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lunedì 16 febbraio 2015

Il mio piccolo Salasso e lo spirito carnevalesco

La mia assenza sul blog non è dovuta a malattia mia o del nano, per fortuna.
E' solo che ho dovuto correre sul lavoro per ricavare spazio al Carnevale e poi, iniziare a fare Carnevale, naturalmente!
Che qui è una cosa seria, eh? Mica pizza e fichi!

Il giovedi' mattina io e l'Alpmarito siamo stati "di turno" per la preparazione del Carnevale di bambini della scuola materna regionale.
Perchè di giovedi' grasso, nel paese in cui va a scuola il nano, i piccoli di materna ed elementare mettono in scena lo stesso storico Carnevale dei "grandi" su scala "ridotta", ma solo di dimensioni!
Il mio biondino quest'anno ha fatto il Salasso, l'antica popolazione locale, addirittura piu' antica dei celti, pare.
E devo dire che i suoi "colori" erano adeguati al ruolo!


Qui per mano alla sua amica ...in un bel contrasto cromatico.

I personaggi sono stati presentati sul palco ad uno ad uno, accompagnati dai "grandi" in carica della scorsa edizione del Carnevale.



E poi hanno sfilato per le vie della citta, come gli adulti.

Io ero talmente emozionata che sono uscita di casa con la Reflex, il teleobiettivo, il fisheye , il 18-55 e due schede di memoria...per poi accorgermi mentre attendevo l'inizio, che avevo entrambe le batterie (due!) completamente scariche!
Mamma degenere!!
Per fortuna l'Alpmarito è corso in auto a cercare la compattina di emergenza: le foto sono mosse e un po' sfocate, ma almeno ci sono!

Oltre ai Salassi, c'erano le Insulae romanae, con i loro colori e stemmi, la mini banda musicale, i mini pifferi, gli sbandieratori, il Console romano, San Martino ed il Diavolo, i tribuni, i romani e le romane, la Ninfa e le sue Ancelle.











E, per non farsi mancare nullo, lo spettacolo di ballo popolare e percussioni: perchè a scuola una volta a settimana i nostri piccoli imparano i rudimenti del ritmo e della musica!
Inutile aggiungere che il mio ricciolino era talmente intimorito che ha sfilato serissimo, senza neppure fngere di suonare e ballare!!!







Infine, il tanto atteso falo' del Diavolo (anch'esso creato e dipinto dai bimbi della materna)!!


Cosi' simpatico che è stato un peccato bruciarlo!



Poi tutti a far merenda!

E' stato bello vedere tutti quei piccoli vivere con emozione ed impegno una tradizione locale molto sentita e, ancor di piu', è stato bello vedere l'impegno e l'enorme lavoro svolto con zelo e passione dalle maestre e la collaborazione attiva dei genitori.
Non ci hanno chiesto di cucir vestiti, questo no, ma di portare bibite, allerstire l'area merenda, vendere ciondoli dipinti a mano dai bimbi per raccogliere fondi per la scuola, regger striscioni e trasportare materiale, diavolo e bighe da una scuola all'altra con i furgoni ecc.
E tutti hanno dato volentieri una mano, facendo sentire quel senso di partecipazione e comunanza tipico di un paesone in cui si sente ancora, magari anche solo in occasioni ome queste, quell'aria di solidrietà ed aggregazione che fa bene al cuore e chemi ricorda il Carnevale della mia cittadina.

p.s. Ho detto "tutti" ma non è vero. Sembrerà poco "politicamente corretto" ma è solo vita vera: i genitori dei bimbi stranieri, non hanno portato le due bibite a testa richieste, non hanno aiutato in alcun modo, non hanno acquistato i ciondoli ad offerta libera.
In compenso, erano in prima fila con schiere di donne di famiglia e neonati a fare fotografie con tablet e smartphone, a sbaffare bugie e bere.
Bell'esempio di integrazione, davvero!!!!





giovedì 22 gennaio 2015

Direttamente dal Canavese (Piemonte)..."supa d' coj", zuppa di cavoli

Per la serie "mamma avvocato in cucina", oggi voglio parlarvi di una ricetta che per me ha il sapore di casa e di tradizione.
E sì, perchè è una ricetta antica che nasce proprio in Canavese e che la mia nonna  prepara ogni anno, insieme a mia madre, il giorno di Ognissanti  (1° novembre).

Forse perchè la mangio una volta all'anno, forse perchè è preparata con pazienza ed amore dalle donne di famiglia, forse perchè è uno dei pochi piatti tradizionali che non contiene ingredienti a cui sono diventata allergica, è uno dei miei piatti preferiti in assoluto.

Oggi, con il permesso della nonna, voglio dividerla con voi, per ringraziarvi dei tanti graditi complimenti al mio ultimo post.
Le giornate fredde e nevosi di questi giorni, infatti, ben si prestano a questa ricetta.
Mi perdonino i puristi del piemontese se ho scritto il nome scorrettamente (ogni suggerimento è ben accolto).

