lunedì 3 agosto 2020

Piccoli giardinieri e coltivatori crescono !

Durante le chiusure per Covid - 19, ci siamo dati al giardinaggio ed alla creazione di un piccolo orto e di una zona fiorita per abbellire il nostro terrazzino.



Siamo partiti da fiori in vaso e semini di fagiolini e zucchine, gli unici in vendita nell'alimentari del paese,















Alcuni fiori li abbiamo acquistati in vaso nei vari negozi o super in cui andavo a fare la spesa, per poi travasarli in vasi piu' ampi o nella terra.

Verbena bianca scelta dai maschietti, rosa scelta da Principessa..




Il primo arrivo è stato una piantina di basilico.


I piccoli aiuto giardinieri si sono divertiti molto a pacioccare con i loro attrezzi (litigandoseli un momento sì ed uno no), mentre il ricciolino è stato davvero d'aiuto.


Vedere i bambini scritare con curiosità i vasetti tutti i giorni per scorgere segnali di nascita e crescita dei piantini è stato davvero emozionante e si sono anche ricordati sempre di bagnare...a volte pure troppo, affogando qualche vaso!




Poi abbiamo creato un'aiuola giardino e un'aiuola orto e trapiantare in terra le nostre piantine ed i nostri fiori.

Carognette gialle e arancioni, scelte da Principessa ed Orsetto.


Gerani rosa, scelti da me al super (e comprati moribondi), per soddisfare la passione per il rosa di Principessa...


La rosa rossa l'ho acquistata successivamente in omaggio al mio Piccolo Principe, il ricciolino biondo.




Altri fiori sono stati un graditissimo regalo di amici che venivano in mio soccorso quando ero sola, oppure il frutto della prima libera uscita fuori dai confini comunali (i gialli scelti perchè è il mio colore preferito, gli azzurri perchè piacevano ad Orsetto, i viola per il ricciolino e i fucsia per Principessa..)

 SunPatiens bianche e rosse
Le begoniette rosse, bianche e rosa, invece, le ha tenute da parte mia suocera in attesa di rivedere i nipoti e noi abbiamo dato loro degna collocazione nei vecchi vasi in terracotta riesumati dalla cantina.

begoniette appena trapiantate

I fiori in vaso rimangono belli ma quelli nell'aiuola, dopo un arresto di crescita e  un periodo in cui hanno patito, tra violenti temporali, una grandinata e poi caldo torrido,


si sono infine ripresi bene e allargati molto.


I semi di fagiolini e zucchine sono stati piantati, invece, in parte nel cotone imbevuto d'acqua, in parte in vasi con materiale di recupero, in parti direttamente nell'orto.
Questo ultimi hanno faticato di piu' e sono stati praticamente sterminati dalle lumache, prima che comprassi il veleno.
Le piantine cresciute nel cotone e in vaso e travasate già piu' grandi, invece, sono sopravvissute e cresciute.

Purtroppo con il passare delle settimane le zucchine hanno quasi soffocato le piantine di fagiolini, che comunque producono ancora.




Abbiamo poi aggiunto un e una piccola palma e un piantino di fico (o almeno penso sia un fico) in vaso, regalo del giardino della suocera, e un bel nespolo selvatico, dono di mio zio.


E a fine giugno sono iniziati i primi raccolti!



Frattanto l'Alpmarito ha rivoltato la terra mischiata ancora a sabbia e cemento dei lavori edili, aggiunto terriccio universale e seminato, nonchè posato le lose in pietra recuperate dal vecchio tetto, per creare una zona piu' pavimentata ed un vialetto nel nostro mini giardino.


Ora l'insieme e colorato e decisamente piu' ordinato, anche se rimangono ampie zone ancora sabbiose o con erba a ciuffi. Pazienza, anche così sono soddisfazioni.


Infine un paio di settimane fa abbiamo piantato un piccolo oleandro rosa, che è cresciuto subito e fiorito inaspettatamente presto.



