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lunedì 12 marzo 2018

Mamma Avvocato in cucina: Crêpes dolci e salate!

Mamma Avvocato in cucina: Crêpes dolci e salate!

Settimane uggiose e stancanti, nervosismo e voglia di coccole.
E allora, cosa c’è di meglio di una crêpe bollente?!?

Noi domenica ci siamo dedicati una merenda sinoira a base di crêpes, salate e dolci, in compagnia di amici.
Il bravissimo cuoco è stato l’Alpmarito, la ricetta originale per la pastella è di sua madre, le dosi che troverete indicate di seguito, invece, sono frutto del suo arrangiamento.


Pastella per 4 crêpes:

3 uova
100 gr di farina 0 o 00
3 tazzine da caffè di latte
3 cucchiai di burro fuso
Zucchero e sale quanto basta

Mischiate tutti gli ingredienti per preparare la pastella, in una ciotola dai bordi alti, aiutandovi con un cucchiaio e una frusta a mano, in modo che diventi un composto omogeneo.
Potete lasciarla riposare un’ora, oppure no: noi non abbiamo notato differenze tra il primo giro di crêpes, con pastella fatta riposare, ed il secondo, con cottura quasi subito dopo la preparazione.
Scaldate la pentola e ungetela con un ricciolo di burro, mettetevi uno strato non troppo spesso, ma neppure trasparente, di pastella, utilizzando un cucchiaio.
Stendetela con l’apposito strumento di legno (foto sotto) e, appena inizia a cuocere, aggiungete il ripieno e chiudete a metà, girate là crêpe con l'aiuto di una spatola  per farla cuocere bene su entrambi i lati e poi ripiegatela ad un quarto, facendo dorare la crêpe sul fuoco.
Mi raccomando, fuoco bassissimo!!!



Noi abbiamo preparato le crêpes salate con speck e brie e con cotto e un formaggio tipo toma.





Per quelle dolci, invece, abbiamo scelto Nutella,marmellata di frutti di bosco e  miele di acacia.



Buonissime!!!
Il ricciolino biondo si è pappato tre crêpes alla Nutella, con la promessa di ripreparargliele presto per una gustosa merenda!

martedì 16 maggio 2017

Mamma avvocato in cucina: farinata di ceci e...millefoglie ai savoiardi

Da un paio di sabati a questa parte il ricciolino mi chiede di pasticciare un pò insieme in cucina.
Così sabato scorso, aperta la dispensa e trovata mezzo chilo di farina di ceci ancora sigillata, ho pensato fosse il caso di provare a preparare la classica farinata per pranzo.

Ovviamente, non conoscendo la ricetta, non sapevo che tutti consigliano di lasciare riposare il composto  4/5 ore, per poi "schiumarlo", e io però avevo solo un'ora e mezza e, soprattutto, non riuscivo a trovare risposte alla domanda: perchè dovrebbe stare a riposo così tanto?

Ho quindi deciso di provare abbreviando l'attesa.

Vi dirò, il risultato ci ha stupiti in termini di gusto e la semplicità della preparazione è talmente elevata che non posso che condividere con voi la ricetta.
In fondo, andiamo sempre tutte di fretta, vero?



Ingredienti

300 gr di farina di ceci
900 ml di acqua tiepida
Un cucchiaio di olio d'oliva
Sale fino, quanto volete

Procedimento

Versate la farina in una terrina, poi aggiungete l'acqua poco per volta, mescolando con la frusta a mano, fino ad ottenere un composto liquido senza grumi.
Coprite (io ho usato un panno) e lasciate riposare il tempo che avete. Nel mio caso, mezz'ora/45 minuti.
Se dopo l'attesa si è formata della schiuma (a me no), toglietela con l'apposito attrezzo (che io non avevo, dunque è andata bene così).
Aggiungete il cucchiaio d'olio e sale fino quanto ritenete, a seconda dei vostri gusti e di ciò con cui progettate di mangiare la farinata (da sola o con affettati o formaggi ecc.), mescolando ancora con la frusta.

