Eccomi qui, a partecipare di nuovo all’appuntamento ideato da Home Made Mamma, “il venerdì del libro”.
Avrete mica pensato che fossi a corto di letture di cui parlare?
Se sì, vi siete sbagliati perché ne ho tantissime!
Iniziamo dai primi due libri del 2018:
“L’informatore” di Jhon Grisham
Io amo i romanzi di Grisham, sia per lo stile narrativo, sempre preciso, accattivante e dal ritmo veloce, sia per i temi trattati.
Di solito si tratta di legal thriller, come in questo caso, ma l’autore si è cimentato con successo anche in altri generi romanzeschi.
L’esito per me è sempre positivo: lettura scorrevole e appassionante.
Questo titolo non fa eccezione.
Gli ingredienti della narrazione sono un giudice corrotto che fa affari con gli indiani e la malavita, due avvocati investigatori appartenenti ad un ufficio statale deputato al controllo della legalità dell’operato dei giudici (che nel sistema statunitense sono eletti, non scelti per concorso), due omicidi, un innocente nel braccio della morte, una spia e due “intermediari”, pronti a svelare un gigantesco caso di corruzione.
Un libro che sicuramente apprezzeranno gli amanti del genere.
***
“Il libro dei Baltimore” di Joel Dicker,
ed. La Nave di Teseo, 2016, pag. 587
Riconoscete l’autore? È lo stesso de “La verità sul caso Herry Quebert”, un successo editoriale che aveva diviso i lettori tra critici ed amanti e che io avevo apprezzato molto ( qui trovate il mio post sul romanzo).
Il rischio per me, leggendo un altro titolo dello stesso scrittore, era di incorrere in una cocente delusione.
Fortunatamente, non è stato affatto così.
Anche questo romanzo, infatti, secondo me è molto riuscito.
Non quanto il primo, poiché l’io narrante è sempre uno scrittore che parla del suo romanzo, in questo caso incentrato sulla sua infanzia, che racconta con una continua alternanza di episodi presenti e passati: dunque la stessa tecnica già utilizzata nel libro precedente.
Tuttavia non ci si perde affatto e le quasi 600 pagine di questo romanzo, certamente non poche, scorrono una dopo l’altra senza annoiare mai.
Soprattutto, però, il libro è contemporaneamente la storia di una grande amicizia tra tre ragazzi e una ragazza, e la storia di due famiglie, i Goldman di Baltimore e i Goldman di Montclair, con a “capo” due fratelli.
I primi sono ricchi, vivono in un quartiere di lusso e nel lusso, hanno una casa estiva negli Hamptons e sono perfetti (professionisti di successo, gentili, generosi, buoni, belli ed eleganti), osannati dai genitori.
I secondi appartengono alla classe media e, pur vivendo bene e apparendo senza macchia, non brillano quanto i primi e perdono sempre “la sfida” agli occhi dei genitori
Marcus, il protagonista, appartiene i Goldman di Montclair e, inizialmente, ne soffre, vergognandosi a tratti della sua famiglia relativamente più povera.
Egli non è altri che lo scrittore de “La verità sul caso Harry Quebert”.
Con questo romanzo, Marcus acquista un passato, lo si segue negli anni d’oro dell’infanzia con i due cugini di Baltimore (in realtà non entrambi consanguinei), Hillel e Woody, ed alle prese con l’amore comune a tutti e tre, Alexandra.
Lo si ritrova adulto, scrittore di successo, e si viaggia con lui nel passato, a scoprire la storia della straordinaria amicizia dei cugini Goldman e i fatti che portarono alla “Tragedia”.
Un evento svelato solo alla fine del romanzo ma che, lo si comprende subito, ha segnato in modo indelebile la vita di tutti i Goldman, ribaltando le apparenze e, soprattutto, l’opinione che Marcus ha di se stesso e della sua famiglia.
Insomma, un romanzo che tiene incollati alle pagine, se anche a voi piacciono le saghe familiari e le storie di amicizia.
Infine, per farsi due risate, un libro a fumetti che mi ha allietato durante gli ultimi giorni dell’anno:
“Le petit grumeau illustre’. Chroniques d’une apparenti e maman” di Nathalie Jamard, ed. Michel Lafon, 2009.
Una serie di vignette che si presentano da sole e che raccontano, in modo ironico e, a tratti, tragicamente vero, le piccole e grandi difficoltà delle mamme, soprattutto alle prese con il primo figlio ed i “dolori” delle primipare.
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