lunedì 14 dicembre 2015

Alti e bassi "mammeschi"

Ultimamente mi sembra di essere ritornata ai "terribili due", con l'aggiunta di reazioni anche fisiche, come spinte, porte sbattute e giocattoli lanciati.

Il ricciolino biondo è in piena fase "faccio tutto il contrario di quello che mi chiedi" e "faccio solo quello che voglio, quando voglio", con tanto di sceneggiate, ritiri in camera perchè offeso, "mamma, sei cattiva!" urlato a più riprese, possibilmente in pubblico.

Ci sono momenti in cui vorrei solo fuggire di casa e, anche se è appena finita la giornata lavorativa, mi trovo a sognare di essere in ufficio, in udienza, a fare la spesa, ovunque tranne che con lui.
Ammetterlo è dura, però è così e so che non sono nè la prima nè l'unica mamma ad avere questi momenti di cedimento.

Sono i bassi.

Per fortuna o, forse, per una sorta di istinto di sopravvivenza dei bambini, questi momenti si alternano ad altri, gli alti.
Forse perchè, se così non fosse, la specie umana si sarebbe già estinta, almeno per quanto mi riguarda!

Quando è seduto in palestra, accanto agli altri piccoli giocatori, tutti in divisa, tutti con un pallone in grembo, ed ascolta concentrato le allenatrici.
E io non mi capacito di quanto sembri già così grande.


Quando lo guardo nuotare in piscina e, prima e dopo il corso, giochiamo insieme nella vasca piccola e siamo gli ultimi a uscire.

Con calma, ci facciamo la doccia e tu mangi il tuo "cioccolatino lungo" mentre ti asciughi i capelli sotto il phon, avvolto nel tuo accappatoio da leone arancione, che ti piace tanto.

Poi, vabbè, magari per sbaglio mi tira un annaffiatoio sull'occhio e me lo fai nero, ma questa è solo sfiga.
E quasi non mi capacito per l'orgoglio e l'amore che sento scoppiarmi nel cuore.


Quando, accompagnandoti al cinema per la prima volta, sei tutto eccitato e curioso, rimani meravigliato dallo schermo gigante e mi chiedi se possiamo metterlo nella casa nuova.
E poi ti stringi a me e mi tempesti di domande, nei momenti più tristi del cartone.
Quasi non ci credo, che insieme a te posso rivivere tutte queste prime volte ed è anche meglio di quando ero io, bambina.

Quando, appena prima di addormentarci, mi dici a sopresa: "Mamma, ti voglio bene" e, "Mamma, sei brillante, sai?", per dirmi che sono bella.

Quando ci fai morire dal ridere a tavola, chiedendoci se negli anni 70' noi c'eravamo già e visto che no, ancora non eravamo nati, se c'erano già i nonni e, se c'erano i nonni, allora c'erano anche i dinosauri, vero ?!?
 p.s. I  nonni saranno contenti di sapere che li collochi nella stessa era dei dinosauri!!

Quando mi senti raccontare a tuo padre che una tua cara amichetta è stata ricoverata quattro giorni in ospedale per una brutta infenzione virale ma ora sta meglio ed è casa, allora sentenzi subito: "Dobbiamo andare a trovarla e portare un bel regalo a lei e ai suoi parenti" (nel senso francese del termine = genitori).
E poi non te lo dimentichi e me lo ricordi ancora e ancora, finchè non lo facciamo davvero!

Quando, pur di non vedere la tua amica andar via piangendo dopo una serata insieme, le presti il tuo gioco e non uno qualunque, quello che ti piace tanto, dicendole di portarlo pure a casa e di tenerlo un pò di giorni.

Quando andiamo in pizzeria con amici e tu e l'altra bimba ci lasciate al tavolo, andate dal pizzaiolo nell'altra stanza e poi tornate dicendo: " La nostra pizza sta arrivando. Abbiamo preso quella con i "wustel".
Noi vi guardiamo stupiti, dicendovi di aver pazienza che non abbiamo ancora ordinato e, invece, arriva subito la cameriera con la vostra pizza, che voi vi dividete allegramente!