Prendete una teglia dai bordi un pò alti (io ho usato due tortiere) e mettetvi la carta forno.
Versate il composto liquido e infornate.
ATTENZIONE: la farinata non deve risultare spessa, quindi curate di avere uno strato sottile di liquido, non più di mezzo centimetro. 

La cottura deve avvenire ad alta temperatura, quindi forno a 250° gradi, se possibile.
Avendo due tortiere di composto, io ho alternato la parte alta e bassa del forno tra le due, lasciandole circa 15 minuti sotto e 20 minuti sopra.

Ecco il risultato.


La crosticina dorata che caratterizza la farinata è venuta bene ed è piaciuta a me ed all'Alpmarito, mentre il ricciolino l'ha accuratamente tolta prima di mangiare. Tuttavia il resto gli è piaciuto.
Insomma, un successo!

N.B. Consumatela ben calda e comunque appena sfornata!

I due triangoli che abbiamo avanzato, mangiati a cena, non erano infatti altrettanto buoni.

***


Ovviamente, avendo deciso di cucinare, io e il ricciolino non ci siamo limitati alla farinata, NO!!!!
Abbiamo preparato anche il dolce per la sera: millefoglie con crema pasticciera fatta in casa.

La ricetta della crema è la stessa che avevo spiegato qui, con la differenza che questa volta non ho messo nessun liquore (Marsala o Cognac) e, a mio parere, è venuta ancor più buona.
Il ricciolino poi, si è divertito un mondo a sbattere le uova, mescolare e.....assaggiare la crema!!!



Infine, dal momento che la quantità di crema preparata era il doppio di quanto necessario per gli strati di pasta sfoglia che avevamo comprato, ho disposto in un piatto una fila di biscotti savoiardi (non inzuppati nel caffè, visto che l'avrebbe mangiata anche il ricciolino), sparso la crema e poi proseguito con un'altra fila di biscotti sopra, per tre volte.


Ebbene: il ricciolino è impazzito per la millefoglie ai savoiardi, che gli è piaciuta molto più di quella tradizionale!!!
Purtroppo, però, non ho pensato di fotografarla. 



giovedì 22 dicembre 2016

Pane azzimo (pane senza lievito): mamma avvocato in cucina

E' tanto che non vi aggiorno sui miei esperimenti culinari e sulle mie "diete anti allergia" sperimentali.
Non ho smesso, però, di pasticciare in cucina.
Uno dei piatti che ho imparato a fare meglio e che si presta ad ogni occasione, e' il pane azzimo, ovvero il pane senza lievito.

Perfetto da usare come focaccia, cosparso d'olio, sale grosso e origano, per merende o aperitivi con gli amici.
Ottimo al naturale o con un filo d'olio a crudo, per accompagnare il pasto.
Utile come snack spezza fame o come base su cui spalmare mousse, formaggi o salse.
Nei giorni di festa che ci attendono, può essere anche l'alternativa dell'ultima ora (meglio, delle ultime due ore) per un pranzo o una cena in compagnia improvvisata, quando vi ritrovate senza pane ed i negozi sono chiusi.

Gli ingredienti e la preparazione, infatti, sono semplici e, non avendo lievito, vi assicuro che non gonfia!

PANE AZZIMO  



Ingredienti per due teglie rettangolari :
500 gr di farina, tipo O oppure OO.
Va benissimo anche la farina di farro o grano saraceno o, meglio ancora, un misto di farro/grano o grano saraceno/grano, perchè il gusto non sia troppo "rustico".
Acqua tiepida (preparatene circa 250 ml ma la quantità potrebbe variare)
Sale
Olio extravergine d'oliva
 



