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martedì 31 luglio 2018

Escursioni con il passeggino: il parco naturale ed il parco faunistico del Mont Avic (AO)

Escursioni con il passeggino: il parco naturale ed il parco faunistico del Mont Avic (AO)

L'estate è all'apice, le vacanze ormai alle porte, intanto però, per sfuggire alla calura estiva e goderci la bellissima valle in cui viviamo, noi andiamo in montagna con i bambini ogni volta che ci è possibile.



Qualche volta, riusciamo anche ad organizzare con gli amici ed i loro figli, così da divertire ancora di più il ricciolino ed i piccoli.


Il Parco Naturale del Mont Avic, istituto nel 1989, è il primo parco naturale regionale della Valle d'Aosta e si raggiunge da Verrès (Autostrada A5 Torino - Aosta), sulla statale n. 26 in direzione Aosta, per poi svoltaere dopo circa due chilometri verso Champdepraz e proseguire seguendo le indicazioni ed addentrandosi nel vallone del torrente Chalamy, sino alla località Chevrère - Covarey, mt. 1300 s.l.m. circa,, ove si trovano un piccolo borgo, parcheggi gratuiti, il centro vistatori di Covarey, un hotel e una azienda agricola.


Località Covarey (Comune di Champdepraz)







Il parco consente molte escursioni, di diversa lunghezza, che permettono di raggiungere il Lac de Servaz, il Rifugio Barbustel, il Lac Gelé e, se siete escursionisti esperti e dotati di una buona guida, persino la cima del Mont Avic.
Noi in passato, con e senza il ricciolino, lo abbiamo già girato varie volte, senza mai pentirci della fatica!



Questa volta, vista la presenza dei gemellini e di altri quattro bambini, dai tre ai sei anni, ci siamo limitati ad imboccare (dalla fine della strada, in località Covarey) il sentiero che conduce al lago della Servaz e che, per il primo tratto, è costituito da una strada sterrata (ovviamente nonaccessibile alle auto) pressochè pianeggiante, percorribile comopdamente con il passeggino/ carrettino.
 






 Tra l'altro, dopo circa dieci minuti di strada si incontra una piccola falesia  (ovvero parete di roccia attrezzata per l'arrampicata) , con monotiri dal 5a al 6c, se non erro.

Nel percorso (una trentina di minutii, anche se noi abbiamo impiegato più di un'ora con le soste ed i bimbi), abbiamo trovato frutti di bosco, ammirato ruscelli e torrente (che forma delle guie in cui è possibile fare un gelido bagno!), mucche e farfalle, scorci panoramici e pini, e ovviamente camminato tutti (anche i piccoli, per brevi tratti).
Tra l'altro, il territorio è il più grande bosco di pino uncinato della Regione.



Ci siamo fermarti  a fare un pic nic rapido nell'apposita aerea (con fontana), trovando riparo naturale alla pioggerellina che intanto ci aveva sorpreso.



 Al ritorno, doo un breve intervallo "asciutto", è arrivato il temporale e noi ci siamo rifiugiati nella casetta della bioglietteria del Parco Faunistico di Chevrère, raggiungibile in cinque mintui a piedi dalla località Covarey.


 Avrei voluto visitarlo con calma ma i bambini, piccoli e grandi, reclamavan la merenda e gli animali, giustamente, si erano rintanati tra alberi e ripari per sfuggire alla pioggia.
Così abbiamo ripreso il cammino, rinviando una visita approfondita ad altra occasione.



Sappiate, però, che non si può girare con il passeggino, poichè il sentiero che conduce alle varie zone è ripido e stretto, per non alterare i luoghi.
Non è molto grande ma gli animali, in prevalenza uncinati, si vedono bene e da vicino e, soprattutto, si capisce che stanno bene e sono nel loro ambiente.

Qui, infatti, bestiole che non possono essere rieducate alla vita in libertà, hanno trovato casa, dopo essere stati recuperati in un centro del Nord Italia nel quale sono stati curati a seguito di incidenti.


 
L'ingresso del parco faunistico c con il caratteristico profilo del Mont Avic sullo sfondo
La nostra giornata è terminata con il botto, all'azienda agricola Turini ove, oltre ad acquistare il buon formaggio prodotto in loco, i bambini hanno accarezzato la capretta, osservato mucche e vitellini e i più grandi hanno provato l'ebrezza di un lungo giro sul carretto, trainato da un cavallino appena adottato, mentre Orsetto e Principessa, dopo aver consumato un'abbondamente merenda, si sono ingegnati per giocare insieme!!!


