martedì 14 giugno 2016

Novità in tema allergie e alimentazione

A fine maggio la mia allergologa ha lanciato un esperimento: mi ha chiesto di evitare per un mese alcune delle farine  appartenenti alle famiglie delle graminacee ed, in particolare, quelle "raffinate" ed il frumento, sostituendole con farina di riso, grano saraceno, farro, grano kamut, patate, quinoa, amaranto, tef e chia.
Gli ultimi tre non li avevo mai sentiti neppure nominare e comunque il tef non l'ho trovato in nessun negozio della zona, l'amaranto  costava qualcosa come 30 euro al kg (perciò ne faccio anche a meno, grazie) e sulla confezione della chia, trovata solo in semi ed a caro prezzo  vi era indicato di consumarne massimo 1 cucchiaio al giorno, perciò ho lasciato perdere, in quanto non mi avrebbe certo sfamato!

In pratica, l'allergologa mi ha vietato: grano/frumento, mais, avena, orzo, miglio, segale e tutti gli alimenti derivati di tali farine.



Mi sono ritrovata, quindi, a dover cambiare completamente alimentazione da un giorno all'altro.
Al momento, dopo poco più di quindici giorni, posso affermare che le differenze che ho riscontrato sono una impennata dei costi della spesa alimentare, poichè tali prodotti sono carissimi, la diminuzione del mio tempo libero, perchè mi tocca cucinare più spesso e alimenti che prima compravo già pronti, ed un peggioramento della mia vita sociale.
Sul fronte salute, ho avuto solo maggiori difficioltà digestive, per smaltire questo improvviso surplus di fibre e proteine!

Non so, pertanto, se l'esperimento si ripeterà.

Ci sono, comunque, anche dei lati positivi:
-  ho conosciuto alimenti nuovi (la quinoa, ad esempio, a parte il piccolo particolare del suo costo spropositato, non è affatto male) e ho introdotto una decisa variazione nella mia alimentazione ma anche in quella del ricciolino, che ha mostrato di apprezzare molto il grano saraceno misto al riso, il farro e la pasta di farro e la pasta con grano Kamut.
Certamente la nostra salute in questo ci ha guadagnato;

- sono stata costretta a cucinare di più, soprattutto alimenti che mai avrei pensato di produrre in casa, come il pane, coinvolgendo anche mio figlio nella preparazione;

- ho imparato qualche nozione in più, che non fa mai male, anche se non mi è del tutto chiara la storia per cui, essendo farro, grano Kamut, avenae riso comunque appartenenti alla famiglia delle graminacee, vengano comunque considerate meno pericolose per le allergie, in quanto contenenti proteine "vecchie" più digeribili. Mi sa che mi mancano nozioni di biologia molecolare!

In sintesi, non tutto il male viene per nuocere.

Nei prossimi giorni vi indicherò qualche ricetta, provata e riuscita, ovviamente!

lunedì 13 giugno 2016

Scintille di Gioia n. 3




Nella settimana appena trascorsa non è stato facile accantonare delusioni e preoccupazioni per godersi dei momenti di gioia, anche perchè sono stati giorni veramente pieni di impegni ed orari da rispettare.
Eppure, ripensandoci questa mattina, mi accorgo di quanti momenti felici abbiamo comunque vissuto.

Ve ne racconto tre:

- venerdì mattina siamo andati a scuola la mattina in bicicletta, tutti e tre insieme. Il ricciolino era raggiante. Il ritorno da scuola, poi, lo abbiamo fatto sempre in bici, con più calma, io e mio figlio;

- giovedì c'è stata la recita di fine anno a scuola: il ricciolino ha avuto un ruolo marginale come tutti i bimbi piccoli e medi, poichè nella sua scuola materna è tradizione che la festa di fine anno sia organizzata e "animata" dai bimbi grandi e dai loro genitori. Gli altri si sono limitati ad una canzone inziale ma ciò non ha tolto nessuna magia e piacere alla recita e...alla "pesca di beneficenza"  dei lavoretti di bimbi e maestre che ne è seguita. Noi siamo tornati a casa con un bottino ricchissimo!
E poi è stata l'occasione per conoscere un pò meglio altre mamme, con cui non avevo ancora avuto il piacere di chiaccherare.
Peccato soltanto che la scelta di farla di giovedì alle due del pomeriggio abbia penalizzato molti genitori, che non sono potuti venire a vedere, anche se magari si trattava dell'ultimo anno di scuola materna dei loro bimbi.Le lamentele sono state molte e secondo me, giuste;