Preparazione:
Usate una ciotola rotonda capiente, in cui mettere la farina. Si può impastare anche direttamente sul piano di cottura ma con la ciotola l'acqua non cola via, dunque meno disastri. 
Create un buco centrale con le dita e poi versate un po' d'acqua.
Infarinatevi le mani e iniziate ad impastare, aggiungendo l'acqua (ed eventualmente altra farina) secondo necessità. La quantità finale di acqua utilizzata dipende dall'umidità dell'aria e dal tipo di farina. Capirete da soli se è troppa (ed allora basterà aggiungere un pò di farina, o troppa poca, perchè la farina non lega).
Una volta ottenuta una palla morbida e omogenea, senza grumi, copritela con un panno e lasciatela un'ora o poco più a riposare.
Può sembrare inutile, non essendoci lievito, però serve per fare venire le bolle d'aria e rendere il pane croccante al momento della cottura. Se non avete tempo, però, e saltate questo passaggio, il pane risulterà piatto, non certo cattivo.
Dopo un'ora, lavorate brevemente la palla, poi infarinate il piano o direttamente la carta forno sulla teglia e stendete la palla in una sfoglia il più sottile possibile. Il minimo perché non si rompa.
Potete anche dividere la pasta in palline e stendere i piccoli panetti, così da creare più "pezzi di pane" piccoli, anziché uno unico.


Salate, se volete aggiungete già un filo d'olio, poi infornate per 10-15 minuti a 200 gradi circa.




Attenzione: tenete d'occhio il forno! Se il pane cuoce troppo, diventa gommoso o si bruciacchia, se cuoce troppo poco, risulta un po' crudo e non croccante.
Con il tempo, troverete il grado di cottura ideale per il vostro gusto.
Tirate fuori e, se volete, aggiungete sale grosso e olio extravergine di oliva a crudo!
Altrimenti mangiatelo "nature".




Buon appetito!

P.s. Esiste anche la variante "cottura in padella", previo spennellamento con olio, in una padella antiaderente e ben calda, coprendo con il coperchio e girando il pane finché non è dorato da entrambi i lati.
Io però, personalmente non lo consiglio, visto che quando ci ho provato ho bruciato irrimediabilmente una padella ed il pane e' rimasto troppo gommoso, seppure mangiabile.
Cotto in questo modo, in compenso il pane si presta ad essere farcito.

Con cottura in padella



giovedì 22 settembre 2016

Muffins senza lievito e con farina di riso. Mamma avvocato in cucina.

I miei esperimenti culinari, alla ricerca dell'ingrediente che mi crea problemi allergici, continuano.
A volte con successo!
Ecco allora i miei
Muffins con farina di riso, senza lievito
Ingredienti per 4 muffins grandi o 8 piccoli:
70 gr di burro
80 gr di zucchero
2 uova
125 gr. di farina di riso
Mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio (che sostituisce il lievito chimico, di birra ecc.)
1 pizzico di sale
2 cucchiai di latte intero
Zucchero a velo o bastoncini colorati di zucchero per la decorazione, se volete.
Procedimento|
Per prima cosa, ammorbidite il burro (lasciandolo prima a temperatura ambiente o passandolo nel forno a microonde), inseritelo in una ciotola capiente dai bordi alti (io uso una bastardella in acciaio), unite lo zucchero e lavorateli con la frusta elettrica o a mano (in mancanza con un cucchiaio), fino ad ottenere un composto schiumoso e omogeneo.
Aggiungere le due uova e continuare a mescolare, a mano o con la frusta.
A quel punto aggiungere la farina, il mezzo cucchiaino di bicarbonato (le ricette consultate in rete parlano di un cucchiaino pieno ma, siccome se esagerate butterete via tutto, io consiglio di diminuire la dose a titolo precauzionale) ed un pizzico di sale, mischiando il tutto con un cucchiaio.
Infine, allungate un po' l'impasto con i due cucchiai di latte. Io uso quello intero vaccino, ma nulla vieta di usare quello di soia, piuttosto che quello vaccino scremato o di riso.
Versare il composto negli stampi, in silicone o antiaderenti, senza riempirli fino all'orlo per evitare che, lievitando, fuoriescano.
Infornate a 180 gradi per circa 15 minuti, verificando la cottura inserendo uno stuzzicadenti: se esce pulito, significa che è cotto. Non esagerate, però, per non renderli troppo duri!
Se vi fa piacere, spolverateli con lo zucchero a velo o con i bastoncini colorati di zucchero.
Se riuscite a non mangiarli tutti subito, conservateli in una scatola di latta o in un contenitore chiuso di vetro.
Ed ecco il risultato...
..nostro...
Qui con il primo morso del ricciolino!
Con il primo morso del ricciolino!