Quando, nel lettone, leggiamo tutti e tre insieme la letterina che ti ha mandato Babbo Natale, in risposta alla tua della scorsa settimana e tu te la rigiri tra le mani, con gli occhi che brillano ed il sorriso felice.


Quando domenica mattina ti sei svegliato saltando sul letto: "Andiamo a sciare, andiamo a sciare!" e ti sei vestito e preparato in fretta. 
Tu, che in settimana impieghi due ore esatte solo a fare colazione e vestirti.
Non vedevi l'ora di essere in pista e provare di nuovo i tuoi sci, dopo l'estate, e in macchina mi hai chiesto preoccupato: "Mamma, sarò ancora capace?"
E poi hai girato felice sulla pista, mangiando biscotti e crackers in un pranzo improvvisato, per poi andare fuori di nuovo, felice, con il tuo papà.

Finchè, d'improvviso, senza un motivo, diventa tutto "NO!" e ti lasci andare ad una delle tue scenate, mentre qualche villeggiante basito mi osserva con compatimento e il nonno si domanda dove è finito il suo caro, bravissimo, nipotino biondo.
Ed è di nuovo momento dei tentativi di calmarti, di contenerti e poi dei piccoli ricatti, delle punizioni e della mia voce che si alza di tono.

Ed è di nuovo una prova di nervi, un tira e molla estenuante ed un continuo ripetere, riprendere e vietare.

Fino a che, quando penso di essere al limite dell'esaurimento nervoso, passa la tempesta ed è di nuovo gioia, orgoglio, tenerezza, divertimento.

E comunque sappilo, mio piccolo grande testone: tu sei determinato e cocciuto ma tua madre...ah, tua madre...lo è molto molto molto di più.
Tua madre non mollerà, continuerà a fare quel che deve, anche se per tentare di educarti e crescerti al meglio (e preservare la tua integrità fisica) dovrà sentirsi dire mille volte che è cattiva e "No no no!!!"
Non mollerà, nonostante i sensi di colpa e le fitte al cuore, le crisi di nervi e la stanchezza.
Perchè fa parte del gioco e lei lo sa.
Bimbo avvisato.

p.s. Al cinema abbiamo visto "Il viaggio di Arlo": perfetto per i piccoli e davvero bellissimo, sia quanto ad immagini, sia quanto a storia (molto originale il capovolgimento della storia evolutiva) e messaggi educativi. Consigliato!!!





venerdì 11 dicembre 2015

Leggendo...e non solo.