- infine, abbiamo festeggiato il mio compleanno con una torta in famiglia, una meringata al cioccolato che mi ha ripagato delle privazioni imposte dall'allergia. E' stato bello avere (quasi) tutti i familiari vicini e, soprattutto, osservare l'entusiasmo di mio figlio per la "festa" della sua mamma, anche se non ha voluto farsi scattare una foto, colto da timidezza al momento dello spegnimento delle candeline!

E poi c'è stata una cena della famiglia di mio marito in un rifugio montano, una bella corsa con il mio bimbo a fianco in bicicletta e...un momento di sport insieme che merita un post a parte!

"Scintille di Gioia", al pari del banner qui sopra, e' una idea di Silvia.
Se avete voglia di cimentarvi anche voi, queste sono le regole:
"Come fare?
1- utilizzando l'hastag #scintilledigioia condividete con una foto su Instagram, Facebook, Twitter e/o un post sul blog tre momenti felici vissuti la settimana precedente;
2-nominate il mio blog e date le istruzioni su come partecipare;
3- invitate chi volete a partecipare a questo bellissimo gioco;
4- inviatemi i vostri momenti felici alla mail fiorellinosn@gmail.com mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che io non me ne perda nemmeno uno!"

venerdì 10 giugno 2016

Le letture del ricciolino biondo: "Nat e il segreto di Eleonora"

"Nat e il segreto di Eleonora" di Rebecca Dautremer, ed. Gallucci, pag. 41, euro 14,90
Lo scorso fine settimana ad Ivrea si è tenuto un festival della letteratura denominato "la grande invasione", accompagnato da tanti appuntamenti letterari e laboratori per i bambini, "la piccola invasione".
Noi siamo stati ad ascoltare la lettura ad alta voce delle storie di Roald Dahl su uno scuolabus giallo, a visitare una bellissima mostra dei disegni di Rebecca Dautremer al Museo Garda e infine al cinema, per uno spettacolo fuori programma: il cartone "Nat e il segreto di Eleonora", illustrato dalla stessa Rebecca Dautremer, francese, madre di famiglia, con all'attivo numerosi libri per bambini (e non solo).
Io la conoscevo per via della recensione di Stefania e sono rimasta incantata dal suo tratto grafico.
La mostra era incantevole, sia per l'allestimento molto curato sia per le opere esposte (bozzetti e disegni bellissimi, con i commenti della disegnatrice a margine) e ci torneremo sicuramente per visitarla con più calma, visto che c'è tempo fino al 20 luglio.
Il cartone e' piaciuto moltissimo sia al ricciolino che alla sua amichetta e anche a me, alla mia amica S. ed all'Alpmarito.
Poiché Rebecca Dautremer era presente alla proiezione, non ci siamo fatti sfuggire l'occasione per acquistare il libro del film e farci fare una dedica, con tanto di bozzetto!
Peraltro, quando ci siamo avvicinati al tavolo, il ricciolino mi ha stupito: accortosi che la Dautremer parlava francese, lui gli ha chiesto che scrivesse la dedica indicando il suo nome francese (il ricciolino ha un nome composto), ha ringraziato e salutato in francese spontaneamente. Finalmente!
Nat e' un bimbo che fatica a leggere ad alta voce e viene per questo preso in giro dalla sorella maggiore, Angelica. Nat e la sua famiglia avevano sempre trascorso sempre le vacanze estive in un paesino di mare della Francia, nella casa dell'anziana zia Eleonora, lettrice appassionata di libri per bambini, mancata l'anno precedente.
La zia ha lasciato la casa ai genitori di Nat e, al nipotino, la chiave della "stanza segreta" della casa.
Non posso svelarvi di più, per non rovinare la suspense ma sappiate che ciò che attende Nat e la sorella e' un meraviglioso viaggio nella fantasia e nelle fiabe classiche dell'infanzia di tutti noi, al termine della quale il bambino riuscirà finalmente a superare le sue difficoltà di lettura e a salvare, con Angelica, libri e casa.
Una storia che io ho trovato originale, avvincente e ricca di magia, quella trasmessa dai sogni!
Adatta dai quattro anni all'infinito.
La stessa casa editrice vende anche una versione non rilegata del libro accompagnata dal cartone in dvd, che noi cercheremo.
E' dunque questo il mio consiglio di lettura per questo appuntamento con il venerdì del libro di Paola.
Gli altri libri illustrati dalla Dautremer, ho in mente di acquistarli on line direttamente in lingua originale, giacché si tratta del francese, così da arricchire la nostra libreria e approfittarne per il nostro progetto di bilinguismo.