...e di mia madre, che ha voluto provare dopo aver assaggiato i miei.
Con ottimo risultato, direi!
Pensate che sono piaciuti persino a mia nonna, perché non eccessivamente dolci.

Buon appetito !

giovedì 15 settembre 2016

Cous Cous zucchine e ceci: Mamma Avvocato in cucina

Terminato il periodo di sperimentazione di una alimentazione senza farine "raffinate", nell'ultimo mese sono tornata a reintrodurre tutti gli alimenti che avevo evitato.
Ormai, però, "il danno era fatto": essere costretta a provare sapori e ingredienti nuovi, ha stimolato la mia voglia di cambiare e sperimentare, anche nell'ottica di offrire al ricciolino biondo una dieta varia (non necessariamente sana ma variare aiuta a equilibrare e dunque evitare grossi scompensi).
Anche perchè il piccolo di casa ha apprezzato molto i piatti preparati con farina di farro, riso, grano saraceno e quinoa!

Così, per la prima volta nella mia vita (giuro!), qualche sera fa ho provato a cucinare il cous cous.
Mi è venuto talmente bene, almeno esteticamente, che mi hanno chiesto la ricetta.
Eccola qui, insieme a qualche consiglio che avrei voluto ricevere io prima di provare!

Ingredienti:
- cous cous
- due cucchiai di olio di oliva per friggere
- tre cucchiai di olio extravergine di oliva per condire a crudo
- cinque zucchine fresche
- una scatola di ceci 

Prima di tutto, per chi non lo sapesse (come me fino a pochi giorni fa), il cous cous non è altro che un insieme di granelli di semola (ossia farina di grano duro) cotti a vapore, usato nella cucina nordafricana e siciliana.
Si compra già precotto e poi si deve cuocere per assorbimento di acqua bollente, dunque la sua preparazione è molto rapida (dai 5 ai 15 minuti a seconda delle marche).
Io ho usato 350 gr. di cuos cous e mi è venuto un intero grilèt (termine piemontese per insalatiera e zuppiera), più che sufficiente per sei persone.
Per prima cosa, "sgranate" il cous cous, ossia versatelo in un grilèt, abbastanza grande da contenerlo anche quando l'acqua lo avrà gonfiato, e usate la forchetta e/o le mani per separare bene i granelli, eventualmente aiutandovi con un pò di olio a crudo.
Questa è la parte che piace anche ai bambini!

Intanto mettete a bollire una pentola d'acqua (o usate il forno a microonde): la proporzione tra cous cous e acqua dovrebbe essere 1:1 ma sul alcune confezioni è riportato 1:2 o 1:3.
Sulla mia, ad esempio, c'era scritto 1:1 ma alla fine ho dovuto fare quasi 1:3. Il mio consiglio è di iniziare con tanta acqua quanto cous cous e poi aggiungerne al bisogno.
Salate l'acqua mentre si scalda, in modo che il sale si sciolga prima di unirla al cous cous.

Versate poi l'acqua caldissima sul cous cous e lasciatelo dai 5 ai 15 minuti, girandolo ogni tanto con la forchetta: l'acqua deve essere assorbita, gonfiando il cous cous, che deve risultare cotto ma non troppo.

