Sono mamma di due gemelli da poco più di nove mesi eppure già dalla gravidanza sono stata destinataria di commenti e domande di ogni tipo.
Non che non capiti alle altre donne incinte e neomamme ma, facendo il raffronto con la mia precedente maternità singola, mi sono accorta che, più figli si hanno (anche in successione, non per forza gemelli), più si è bersaglio della curiosità altrui.
Non parlo di parole gentili o domande ingenue, che con il senno di poi appaiano prive di senso anche a chi le pronuncia ma sono un modo gentile per attaccare bottone o dimostrare interessamento.
Anche io scherzavo con chi aveva un maschio ed una femmina, dicendo cose tipo: “Che bello, ora hai la coppietta!”, per poi pentirmi della mia affermazione priva di senso.
Oppure l’immancabile: “E’ bravo? Dorme di notte?” , per il quale non esiste risposta intelligente o ragionevole.
Non mi risulta, infatti, che nascano neonati di indole “cattiva” che, per far dispetto ai genitori, mangiano troppo o troppo poco o li svegliano di notte e, soprattutto, con i bambini non c’e’ una routine del sommo duratura.
Questo tipo di commenti, comunque, mi pare innocuo.
Altri, invece, mi hanno infastidito, soprattutto perché ricevuti più volte.
Eccone una rassegna.
Durante la gravidanza:
-“Aspetti dei gemelli? Ah povera te! Anche una mia amica li ha avuti ed è distrutta, poverina, e’ una faticaccia!”
Della serie, grazie tante per l’incoraggiamento!
-“Aspetti dei gemelli? Meno male che non è successo a me, non sarei sopravvissuta/ sarei disperata!”
Eh quindi? Mors tua vita mea?!?
-“Gemelli? Dovrai fare il cesareo e ovviamente nasceranno prematuri e spesso hanno dei problemi perché troppo piccoli e….”
Riversare le tue ansie su qualcun altro, no, vero?!?
Comunque tranquilla, parto vaginale e bambini sani, seppur piccoli.
-“Gemelli? Oh povera, allora non potrai allattare!”
Magari neanche ci tengo e non mi pare una tragedia e comunque, chi la detto, scusa?
-“I gemelli proprio non mi piacciano.”
Così, detto in modo perentorio e con faccia un po’ schifata.
Tranquilla, non sono mica tuoi/non sei tu ad aspettarli!
Commento ricevuto identico, da altra persona, anche dopo la nascita dei bambini, guardandoli.
-“Gemelli? Ma sei pronta? Perché sarà terribile, faticosissimo, non potrai più lavorare, uscire da sola, andare in bagno e costeranno tantissimo e…” altre
previsioni catastrofiche del tipo.
Eh, in effetti è dura e la vita cambia, rispetto ad un solo figlio.
Però non c’e’ bisogno di terrorizzarmi prima del tempo ne’ ci si può preparare alla vita da mamma di gemelli quindi…lasciami vivere serenamente inconsapevole! Perché vuoi farmi stare in ansia già prima?!?
-“Gemelli? Non è possibile, la pancia e’ troppo piccola. Sei sicura?”
Hai ragione, meglio che cambi ginecologo. Mi faccio seguire da te?
-E il suo contrario (si sa, le dimensioni sono relative): “Gemelli? Ah ecco, con quella panciona per forza!”
In pratica mi stai dando della balena!? Grazie, eh!
Dopo la nascita.
-Guardando il passeggino doppio: “Ma sono fratelli?”
Alla mia risposta affermativa, le varianti: “Ah, ma allora sono gemelli! Però non è possibile, mica sono uguali!” ; oppure l’ancor più arguto: “Ma sono entrambi suoi?”
Roba che non sai se spararle o sparire.
-“Che bello, dei gemelli!”, poi, un secondo dopo averli guardati bene, con il viso deluso: “Ah, sono diversi. Allora non sono gemelli, solo fratelli nati insieme!”
Se lo dice lei…!
-“Gemelli? Ma avete fatto qualche cura?”
O la variante più scaltra, che però sotto intende lo stesso interrogativo: -“Gemelli? Ma avevate già gemelli in famiglia?”
Chiesto da perfetto sconosciuti o semplici conoscenti (perché se si trattasse di amici o parenti prossimi, non ci vedrei nulla di male).
