martedì 7 luglio 2020

Escursioni con il passeggino: il lago di Place Moulin e il rifugio Prarayer in Valpelline (AO)

Una delle piu' belle escursioni in montagna che abbiamo fatto lo scorso anno è stata quella al lago di Place Moulin, mt. 1969  ed al rifugio Prarayer, 2005 mt., che si trova alla sua estremità orientale.


Il lago è formato dall'enorme diga di Place Moulin, che si vede ergesi maestosa dalla strada che sale, un po' tortuosa, al piazzale nei pressi della diga, ove si trovano due ampi parcheggi  a pagamento.

Dalla diga, si imbocca a piedi la strada sterrata chiusa al traffico che costeggia la riva del lago per quasi tutta la sua lunghezza (piu' di 5 km) ,  con segnavia n. 9.



 e che conduce, incrociando un paio di cascate, fino a un ponticello di legno ed a una cappelletta.

Cappella "La Le"
 Da questo punto, si prende a sinistra su una salitina tra gli alberi che regala ancora una magnifica vista sull'azzurro del lago sottostante e sbuca ad un alpeggio tra i prati, sempre sulle rive del lago.


Il lungo pianoro conduce infine all'alpeggio di Prarayer ed al rifugio.



Dal rifugio, molto accogliente e con spazi interni ed esterni per mangiare,



si puo' proseguire per altre escursioni piu' lunghe oppure...


...fermarsi a giocare sulle rive del lago e sui prati...



....gustare un buon panino...


..oppure guardare le mucche!


Non guasta un caffè (o un bicchiere di latte e una fetta di torta, come piace ai miei bimbi) al rifugio, prima di rientrare!


La passeggiata è breve, poichè in un'ora/un'ora e 15 minuti, si giunge al rifugio ed è pressochè in piano. Inoltre è adatta anche ai piu' piccoli per la bassa altitudine (1969 mt. il lago, 2005 mt il rifugio).
Il percorso è una strada sterrata larga, quindi è perfetta per i passeggini da trekking ma anche per le numerose biciclette MTB, che infatti abbiamo di frequente incrociato.



Unica pecca è che quasi tutta l'escursione è al sole e a metà settembre l'anno scorso faceva ancora molto caldo, nonostante l'altitudine.
Inoltre, per quanto non ci siano particolari pericoli, va tenuto conto che la strada sterrata costeggia il lago artificale senza alcuna barriera di protezione percio' secondo me  è bene prestare attenzione ai bambini piu' piccoli.


Il paesaggio e l'azzurro del lago che si confonde con il cielo, nel nostro caso limpidissimo, sono semplicemente spettacolari, soprattutto quando il verde degli alberi o il rosso degli arbusti creano un contrasto cromatico.

Io me ne sono semplicemente innamorata, nonostante per noi non sia proprio vicinissimo.

Il nostro carrettino da bici che usiamo anche come passeggino da trekking

Info pratiche
Per raggiungere la diga, in autostrada, uscite ad Aosta est e poi prendete la strada statale direzione Colle Gran San Bernardo, per poi girare verso Valpelline - Bionaz.

La diga di Place Moulin si trova infatti nel comune di Bionaz, in Valpelline (AO).

I parcheggi sono a pagamento ed accettano solo moneta.
Nei pressi del parchimetro c'è un bagno pubblico e sul piazzale, all'imbocco della sterrata che costeggia la diga, si trova un piccolo bar (noi pero' a metà settembre la mattina lo abbiamo trovato chiuso).


venerdì 3 luglio 2020

Acchiappa le farfalle: un gioco da creare facilmente con i bambini!


Dai #3anni con assistenza, un giochino facile e veloce per sviluppare coordinazione motoria e riflessi. 
Da farsi seduti ad un tavolo o correndo in giro per una stanza.
Un gioco perfetto per caldi pomeriggi estivi.
L'idea non è mia ma viene dalle insegnanti di una vicina scuola materna.
CACCIA ALLE FARFALLE!

Occorrente:
 - due fogli di carta
 - una bacchetta di legno a bambino + 1 per l'acchiappa farfalle; in alternativa cannucce di plastica
 - colori ( matite,pennarelli o tempere, a scelta)
- nastro adesivo
- forbici



Procedimento:
Disegnare una farfalla per  bimbo sul foglio, colorarla a piacere, ritagliarla lungo il contorno o, ancora meglio, lasciando un ovale e poi fissarla a bastoncino o cannuccia sul retro,con il nastro adesivo.
Disegnare un reticolato quadrato o rettangolare su un altro foglio di carta, ritagliarlo e fissarlo ad un'altra cannuccia o bastoncino

Un bambino gioca a essere la retina acchiappa farfalla e gli altri le farfalle.
La retina deve prendere le farfalline svolazzanti, schiacciandolo sul tavolo o toccandole in volo, se si gioca in movimento.