Aggiungete il condimento che avete preparato a parte.
Io ho unito due ingredienti letti su diverse ricette online: zucchine e ceci.
In realtà nessuna ricetta li prevedeva insieme ma:
a. i ceci piacciono molto all'Alpmarito e, non essendo dolci, contrastano con il gusto dolce del cous cous;
b. volevo prepare un piatto unico, quindi inserire legumi per le proteine, carboidrati con il cous cous e verdura, con le zucchine;
c. in pratico non avevo altro in casa che piacesse più o meno a tutti!
In realtà, le combinazioni possono essere le più varie, sia tra verdure, verdure e legumi, sia con carne o pesce o, anche, varianti estive con dadini di mozzarella o altri formaggi e prosciutto, pomodorini e olive ecc. Vi consiglio, però, di tener presente il gusto dolce del cous cous. 
Veronica, ad esempio, mi ha suggerito zucchine ed uvetta.

Ho fatto cuocere zucchine, tagliate a rondelle (ma se potete tagliatele a dadini, per una migliore resa estetica del piatto) e ceci in una padella antiaderente con olio d'oliva (io non posso usare arachide e semi vari e devo limitare l'olio di girasole).
Poi li ho uniti al cous cous, insieme a tre cucchiai di olio extravergine d'oliva.

Et voilà!



Per essere il mio primo esperimento, non male!
Si può mangiare sia caldo, sia freddo, anche in base agli ingredienti.

N.B. Piccola nota lessicale. Ho scritto cous cous, che è il termine francese per indicare l'alimento, perchè dove vivo è il termine più utilizzato. In italiano, invece, dovrebbe essere cuscus.





sabato 25 giugno 2016

Mamma Avvocato in cucina: biscotti con sola farina di riso

Le allergie e la dieta che mi ha fatto "sperimentare" l'allergologa mi hanno costretto ad ingegnarmi in cucina per non morire di fame o rimanere con il conto in rosso.
Così, dopo il pane, ho imparato anche a farmi i biscotti con sola farina di riso (che dunque dovrebbero essere senza glutine e pertanto adatta ai celiaci, sempre che non ci siano contaminazioni).

La ricetta da cui sono partita è de: "La cucina delle streghe" e la trovate qui, tra l'altro con foto molto invitanti dei biscottini!
Peraltro, quella indicata sulle confezioni di farina di riso a marchio "Conad" è praticamente indentica,  a quella del sito indicato.

Io l'ho modificata togliendo la vanillina (perchè mia madre non può mangiarla) e la scorza di limone (essendo allergica anche agli agrumi) e ve la spiego in modo più semplice possibile, come piace a me!

Ingredienti:

175 gr di farina di riso
1 uovo
70 gr di zucchero
70 gr di burro
1 cucchiaino o mezza bustina di lievito per dolci (io uso quello istantaneo)

Ammorbidite il burro lasciandolo a temperatura ambiente o usando il microonde, in funzione scongelamento o al minimo di potenza, così da non rischiare di fonderlo o bruciarlo.
Poi lavoratelo in una ciotola (io vi consiglio la bastardella in acciaio inox) con lo zucchero, fino ad avere un composto quasi schiumoso.



Unite l'uovo e mescolate bene, poi aggiungete la farina ed il lievito.
Io ho fatto lavorare il ricciolino che, a differenza di me, adora pasticciare in cucina ed impastare!

Impastate bene con  il cucchiaio fino a che l'impatto non inizia a raggrupparci ed a staccarsi dalla ciotola.
Lavorate la vostra "palla" con le mani infarinate poi, quando è morbida e compatta, avvolgetela in una pellicola trasparente e lasciatela in frigo per almeno mezz'ora (ma non più di un'ora, altrimenti comincia a "spezzettarsi").



Quindi tiratela fuori, togliete la pellicola e stendetela sul piano di lavoro (infarinato!) con le mani o, se preferite, con un mattarello già infarinato.


E' meglio che non sia troppo sottile, altrimenti i biscotti si rompono sollevandoli per metterli sulla tegli e, cuocendo, si seccano o bruciano.
Un pò più piccoli e alti, inoltre, da cotti saranno più morbidi e friabili.