Quello che è iniziato come un gioco per intrattenere i bambini all'aria aperta, è diventata un'attività interessante e pure un pochino impegnativa (annaffiamo due volte al giorno) pero' senz'altro istruttiva per i piccoli e...per la mamma!

La mia zucchina record: 720 gr per 40 cm !!!

Io, che sono cresciuta andando tutte le estati nell'orto di mio nonno e snobbandolo, non sapevo infatti neppure distinguere una pianta di zucchina da una di cetrioli e confondevo i fagiolini rampicanti con i pomodori...ora qualche cosa la sto imparando ed i bimbi vedono nascere dalla terra la verdura, oltre a raccogliere la frutta come già facevano.




Unico aspetto negativo? L'orticaria che non mi abbandona mai, perchè mi basta un minimo contatto, soprattutto con la pianti di zucchine, per riempirmi le braccia di puntini rossi pruriginosi...vabbè, sopporto.



E poi sto cucinando i fiori di zucchine spesso. I modi preferiti? Pizza bianca con i fiori, impastellati e fritti e fiori ripieni di carne trita, uova e pampesto, passati al forno.

Non li ricordavo cosi' belli, quando si schiudono il mattino....


...e così buoni in padella!


Mica male, no?

Ecco, questi per me sono un po' il "lato buono" del lock down. Regali della natura, che sa essere difficile ma anche meravigliosa!


SunPatiens bianca

Se e quando ne avete la possibilità, in vaso (anche di recupero) in casa, in terrazzo o in balcone, o in terra se potete, pensateci.
Non ve ne pentirete...ve lo dice una che era moooooltooo scettica al riguardo !


mercoledì 29 luglio 2020

E' una estate strana.

E' una estate strana.
Iniziata in ritardo, perchè non poter uscire, non poter incontrare amici e famiglia, non poter andare in montagna, non è estate.



Il Governo, con le sue decisioni, ci ha rubato tanto, troppo. In primis la primavera, ma non solo.
Esperienze, riti, gite, vissuti, momenti insieme che non si possono recuperare. Per cosa? Per una pessima gestione di un problema sanitario.
Questa cosa non mi va giu' e so già che non dimentichero', non perdonero', neppure coloro che continuano a ripetere che fosse inevitabile agire cosi' (forse perchè hanno paura a guardare in faccia la realtà?) non per quattro settimane o persino 8 settimane ma per quattro mesi, non solo dove c'era l'emergenza ma ovunque.
Che poi in gran parte sono gli stessi che ora raccontano o postano foto di vacanze, spiagge affollate, festicciole per i bambini, aperitivi con gli amici e gite di gruppo. Perchè adesso è liberi tutti e "chissene" di cosa è stato portato via, basta andare in vacanza, no? Con la mascherina al collo, come un collare.

Inutile scriverne ancora, comunque.

E' una estate strana ma ora è estate.
Da qualche giorno troppo afosa ma fino a poco fa di un caldo sopportabile ed anzi molto piacevole e rispetto ad altri anni direi che è stato un giugno ed inizio luglio di lusso, quanto a clima.
Grazie meteo!
E adesso sopporto in silenzio, che tanto lo so che ad ottobre rimpiangero' il caldo, quindi faccio scorta.

E' una estate strana, ma la montagna chiama e noi rispondiamo tutte le settimane.
D'altro canto, ci sono solo da poco gli allenamenti in bici del ricciolino nel weekend ma le gare non si possono fare, quindi se da un lato dispiace per lui, che viveva ogni gara come la festa collettiva che era (e per fortuna!), dall'altro riusciamo a fare le nostre amate camminate e quindi va bene cosi', cogliamo solo gli aspetti positivi e sorridiamo tra i monti. Perchè mica sipuo' sempre essere tristi ed arrabbiati! Voglio collezionare giornate belle, sempre.

E' una estate strana.
Senza il nido, che ci sarebbe stato sempre tranne due settimane di agosto.
Manca, tantissimo, a me ed ai piccoletti di casa.
E' uno strazio quando ne parlano, senza neppure sapere che ci sarebbe stata anche la loro festa, la loro recitina finale e la consegna dei diplomi di "grandi".
Un rito mancato, che mi fa male e fa male alle educatrici e non importa se in tanti non capiscono il mio dolore, la tristezza dei miei figli. Noi sappiamo.

