Negli ultimi due mesi non ho smesso di leggere, sfruttando le ore al tiralatte e le poppate notturne.
Ecco quindi una rassegna dei libri letti: spero vi sua utile se state partendo per le ferie o cercate spunti per le lunghe serate estive o caldi pomeriggi di ozio!
"Le otto montagne" di Paolo Cognetti,
Pag. 199, ed. Einaudi
Un bel romanzo, da quel che ho compreso autobiografico, che racconta di un'amicizia speciale, quelle istintive dell'infanzia, che non hanno bisogno di molte parole e si nutrono di giochi ed avventure insieme.
Di quelle amicizie che si mantengono nel tempo, come cristallizzate, perché sono impresse nel profondo e basta un incontro a distanza di anni per riprendere il filo.
In questo caso, l'amicizia lega un bambino di montagna, lasciato un po' a se stesso, tra mucche e baite diroccate, e un bambino di città, i cui genitori amano la montagna, che li ha fatti incontrare e ha segnato il loro destino,, più di ogni altra cosa.
Ma vi è di più. Molto spazio è dedicato anche al rapporto
genitori e figli, padre e figlio in particolare e, soprattutto, all' amore per la montagna ed alla sua forza magnetica.
È ambientato in Val d'Ayas (l'autore non lo dice ma per chi conosce la zona non è difficile comprenderlo), ossia in una delle vallate della "mia" Val d'Aosta, descritta con amore ed attenzione.
La storia parla di scelte, di destino, di legami, in un modo che mi ha tenuta incollata alle pagine. La descrizione delle passeggiate, poi, mi ha riportato alle decine che ho fatto, con i genitori, gli amici, mio marito, da sola,nel corso degli anni, così come ai giochi estivo nei prati, sulle pietraie e nei pressi dei torrenti, alla scoperta della natura e della libertà.
Bellissima, perché complessa, tormentata e dolorosamente verosimile, la figura del padre del protagonista.
Unico lato negativo: quella retorica sulla montagna e la figura un po' stereotipata dei montanari tipica della visione dei "cittadini" delle grosse città. Fastidiosa ma comprensibile.
Molto consigliato dunque, soprattutto se la vostra meta estiva è, o è stata, la montagna.
"Un chien de saison" di Maurice Denuriere,
Ed. Le libre de poche, euro 5,50, pag. 218
Scritto in un francese abbordabile e con un stile scorrevole, è la storia di uno studioso single di Parigi che, di colpo, per amor di amicizia, si ritrova a far da baby sitter ad un boxer dal carattere forte che, tra mille disastri ed inaspettate esigenze, gli stravolgerà la vita, finendo per conquistarlo.
In sottofondo, una amicizia a senso unico ed una famigliola di opportunisti che verranno, infine, castigati come meritano.
Consigliato (ma se già eravate propensi ad adottare un cucciolo, potrebbe darvi il colpo di grazia, io vi ho avvisato).
"Qualcosa" di Chiara Gamberale,
Ed. Longanesi, febbraio 2017, pag. 176
Dal momento che il suo stile narrativo e l'originalità delle sue storie mi avevano positivamente colpito, quando ho visto questa novità in biblioteca non ho perso l'occasione e ho fatto bene.
Anche in questo caso la narrazione è molto originale, sia per
la trama che per lo stile, una sorta di racconto con tanto di illustrazioni, quasi fumetti, in cui i protagonisti hanno nomi evocativi, anziché classici.
La protagonista è "Qualcosa Di Troppo", una principessa che non sa cosa siano i limiti e, fin dalla nascita, esagera in tutto, poiché non sa accettare e gestire i propri sentimenti e, soprattutto, non riesce a stare bene con se stessa e con i propri dubbi esistenziali, che poi sono quelli di tutti noi.
Per questo, cerca, con mille attività e una disperata ricerca di amore e attenzioni, qualcosa in grado di comare il vuoto che sento in se' (che poi non è altro che la ricerca del senso della vita) e lenire il dolore per un grave lutto.
Sarà il "Cavalier Niente" ad aiutarla, progressivamente, a far pace con se stessa.
La storia è infatti un insieme di iperbole e improbabili avventure che trasmettono efficacemente il messaggio del libro,dal valore universale.
Uno di quei romanzi che forse vale la pena leggere e poi rileggere, per cogliere nuovi spunti, anche perché è breve e molto scorrevole.
"Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza" di Luis Sepulveda,
ed. Guanda
Letto in eBook, non mi ha affatto convinto.
Un racconto breve, ben scritto ma di "poco spessore", a mio parere un po' forzato, che ha come protagonisti una lumachino curiosa e coraggiosa e una tartaruga saggia.
Una favola che vuole insegnare più che l'importanza della lentezza, l'importanza di essere se stessi e la ricchezza della diversità e delle proprie peculiarità.
L'ho raccontata in sintesi al ricciolino biondo, come fiaba della buona notte, però non ha convinto del tutto neppure lui (forse anche per colpa della mia narrazione!).
"Nessuno come noi" di Luca Bianchini
Ho preso in prestito questo romanzo, in formato eBook, nel periodo in cui sono stata in ospedale a Torino, dopo aver letto la recensione positiva delle Mamme nel deserto (se non erro), scegliendolo proprio poiché ambientato a Torino e negli anni '80, in cui sono nata. Circostanze che mi hanno aiutato a gustarlo, per quanto, per il resto, le dinamiche della cittadina di provincia in cui sono cresciuta fossero diverse da quelle della grande città o, almeno, così mi è parso, ripensando al passato.
Oppure ero solo molto più ingenua!
È la storia della vita di quattro ragazzi, due maschi e due femmine, tre della periferia ed uno della collina di Torino (ovvero della Torino benestante), durante un anno scolastico, in un liceo pubblico, a cui si intreccia la vita di una professoressa e dei genitori degli studenti.
Affronta il tema della crescita e della amicizia, dei primi amori e delle prime delusioni.
È sicuramente una lettura più adatta ad un pubblico giovane (quindi anche a me ;-)), con il pregio di far tornare gli altri lettori un po' indietro nel tempo, a ricordare i propri anni scolastici ed i primi amori, le compagnie, i tormenti ed i dubbi adolescenziali e le feste del periodo.
Il linguaggio è basico e non manca di termini gergali, dal momento che a parlare sono dei ragazzi, ma la narrazione è scorrevole.
Consigliato per qualche ora di tranquillo svago e per un tuffo nostalgico nel passato.
"Come una bestia feroce" di Edward Bunker,
Un romanzo forte, ambientato nei bassifondi di Los Angeles: un criminale recidivo esce di prigione dopo anni, deciso a rigare dritto.
La società, il sistema della libertà vigilata e il suo stesso passato, lo portano però ben presto a tornare alle uniche dinamiche ed attività che conosce.
Un racconto che prende spunto da una realtà che l'autore, ex galeotto, ben conosce, e porta il lettore a comprendere la difficoltà del reinserimento sociale e l'attrazione devastante della droga e del crimine su chi, nella vita, ha conosciuto poco altro che miseria e degrado.
Uno sguardo lucido, intelligente, introspettivo ed impietoso che indaga l'animo umano, per un romanzo che, a mio parere, non può lasciare indifferenti e che, peraltro, è scritto molto bene.
Dello stesso autore, io avevo apprezzato anche l'autobiografico "Little boy blue", di cui ho scritto qui.
Caldamente consigliato.
E voi, che letture mi consigliate per questa estate?
Con questo post torno a partecipare all'appuntamento del Venerdì del libro di Paola.