Usate gli stampini da biscotti o un bicchiere con i bordi sciaquati in acqua fredda per "tagliare" i biscotti, poi infornate  a circa 170-180 gradi per 10-15 minuti o poco più.
Se volete, cospargeteli con zucchero a velo, cacao amaro in polvere o granelli di zucchero di canna.
Buon appetito!




A noi la prima volta sono venuti circa 15 biscotti grandi ma, avendo notato che erano più buoni quelli rimasti più spessi (non troppo però!), la volta successiva abbiamo steso meno la pasta e usato formine più piccole, ricavandone  25 biscottini morbidosi, che sono buoni anche inzuppati nel latte o nel caffè!




Per conservarli - sempre che ve ne avanzino dopo gli assaggi dei famigliari - vi consiglio di metterli in un recipiente di vetro con il coperchio in gomma (per intenderci, un tupperware ma di vetro, perchè la plastica in cucina sarebbe meglio evitarla sempre e comunque inquina più del vetro).

Io ho mangiato gli ultimi dopo cinque giorni ed erano ancora perfetti!






mercoledì 15 giugno 2016

Mamma avvocato in cucina: pane di farina Kamut e grano saraceno (o solo Kamut)

Ieri vi ho parlato della svolta impressa, per ora temporaneamente, alla mia alimentazione.
Sempre ieri, tra l'altro, ho sgarrato per la prima volta: ho mangiato un cono gelato compreso di cialda! A mia discolpa posso dire che ero a digiuno dalla sera prima e avevo saltato colazione e pranzo. Quando finalmente ho potuto mangiare, alle tre e mezza del pomeriggio, nei due bar vicini (ero ad un'ora e mezza di auto da casa) ho trovato solo il cono: tutti gli altri alimenti e gelati avevo ingredienti a cui sono allergica seriamente! Ora, però, tornerò a fare la seria!
Ingredienti
500 grammi di farina di grano Khorasan Kamut
100 grammi di farina di grano saraceno
(Se volete, però, potete usare 600 grammi di farina Kamut o cambiare un po' le proporzioni, anche se vi consiglio prevalenza di Kamut, che lievita di più)
4 cucchiai di olio (io uso extravergine di oliva)
1/2 o 1 cucchiaino di sale grosso
400 ml di acqua tiepida o anche meno (poi vi spiego)
1/2 bustina di lievito di birra da 25 grammi o comunque sui 10-15 grammi
1 cucchiaino di zucchero
1/2 bicchiere di acqua tiepida (più calda che fredda)

Per prima cosa, preparare il lievito di birra. Io la prima volta non ho letto con attenzione e, convinta che fosse lievito istantaneo, l'ho usato senza alcuna preparazuine, peraltro nella macchina del pane. Non solo è venuto un grumo non coeso e acidulo, ma poi ho avuto mal di stomaco per tutta la notte. Io, però, sono un caso patologico di imbranataggine in cucina!

Dunque voi fate così: scegliete la mezza bustina di lievito in un mezzo bicchiere di acqua tiepida o caldina, aggiungete un cucchiaino di zucchero, poi girate con il cucchiaino per qualche minuto (fino a che il lievito non è più a grumi), infine lasciate fermo il bicchiere fino a che si formerà la schiuma (dall'inconfondibile e gradevole odore di birra, però calda!). La prima volta io ho aspettato solo cinque minuti e la schiumetta era appena accennata, la seconda l'ho lasciato 20 minuti e la schiuma era così tanta che è fuoriuscita, però il lievito ha funzionato alla perfezione comunque.


Ora disponete la farina su un piano infarinato, facendo un vulcano: bordi alti circolari e un buco al centro, quello che le ricette chiamano "a fontana".
Versate il bicchiere di lievito di birra al centro del vulcano, seguito dal sale grosso e poi dai 4 cucchiai di olio.


