"Tartarughe all'infinito" di John Green
Non si tratta del primo romanzo che leggo di questo autore, bensì il terzo, dopo il "Teorema Chaterine" (qui la mia opinione) e "Colpa delle stelle".
Certamente è quest'ultimo ad avermi colpito di più, conquistandomi il cuore e commuovendomi, anche grazie allo stile asciutto e non sdolcinato.
Questo romanzo a mio parere non è alla sua altezza, però questo non significa che non sia stato una piacevole lettura.
Tutt'altro!
E' scorrevole e l'ho letto in pochi giorni, come accade con i romanzi la cui trama mi incuriosisce, e alcuni passi avrei voluto trascriverli, per la loro semplice ma profonda saggezza.
Tuttavia il confronto con "Colpa delle stelle" lo ha un po' sminuito.
I protagonisti sono tre sedicenni:
Aza, orfana di padre e voce narrante, con problemi psichici , che vive una vita pressochè normale all'apparenza, ma che tale lo è solo per i gesti e per periodi, poichè in altri i suoi pensieri si trasformano in una "spirale" che la intrappola in se stessa e pur non essendo così invalidanti da impedirle di affrontare una ruotine quotidiana, impediscono uan vita "normale";
Davis, figlio di un multimiliardario scomparso misteriosamente (non appena avuto notizia di un mandato di arresto nei suoi confronti), che si ritrova a far da padre al fratellino di 13 anni, dopo aver affrontato da pochi anni la morte della madre;
infine Daisy, l'amica del cuore della protagonista, una ragazza normale, di classe medio-bassa (considerando gli standard americani), che studia e lavora, sognando di potersi permettere il college e, nel tempo libero, scrive fantastorie derivanti da Star Wars, di cui è grande appassionata.
Il rapporto di amicizia tra le due ragazze, con le sue luci ma anche le sue ombre, fa da sfondo alla vicenda della ricerca del padre di Davis, ed alla nascita di un legame speciale tra Aza ed il ragazzo, fatto di sguardi, silenzi, messaggi e riflessioni.
L'atmosfera è sospesa e riesce a trasmettere, da un lato, l'esuberanza esteriore di alcuni adolescenti, che tengono per se stessi i propri problemi, cercando in questo modo di proteggersi ed integrarsi tra i coetanei, dall'altro il senso di insicurezza e incertezza di un'età di transizione in cui affiorano domande sul senso della vita e, spesso, la capacità di sognare si fonde con uno sguardo particolarmente lucido e critico sul mondo adulto, prima che la spinta ad adattarsi alla società e "crescere" o, al contrario, a imboccare strade di ribellione e/o emarginazione, abbia il sopravvento.
Insomma, non quanto "Colpa delle stelle" ma ve lo consiglio!
Con questo post, partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro di HomeMadeMamma.
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