martedì 7 giugno 2016

Scintille di gioia n. 2

La scorsa settimana e' stata vissuta intensamente ma, a dire il vero, i momenti di felicità sono stati soprattutto quelli in cui abbiamo rallentato i ritmi, godendo dello stare insieme a fare e creare:

1. Quando io ed il ricciolino abbiamo assemblati e provato a far volare l'acquilone, correndo come matti nel prato del giardino

2. Quando abbiamo cucinato insieme, ridendo e mangiucchiando impasto. Tra l'altro, il ricciolino e' proprio dotato per la cucina, impasta in un attimo che è un piacere e, quando gli ho fatto i complimenti, lui mi ha risposto che era così bravo perché si era allenato tanto con la creta a scuola ed era "la stesa cosa"!

Ovviamente, poi, abbiamo anche assaggiato le nostre creazioni!

 

3. Quando abbiamo passato l'ora tra il rientro da scuola e la preparazione della cena, colorando e dipingendo con le tempere ed il ricciolino ha dispiegato la sua fantasia, con un piccolo ragnetto su una carrozza, nel sole.

E poi c'è stata una personale scintilla di gioia quando ho ammirato "il lavoro" di una amichetta di mio figlio è deciso di uscire di casa così, molto colorata!

E i vostri attimi di felicità, quali sono stati?

"Scintille di Gioia", al pari del banner qui sopra, e' una idea di Silvia.

Se avete voglia di cimentarvi anche voi, queste sono le regole:

"Come fare?

1- utilizzando l'hastag #scintilledigioia condividete con una foto su Instagram, Facebook, Twitter e/o un post sul blog tre momenti felici vissuti la settimana precedente;

2-nominate il mio blog e date le istruzioni su come partecipare;

3- invitate chi volete a partecipare a questo bellissimo gioco;

4- inviatemi i vostri momenti felici alla mail fiorellinosn@gmail.com mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che io non me ne perda nemmeno uno!"

 

lunedì 6 giugno 2016

Riassunto delle ultime tre settimane vissute

Il tempo scorre via come sabbia tra le dita, tanto che ho persino difficoltà a ricordare cosa ho fatto ieri.

E' un tempo sempre pieno, di incombenze, doveri, ma anche sport, momenti di soddisfazione e gioia.
Solo che è talmente centrifugato che a volte mi sento spingere lontano e annaspo per tornare a casa.

Ho bisogno di mettere nero su bianco un elenco di ciò che è stato, per capire, per fissare i ricordi.



Dopo il Salone del libro di Torino, c'è stata la festa di compleanno di un'amichetta del ricciolino, in giardino, con un bel sole.
Il gioco del tiro alla fune, il gioco delle pignatte piene di caramelle, la "caccia ai dolci", con adulti e bambini, coperte stese sul prato, qualche amico e la famiglia della bimba, patatine, salatini e torta.
Semplice e perfetto.