Iniziate ad impastare, con le mani già infarinate.
Per i principianti, sappiate che all'inizio vi sembrerà impossibile formare una palla, voi però credeteci e aggiungete piano piano un po' dell'acqua tiepida (non troppa, poco per volta!), continuando a lavorare.
Inizieranno a legarsi gli ingredienti. Se vi accorgete che rimane troppo bagnata, infarinate il piano e usate tale farina per rapprendere un po' la forma. Se invece lega troppo poco, aggiungete acqua.
Io ho scoperto (lo so, per alcuni sarà scontato, per me e' una novità), che la quantità di acqua occorrente cambia in base all'umidita dell'aria ed ai giorni. A volte l'ho usata tutta, altre poco più della metà!
Ottenuta una palla morbida ma compatta, mettetela su una teglia (la stessa che poi userete per infornare, così evitate di sporcare altri contenitori), con sotto la carta forno infarinata


Coprite con un panno e lasciate lievitare fino a che non raddoppia, o quasi, le sue dimensioni. In pieno sole, quando c'è stato in questi giorni, sono bastati 45 minuti, in casa quando fuori pioveva o era nuvolo, ci sono voluti 1 ora e un quarto.
Lavorate di nuovo un po' la palla, poi riponetela di nuovo a lievitare per altrettanto tempo.

D'estate, se dopo la prima ora l'impasto ha già triplicato o quasi le sue dimensioni, potete anche infornare direttamente, senza la seconda lavorazione e lievitazione.

.
Preriscaldate il forno a 200 gradi.
Poi, prima di infornare, dividete la palla in pagnotte o datele la forma desiderata, lavorandola con le dita.


Infornate per 20-25 minuti, controllando che sia cotto: dalla doratura sopra e provando a bucarlo con uno stuzzicadenti, possibilmente alzando il pane e infilandolo nel centro del lato inferiore. Se togliendo lo stuzzicadenti non rimane nulla attaccato, il pane e' pronto!

 
Molto dorato e proporzioni Kamut/grano saraceno - 400/100 grammi.




N.b. Il pane, che sia di Kamut, di grano saraceno o misto dei due, risulterà buono ma insipido. Io ho provato ad aggiungere un po' più di sale ma senza risultato. E' proprio la farina ad essere così, credo, visto che anche facendo la pasta di grano Khorasan Kamut e salando molto l'acqua, il risultato non è cambiato di molto. Di buono c'è che non coprirà i sapori del companatico!


 
Poco dorato e quasi interamente farina di grano Khorasan Kamut

Se volete conservare il pane per più giorni, vi consiglio di avvolgerlo in un panno, ad esempio, uno strofinaccio, oppure di metterlo in una busta di carta. Niente plastica che, oltre ad inquinare, lo fa ammuffire (provato sulla mia pelle!)
Buon appetito!!!

martedì 14 giugno 2016

Novità in tema allergie e alimentazione

A fine maggio la mia allergologa ha lanciato un esperimento: mi ha chiesto di evitare per un mese alcune delle farine  appartenenti alle famiglie delle graminacee ed, in particolare, quelle "raffinate" ed il frumento, sostituendole con farina di riso, grano saraceno, farro, grano kamut, patate, quinoa, amaranto, tef e chia.
Gli ultimi tre non li avevo mai sentiti neppure nominare e comunque il tef non l'ho trovato in nessun negozio della zona, l'amaranto  costava qualcosa come 30 euro al kg (perciò ne faccio anche a meno, grazie) e sulla confezione della chia, trovata solo in semi ed a caro prezzo  vi era indicato di consumarne massimo 1 cucchiaio al giorno, perciò ho lasciato perdere, in quanto non mi avrebbe certo sfamato!

In pratica, l'allergologa mi ha vietato: grano/frumento, mais, avena, orzo, miglio, segale e tutti gli alimenti derivati di tali farine.



Mi sono ritrovata, quindi, a dover cambiare completamente alimentazione da un giorno all'altro.
Al momento, dopo poco più di quindici giorni, posso affermare che le differenze che ho riscontrato sono una impennata dei costi della spesa alimentare, poichè tali prodotti sono carissimi, la diminuzione del mio tempo libero, perchè mi tocca cucinare più spesso e alimenti che prima compravo già pronti, ed un peggioramento della mia vita sociale.
Sul fronte salute, ho avuto solo maggiori difficioltà digestive, per smaltire questo improvviso surplus di fibre e proteine!