Supa d'coj


Ingredienti:

ossa per fare il brodo di carne (noi le teniamo da parte apposta)
1 cavolo di grandezza media, preferibilmente il famoso (e buonissimo) cavolo verza di Montalto Dora (TO)
600 grammi di salsiccia
formaggio grattuggiato
mezzo miccone di pane raffermo (vecchio di almeno 2 giorni) 

1. Togliere al cavolo la parte dura delle foglie, lavare il resto delle foglie e farlo bollire per 5 minuti (buttando dentro le foglie quando l'acqua bolle). Ottenuto il brodo di cavoli, metterlo da parte.
2. Far bollire le ossa per 1 ora e poi tenere il brodo ricavato.
3. Disfare la salsiccia e farla cuocere per 30 minuti, sempre disfandola per bene, solo con un po' d'acqua.
4. Tagliare il pane a fette di 2 o 3 centimetri.
5. Mettere in un contenitore di coccio (importante, anche se non so perchè) un mestolo di brodo di carne, uno strato di foglie di cavolo, 1 di salsiccia, 1 di formaggio grattuggiato, 1 di pane, 1 mestolo di brodo.
Usare il brodo di cavolo dopo aver finito quello di carne o alternarli (il primo mestolo, però, di carne).
Proseguire così, a strati, fino a finire gli ingredienti, mettendo per un ultimo 1 strato di pane.

6. Far cuocere sul gas a fuoco basso basso per 1 ora, passando sempre la forchetta intorno e nel mezzo (toccando il fondo della zuppa), per evitare che la zuppa si attacchi sui bordi o sul fondo.
7. Passarla nel forno perchè si formi una bella crosticina, aggiungendo ancora un pò di formaggio grattuggiato e qualche pezzetto di burro (che non guasta mai!).

BUON APPETITO!





Questa volta ammetto che non l'ho fatta io, neppure ci ho provato, però giuro che il prossimo anno mi darò da fare!!!!

p.s. Per chi fosse interessato ogni anno, a novembre, a Montalto Dora (TO) si svolge la tradizionale sagra del cavolo verza e naturalmente...si mangia!!!

mercoledì 29 ottobre 2014

Una domenica in sagra

Non so se per voi sia lo stesso, ma i sabati e le domeniche mi stancano quasi più di tutta la settimana lavorativa.
Dobbiamo condensare piccole riparazioni di casa e auto, commissioni, lavatrici e spese rimandate in settimana, per non parlare del tempo da dedicare al nano, che sembra sempre troppo poco.
Finisce che in casa ci stiamo lo stretto necessario, a meno di non invitare amici, come cerchiamo di fare spesso.
Anche in quel caso, però, c'è da fare, pur restando un piacere.

Questa domenica, visto che il nano alla scuola materna sta "studiando" le pannocchie ed il mais (il filo conduttore dell'anno sarà l'alimentazione) e che adora i trattori, abbiamo dedicato la mattinata alla Sagra del Pignoletto Rosso di Banchette (TO), a due passi da casa.

Il nano, che la mattina non avrebbe avuto voglia di uscire, alla fine ne è stato entusiasta.

 C'erano chicche piemontesi, come il Caffè Antico Piemonte...
e ovviamente il mais rosso (se non sapere cos'è, vi consiglio di leggere al link di cui sopra)
 
Noi abbiamo fatto scorta di farina "grossa" per polenta, ovviamente!
E poi il classico mercatino tra le vie del paese "vecchio"..cavalli e animali da cortile per la fattoria dei bambini...

 
 Abbiamo fatto tappo obbligata per gustare le miasse (una specie di piadina con farina da polenta, non saprei come definirla, che si può mangiare con ripieno dolce o salato) con il salignun (ricotta con peperoncino ed erbe aromatiche)..un altro classico cibo canavesano..


Per poi goderci l'esposizione degli antichi trattori, con tanto di mietitrebbia!!






(questo carretto dipinto non ho capito cosa c'entrasse, però era bellissimo!!)

Erano davvero tanti e il nano, ovviamente, è salito SU TUTTI, anche più di una volta!!!











Ma non bastava.
C'era anche una mostra di bici, auto e moto d'epoca, nel bocciodromo...davvero una splendida sorpresa!!!

 E mentre io e l'Alpmarito osservavamo estasiati queste mitiche Bianchi, usate da grandi campioni,

 il nano preferiva le moto, meglio ancora se complete di carretti!!!




E poi le vecchie macchine da scrivere Olivetti, ricostruzioni in legno degli antichi laboratori artigiani e la storca fabbrica di mattoni rossi di Ivrea, ovviamente Olivetti.

 Non so voi, ma a parte l'indubbia comodità di poter cancellare e riscrivere senza ricominciare da capo del personal computer, io ho sempre pensato fosse molto più romantico e bello scrivere con queste macchine che con l'asettico pc.
Non so se è perchè vengo dalla patria dell'Olivetti o se perchè le mie prime ricerche per la scuola le ho scritte con una Olivetti ma ogni tanto mi faccio prendere dalla nostalgia!


Senza dimenticare un tocco di modernità!

Nel pomeriggio, invece, dopo il pranzo in campagna, ci siamo dedicati alla raccolta delle castagne nel bosco, alle foto (io) ed alle caldarroste, ovviamente, anche se io per l'allergia non le posso più mangiare e..alle feste di compleanno.... ma questa è un'altra puntata, che vi racconterò domani, se ci riesco!

Insomma, una domenica mattina ricca di curiosità, buon cibo (perchè abbiamo comprato anche un pezzo di prosciutto crudo con i fiocchi, salame di cinghiale e pecorino - si lo so che non c'entra ma la gola è la gola) e calore paesano.
In queste occasioni sono molto felice di non abitare in una grande città!