C'è stata la festa dei volontari dei vigili del fuoco del paese, con annesso percorso per bambini, possibilità di salire sul camion dei pompieri e pure nel "cestello" della scala, a 20 metri di altezza.
Immaginate qualcosa di meglio per un bambino?

C'è stata la prova di un nuovo corso sportivo per il ricciolino, che era proprio quello che avrebbe sempre voluto fare lui ma per cui era ancora troppo piccolo.
E' il più piccolo, in effetti, ma è stato accettato.
Un impegno in più per me, fortunamente estivo.
 Di che si tratta? Ecco.



C'è stata la fine del microbasket, che il ricciolino ha seguito per tutto l'anno ma di cui ormai era stufo (come della scuola, del resto). Siamo invitati alla festa di chiusura, una delle tante che si sovrappongono tra cui dovremo scegliere.

Siamo stati alla cresima di una cuginetta ed alla comunione della figlioccia di mio marito ed in entrambi i casi, da bravi atei e con il permesso esplicito dei genitori, siamo arrivati dopo la cerimonia, solo per la festa. Qualcuno in famiglia ha storto il naso, noi ce ne freghiamo: le bimbe erano radiose e felici, i genitori pure, che altro importa?

In uno dei due giorni, per non farci mancare nulla, siamo pure andati ad arrampicare di nuovo, in una falesia di cui vi parlerò, cogliendo l'occasione per un bel pic nic con una coppia di amici che non riusciamo mai a vedere abbastanza spesso. 

C'è stata la gita di fine anno mancata dal ricciolino, che si è ammalato, per la seconda volta in un intero anno scolastico, proprio il giorno prima.
Inutile aggiungere che io mi sono dibattuta tra il dispiacere per lui e il sollievo per saperlo "al sicuro": lo so, sono paranoica.
E dire che dopo le mie proposte dello scorso anno per la mancanza di cinture sul bus che li aveva portati in gita, la dirigente scolastica aveva ottenuto un autobus che le avesse!

Comunque la settimana successiva c'è stata un'altra piccola gita, a cui il ricciolino ha partecipato con gioia (sempre con cinture!).

C'è stata una serata in biblioteca a sentir parlare Nico Valsesia, l'autore di "La fatica non esiste" (di cui ho parlato qui) e guardare i filmati dei suoi viaggi/imprese. E niente, dal vivo si vede che è una persona umile e simpaticissima, come emerge anche dal libro.

Ci sono state due visite mediche, una che mi ha lasciato ancor più dubbi e paure sull'eventuale cammino da intraprendere e una che ha decretato l'avvio di un mese di dieta "da sperimentare", senza farine appartenenti alla famiglia delle graminacee.
La questione è complessa, prima o poi ne parlerò.


Abbiamo passato una allegra serata a smontare prese di arrampicata dalla "nostra" palestra, per prepararla alla chiusura di fine stagione ed alla garetta di fine anno, a cui però non abbiamo poi partecipato per colpa di uno stupido litigio tra noi e della stanchezza del ricciolino.
A volte semplicemente è troppo.





Ci sono state persone malate in famiglia che hanno accresciuto le preoccupazioni, ma ora la situazione sta lentamente migliorando, per fortuna. 

E poi ci sono state "Le grande invasione" e "La piccola invasione" ad Ivrea, un festival della letteratura annuale, con 120 appuntamenti per grandi e piccoli, che ci ha regalato anche quest'anno degli eventi davvero belli e, soprattutto, la possibilità di viverli anche con una cara amica ed i suoi bimbi.
Perchè non è che ad Ivrea ci siano spesso eventi a cui partecipare, però quando ci sono, la cittadinanza risponde sempre in massa.

In contemporanea, si sono svolti, sempre ad Ivrea, i mondiali di canoa, o  meglio, il “2016 ICF Canoe Slalom World Cup 1”, prima tappa della Coppa del Mondo di Canoa Slalom 2016.
Capirete bene, perciò, come mai il ponte del 2 giugno sia stato molto intenso, per noi.