Farsi i fatti propri? Ti aspetti davvero una risposta?
Un po' come se io ti chiedessi in che posizione hai concepito tuo figlio, quanto ci hai impiegato, con che frequenza avevi rapporti ecc., dopo averti incontrato per caso per strada o averti salutato qualche volta in giro.
Non è una questione un tantino personale?
Che poi ho capito, da queste simpatiche conversazioni, che chi lo chiede vuole solo una conferma che:
1.La gemellarita’ non è una malattia infettiva e dunque non toccherà anche a lui/ lei o ai propri figli (ovviamente partendo dal presupposto che sia un male);
2.avere due gemelli non è naturale. Perché la norma è un figlio solo per volta e le “povere sfigate” (secondo gli interlocutori, ovvio) che hanno gemelli se la sono cercata.
Beh, tranquilli, non è una malattia, non è infettiva e può essere sia una circostanza del tutto “spontanea”, anche se in famiglia non ci sono prossimi precedenti di gemelli (una prima volta dovrà ben esserci), sia frutto di stimolazioni ormonali.
Detto questo, non si capisce il motivo per cui dovrebbe importare a qualcuno o fare la differenza!!!
-“Per fortuna almeno una è femmina e non ti farà dannare/ rimarrà con te/ ti aiuterà”
E via con gli stereotipi, i pregiudizi e le preferenze di genere!
-“Gemelli? Va be’, dai, almeno in una volta sola ti sei tolta il pensiero!”
Scusa, il pensiero di cosa?!? Se ti riferisci al parto, ancora possa capire, altrimenti proprio no.
E poi, detto così, suona come una specie di “contentino” di fronte ad una disgrazia. Ecco no, lasciamo perdere.
-“Gemelli? Allora non hai partorito naturalmente!”
Invece sì, ma anche se non fosse stato così, che cosa cambierebbe?
Ho per caso vinto qualcosa?!?
“Gemelli? Allora non hai allattato.”
Se lo dici tu…
“Gemelli? Sarà dura ma almeno si faranno compagnia!”
Togliete “almeno” per favore, allora sì che accoglierò il commento con un sorriso!
-“Gemelli? Era il mio incubo, quando ho scoperto di essere incinta!” Oppure: - - “Gemelli? Ecco perché non voglio correre rischi con una seconda gravidanza!”
Sempre della serie: gemelli=disgrazia; mors tua vita mea.
E poi il terribile:
“Il lato positivo di avere dei gemelli è che almeno poi ti passa del tutto la voglia di avere altri figli”.
Commento mortificante, misogino e cattivello, oltre che falso.
Ho forse chiesto a te di mantenere i miei figli? Sto compiendo un crimine, mettendo al mondo dei bambini?
E soprattutto, cosa ti importa quanti figli ho o desidero?
La chicca, frutto di ignoranza pura: “Gemelli? Sono nati prematuri? Perché sai, i gemelli prematuri hanno tutti dei problemi mentali o di sviluppo!”
Alla mia rassicurazione circa lo stato di salute ottimo dei bambini e la spiegazione che la prematurita’ non comporta affatto automaticamente problemi: “Ah, adesso ti sembra così, ma non è detto, chissà quando cresceranno!”
Me ne sono andata prima di insultarla.
Infine, un commento che, ripetuto in più occasioni da una stessa persona, un giorno mi ha fatto proprio sbottare: “ Poverina, tre figli e due gemelli! E hai anche un lavoro! Sai che mi fai proprio pena, povera figliola, meno male che mia figlia non ha avuto gemelli e neanche io! È quasi una disgrazia. E adesso è nulla, vedrai come sarà difficile quando cresceranno!”
La terza volta che si è espressa in questo modo, le ho risposto che la sua esperienza, evidentemente negativa, non era affatto la regola.
Ora mi lascia in pace!
Che dite, bastano? Diciamo che con questo post mi sono un po’ sfogata di tutti i commenti discutibili che ho dovuto ascoltare!
So bene che, dal punto di vista di chi incontra una donna incinta o una neomamma, non è facile pensare a qualche parola o domanda intelligente.
Pero’ credo che a volte sarebbe meglio limitarsi ad apprezzamenti o congratulazioni, se ci si sente di farli, oppure ad un semplice ma efficace sorriso.