Eppure c'è del buono: i centri estivi.
 



Lavoretti realizzati al centro estivo e con le educatrici a domicilio


La prima settimana, nel primo che ha aperto, non è andata benissimo per i piccoli, molto meglio per il grande.
Troppo ossessivo il richiamo all'igiene ed i controlli, assurdamente lunghe le entrate e uscite scaglionate (per dire, noi pagavamo dalle 8.00 alle 17.00 ed entravano alle 9.30, altri entravano alle 8.00 ed uscivano alle 16.00..), scarsissimo il contatto fisico con bambini che comunque sono piccoli.
Poi ha aperto come centro estivo quello che era un nido privato, a due passi da casa, ed è andato tutto bene.
Il grande frequenta full time e non vuole piu' smettere, continua ad aggiungere settimane, che quest'anno paghiamo volentieri perchè lui ne ha davvero bisogno.
I piccoli purtroppo fanno solo alcune giornate ma sono felici e io tranquilla che siano in buone mani.
Ci sono le regole anti-Covid ma applicate con intelligenza e umanità, senza ossessionare nessuno e dopo 4 settimane stanno/stiamo tutti bene.
Avercene luoghi cosi'.

La regione Valle d'Aosta, invece, per quanto concerne l'infanza a mio parere questa estate ha sbagliato in pieno. Una delusione per il pubblico di una regione considerata virtuosa che ci porteremo dietro e non dimenticheremo a settembre.

Poi c'è il mini progetto (mini er numero esiguo di ore e settimane interessate)  "educatrici a domicilio", sulla cui assurdità di fondo non mi esprimo ma in cui le educatrici e la dirigente del nido hanno messo il cuore, investendo tempo e professionilità e affetto li' perchè di fare altro non hanno loro consentito.
E noi lo apprezziamo molto, cosi' come i piccoli.

E' una estate strana, in cui si rincorrono voci e numeri ma certezze per settembre non ce ne sono.
E allora si vagliano ipotesi. E allora ho incubi notturni e ansie sulle spalle.
Cerco di essere sorda, di scacciare il pensiero e concentrarmi sul presente, sull'estate.

E' una estate strana e stiamo andando a trovare piu' spesso l'Alpmarito in Svizzera ed è bello, rilassante, rispetto all'Italia.

E' una estate strana, in cui orto e giardino ci stanno dando soddisfazioni insperate, gli elettrodomestici si rompono a tradimento (mannaggia a loro!) e non riusciamo a fare tutti i lavori che avevamo programmato pero' qualche piccola miglioria si' e, anche in questo caso, sono comunque belle soddisfazioni.





E' una estate strana, la prima in cui ho deciso che i compiti delle vacanze assegnate (tra cui un plastico di pianure e colline, che anche no) non sono prioritari perchè comunque inutili per colmare i mesi di mancata didattica e lontanza delle insegnanti ed allora preferisco insistere io su pochi apprendimenti ed il resto pazienza.
La nostra amarezza per la c.d. DAD è tanta, soprattutto per l'atteggiamento della scuola, pero' è giusto che non sia il ricciolino a farne le spese e che si goda l'estate.

E' una estate strana, pesante, iniziata già stanca, non spensierata come dovrebbe e con poco tempo libero per noi adulti ma è estate e cerchiamo di godercela il piu' possibile.

D'altro canto, è la prima estate in cui mi fiorisce la violetta in vaso o, per meglio dire, in cui la violetta in vaso sopravvive all'inverno e persino rifiorisce.

E' una estate strana, ma comunque piena e viva.