In tutto questo, ho aiutato l'Alpmarito con i lavori nel cantiere "casa" e continuato a correre, per sempre più chilometri, a volte con il ricciolino in bici che mi seguiva (o precedeva), a volte in compagnia, a volte sola. 
Perchè a volte non hai alternativa, per buttare fuori i pensieri, che stancare le gambe.

Per il resto, lavoro, visite a parenti, manutenzione di casa, vita familiare ecc. ecc. come sempre.

Ora, al di fuori della solita ruotine, ci attendono: la festa di fine anno della scuola, ovviamente in giorno infrasettimanale ed alle due del pomeriggio, gli eporedia actives days, il torneo del basket a cui siamo invitati con il piccolo atleta, un picnic e pratica con il gruppo di yoga, altri lavori alla casa nuova e, magari, pure una torta in compagnia per il mio compleanno (che però a pensarci questa ricorrenza mi fa solo paura).

"Run, baby, run!"



lunedì 30 maggio 2016

‪#‎ceravamotantoamati‬: Giorno dopo giorno



Sarà la mia professione.
Sarà un caso.
Sarà che ormai i miei amici e conoscenti si sono quasi tutti sposati e spesso hanno anche procreato.
Sarà che, per via dell'età di mio figlio, ormai frequento tendenzialmente famiglie.
Sarà che sono uscita dal tunnel dei primi tempi con un neonato ormai da un pò e questo ridà prospettiva ai momenti trascorsi (ovvero aiuta a dimenticare molte difficoltà e ricordare con nostalgia i momenti di gioia).
Sarà quel che volete ma ultimamente mi pare di essere circondata da coppie che scoppiano.
E sì che negli scorsi due anni ho partecipato ad un numero elevato di matrimoni!

Oppure, più banalmente, si scoprono crisi coniugali (o personali che coinvolgono anche la coppia) di persone riguardo alle quali proprio "non lo avresti mai detto".

E' la vita.
La statistica ricorda che è un fenomeno tutt'altro che raro e, soprattutto, per esperienza personale ormai so che i figli non risolvono i problemi di coppia, come molti si ostinano a pensare, semmai li aumentano, almeno nel breve periodo.

Perchè prima, al di là del lavoro, le preoccupazioni sono meno.Per non parlare delle coppie che si sono formate ai tempi delle superiori o dell'università (come nel mio caso), in cui al massimo si litigava in preda la nervosismo pre-esame.

Perchè prima, se c'erano risorse economiche limitate, ne soffrivate solo tu e lui e non c'era il pensiero del futuro da offrire ai propri figli.

Perchè prima era un attimo decidere di uscire al sera, cenare a latte/caffè e biscotti (no, vabbè, questo con l'Alpmarito non è mai stato possibile, però con qualcosa di freddo sì), partire per un viaggio o prendersi la giornata per andare a sciare insieme.
Era un attimo posticipare l'orario della cena, passare una giornata di pioggia guardando un film dopo l'altro o andare a fare una via lunga di arrampicata con il frontalino (così se proprio tardiamo e viene buio, almeno riusciamo a scendere).

Perchè prima, banalmente, c'erano meno responsabilità e pure meno incombenze domestiche.

Soprattutto, però, il sentimento era spesso ancora "fresco", l'amore non ancora logorato da anni di compromesso, le incomprensioni non ancora trasformate in muto rancore.

Io non so come si vivesse "lo stare in coppia" e come si gestissero i sentimenti 30 anni fa, 50 anni fa, 80 anni fa. Non lo so e non saprei dire se era peggio di adesso, uguale o se "si stava meglio quando si stava peggio".
Mi pare, però, che la spinta a soddisfare immediatamente ogni desiderio, anche comprando a rate un viaggio esotico o un televisore al plasma o l'ultimo modello di smartphone (non certo bisogni primari) non sia mai stata così forte. Basta guardare le pubblicità, per accorgersene.
Il "diritto alla felicità", d'altro canto, è una idea moderna: condivisibile, per carità, ma forse non quando viene interpretata come "convizione" di aver diritto ad essere "sempre soddisfatti", ad ottenere sempre e comunque, non importa a che prezzo, ciò che si vuole (o si crede di desiderare, salvo poi accorgersi che non basta non appena lo si è ottiene).

