosco a sinistra (sentiero non percorribile con il passeggino), si arriva alla spiaggetta in due minuti.




Si può arrampicare nella piccola falesia che si trova nel bosco, con vie dal quarto grado al 6c (se non sapete di cosa sto parlando, vi consiglio di leggere il mio post contenente la piccola guida di arrampicata).
In questo caso, il bivio è il secondo, prendendo la stradina sterrata a sinistra che vedete in foto e proseguendo sul sentiero principale fino alla evidente radura della falesia.


Si può percorrere una parte dell'anello del Lago Coniglio/Lago Pistono anche con il passeggino da sterrato, mantenendosi nella strada dirtta a destra al bivio sovra indicato e proseguendo nel percorso ad anello segnalato.

Si incontrerà presto  il bivio per il sentiero che in due minuti scende alle terre ballerine, segnalato dal cartello informativo n. 4 che vedete in foto (la terza del post dall'alto).


Si può visitare il c.d. "parco archeologico" (visite guidate organizzate dal Comune di Montalto Dora, qui le info), oppure semplicemente leggere i numerosi pannelli informativi su flora, fauna e luoghi di interesse, ed osservare la palafitta, inaugurata nel 201, che costituisce la ricostruzione in scala reale delle abitazioni del villaggio che costituiva l'insediamento del 1400/1800 a.c., i cui resti sono stati scoperti sulla riva del lago.

Oltre alla palafitta, il c.d. parco archeologico comprende un piccolo spazio espositivo inaugurato nel novembre 2012 all’interno dei locali comunali, che documenta la Preistoria dei laghi inframorenici di Ivrea dal Neolitico all’età dei Metalli (personalmente però non l'abbiamo ancora visitato).
Le visite guidate al parco archeologico di solito si tengono la 2ª e 4ª domenica del mese da marzo a ottobre (escluso agosto, con partenza alle ore 15.00 presso lo Spazio Espositivo (ma controllate anche qui), a cui si aggiungono visite eccezionali in occasione di sagre (come quella del Cavolo Verza, a novembre) o feste paesane.


Infine, se si è fortunati, si può visitare il Castello di Montalto (questo il sito ufficiale; a breve, vi racconterò la nostra visita).


Insomma, si può viaggiare nella storia, fare un corso accelerato di botanica e geologia, tenersi in forma, divertirsi e...stare bene insieme, grandi e bambini!!!
Il tutto in pratica gratuitamente ed in un unico luogo.

venerdì 19 ottobre 2018

Prime letture autonome, a tema pirati e fiabe: le letture del ricciolino biondo

Ora il ricciolino è in seconda elementare e le sue capacità di lettura ad alta voce e lettura autonoma sono notevolmente migliorate, rispetto allo scorso anno.
La sfida, tuttavia, è  trovare sempre libri con un tema accattivante che possano appassionarlo alla lettura e, possibilmente, senza errori grammaticali e di sintassi evidenti (no, non è scontato).

A questa ricerca si affianca quella di libri scritti in stampatello maiuscolo, da regalare agli amici più piccoli, che hanno appena iniziato il loro percorso alla scuola primaria, ed alla cuginetta, anche lei entrata in prima elementare.

Queste le nostre ultime scoperte

Per il ricciolino, dunque dai 6/7  anni, un'altra serie che ha come protagonisti piccoli PIRATI, dopo la collana in ben 15 volumi di Capitan Fox e la sua ciurma, che tanto gli era piaciuta (ne ho parlato qui),

"La Scuola dei Pirati" di Sir Steve Stevenson, illustrazioni di  Stefano Turconi, testi di Mario Pasqualotto, e.d DeAgostini S.p.a. Novara, 2008,  Euro 7,90 




Si tratta di libretti snelli, di circa 80 pagine ciascuno, di comodo formato, molto colorati e con immagini carine, che raccontano le avventure di cinque bambini, aspiranti pirati (una ragazza, la portoghese Ondina, due gemelli golosi norvegesi, Babordo e Tribordo, l'inglese coraggioso Jim ed il francese brontolone Anton), nella scuola di pirateria del Mar Brodaglia.
Il primo volume è la storia della prova di ammissione alla scuola, poi iniziano le avventure dei protagonisti nel gruppo dei "Lupetti di mare" in cui vengono inseriti, con maestri pirati divertenti, da Capitan Sorrento, cuoco e maestro di cucina, alla maestra di scherma, Capitan Letisse Lutesse, a Capitan Shark, maestro di navigazione, ecc.


La lettura è scorrevole e divertente e ogni libro è accompagnato da una breve descrizione iniziale di protagonisti pirati e maestri (sempre uguale per tutti i volumi) e da un capitolo finale che illustra i "rudimenti della pirateria", spiegando ora i nodi più comuni, ora i trucchi per orientarsi in mare, l'uso dei cannoni e delle mappe e simili nozioni.


Sempre a tema "pirati", però in francese, un libro pop - up con tante curiosità e nozioni sul mondo della navigazione d'abbordaggio, da scoprire con l'ausilio di vignette, finestrelle e persino quiz, che è piaciuto molto sia a noi genitori che al ricciolino.

"Les pirates" ed. Nathan, collana KIDIDOC





Consigliato dai 5 anni, ma a mio parere solo se letto dai genitori, 6/7 per letture autonome, per via del lessico peculiare, visto che i termini della navigazione non sono di solito i primi che apprendono i bambini.

Altri temi, il mondo delle fiabe, per questi LIBRI IN STAMPATELLO MAIUSCOLO, dai 6 anni



Entrambe le collane propongono anche altri titoli, però a noi sono piaciuti questi perchè non eccessivamente caratterizzati per "genere" di pubblico.
C'è infatti una tendenza diffusa a pubblicare libri definiti "per maschi" e  "per femmine" che non sempre comprendo. Se posso cerco di scegliere titoli che possano andare bene sempre e non pongano limiti alla fantasia.

"ORCO STRAORCO" di Patrizia Ceccarelli, ed. Attacca Parole, collana Raffaello Ragazzi

Il libro contiene gli stickers rappresentanti alcuni elementi presenti nel testo della storia che, infatti, sono accompagnati dal disegno esplicativo, per agevolare il "riconoscimento grafico della forma-parola", su cui sembra basarsi ora il metodo didattico di apprendimento della lettura (per lo meno stando all'esperienza del ricciolino e dei cuginetti),

Le immagini sono belle e accattivanti, le pagine poco dense, per non stancare subito i piccoli lettori (e va bene, se sono le prime letture autonome).


Volendo, l'edizione contiene il Qcode per scaricare l'app corrispondente e giocare con il libro sul tablet.

"Racconti per emozioni da brivido" ed. Giunti

contiene invece racconti un pò paurosi con personaggi delle storie dei cartoni animati Disney, da Raperonzolo a Spaccaossa, caratterizzati dalla brevità: per letture serali o piccoli lettori impazienti!


In più, il retro di copertina contiene due segnalibri da staccare, pensati per bambini e bambine (uffi! Almeno non azzurri e rosa), nonchè un sommario in cui annotare facilmente, in modo guidato, le impressioni lasciate dalla lettura.  

Una bella idea per andare poi, in futuro, a ricordare le prime letture!


Altre proposte di libri in stampatello maiuscolo  li trovate in questo post , insieme a una collana per le prime letture autonome, dai sei/sette anni, con protagonista un piccolo cavaliere medioevale.

Con questi consigli  (post  non sponsorizzato) partecipo all'appuntamento del venerdì del libro di Home Made Mamma.