Se non fosse che sono cosi' stanca, che a volte non vorrei alzarmi dal letto, che lo sogno da quando mi alzo al mattino, che non riesco a riprendermi, sarebbe pure una bella estate, nella sua stranezza.
P.s. Consigli per recuperare energie che non siano andare in vacanza senza i figli? (Mi piacerebbe molto, ma proprio non c'è modo).

lunedì 27 luglio 2020

Escursioni con i bambini: da St. Jacques a Résy ed ai rifugi Ferraro e Guide di Frachey

Una escursione breve e facile in Val D'Ayas in cui portare i bambini (non in passeggino, pero'), che volendo consente di mangiare in rifugio e persino una variante per  un giro circolare ?

Eccola!
Da St. Jacques (AO), mt 1697, in Val d'Ayas, al villaggio walser di Résy (se non sapete chi sono i walser, ne ho parlato quia 2080 mt,
ove si trovano i bei rifugi Guide di Frachey e Ferraro.


Il tratto che conduce da St.Jacques a Résy, segnavia n. 9, è privo di particolari pericoli e si sviluppa su un sentiero comodo e ben segnalato, che sale abbastanza ripido in un bel bosco di larici,








si incontra ben presto una sorgente d'acqua e la prima baita,





per poi proseguire verso altre due baite, con un bel panorama sulla vallata sottostante,


giungendo infine al bivio con il sentiero 8a (che conduce sulla strada oltre St. Jacques), 5 minuti prima di sbucare a Rèsy ed ai suoi rifugi.

Il rifugio  delle Guide di Frachey...


 Ed il rifugio Ferraro..




In tutto un'oretta di escursione, con un ampia vista che spazia sulla Val d'Ayas da Résy e sul Colle Bettaforca.



Tra l'altro da Résy si puo' proseguire per altre escursioni, tra cui quella che conduce ai laghi omonimi (segnavia 8d) o al Palon di Resy (segnavia 8c) o, appunto, al Colle Bettaforca (segnavia 9)


In discesa si puo' optare per lo stesso sentiero di andata oppure imboccare il sentiero segnavia 8B che, partendo accanto al rifugio Ferraro, conduce in circa 45 minuti, tra pianori e discese, sempre attraverso un bel bosco ombreggiato,

















 alla strada sterrata che conduce al Pian di Verra inferiore
sbucando proprio all'altezza di una fontana.


Da li', salendo per la sterrata in cinque minuti si giunge al pianoro dei Piani di Verra e,



 volendo, si puo' percorrere il vasto pianoro e salire in circa 15 minuti all'incantevole Lago Blu


e poi oltre, ai rifugi Mezzalama e Guide di Ayas (salita tuttavia durissima per i bambini), oppure scendere subito, come abbiamo fatto noi questa volta, imboccando il sentiero segnavia n. 8b, a lato dei roccioni che tanto piacciono ai bambini (e nel nostro caso al papà!)
sino a St.Jacques.





La discesa è ripida, per lo piu' nel bosco, e priva di particolari pericoli.





Oppure si puo' optare per la piu' lunga e meno bella (ma piu' comoda a livello di terreno), discesa senguendo la strada sterrata.
In entrambi i modi si puo' effettuare una bella escursione circolare, evitando di percorrere lo stesso tragitto due volte.
Se invece preferite salire dai Piani di Verra, con i bambini calcolate almeno 45  minuti di salita da St. Jacques fino al bivio con il segnavia 8B e poi circa 50 minuti per arrivare a Résy.

p.s. Se qualcuno se ne è accorto e si sta chiedendo chi sia il quarto bambino che compare nelle foto...tranquilli, non è un figlio segreto ma un cuginetto che abbiamo portato con noi nell'escursione!

Info utili
La Val d'Ayas si raggiunge in autostrada, direzione Aosta, uscendo al casello di Verres.

A St. Jacques vi sono alcuni parcheggi liberi, altri a pagamento ed altri ancora con disco orario di poche ore.
Fontane d'acqua fresca sia a St. Jacques che a Résy ed al bivio fra il sentiero che scende da Resy e la sterrata che conduce ai Piani di Verra.
Bar e ristoranti sia a St. Jacques che a Resy, non ai Piani di Verra.
L'escursione non è fattibile con il passeggino, a parte la sterrata che collega St. Jacques al Pian di Verra inferiore.