Ai miei bimbi è piaciuto molto, anche se farfalle e retino hanno rischiato presto la distruzione!!!

Se volete che durino un po' piu' a lungo, consiglio di usare dei cartoncini e dei bastoncini di legno, anzichè carta e cannucce. E' anche vero che, come realizzate da noi, sono innocue anche se i bimbi decidono di colpire la testa dei rispettivi fratello/sorella, anzichè le farfalle!

mercoledì 1 luglio 2020

Torta salata alle patate: mamma avvocato in cucina

Duranteil periodo di clausura in casa, come molti italiani ho cucinato di piu', non per piacere o per passare il tempo (che a me bastava ancora meno con tre figli a casa e il lavoro da gestire a distanza) ma per poter variare i gusti e non sprecare nulla di cio' che compravo nella mega spesa.

Cosi' ho sperimentato anche qualche nuova ricetta che è entrata nelle nostre abitudini, come questa, perchè molto saporita, facile e abbastanza veloce.
Ai bambini piace molto aiutarmi a prepararla e non ne avanza mai.


TORTA SALATA ALLE PATATE

 Ingredienti:
- 250/ 300 re di una scamorza affumicata o di emmental o altri formaggi industriali purchè un po' saporiti (perchè gli altri sarebbero un - po' sprecati, a mio parere);
- 5 o 6 patate;
- una confezione di pasta sfoglia pronta;
- 100 o 150 gr di pancetta dolce o affumicata a cubetti o prosciutto a cubetti o a fette;
- una spolverata di parmigiano.



Preparazione:

Stendete la sfoglia in una teglia e bucherellatela con una forchetta, lasciandola riposare.
Intanto sbucciate le patate e mettete a bollire, ma non fino a che si disfano, devono rimanere ancora abbastanza consistenti.
Tagliate a fettine sottili il formaggio prescelto.
Scolate le patate e fatele raffreddare il tanto che basta a poterle toccare (;-)), poi tagliatele a fettine.
Disponete sulla pasta sfoglia uno strato di patate, uno di formaggio, uno di prosciutto e poi chiudete con un secondo strato di patate e una spolverata di parmigiano, se vi piace. L'ordine degli strati non è casuale: noi abbiamo provato varie combinazioni e questa è quella che è venuta meglio.
Infornate a circa 200 ° per 20/30 minuti, finchè la pasta sfoglia non sarà dorata.

Quasi pronta per il forno, manca solo il parmigiano grattuggiato


Ricetta facile, abbastanza veloce e di sicuro successo, perchè saporita. Non proprio magra e leggera, ma non si puo' avere tutto dalla vita, no?
 
 
Cotta !



 

lunedì 29 giugno 2020

Da Stafal (Gressoney La Trinité) al Lago Gabiet con i bambini

 

 

Il Lago Gabiet, a 2375 mt di altitudine, si trova  nel Comune di Gressoney La-Trinité, nella Valle del Lys (AO).

E' sbarrato da una diga, che alimenta la centrale idroelettrica di Gressoney, ed è facilmente raggiungibile anche dalle famiglie con bambini e adatto a pic nic, giochi ed escursioni, con la magnifica sul massiccio del Monte Rosa.




E' raggiungibile comodamente in cabinovia a sei posti, con partenza da Stafal, l'ultimo abitato della Valle de Lys, dove finisce la strada statale che sale da Pont Saint Martin (AO), aggiungendo all'arrivo una facile salita di 15 minuti.




Oppure salendo a piedi in un'ora e mezza da Stafal, lungo un sentiero a tratti ripido ma molto vario (prima in mezzo alle ultime case ed ai campi, poi in un boschetto piacevolmente ombroso, per proseguire ripido sulla sponda del torrente e infine sbucare sul pianoro di arrivo della cabinovia) - segnavia con bollini gialli n. 7A-

L'impareggiabile panorama del Monte Rosa



o, ancora, con l'escursione piu' lunga ma anche piu' bella, dall'abitato di Gressoney La-Trinité, sentiero segnavia con bollini gialli n. 4- 5 nell'ultimo tratto, già in vista della diga - salendo su per il vallone del Necho, in circa 2 ore e mezza.




