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martedì 29 settembre 2020

Con i bambini in Valle d'Aosta: il Parc Animalier di Introd (AO)

 Per alcuni bambini è normale conoscere la fauna e la flora della campagna, per altri riconoscere le verdure nell'orto, per altri ancora l'ambiente marino.

 

Per noi, è normale incontrare mucche, lepri e, con un po' di fortuna e attenzione, scorgere stambecchi e marmotte tra i monti, durante le escursioni, o vedere una maestosa aquila in volo, nell'azzurro del cielo.

Vederli con calma da vicino, pero', è un'altra esperienza, sicuramente interessante e piacevole per adulti e bambini del territorio.

Una vera e propria scoperta per chi abita in città o in altri ambienti.

 

In Valle d'Aosta ci sono due parchi appositi, che vale la pena di visitare: uno è il Parco Faunistico di Chevrère (ne ho scritto  qui), ai piedi del Mont Avic, nel Parco Naturale omonimo, l'altro si trova a Introd, qualche chilometro oltre Aosta, salendo verso la Val di Rhemes e Valsavarenche.

 

E' il Parc Animalier di Introd, in genere aperto da aprile ai primi di dicembre e percorribile anche con il passeggino da trekking (anche se è piu' semplice usare lo zaino porta bimbi).

 


 

Non capita tutti i giorni di ammirare cosi' da vicino marmotte, stambecchi, volpi 

 


ma anche tassi e gufi bianchi delle nevi, scoiattoli e...puzzolenti cinghiali !




Qua e là, nel parco, non mancano neppure le sculture di legno, che fanno parte del tradizionale artigianato valdostano, quando non sono vere e proprie opere d'arte.

 


All'interno del parco c'è un'ampia zona pic nic e un bel parco giochi, in cui è possibile consumare il pranzo al sacco e far giocare i bambini.



Il giro completo del parco richiede circa un'ora e mezza, anche due osservando con calma gli animali con i bambini!


 
Grazie ai cartelli esplicativi ed all'esposizione di corna, non si osservano solo gli animali ma si puo' anche imparare a distinguere camosci e stambecchi e le orme delle diverse specie.




Al termine del percorso, infine, si fa la conoscenza di un grande Greundzo cartonato e si puo' ammirare la tana di questo essere mitologico, nato dalla fantasia di un artigiano valdostano. 


Un particolare mammifero che si trova solo sulle montagne della Valle d'Aosta!

 

INFO UTILI

Il parco è tutto all'aperto, con numerosi parcheggi gratuiti nelle vicinanze. Tuttavia durante l'estate, soprattutto nei fine settimana, è molto affollato, quindi è consigliabile andare in primavera / autunno o in settimana.

Il percorso è in parte pianeggiante ed in parte in leggera salita ed il sentiero è percorribile anche con il passeggino da trekking. 

All'ingresso, di lato alla biglietteria, ci sono i servizi igienici ed un negozietto di souvenir, bibite e gelati.

Il biglietto costa 9,5 Euro per gli adulti, 7,00 Euro per i ragazzi 4-14 anni, gratuito sotto i 4 anni.

Nelle vicinanze merita certamente una visita il castello di Introd, oltre che la bella ed elegante Aosta, con i suoi tesori d'epoca romana (qui trovate i miei consigli per una visita).

* Post NON sponsorizzato


venerdì 25 settembre 2020

Escursioni con i bambini: le miniere d'oro di Chamousira Fenilliaz, a Brusson (AO)

 Una breve escursione diversa dal solito perfetta per adulti e bambini curiosi?

Magari da farsi di pomeriggio, dopo una camminata sulle cime vicine al mattino e un pic nic?

Eccola:  

visita alla miniera d'oro di Chamousira - Fenilliaz, a Brusson, in Val d'Ayas (AO)

la più importante miniera d'oro della Valle d'Aosta.

 


Il sito minerario si trova a pochi chilometri da Brusson, salendo verso Estoul e fermandosi nel parcheggio (gratuito e a lato strada) segnalato a circa 4 km dal capoluogo Brusson. 

 


Nelle vicinanze del parcheggio si imbocca il sentiero nel bosco che in 20 minuti conduce all'ingresso della miniera, iniziando con una ripida salita e poi facendosi pianeggiante (attenzione: sentiero non percorribile con il passeggino).

Già all'imbocco della miniera, dove si trovano la biglietteria, i servizi igienici e alcuni pannelli esplicativi da cui ha inizio la visita, 

 

si può ammirare dall'alto il lago di Brusson, l'abitato e la zona montuosa circostante.

 


La terrazza panoramica, sospesa nel vuoto ed edificata dove un tempo si trovava la teleferica per il trasporto del materiale estratto a valle, regala l'ebrezza dell'altezza, prima di indossare i caschi da cantiere (che ai bambini piccoli cadranno continuamente, sappiatelo !) e ascoltare la guida.