L'entusiasta rientro dei bimbi "a cavallo"




giovedì 26 luglio 2018

Escursioni con il passeggino: da Issime a Gaby, Valle di Gressoney

La contemporanea presenza dei gemellini e del mio ginocchio rotto, hanno reso indispensabile, questa estate, trovare passeggiate in montagna percorribili con il passeggino o meglio, nel nostro caso, il carrellino/passeggino da bici.



Il nostro passeggino gemellare, infatti, non è adatto per gli sterrati o i sentieri, anche se buoni, mentre lo è il carrettino che, aggiungendo una ruota davanti, si trasforma da porta bimbi per bici a passeggino.


Nei giorni scorsi siamo stati in Valle di Gressoney (AO), la mia vallata vadostana preferita, poichè mia seconda casa sin dall'infanzia.
Gerani montani!


Abbiamo parcheggiato ad Issime, all'incirca a metà vallata, 960 metri.s.l.m e dunque adatto anche a anziani e bambini piccoli.
Il paesino è grazioso ed accogliente, dotato di un'area pic nic, di vasti prati e di un parco giochi ben fornito, che già incantava il ricciolino quando era piccolo (anche ora, a dire il vero).

Ricciolino e papà nella vecchia casetta del parco giochi di issime, ora ancora più grande e bella!
Parcheggiata l'auto in uno dei numerosi paercheggi (liberi), abbiamo preso la stradina sterrata che costeggia il fiume Lys, in direzione Gaby (sono presenti cartelli segnalatori): tempo previsto 45 minuti fino alla pineta di Gaby, un'ora fino al paese.




Noi abbiamo impiegato un pò di più, anche perchè abbiamo fatto camminare un pò anche Orsetto e Principessa....

 
e ci siamo fermati nei diversi punti di installazione di giochi (tronchi di legno che si muovono, scivolo, altalene, struttura tubolari), aree pic nic e fontane - dunque l'acqua fresca non manca - che si incontrano lungo il cammino e che costituiscono sicuri luoghi di svago e riposo per i bambini
.


Nella pineta (dotata anche di campo da bocce, da calcio, vicino ristorante/bar e tavoli da pic nic, fontana e raccolta differenziata dei rifiuti), noi ci siamo seduti sull'erba nella zona parco giochi a consumare il nosro pranzo al sacco in tranquillità e far giocare i tre monelli.
Area gioco lungo il percorso Issime-Pineta di Gaby
 I giochi della pineta di Gaby (AO)






Poi abbiamo proseguito fino al paese di Gaby,  altezza min. 982 metri s.l.m. , per berci un caffè e infine rientrare dallo stesso sentiero (abbandonato a tratti perchè volevo fotografare fiori e fieno, tanto l'erba era già stata tagliata).







Al ritorno abbiamo preso il nostro solito acquazzone estivo ma nulla di grave..arrivati a Issime era già tornato il sole e la voglia di gustarci un gelato e un'altro caffè!!!!




Dunque, se siete alla tricerca di passeggiate tranquille da fare con i piccolissimi o i piccoli non abituati a camminare tanto o in MTB, eccovi una idea.
 

ATTENZIONE: negli anni scorsi non c'erano mai state, invece quest'anno anche in Valle d'Aosta vi sono le zecche. In particolare, nell'area giochi e pic nic di Issime, io stessa ed altre mamme ne abbiamo viste, dunque controllate voi stesse e i bimbi al ritorno a casa.



sabato 3 giugno 2017

Le lettura di Mamma Avvocato: tra alpinisti e cantanti

E' qualche giorno che non scrivo: lavoro freneticamente per fare tutto il possibile prima del parto (pura utopia...), continuo con visite ed esami (oltre a passare un intero pomeriggio al pronto soccorso), riempio scatoloni, libero cassetti subito occupati da tutine e bodies freschi di bucato, accedno lavatrici ecc. ecc.), cerco di riposare quando posso. Che poi tutto dipende da cosa si intende per riposo.
Comunque.
Non sono più riuscita a scrivere, però ho continuato a leggere e oggi vorrei consigliarvi tre libri che mi sono piaciuti molto, di cui due a tema montagna.
Perché parrà strano, ma più fa caldo più io sogno le cime!!!

"La montagna dentro" di Herve' Barmasse

ed. Laterza, pag. 225



"Alcune persone sembrano non capire che l'esistenza è un cammino, un'evoluzione, una crescita."