Vedete la marmotta??

In questo ultimo caso si sale fino alla parete di sbarramento della diga e si sbuca direttamente sulla riva terminale del lago. Il sentiero è un po' piu' impegnativo nel suo tratto finale, per i bambini, ma anche molto piu' vario e fresco nella restante parte, con ruscello, alpeggi e spesso mucche al pascolo.


Per i piemontesi, il lago è raggiungibile anche da Alagna ma, in tal caso, l'escursione è decisamente piu' lunga.


Se poi volete fermarvi a mangiare o a dormire, ci sono alcuni rifugi.
Io vi consiglio il Rifugio Gabiet (dove ho lavorato un'estate) proprio nelle vicinanze del lago, dove si mangiano le mitiche crespelle alla valdostana, la polenta concia o polenta e spezzatino, torte casalinghe e molte altre bontà, sia dentro che nei tavoli all'esterno.



Infine, per gli amanti dell'arrampicata, c'è una piccola falesia con monotiri facili e, soprattutto, freschi anche quando a valle si muore di caldo!



Ne ho parlato qui in passato.

La conca del lago Gabiet è all'interno del comprensorio sciistico della Monterosa Ski, quindi anche in inverno è raggiungibile e frequentato.

Info utili
Sia a Stafal che a Gressoney La Trinitè vi sono un parco giochi per bambini, negozi di alimentari (in realtà uno solo a Stafal) e abbigliamento da montagna e bar, nonchè fontane d'acqua e parcheggi.
Alla biglietteria di Stafal, vi è un bagno, mentre a Gressoney La Trinité vi sonoservizi pubblici al parco giochi.



giovedì 25 giugno 2020

Il vaso delle emozioni: creare con i bambini!


Il vaso delle emozioni. 

 

Prendendo spunto da un video delle educatrici del nido dei gemelli, durante la quarantena io ed i bambini abbiamo preparato questo vaso delle emozioni e i fiori colorati che esprimono gioia, rabbia, paura, stupore e tristezza, per aiutare i piccoli a riconoscere ed esprimere le loro emozioni e comprendere anche quelle,non sempre positive, di mamma e papà!

Occorrente:
- 5 Cannucce colorate o 5 bastoncini di legno
- Cartoncini colorati (5 colori + uno per foderare il vasetto,se volete) e bianchi o cartoncini bianchi e pennarelli colorati.
- Matita, gomma, colla, scotch e forbici
- Un vasetto di plastica (noi abbiamo usato quello dello yogurt da 500 gr, ben pulito)
- Un disco di poliestere del diametro del vasetto o altro materiale in cui "infilzare" i bastoncini/cannucce (noi abbiamo usato il coperchio della vaschetta del gelato). Procedimento:
Come si realizza?

Tracciate con la matita, con l'aiuto di un compasso o di un oggetto rotondo, 5 dischi di cartoncino bianco, su cui disegnare le espressioni dei fiori : gioia, rabbia,paura, tristezza, stupore/curiosità.
Ovviamente potete anche cambiare le emozioni o aggiungerne altre, a vostro piacimento.
Ritagliate i dischi.
Poi disegnate le corolle dei fiori usando cartoncini colorati o bianchi da colorare, ritagliateli ed incollate il disco bianco in centro.

Attaccate una estremità della cannuccia o del bastoncino dietro a ciascun fiore, con lo scotch.
Rivestite con un altro cartoncino il vasetto o coloratelo e decoratelo direttamente.
Preparate all'interno del vasetto un disco su cui praticare dei fori per "piantare" i fiori 
..et voilà, il vostro vaso delle emozioni è pronto e fiorito!
In questo modo potrete giocare con le emozioni con i bimbi piu' piccoli e intrattenere nel "lavoretto creativo" i piu' grandi. Tra l'altro, sono fiori che non appassiscono mai e possono decorare una finestra o mensola spoglia!


martedì 23 giugno 2020

Auguri Orsetto e Principessa ! TRE ANNI !

Dopo lunghi mesi di assenza dal blog, ho scelto oggi per tornare su questo schermo.
Perchè oggi voi, miei piccoli gemelli monelli, compite 3 anni.