Non so, pertanto, se l'esperimento si ripeterà.

Ci sono, comunque, anche dei lati positivi:
-  ho conosciuto alimenti nuovi (la quinoa, ad esempio, a parte il piccolo particolare del suo costo spropositato, non è affatto male) e ho introdotto una decisa variazione nella mia alimentazione ma anche in quella del ricciolino, che ha mostrato di apprezzare molto il grano saraceno misto al riso, il farro e la pasta di farro e la pasta con grano Kamut.
Certamente la nostra salute in questo ci ha guadagnato;

- sono stata costretta a cucinare di più, soprattutto alimenti che mai avrei pensato di produrre in casa, come il pane, coinvolgendo anche mio figlio nella preparazione;

- ho imparato qualche nozione in più, che non fa mai male, anche se non mi è del tutto chiara la storia per cui, essendo farro, grano Kamut, avenae riso comunque appartenenti alla famiglia delle graminacee, vengano comunque considerate meno pericolose per le allergie, in quanto contenenti proteine "vecchie" più digeribili. Mi sa che mi mancano nozioni di biologia molecolare!

In sintesi, non tutto il male viene per nuocere.

Nei prossimi giorni vi indicherò qualche ricetta, provata e riuscita, ovviamente!

lunedì 7 marzo 2016

Mamma avvocato in cucina: salame di cioccolato (nonchè aggiornamenti dal fronte salute)

Nelle ultime due settimane, i virus/batteri l'hanno fatta da padrona in casa nostra.
Il ricciolino si è ammalato quando i suoi compagni di scuola stavano guarendo, dopo aver strenuamente resistito a tre settimane di contatto con piccoli untori (senza alcuna colpa, poveretti).
A parte i problemi logistici e il dispiacere di vederlo malato, comunque, nulla di grave: ho sempre pensato che quando si tratta di malattie "normali", affrontarle e sconfiggerle aiuti a crescere e irrobustirsi.

Peccato solo che lui se la sia cavata con due giorni di febbre, un gran raffreddore e tanta stanchezza, mentre io, ovviamente, mi trascino da una settimana e da due giorni sono pure completamente afona.
Che, capirete, per un avvocato non è proprio il massimo.

Solo l'Alpmarito è riuscito a sfuggire all'influenza (forse perchè sta pochissimo in casa?) e ora gongola per il relativo silenzio che pervade la casa !!!

Comunque, per far tornare l'appetito al ricciolino e intrattenerlo, abbiamo preparato il SALAME DI CIOCCOLATO con la ricetta del quaderno preparato lo scorso anno alla scuola materna, quando il filo conduttore dell'attività didattica era il cibo.

Ecco gli ingredienti e la preparazione, che abbiamo seguito passo a passo.


Come biscotti, abbiamo usato gli Oro Saiwa, quale cacao, quello amaro come da ricetta, a differenza dell'esperimento dello scorso anno, in cui avevamo deciso di utilizzare il cioccolato avanzato delle uova di Pasqua, con risultati non proprio entuasiastici, sia come consistenza (troppo molle e appiccicoso) che come sapore (era cioccolato al latte e il salame è risultato troppo dolce per i nostri gusti).

Io pensavo fosse più complesso, invece è proprio semplice e relativamente veloce e, in più, non serve accendere il forno: così si risparmiano energia e tempo!



La resa non è stata perfetta dal punto di vista della forma del salamino (anzi, salamone, come lo ha ribattezzato il ricciolino biondo), ma il gusto era ottimo...tanto che è durato un giorno solo!!!

Eh già, gli uomini di casa se lo sono sbaffato tra merenda, dopo cena e colazione della mattina dopo.



Mentre a me ne è rimasta solo una fettina sottile !!


Che ne dite? Lo preparate anche voi con i vostri figli?Se sì, la vostra ricetta è più o meno la stessa ?