"Ognuno di noi nella propria vita lascia, nel bene o nel male, una traccia: non c'è bisogno di gesti eroici, bastano piccole azioni che nella maggior parte delle persone parranno sciocchezze, inutilità. Come scalare le montagne.
Ma sono quelle cose di poco conto per gli altri, e per noi di importanza vitale, quelle in cui noi crediamo, alle quali diamo un senso, a rendere la nostra vita differente, unica. A regalarci la felicità". Pag. 224

Barmasse è un alpinista valdostano che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, perchè frequenta la palestra di arrampicata dove andiamo noi.
Inoltre, tiene regolarmente conferenze in Valle ed ogni volta, ascoltarlo è un piacere.
Perchè sa essere coinvolgente, sa trasmettere la sua passione e la sua filosofia di vita e di scalata, di alpinismo, che poi è esattamente quella che apprezziamo io e l'Alpmarito e che, se avessimo dedicato la vita all'alpinismo, avremmo abbracciato.
Scalate in vie possibilmente nuove, anche su montagne non famose ma ancora inesplorate, salite "in stile alpino", ovvero veloci e con la sola attrezzatura indipensabile, senza corde fisse, portatori, ossigeno ecc. ecc. , anche in solitaria.
Il libro racconta alcune delle sue imprese, le ragioni delle sue scelte ed il suo modo di concepire la vita in montagna, senza tralasciare le difficoltà, la perdita di amici e i numerosi infortuni.
Al centro, il Cervino, montagna simbolo e re della "sua vallata".
Un Cervino su cui l'Alpmarito è già salito due volte e che io ancora non ho avuto occasione di affrontare (non volendo affidarmi ciecamente ad una guida ma preferendo provare a scoprirlo con l'Alpmarito, contando sulle nostre capacità, come sempre abbiamo fatto fino ad ora).


Una lettura adatta a tutti gli amanti della montagna.

 ***

"L'ultimo abbraccio della montagna" di Silke Unterkircher, con Cristina Marrone

ed. Bur, pag. 216



"Non mi sono mai pentita di averlo lasciato andare, anche l'ultima volta. Se avessi chiesto a Karl di non partire, di rinunciare all'avventura, forse lui oggi sarebbe ancora qui, accanto a me. Ma non sarebbe stato l'uomo, un po' sopra le righe, ma unico e speciale, che ho conosciuto e amato..(...). Aveva nel cuore la sete dell'infinito. Io l'ho sempre saputo. Ed è per questo che ho accettato le angosce delle separazioni, le lunghe assenze, le ore di ansia e trepidazione, quando non avevo più sue notizie..." pag. 203

"Siamo nati e un giorno moriremo. In mezzo c'è la vita. Io lo chiamo il mistero del quale nessuno di noi ha la chiave..." Karl Unterkircher

Non si tratta di un'autobiografia, come il libro precedente, ma della storia delle ascensioni e della vita di un altro grande alpinista, questa volta altotesino, raccontati dalla sua compagna, rimasta vedova, con tre bimbi piccoli da crescere, nel 2008, a seguito della caduta di Karl in un crepaccio sul Nanga Parbat.

Non è, pero', un libro intriso di tristezza, tutt'altro. E' il racconto di un grande uomo che "aveva nel cuore la sete dell'infinito" , delle sue avventure e dei suoi sogni, nonchè il racconto di un amore di coppia forte, disinteressato, profondamente altruista.



Come il libro di Barmasse, anche questo è perfetto per gli amanti della montagna ma anche per chiunque voglia capire il perchè di avventure ed imprese che, a chi non ha mai visto l'alba sorgere su un ghiacciaio o non ha mai provato la soddisfazione di raggiungere una cima di roccia, forse sembrano eccessivamente rischiose od insensate.

***

"Fuori e dentro il borgo" di Luciano Ligabue, 

ed. Baldini&Castoldi, "I tascabili", pag. 179


 Una raccolta di racconti, ciascuno relativo ad un ricordo, ad un episodio del passato vissuto direttamente dal cantante o dai suoi amici.

Tutti ambientati nel borgo emiliano di origine di Ligabue, con protagonisti personaggi tanto stravaganti e sopra le righe da apparire incredibili. 
La musica, la vita sociale, la droga e le pazzie di una generazione.
Da leggere anche senza necessariamente seguire l'ordine dei racconti, per ritrovarsi immersi in un'atmosfera particolare e intuire da dove arrivano le canzoni "del Liga", uno dei miei cantanti preferiti!

Da due dei racconti del libro è nata, nel 1998, la sceneggiatura del film "Radiofreccia". Se non lo avete ancora visto, fatelo.

Per gli amanti del genere!

Con questo post, seppur con un giorno di ritardo, partecipo all'appuntamento con il Venerdi' del Libro di Home Made Mamma.