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sabato 22 febbraio 2014

Aspettando la battaglia

E' di nuovo ora, finalmente.
E' di nuovo Carnevale.

Ho sempre amato questa festa, perchè nella mia cittadina si festeggia in modo molto particolare.

Perchè quando ero bambina e poi studentessa, il Carnevale era gioco, amici, spensieratezza, scherzi, era avere il permesso di fare tardi, stare in giro tutto il giorno.
All'Università, studiavo come una matta a dicembre e gennaio per dare tutti gli esami della sessione prima di Carnevale e potermelo godere.
Durante la pratica, odiavo il fatto di dover lavorare almeno il mattino, invece di dedicare tutto il giorno alla festa.
Perchè dura poco ma sono giorni intensi.
Ora c'è il nano e tutto deve esser rivisto e calibrato sui sui ritmi. Però il Carnevale, almeno in parte, voglio continuare a godermelo.

Ne ho parlato molto lo scorso anno, raccontando con scatti rubati nel mezzo della battaglia e delle emozioni, la magica follia che coglie gli eporediesi in quei giorni così speciali.


Ho parlato delle due domeniche che precedono l'inizio della battaglia, 



 con le Alzate degli Abbà, piccoli priori delle Parrocchie cittadine,i pifferi ed i tamburi, da sempre colonna sonora del Carnevale, http://www.mammavvocato.blogspot.it/2013/02/domenicaaria-di-carnevale.html

 Ho parlato della festa dei bambini, nel giovedì tutto dedicato a loro, tra i colori delle bandiere, i coriandoli, i pifferi ed i cavalli:

 Ho parlato della presentazione della Vezzosa Mugnaia e della battaglia:



 E della nostalgia che mi prende quando tutto finisce e rimane un tappeto di arance e quell'odore forte a dirti che non è stato un sogno.





Visto che la legge di Murphy è, appunto, legge e non si smentisce mai, sia io che il nano ci siamo ammalati e rantoliamo, tra antibiotici, cortisone, aereosol, tachipirina, stanchezza e lavoro arretrato, quindi domani non potremmo essere in piazza nella penultima domenica di Carnevale.

Domenica scorsa, però, la festa era già incominciata, la città riscaldata da colori e suoni,
e noi eravamo lì, in prima fila, con un'amica speciale ancora più innamorata di me di questa festa popolare.




 e ci saremo anche la prossima settimana, questo è sicuro!


Qualche informazione
Lo Storico Carnevale di Ivrea quest'anno entra nel vivo la sera di sabato 1 marzo e si conclude la sera di martedì 4 marzo.
Il giovedì grasso, invece (27 febbraio 2014) sarà dedicato alla festa in piazza dei bambini.
Dopo l'enorme successo riscosso dall'area per il tiro delle arance dei bambini, ideata dai Tichini del Borghetto (la mia squadra!!!), quest'anno anche altre squadre si sono attrezzate: sarà quindi possibile far tirare i bimbi, domenica, lunedì e martedì pomeriggio, in Borghetto, verso Piazza Lamarmora, tra Piazza Freguglia ed il Rondolino ed in Via Palestro, di fronte a Santa Marta.
Apposite aree sono dedicate ai più piccini, per cambio e allattamento, trovate qui tutte le informazioni: http://www.storicocarnevaleivrea.it/?page_id=3284
Il bello del Carnevale di Ivrea è assistere da vicino alla battaglia, se non parteciparvi,periò, se volte girare per le zone di tiro, lasciate a casa i passeggini, con i quali è quasi impossibile passare, visto lo strato di arance e la quantità di gente. Meglio portare i bimbi piccoli in braccio o nel marsupio, davanti, perchè dovrete proteggerli con il braccio da eventuali arance volanti.
E se volete uscirne illesi (o almeno evitare di trasformarvi in bersaglio), non dimenticate di indossare il cappello frigio, come questo, in vendita in numerosi banchetti in città

Non un cappello rosso qualunque o una fascia, non basta.
E' un simbolo importante, rispettatelo, per favore.

sabato 13 luglio 2013

Fiera equestre

Ivrea non è solo la città del Carnevale con la battaglia delle arance.
Ivrea non è solo la città dell'Olivetti (anche perchè non lo è più da un pezzo, ormai).
Ivrea è anche San Savino e la sua fiera equestre, una delle più importanti di Italia.
Il legame tra la città e i cavalli è scritto già nel nome: "Augusta Eporedia" (colonia romana fondata nel 100 a.c.), considerato che l'etimologia più accreditata (almeno per quanto ne so io) afferma che derivi dal gallico epo (in greco ippo ed in latino equo, cavallo, e reda, che in gallico significa carro, ossia "stazione di carri equestri" o "città di conduttori di carri equestri" (esiste tuttavia anche un'altra etimologia, derivante dall'altro nome utilizzatoda alcuni autori mediovali, Yporia,  designante la città che sorse su un promontorio, dal greco upò, sotto, e oros, monte.
Infatti Ivrea era posta in posizione strategica sulla via dell Gallie, nel tratto collegante Vercelli ad Aosta.
Al legame storico con i cavalli, si è aggiunto quello con San Savino, diventato il Santo Patrono della città dopo che le sue spoglie vi furono portate, nel 956, da Corrado, figlio di Berengario II, Marchese di Ivrea, (tra l'altro, pare che il loro arrivo coincise con la fine di una epidemia di peste).

Così ogni anno, il 7 luglio, la città festeggia il Santo Patrono con una processione e con la Fiera equina, la  domenica, a cui si accompagna un variegato mercato, comprendente anche prodotti alimentari del territorio, accessori e attrezzature per l'agricoltura, il giardinaggio e per l'equitazione, uno spettacolo pirotecnico (sabato sera), le immancabili giostre, esibizioni "acrobatiche" di cavalli durante le serate della settimana, una bellissima sfilata di carrozze d'epoca, per le vie del centro, con equipaggi di solito magnificamente vestiti (il venerdì sera) e, momento culminante della festa, la fiera dei cavalli e la vendita di trattori, la domenica.
Il nano, che è molto attratto dai cavalli, ha apprezzato molto sia la fiera che la sfilata delle carrozze e, ancora di più, la sua grande passione: i trattori "grandi grandi"!
Così, domenica scorsa, alle 8.30 eravamo già in giro, per far visita alle scuderia ed alle esposizione di cavalli ( e pony, perchè l'evento è anche una vetrina per le numerose scuole di equitazione della zona...dolcissimi i pony ed i cavallini nani!) prima dell'arrivo della calca di spettatori e, naturalmente, ammirare con calma i giganti delle campagne...
Ovviamente, il nano non ha tradito il suo nuovo amore...la sua bici! Tra l'altro, ha dimostrato una resistenza fisica non da poco; quando c'era poco spazio o troppa gente per stare sul sellino, la conduceva da solo a mano...tutto pur di averla con sè.
Festa riuscita!
Visita alle scuderie

Anima contadina....

Aria di festa!




Non mancano gli asinelli

 Chissà se, più grandicello, il nano avrà piacere di provare ad anadare a cavallo e se, nel caso, riusciremo ad assecondarlo...putroppo le mie allergie non aiutano.
Il nano ed il suo papà...lasciano indietro la mamma, come al solito intenta a fotografare...