Lo scorso venerdì, presa da questioni lavorative urgenti, ho saltato l'appuntamento con il Venerdì del libro.
Eppure ho letto, eh. Cosa?
"Storia del nuovo cognome" di Elena Ferrante, edizioni e/o 2012, pag. 470.
Si tratta del secondo volume del ciclo iniziato con il romanzo "Amica geniale": Elena Greco e Lila Cerruto, le due amiche d'infanzia conosciute nel primo libro, stanno crescendo.
Lila si è sposata a sedici anni ma il suo rapporto matrimoniale e' iniziato fin da subito con il piede sbagliato e non fa che procedere nella tempesta, mentre lei cerca conforto e amore presso altre persone ed altri luoghi.
Elena, invece, è immersa nella realtà degli studi universitari, di un vecchio amore e di nuove relazioni.
Il rapporto tra loro si fa più distante ma senza mai interrompersi del tutto, in un continuo susseguirsi di ambivalenti sentimenti di amore ed odio.
Devo ammettere che, anche se rimane una tristezza e cupezza di fondo che fatico a digerire, questo secondo romanzo mi ha catturato più del primo, dando ragione alle amiche blogger che mi avevano consigliato di proseguire nella lettura della serie.
Ora non mi resta che cercare il terzo volume ma, per farlo, attenderò dopo Natale: il clima del libro non  si addice alle feste e poi in biblioteca c'è la lista d'attesa per averlo!!!
In contemporanea, ho letto anche
"Affari d'oro" di Madeleine Wickham, ossia Sophie Kinsella, ed. Mondadori 2015, pag. 273.
Un romanzo rosa che si legge tutto d'un fiato, divertendo e facendo nel contempo riflettere sulla difficoltà dei rapporti di coppia, l'influenza dei problemi economici sui sentimenti, l'apparenza e la ricerca continua della felicità che ognuno di noi porta avanti nella quotidianità, magari accorgendosi, alla fine, che in fondo era già in suo possesso, bastava accorgersene.
Anche se non mi è piaciuto quanto altri titoli della stessa autrice (ad esempio: "Fermate gli sposi", "A che gioco giochiamo?", "Dov'è finita Audrey?" oppure " La compagna di scuola"), con questo romanzo la Wickham non mi ha comunque deluso.
Una lettura di evasione certo, ma non per questo banale o scontata, anzi!
E poi...insieme al ricciolino d'oro, costretti a casa da tosse e catarro,ci siamo guardati un bel film del 2014.
In questi giorni nelle sale cinematografiche e' in programma il seguito della storia e, quando eravamo bambini io e mio marito, andava in onda il cartone animato, che però, non mi pare avesse molto in comune con la trama del film.

Si tratta di "Belle & Sebastien" , ambientato sulle Alpi francesi durante la seconda guerra mondiale, ed e' la storia dell'amicizia tra un bimbo che sa guardare oltre le apparenze, un cane enorme dal pelo lungo come una pecora, ingiustamente accusato di essere un mostro ed un padre putativo burbero e con il vizio della bottiglia ma sinceramente amorevole.
Il tutto arricchito da scenari montani incantevoli e dalla volontà dei protagonisti di aiutare gli ebrei in fuga.
Il ricciolino biondo non ha compreso molto del film, però lo ha guardato volentieri e con attenzione e si è innamorato del cagnolone!
Poi, ovviamente, abbiamo visto anche i film- cartoni delle tartarughe ninja (niente Peppa e Masha, questa volta), numeri 2 e 3, ma su di essi non c'è molto da scrivere!

Qualcuno ha letto il romanzo da cui è tratto il film? Dite che vale la pena di leggerlo? Un po' di curiosità mi è sorta!!!

mercoledì 9 dicembre 2015

E tutto riacquista senso e calore.

Ed anche questo "ponte" e' archiviato.

Noi lo abbiamo passato quasi sempre in casa, tra mail di lavoro, scartoffie, cantiere, compere natalizie, pulizie ed il ricciolino biondo malaticcio.

E' stato ancora, anche, l'8 dicembre, festa dell'Immacolata che a casa mia ha sempre rappresentato "il momento" tanto atteso: la preparazione dell'albero di Natale e del presepe, i ninnoli natalizi recuperati dalla cantina e finalmente esposti alla vista.

Anche quest'anno, malgrado la mancanza di volglia ed entusiasmo mia e dell'Alpmarito, la tradizione e' stata rispettata.

Abbiamo cercato tutti e tre insieme un albero nuovo (che quello vecchio ormai aveva dato, dopo dodici anni di onorato servizio - no, non lo abbiamo buttato, e' solo stato declassato ad albero da esterno, tanto per aggiungere qualcosa!), sempre sintetico (perché in casa vicino al termosifone, quello vero avrebbe fatto una miserabile ed immeritata fine) ma folto e festoso.

E poi lo abbiamo riempito di luci e dei nostri addobbi.

Quelli fatti a mano, negli anni in cui il mio tempo libero e la mia passione creativa non erano tutti ancora per lui...

 


E quelli acquistati in giro per l'Europa e l'Italia, nei classici mercatini natalizi.
 

Senza dimenticare quelli vintage e i classici dell'Ikea.