TRE ANNI
TRE ANNI
(nei vostri colori preferiti)



tre anni da quel pomeriggio in cui decisero di indurmi il travaglio, facendomi firmare che accettavo di correre il rischio, purtroppo nel mio caso molto alto, di rimetterci la vita per farvi nascere.
Tre anni da quel pomeriggio, dopo 15 lunghi giorni di ricovero, in cui mi dissero: "Finalmente sapremo se il maschietto è sano o no". Quando il no significava una "malformazione incompatibile con la vita".
Tre anni da quel pomeriggio in cui delle mie paure, di queste paure, di queste possibilità nefaste, avevo parlato solo con mio marito e mia madre, perchè nessuno poteva farci nulla e, con il fatalismo che a volte mi contraddistingue, sapevo che dal parto avrei dovuto passare e dunque tanto valeva affrontarlo cercando di restare serena, per quanto consentito dalla situazione. E sia quel che sia.

Ho rischiato davvero e c'è stato un momento in cui ho creduto che non avrei aperto gli occhi, eppure alla fine me la sono cavata con poco e loro pure.
Tre anni da quella notte in cui siete nati, con un travaglio lampo, piccoli, per me all'epoca minuscoli ma perfettamente sani.

Tre anni dall'esperienza di avere un figlio in TIN,che non dimentichero' mai.
Tre anni da un ricovero pre e post parto pesante, in cui ho capito su cui potevo davvero contare.

TRE ANNI DIVERSI DA COME LI AVEVO IMMAGINATI, CERTO. MA DI SICURO MOLTO INTENSI !


Tre anni di voi, oggi gemelli monelli piu' uniti e simpatici che mai.



Con tutti i difetti e i pregi di ogni bambino di tre anni ma la forza di un legame speciale, tra voi e con il vostro fratellone.
Tre anni di caratteri tosti e radicalmente differenti, che vi rendono unici e speciali. Come i vostri sorrisi ed i vostri discorsi.

Anche voi avete patito, in questi ultimi mesi, ed ancora vi manca la vostra "vita normale" di nido, amate educatrici, giochi con gli amichetti che conoscete ormai da tempo e nonni.
Mi avete fatto pentire piu' di una volta di aver desiderato un secondo figlio, ma poi passava ed è solograzie a voi e a vostro fratello, solo grazie a voi tre, se ho continuato a sorridere in questi mesi, se siamo stati e siamo felici, se ridiamo, giochiamo e guardiamo al futuro.


Voi, in tutti i sogni miei da tre anni e...anche un po' negli incubi,

 a partire dal ricordo dei viaggi divisa tra di voi, uno in TIN a Torino, l'altra a casa in Valle d'Aosta, per passare alle difficoltà di far mangiare l'uno e saziare l'altra, alle 12 poppate al giorno, ai malanni, al badare da sola a voi con un ginocchio rotto, all'impossibile conciliazione tra figli e lavoro, all'operazione, al trasloco in una casa ancora in cantiere, praticamente da sola, con due gemelli prematuri di tre mesi, un sienne ed un marito all'estero.

Voi, che fate impazzire a momenti alterni, di amore e disperazione, sia noi che il vostro fratellone.

 

Eppure siamo qui, insieme, pronti a spegnere le candeline per voi.

Perchè tre anni non sono piu' "dui" e vi aspettano tante nuove meravigliose avventure, ogni giorno.

E a noi con voi !

🎂🎂🎂  💜💙💛

Buon compleanno Orsetto e Principessa !!!




domenica 19 aprile 2020

NEGLI OCCHI DEI BAMBINI, DOMANDE

NEGLI OCCHI DEI BAMBINI, DOMANDE
 


In questi giorni leggo spesso esaltazioni della capacità dei bambini di essere piu' forti, resistenti, adattabili e resilienti di noi adulti.
Leggo (meritati) elogi dei bambini. 
Ascolto rassicurazioni generiche sulla loro salute ad uso e consumo degli adulti (state tranquilli, i bambini stanno bene, a loro basta poco, per essere felici).
Chissà perchè, in molti credono che i bambini abbiano tutte le risposte, ovvero che conti solo essere con le persone che amiamo e piu' o meno in salute, per essere felici.
Agli adulti che si interrogano sull'efficacia di questa chiusura (o clausura?), che si angosciano per l'assenza di piani per il futuro, che faticano sempre a piu' a rispettare regole rigide imposte a suon di sanzioni, si risponde di prendere esempio dai bambini che si adattano senza lamentarsi e senza preoccuparsi del domani.



Io penso che la realtà sia diversa da questa visione zuccherata e sdolcinata.

