Questo è dunque un venerdi' del libro tutto al femminile !
Il primo,
"C'era una volta una casa di ringhiera"
di Annamaria Pizzinato (pag. 149)
E' il racconto di un modo di vivere la propria casa,
la propria famiglia ed il proprio quartiere sicuramente molto diverso
dalla realtà della mia generazione nella cittadina dove sono cresciuta io.
Mentre leggevo, mi immergevo in quel mondo e mi sembrava di
sentire la voce di mia nonna (ed è nonna anche l'autrice) che mi
narrava episodi della sua infanzia, mi spiegava come trascorreva le
sue giornate da bambina e la vita nel suo paesello.Una sorta di piccolo memoriale, dunque, non scevro da valutazioni sull'educazione dei bambini e sui valori di ieri e di oggi, scritto senza "peli sulla lingua".
Una lettura breve, semplice e scorrevole ma curata,
che consiglio a tutte le mamme e donne, anche per non dare per
scontate tante piccole conquiste femminili e riflettere sul nostro
attuale stile educativo.
Devo ammettere che mi piacerebbe che anche mia nonna e mia mamma prendessero carta e penna (non me la vedo a scrivere al pc!) e raccontassero la loro infanzia nello stesso modo: intimo ma anche con uno sguardo aperto ai riti, alle consuetudini familiari, alle abitudini ed ai rapporti interpersonali dell'intero quartiere/paese in una epoca ormai passata.
Annamaria Pizzinato, con il nome di "Wondernonna" ha scritto anche racconti per bambini e parla di sè e dei suoi adorati nipoti nel suo blog, purtroppo ultimamentepoco aggiornato.
Il secondo, anche se non in ordine di lettura, è
"Casi Umani" di Selvaggia Lucarelli, Ed. Rizzoli, 2018, pag. 221.
Come in "Dieci piccoli infami", che avevo apprezzato molto, in questo libro Selvaggia Lucarelli racconta le sue (dis)avventure, anzichè con persone che a vario titolo le avevano rovinato la vita, con una serie di aspiranti "fidanzati", tratteggiando una casistita tragico-comica di uomini che è sicuramente meglio perdere che trovare.
Non divertente quanto "Dieci piccoli infami", forse anche perchè ne ricalca lo stile e l'impostazione, ma comunque una piacevole lettura di evasione.
Difficile, pero', credere che uomini cosi' esistano davvero e, soprattutto, che li abbia incontrati tutti lei.
Se è vero, si è guadagnata la mia compassione a vita.
Lo stile, schietto, esagerato, ironico, è lo stesso che avevo trovato in "Che ci importa del mondo".
Il terzo,
"Come se tu non fossi femmina"di Annalisa Manfreda, ed. Mondadori, 2018, pag. 163
L'autrice è sicuramente una donna intelligente, con cui scambierei volentieri due chiacchere o anche di piu', su condizione femminile, lavoro, vita con i figli, educazione ecc.
Dal libro traspare il suo amore per i viaggi e vorrei saperne molto di piu' su suo trekking in Nepal con famiglia.
Gli insegnamenti che vorrebbe trasmettere alle sue figlie sono, per me, al 90% condivisibili.
Cio' che mi ha lasciata perplessa, è pero' la mancanza di un filo conduttore, di una "storia" che tenga insieme gli insegnamenti stessi, dal momento che il viaggio con le sue figlie è appena accennato, un mero pretesto abbozzato per condividere le riflessioni dell'autrice che, secondo me, in questo modo perdono di incisività.
Insomma, lo consiglio per il contenuto ma non per la scrittura.
Il quarto, infine,
"Mamme coraggiose per figli ribelli" di Giada Sundas, ed. Garzanti, 2018, pag. 173
Mi piace come scrive l'autrice, che secondo me ha proprio talento e trovo che ci si possa immedesimare, da mamma, nelle sue parole, eppure il suo secondo libro mi è sembrato troppo simile al primo, "Le mamme ribelli non hanno paura" (di cui ho scritto qui) e a tanti altri scritti sulla maternità e quindi non mi ha coinvolto piu' di tanto, pur facendomi sorridere.
Con questo post, non sponsorizzato, partecipo all'appuntamento ideato da Paola, il venerdi' del libro.
Letti tutti!!!! Tutti apprezzati, chi per un verso chi per un altro...ora vorrei consigliartene un'altro ma quasi quasi ci scrivo un post apposito
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