Il nostro presepe equo solidale e' tornato ad occupare un posto d'onore (perché non serve credere in un Dio per apprezzare un simbolo di amore). Il bambino e' già nato, si', perché: "Mamma, non possiamo certo lasciarlo solo nella scatola, al buio, senza mamma e papà, per tanto tempo!!"

Abbiamo compensato la mancanza di cime innevate, scherzo beffardo del clima, con fiocchi alle finestre, ovviamente tutti posti a portata delle manine del ricciolino che li ha incollati.

Infine, abbiamo riesumato dalle scatole in cui sono gelosamente custoditi, i carillons delle feste, che io adoro, da sempre.

Ci sono momenti, nella vita, più ricchi di magia e sentimentalismo.

Altri in cui discordie, difficoltà, lutti o anche solo il trascorrere inesorabile del tempo, rendono più difficile gioire delle feste, del Natale, della vestizione festa della casa, della ricerca dei doni.

E poi arriva il momento in cui sei lì, seduta in salotto per terra, sul tappeto con tuo marito vicino ed il ricciolino biondo che vi abbraccia, l'albero davanti a voi, sfavillante di luci e decorazioni, la gatta che ronza intorno cercando una carezza ogni tanto e provando con le zampette la tenuta degli addobbi, e il piccolo uomo se ne esce dicendo che vorrebbe restare sempre così, con in quel momento, noi tre insieme e l'albero.

"Mamma, adesso che ci sono io, il Natale ti piace di nuovo tanto, vero?"

E tutto riacquista senso e calore, almeno per un po'.

 

E voi, come avete trascorso questi giorni? Sugli sci, in casa, sani o malati, in giro per l'Italia o per acquisti?

lunedì 7 dicembre 2015

Menù per una serata tra amici...mamma avvocato (e Alpmarito) in cucina

E' arrivato il freddo o comunque, è finita l'estate e ancora non nevica.
Cosa c'è di meglio, allora, di una serata in allegra compagnia e di una bella polenta ?

Ecco il menù della ultima cena con gli amici che siamo riusciti ad organizzare!
Prosciutto cotto e speck affettati sul momento (compro i tranci e poi uso l'affettatrice, fortemente desiderata dall'Alpmarito e suo regalo di Natale di due anni fa...si risparmia e, soprattutto, l'affettato e' sempre fresco e non si spreca).



Spezzatino misto, con salsiccia acquistata al super e carne di vitello da latte comprata direttamente dall'allevatore in montagna e passata nella farina, perché rimanga più morbida.
Io ho cucinato il tutto nella pentola a pressione, con solo olio di oliva e un dado vegetale, perché il
soffritto non posso farlo, causa allergie.

Carote fritte in padella con il burro e fagiolini freschi dell'orto della vicina, solo bolliti, da fare poi in insalata.
Quando, come in questo caso, ci sono anche dei piccolini tra gli invitati, cerco di preparare due verdure, così da incontrare più facilmente i loro gusti, se non li conosco.
Fagiolini bolliti (mangiati senza nessun condimento e freddi) e carote, poi, piacciono entrambi tantissimo anche al ricciolino biondo!

E poi il piatto forte: la polenta dell'Alpmarito, cotta sul fuoco in giardino, mescolata con un cucchiaio di legno di ginepro e da tagliare con il filo, anche se noi usiamo il coltello.

Va messa su un bel tagliere di legno e coperta con uno strofinaccio pulito, perche' rimanga bella calda.

La farina a volte riusciamo a prenderla al vicino mulino, altre la compriamo al super, mischiando però quella bramata e quella taragna, in proporzioni variabili a seconda di quanto la si voglia grezza e saporita.
E poi, ovviamente, non può mancare il latte, da mettere in una scodella per pucciarci la polenta, e i formaggi, fontina doc direttamente dal vicino caseificio e gorgonzola in primis.