Penso che i bambini obbediscano perchè è cio' che gli imponiamo di fare e perchè come tutti i cuccioli del mondo si affidano ai loro genitori.
Penso che si lamentino, solo che lo fanno senza scrivere su facebook, senza scrivere, a volte senza neppure parlare.
Penso che si stiano adattando (come noi adulti, peraltro, perchè altrimenti ci saremo già lanciati dalla finestra), ma che non lo facciano in silenzio bensi' silenziati.
Non conosco tutti i bambini del mondo.
Forse non conosco davvero neppure i miei.
Pero' li osservo, ascolto i racconti delle amiche e leggo i commenti di altre mamme riguardo i propri. E raccontano di una realtà diversa.
 
Nei loro disegni, vedo domande e non risposte,
non tratteggiano la speranza ma urlano i loro bisogni;

Sento l'incertezza e la paura,
nei pianti notturni dei piccoli, che erano spariti da un pezzo e ora sono tornati,
negli sfoghi isterici del grande,
nell'opposizione ad ogni proposta, nel tentativo di avere il controllo su una qualunque decisione,
nella loro richiesta di vicinanza e coccole, che aumenta in modo proporzionale al tempo che passiamo insieme, anzichè viceversa;

percepisco la tristezza e la nostalgia
nelle lacrime che si affacciano agli occhi non appena chiama l'educatrice,
al sentire la voce dei nonni al telefono,
nel rifiuto di salutarmi quando esco per fare la spesa, senza poteri portare con me,
nella testolina che si china e nelle spalle che si afflosciano, alla ripetizione del divieto di oltrepassare il vialetto di casa,
all'ennesimo "no, anche oggi non si va al nido, è ancora chiuso",
alla negazione anche della possibilità di andare a vedere i fiori, nei campi vicino a casa,

sento crescere l'insofferenza e la rabbia,
quando si affrettano a spegnere la tv o a cambiare canale, ad ogni ipocrita richiesta di "aiutare chi ci aiuta", ad ogni nausente ripetersi di parternalistiche e sciocche raccomandazioni ("programmate le vostre giornate in casa, fate esercizio fisico e tenete l'ambiente pulito"), ad ogni incomprensibile snocciolare di dati di decessi e contagiati,
quando chiediamo loro di aiutarci a preparare tavola,
li invitiamo a rimettere in ordine i giochi o andare a dormire,
nei loro litigi,
nel loro chiudersi in camera sempre piu' spesso, tagliando fuori noi e ora l'uno o l'altro dei fratelli, come precocissimi adolescenti in cerca di riservatezza;

colgo la ribellione,
nel rifiuto a videochiamare i nonni o gli zii un'altra volta,
nello scrivere un tema su questi giorni a casa da trasmettere alle maestre,
nel disegnare ancora "segnali di speranza",
nel cantare e ballare guardando video sul tablet,
nell'iniziare un lavoretto creativo,
nel cimentarsi in un percorso motorio,
quando nei primi giorni accoglievano con entusiasmo ognuna di queste proposte,


Queste attività non gli bastano piu' , ormai. 
           Hanno compreso che sono solo un palliativo alle mancanze.
Noi non gli bastiamo piu' noi, ormai.


Cerchiamo di rassicurarli come possiamo ma loro lo hanno capito, che non abbiamo risposta a cio' che ci chiedono.
Che neppure noi sappiamo quando potremo tornare a correre nei prati, camminare per i sentieri di montagna, mangiare con gli amici, guardarli giocare ai gardinetti, abbracciare i nonni, accompagnarli a scuola, a musica e agli allenamenti sportivi.


E allora i bambini tornano a giocare, ad inventare scenette e canzoncine, a rifugiarsi in un libro, a guardare un cartone. Tornano a ridere, saltellare e sorridere. Ci offrono un abbraccio o un fiorellino, cercando di resistere e rassicurarsi, esattamente come noi con loro.

I bambini sanno vivere nel presente meglio di noi, questo è certo.

Sono ancora abbastanza sereni ed allegri.
Eppure.

Io leggo domande, negli occhi dei miei figli, 
vedo insofferenza, nei loro gesti, percepisco incertezza, nei loro pianti, sento crescere l'insofferenza e la rabbia, colgo la ribellione.
Sento i loro momenti di tristezza.
Intravedo i primi segnali di una ancor piu' pericolosa apatia.
E la delusione.

Pero' forse quest'ultima è solo mia e non sono certamente i bambini, a deludermi.