Così, quando questa convizione viene frustrata dalla realtà, perchè ci si trova alle prese con un esserino che dipende completamente da noi e i suoi bisogni primari diventano la priorità, è facile cadere nel vortice dell'insoddisfazione, sfogarsi con l'altro membro della coppia e, magari, addossare a lui/lei la colpa di tutto.

Oppure, più banalmente, le elucubrazioni di cui sopra non c'entrano nulla.
Solo che nasce un figlio e tutto il resto passa in secondo piano. E si è più stanchi, per tutto e tutti.
Non a caso la privazione del sonno è considerata una vera e propria tortura.

Perchè, siamo sinceri, chi di noi una volta diventato genitore, non ha pensato, almeno una volta al giorno, alla settimana, nella vita,  di aver FATTO DI PIU' del partner, di essere PIU' STANCO, di aver PIU' DIRITTO DI LAMENTARSI ?
E, spesso se non sempre, questa sensazione è vissuta in contemporanea da entrambi i genitori, che finiscono per non capirsi più.

Allora, l'unico modo per restare a galla è forse guardarsi negli occhi e ripensare a cosa ci aveva fatto innamorare l'uno dell'altra, armarsi di pazienza e trovare mille e una strategia per restare a galla nel quotidiano, emergendo ogni tanto da soli e/o in due per prendere fiato e aria, fino a che il peggio sarà passato, accettando che l'innamoramento sia solo una fase, intensa, bellissima, certo, ma solo una fase (o forse intensa e bellissima proprio perchè una fase), ma comprendendo che l'amore, quello vero, è qualcosa di più e di diverso,
qualcosa di cangiante,
qualcosa di capiente.

Tanto da saper contenere prima una coppia e poi una famiglia, che sia di due, tre, quattro o più persone.

Non credo sia facile. Non credo sia sempre per sempre.
Credo, però, che valga sempre la pena provarci. Comunque vada poi.
E se andrà,  allora la coppia post - figli diventerà una squadra imbattibile e il pre-figli sembrerà solo una copia sbiadita della vita vera.

Con questo post, dico la mia sul tema del mese delle Stormoms




venerdì 27 maggio 2016

Le letture di Mamma Avvocato: " Mamme sull'orlo di una crisi di nervi"



Questo venerdì, dovrete avere pazienza con me.
Avrei almeno tre libri per bambini, un saggio di sociologia/psicologia ed un libro sulla PMA,di cui parlarvi.

Però è stato così assorbente scegliere ed editare le foto per il post di ieri e così lungo prepararlo che oggi non ho voglia di tante parole. E neppure tempo.
E poi il ricciolino si è ammalato proprio mercoledì sera e ha perso la sua gita di fine anno, in questo periodo nella famiglia allargata la salute è un tema delicato e ho vari altri motivi di pensiero, tra cui il minore è ciò che ha a che fare con le mie ultime foto su facebook.

Quindi la parola d'ordine è RELAX, ma anche IRONIA, senza stupidità, si intende.
E allora non potevo che parlavi di questo libro:

"Mamme sull'orlo di una crisi di nervi" di Gwendolin Raisson- Magali Le Huche

Ed. Clichy (quelli che pubblicano anche bellissimi libri per bambini), Maggio 2016 - fresco di stampa-,pag. 125, Euro 17,00

Il retro di copertina, dice tutto.


125 pagine di racconto a fumetto che si leggono in un fiato e poi si rileggono e osservano con attenzione per cogliere tutti i particolari dei disegni, e ancora si rileggono, per gustarsele o farsi una risata.


 
Una storia di madri che assomiglia un pò a quella di tutte le madri, pur con le variabili del caso, o vi ha assomigliato per un periodo della vita.
Una storia che racconta senza veli come la maternità possa essere devastante ed impegnativa, nonchè come ciascuna cerchi le proprie strategie di sopravvivenza.
Salvo, alla fine, ricascarsi, perchè a quella altalena di emozioni, una volta provata, in fondo non rinunceremmo mai!