Et voila', il pranzo (o la cena), sono serviti!

martedì 1 dicembre 2015

Succede a novembre

Novembre è iniziata con la supa d'coj e con le vellutate di zucca.




E' proseguita con la festa per il quarto compleanno del ricciolino biondo (con annessi preparativi , pulizie e riordino) e tanta nostalgia da parte mia.



Sono continuate le serate in paelstra di arrampicata, spesso seguite da pizze in compagnia dei compagni di scalata (grandi e piccoli).



Non sono mancati gli esperimenti in cucina...



...e siamo anche riusciti a invitare di nuovo una famiglia di amici di lunga data a cena, come non capitava ormai da mesi.
Ed è sempre un gran piacere.

Il corso di nuoto del nano ormai prosegue alla grande, così come le mie micro nuotate in contemporanea ed il micro basket del ricciolino (mentre io leggo o chiacchero).



Continuo a correre, anche se non quanto dovrei e vorrei.
Il cantiere casa non si ferma ma neppure sembra arrivare ad un punto di svolta ed è decisamente logorante.

E' cresciuta la consapevolezza che il mondo non è ancora il posto che vorrei per mio figlio e la paura di essere impotente di fronte ad eventi e decisioni più grandi di me, di noi.

Qualche malanno di stagione è transitato da casa nostra e qualche visitina dal medico non ce la siamo risparmiata.
L'allergia ha iniziato a bussare con insistenza alla mia porta, ma io cerca di arginare in tutti i modi questa ospite sgradita.

Ho iniziato ad acquistare i primi regali di Natale anche se so già che alla fine, all'ultimo sarà la solita scocciante corsa al consumismo che mi sta sempre più stretta.

Il mese è finito con una garetta di corsa per il nano, che si è divertito un sacco e già programma gare in montagna per quando sarà "grande come te, mamma", e una partita di basket in cui hanno sfilato anche i bimbi del micro basket. E devo dire che assistere è stato molto divertente.

Mentre all'inizio di novembre ero carica di energie e idee, gli ultimi quindici giorni sono stati un crescendo di stanchezza mentale e sonno cronico, perchè quando vado a dormire poi non riesco a riposare bene.
Non so bene neanche io perchè sono un pò giù, forse come al solito è un insieme di motivi difficili da districare e l'avvicinarsi del Natale non mi aiuta, considerando la disgregazione familiare.
Forse è solo che mi sembra di girare in tondo senza mai arrivare ad una meta che sia una, come un criceto su una ruota.

In attesa che passi, mi consolo acquistando libri o passando ancora più spesso in biblioteca.
Anche se poi, a volte non riesco a leggere quanto vorrei.



Ah, dimenticavo: il ricciolino biondo ha voluto a tutti i costi tagliarsi i capelli di nuovo, a questo giro corti davvero.
E io ancora non me ne sono fatta una ragione e ho un tuffo al cuore ogni volta che lo guardo.


Succede a novembre è un'idea di Mamma Piky.

venerdì 27 novembre 2015

Leggendo con il ricciolino...la storia di un disegno speciale e di un pilota molto generoso

Oggi un venerdì del libro in extremis e veloce, per presentarvi due libri per bambini molto carini.

"Tommaso e il regalo fantastico" di Valeri Gorbachev, Nord - Sud Edizioni

Il primo è un'altra bella proposta della Nord Sud edizioni illustrato da Valeri Gorbachev, la stessa di...

Tommaso ed i suoi fratelli e sorelle preparano dei bei disegni come regalo per la mamma, che compie gli anni.

Il disegno di Tommaso, però, è speciale, perché è un contenitore di sogni ed avventure che lui racconta alla sua mamma mentre gli mostra il disegno, facendo volare anche i piccoli lettori con l'immaginazione!

Il secondo è un acquisto fatto al Salone Internazione del libro di Torino.