 

La visita, a mio parere chiara e completa, dura circa un'ora e conduce nella galleria, scavata nella montagna, del livello 7, filone Fenilliaz, il più basso della miniera (che nel sotterraneo si estende per circa 1.600 mt, tra i 1.552 metri s.l.m. del livello 7 e i 1.716 metri s.l.m. del pozzo maggiore),

 

 usato soprattutto per il transito dei minatori e dei materiali (su appositi carrelli su rotaie "assembleate" in loco, come quelle dei trenini Lego), piuttosto che per l'estrazione.


I bambini non si annoieranno perchè le informazioni fornite, coinvolgendo i visitatori, sono di semplice comprensione per i bimbi piu' grandicelli, mentre i piccoli sono catturati dall'esperienza di camminare nella galleria di roccia illuminata, cercare il filone di quarzo (più chiaro dello gneiss  e dunque visibile, con spessori dai pochi centimetri ai 1,5 m) in cui si nasconde l'oro, incassato nello gneiss e osservare, in fondo alla galleria, la riproduzione delle cariche di esplosivo.

Particolarità di questa miniera èinfatti che contiene oro nativo, ovvero distribuito nei filoni di quarzo, molto raro in Italia.

 

Il ricciolino biondo è rimasto piacevolmente impressionato da quanto appreso, così come i due bimbi dell'altra famiglia del gruppo.

Orsetto e Principessa, invece, da bravi treenni, ci hanno fatto scappare a turno fuori dalla galleria per raggiungere il bagno, divertendosi poi a camminare "nella grotta" e tenersi il caschetto in testa!


 La vena aurifera è stata scoperta nel 1899 e la miniera è stata  attiva dal 1900 alla fine degli anni '80, prima sfruttata dalla compagnia inglese “The Evançon Gold Mining Company Limited”  e poi dalla famiglia italiana Rivetti, più per passione che per lucro. 

Infine l'attività di estrazione, che è arrivata ad impiegare 109 persone della zona (rivelandosi una importante fonte di reddito per Brusson), è diventata anti economica, considerate anche  le difficoltà ed i rischi della lavorazione (si dovevano utilizzare il piombo ed altre sostanze tossiche per separare l'oro dagli altri minerali - pochi grammi per tonnellata di materiale= e, prima ancora, era necessario estrarre a pezzi i filoni di quarzo incassati nello gneiss, senza danneggiare il quarzo, per poi cercarvi l'oro).

Ricordatevi solo di vestirvi e vestire adeguatamente i bambini per la visita, poichè in galleria si sta per circa 40 minuti, camminando brevemente, a circa 5-10 gradi, anche se fuori splende il sole e la temperatura è elevata.

La visita va prenotata con anticipo sul sito e, stanti le normative anti-Covid, in galleria è necessario tenere la mascherina ma va detto che i gruppi sono di poche persone (noi eravamo in 9, di cui 5 bambini) e quindi si riesce a vedere e ascoltare molto bene la guida (costo: intero € 8,00, bambini 6 / 12 anni € 5,00, gratis bambini 0-5 anni). 


Il venerdì sera sono previste visite in notturna più lunghe di quelle ordinarie e dal prossimo anno, se tutto va bene, dovrebbe essere visitabile anche una galleria di livello superiore della miniera.

Orari, periodi di apertura e info sul sito, o anche qui.

 

P.s. Nel terreno davanti all'ingresso della miniera si trovano molti sassolini con pirite gialla che ai bambini sembreranno pagliuzze d'oro. Utilizzatele per intrattenerli in una caccia all'oro mentre attendete il vostro turno! 


 * Post non sponsorizzato

 

 

 

 

 

 

 


mercoledì 16 settembre 2020

11 "cose" che mi mancheranno dell'estate 2020

Dopo avervi raccontato le 13 cose che non mi mancheranno di questa strana estate, eccomi a dirvi cosa, invece, mi mancherà quando arriveranno autunno ed inverno:

1 - La sensazione di una ritrovata libertà.

Libertà di non dover piu' pensare, ad ogni spostamento, se sono ancora all'interno del mio Comune o della Regione. Libertà di varcare il confine nazionale ma, soprattutto, libertà di andare a trovare i miei cari, libertà di correre, andare in bicicletta, arrampica

re e andare in montagna.

Eh già, perchè durante il periodo di chiusura la sensazione, per me, era quella di solitudine e soffocamento e, forse per questo, poter di nuovo uscire è stata una sensazione bellissima, assaporata e goduta come forse mai prima.

 

2 - Le escursioni in montagna. 

Mai tante come quest'anno, in cui abbiamo scelto di non andare al mare o altrove e di rimanere principalmente nella nosra zona, salvo un paio di puntatine oltre confine.

Lunghe, brevi, con o senza impianti di risalita, a colli, laghi e rifugi, con e senza amici.

Una escursione piu' bella dell'altra, perchè viviamo in un luogo splendido.