In parole povere, io lo consiglio per questo appuntamento settimanale con il venerdì del libro, anche se il prezzo non è proprio economico (ma forse mi sono abituata troppo bene in biblioteca).

giovedì 26 maggio 2016

La Venaria Reale ed i suoi Giardini

Il Piemonte è una di quelle regioni d'Italia che nasconde tesori di arte, cultura e paesaggi magnifici e tuttavia è poco valorizzata turisticamente.

Eppure, ogni volta che organizzo gite fuori porta, mi accorgo di quanto sia bella e ricca.
Spesso si viaggia in capo al mondo, trascurando luoghi geograficamente piu' vicini, pensando che si avrà tempo sempre per vederli. Poi, quando li si visita, si scopre che meriterebbero intere settimane di vacanza!

Due anni fa, io ho scoperto la Reggia di Venaria, altrimenti detta la Venaria Reale.


"Un grandioso complesso alle porte di Torino con 80.000 metri quadri di edificio monumentale della Reggia e 60 ettari di Giardini, beni adiacenti al seicentesco Centro Storico di Venaria ed ai 3.000 ettari recintati del Parco La Mandria, è un capolavoro dell’architettura e del paesaggio, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1997 e aperto al pubblico nel 2007 dopo essere stato il cantiere di restauro più rilevante d’Europa per i beni culturali."
Cosi' lo descrive il sito internet.

Io posso aggiungere che merita piu' di una visita!

Giungendo a Venaria (TO), si è subito stupiti della grandiosità del complesso e dell'ampiezza delle piazze..


 Il ricciolino biondo vi ha corso in lungo ed in largo, senza mancare di godere dei giochi d'acqua della Fontana del Cervo nella Corte d'Onore.


Gli interni della Reggia, seppur privi di arredi, sono magnifici.
La Galleria Grande, dell'archittetto Filippo Juvarra, è un capolavoro dell'architettura settecentesca che incanta grandi e piccini, con i suoi 80 metri di lunghezza per 12 metri di larghezza ed un’altezza al centro volta di circa 15 metri.
Le sue 44 grandi finestre ed i suoi 22 "occhi" ovali, formano meravigliosi giochi di luce, colore ed ombre, lasciando spaziare lo sguardo sui giardini reali.



Io ci sarei rimasta l'intera giornata!

Poi c'è la Cappella di Sant'Uberto, altro capolavoro di Filippo Juvarra, iniziata nel 1716 e ultimata nel 1729.
Ariosa e luminosa, noi ci siamo persi con lo sguardo alla cupola...


I corridoi, ampi ed eleganti, ma vuoti, rendono sicure anche le corse dei bimbi ed il passaggio con il passeggino (ci sono anche delle scalinate, pero', in cui sollervarlo).

C'è la magnifica Sala di Diana, progettata da Amedeo di Castellamonte e altre sale affrescate...


Le Scuderie Juvarriane non abbiamo fatto in tempo a visitarle, poichè la bellissima giornata e la presenza del ricciolino ci hanno fatto optare per la visita ai giardini.

Credo che le fotografie possano raccontarli meglio di qualunque parola..





C'è un trenino, che piacerà tantissimo ai piccoli, che permette di dare loro uno sguardo di insieme e riposare le gambe dopo la visita interna...





Nel giardino, ci sono anche installazioni artistiche ed architettoniche e un Fantacasino dedicato ai bambini, con laboratori e giochi in legno..


Noi ci siamo arrivati quando era già chiuso, dunque vi consiglio di controllare gli orari perchè credo che meritasse la visita!



E prima di ripartire, non saranno sprecati due passi per il centro storico di Venaria.

Tutte le info per organizzare la vostra visita, le trovate qui.www.lavenaria.it

p.s. Adiacente vi è anche il Parco Naturale della Mandria, 3.000 ettari di verde recintati che i torinesi conoscono bene e che noi ci riserviamo di scoprire presto!

Il post, come mia consuetudine, non è sponsorizzato.