"Il pilota" di Ruth Wielockx, ed. Clavis

Leo il pilota adora gli aerei, soprattutto quello acrobatico.Oggi, dopo una abbondante colazione, vorrebbe proprio esercitarsi nelle acrobazie con il suo aereo preferito ma..i suoi amici hanno bisogno di lui! Prima Sam il panettiere ha finito la frutta per le torte e Leo deve aiutato con il suo biplano, poi lo chiama Luca, il vigile del fuoco, per una emergenza. Per fortuna c'è il Canadair di Leo. E ancora, uno sciatore infortunato da soccorrere con l'Elicottero e un elefante del circo da trasportare con il Cargo.

Leo non si tira indietro: "E' bello aiutare gli amici!"

E alla fine saranno i suoi amici ad aiutare lui!!!

Una storia divertente per conoscere i vari tipi di aereo, sfrecciare nel cielo, divertirsi e capire l'importanza di aiutarsi gli uni con gli altri.

 

 

 

 

 

 

 

giovedì 26 novembre 2015

Tienimi vicino, mamma!



Ricordo la prima volta che ti ho stretto a me. Tu eri appena nato, io ero appena diventata "una mamma", la tua.
Ero stanca, provata e incredula. Ancora non mi capacitavo che tu, proprio tu, fossi il fagiolino che avevo portato dentro per 42 settimane.
Tu non ricorderai quel momento, quel primo abbraccio o, per lo meno, non lo ricorderai in modo lucido e consapevole (perchè secondo me niente va perso, nessun gesto d'amore sfugge al nostro subconscio).
Io, comunque, di certo non lo dimenticherò.
Io, che a mia volta non ho immagini mentali vivide del primo abbraccio di mia madre.

Però, se sarai fortunato e se io sarò abbastanza brava, conserverai sempre nel cuore altri abbracci, altri momenti di intimità, vicinanza, calore.
Amore.
Come li conservo io.

Perchè, anche se a te sembra ancora incredibile e fatichi a capirlo, prima di diventare mamma,
"la tua mamma",
sono stata figlia,
sono stata bambina.
Come tutte le mamme del mondo.

Come tutti i bambini,
come te,
da piccolina ogni abbraccio era un rifugio sicuro, ogni coccola era ben accolta, desiderata, apprezzata.
Poi ho iniziato a desiderare di diventare grande e a divincolarmi e sottrarmi a baci ed abbracci, anche della mia mamma.
Ho iniziato a dire basta, a protestare, a dire che ero troppo grande o che mia madre era esagerata.
Anche se tutte le sere, fino a che non sono andata a vivere via di casa, il bacino della buona notte da mamma e papà l'ho sempre cercato.

La verità è che, dentro di me, anche quando in apparenza mi sottraevo, dentro gongolavo e continuavo a desiderare e ringraziare per tutti i piccoli gesti di affetto, per la vicinanza fisica, per il contatto con la mia mamma.

Ora ti stringo a me, soprattutto il mattino e la sera, prima di dormire. Respiro il tuo profumo, accarezzo la tua pelle, ti faccio il solletico e ti sbaciucchio a non finire.
Mi godo il momento.
E so che presto o tardi ti sottrarrai a tutte queste smancerie da mamma, mi dirai che sei troppo grande per il bacino in classe, per l'ultimo abbraccio prima di lasciarti alla tua giornata scolastica.

Ma voglio dirti una cosa: io continuerò a sbaciucchiarti, cogliendoti a tradimento, ad abbracciarti quando piangerai, a cercare il contatto fisico, anche quando non sarai tu a chiederlo  (non in pubblico, questo te lo concedo..).
Almeno un pò, almeno qualche volta.

E sai perchè ? Perchè saprò che, quando dirai di no, in cuor tuo sarà un sì.
Non mi inganni, ricciolino, perchè io questo lato dell'essere bambina, non l'ho mica dimenticato!!

E d'altra parte, ci pensano la tua nonna e la tua nonna bis a rinfrescarmi la memoria,  abbracciandomi e sbaciucchiandomi ogni volta che le saluto!!!


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