Anche se cerchiamo di vivere la montagna anche d'inverno e ci piace, le escursioni del periodo estivo per me sono sempre indimenticabili.


3 - Le festicciole con i parenti.

Non che non festeggiassimo i compleanni dei membri della famiglia, pero' quest'anno, dopo tanti mesi distanti fisicamente, abbiamo tutti fatto il possibile per ritrovarci dinnanzi ad una torta, un vassoio di pasticcini o una coppa di gelato, per celebrare come si deve i nostri affetti.

 

E anche in questo caso, io mi sono goduta di piu' del solito queste festicciole.



4 - I pranzi ed i pic nic in terrazza.

In primavera ci siamo attrezzati con cio' che avevamo a disposizione e, dovendo restare in casa, abbiamo vissuto per la prima volta la nostra terrazza, trasformandola in uno spazio di gioco per i bambini, per la ginnastica dei grandi e, soprattutto, per i pranzi all'aria aperta.

Non tutto insieme, si intende, trattandosi di un terrazzino, pero' si puo' proprio affermare che lo abbiamo utilizzato ed è stato un piacere.

5 - L'orto e i fiori.

Piantati un po' per gioco e un po' per disperazione, i semi ed i fiori trovati qua e là ci hanno dato gran soddisfazione.

 

Sarà stata la fortuna dei principianti o l'amore e la cura quotidiana che ci abbiamo messo ma, alla fine, la soddisfazione mia e dei bambini è stata tanta.


 

6 -  La bicicletta.

Mancherà soprattutto al ricciolino, finita la stagione di mountain bike, come gli è mancata tantissimo nella primavera in cui il club sportivo non ha potuto iniziare l'attività consueta.

Mancherà pero' anche a me ed ai piccoli, sempre piu' abili sulle loro biciclettine senza pedali.

Non mancherà al mio ginocchio che, ahimè, sembra patirla. 


 

7- I laghi ed i bagni nei laghi.

Mi mancano tutti gli anni, a dire il vero, alla fine dell'estate.

Perchè in qualche modo sono sempre stati parte della mia infanzia, da quando la domenica mattina i miei genitori ci svegliavano presto per andare a fare sci nautico al lago di Viverone o per i pomeriggi di caldo e acqua trascorsi al lago Sirio,

o ancora, per le giornate in cui il nonno portava me e mio fratello a pesca con lui al lago di Meugliano o per le gite in montagna in cui ogni lago o torrente era buono per mettere i piedi a bagno!

 

Insomma, in qualche modo, i laghi del Canavese e di montagna sono parte della mia primavera/estate ed in inverno mi mancano sempre un po'.

 

8 - I vestiti estivi

Leggeri, colorati, spesso piu' comodi di quelli invernali. In estate i miei vestiti mi rispecchiano di piu' e mi sento libera in maglietta e pantaloncini corti o con canotte e gonne colorate, per non parlare dei sandali!

In inverno, invece, l'abbigliamento è piu' serioso, per necessità lavorative e perchè c'è molto meno scelta di capi e colori.

 

9 - Le gambotte scoperte e le fossette sulle braccine dei miei bimbi.

Mi mancheranno, si', perchè in estate i vestitini corti le lasciano scoperte e loro  stanno crescendo. La prossima estate, probabilmente, le fossette sui gomiti saranno sparite e le gambe saranno piu' magre, già da "grandi".

E comunque tutti infagottati è piu' difficile stringerli, abbracciarli e sentire l'odore della loro pelle.



10 - La luce solare

L'autunno è una stagione che mi piace e anche l'inverno ha i suoi perchè, tuttavia la luce primaverile ed estiva non ha eguali e mi mancherà, eccome, cosi' come mi mancheranno le giornate piu' lunghe e il calore del sole.

 

11- Il centro estivo e le educatrici del nido

 Questa estate, a nido chiuso e senza i centri estivi ordinari per il grande, abbiamo dovuto e voluto (perchè i miei figli avevano bisogno di stare con altri bimbi, a giocare all'aperto) fare ampio ricorso al centro estivo, per tutti e tre i bambini.

Dopo un inizio non semplice, di adattamento e ricerca del centro giusto, i bambini si sono trovati benissimi in uno vicino a casa e in cui anche io, da mamma, ho trovato tanta empatia, accoglienza e sorrisi.

Provo tanta gratitudine per il centro estivo, che c'è stato dove il pubblico ha fallito o non è stato messo in grado di fare, ma anche per le educatrici del nido che, con il progetto di "educativa domiciliare", sono riuscite a riprendere il contatto con i piccoli e accompagnarli piu' gradualmente verso la scuola dell'infanzia, pur avendo a disposizione solo una manciata di ore.

 



E poi...mi mancheranno anche altri aspetti dell'estate, di questa estate, pero' questi mi sembrano i principali.

E a voi, cosa mancherà di piu'?