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mercoledì 17 giugno 2015

E alla fine, la recita? La festa di fine anno ed il colloquio con la maestra

Vi ricordate il post di sfogo/accusa di qualche giorno fa? Quello relativo anche alla recita di fine anno alla materna, alle tasse ed ai centri estivi.

Non lo ricordate? Leggetelo e ditemi cosa ne pensate, perché dopo un convegno sulla previdenza, le imposte sul reddito pagate ieri e la TASI, sono ancora più arrabbiata.

Comunque.

Alla fine, alla recita ci sono stata ma il prossimo anno con cavolo che lo rifaccio, se ho un altro impegno importante!

Alle 8 a.m. ho portato il ricciolino biondo a scuola. Sono passata in ufficio a controllare le mail ed alle 9 ero a 25 km (in statale, strada a tornanti) di distanza a registrarmi al Convegno. Niente coffee break. All'una e dieci hanno sospeso i lavori ed allestito il buffet ed io ho ingurgitato gli unici due tramezzini senza pomodoro, erba cipollina, salse, erbe strane, cetrioli ecc. a cui sono allergica.

Oltre a due salatini al würstel (2 di numero) che in teoria non avrebbero dovuto aver niente e invece mi hanno costretto a prendere di corsa un antistaminico.

Alle 13.30 sono salita in macchina e sono partita alla volta della scuola. Alle 14 ero lì ma ho trovato parcheggio solo a dieci minuti a piedi.

Alle 14.10 sono entrata e...il balletto di tutti i bimbi, tra cui mio figlio, che avrebbe dovuto essere alle 15.00, lo avevano già fatto. Cambio di programma dell'ultimo minuto, dopo aver appeso cartellone con diverso orario e avermi rassicurato il giorno prima ed il mattino che "no, figurati, non prima della tre!!!"

ARGHH!!!

Comunque ho assistito alla recita dei bimbi dell'ultimo anno e dei loro genitori, che si sono inventati una idea carinissima: Le maestriadi!

Infatti, dopo un balletto con canzoncina a tema cucina, tutti con grembiule e cappello da cuoco, a sorpresa hanno diviso le maestre in tre squadre (tre come le sezioni) e le hanno costrette a gareggiare a chi tagliava prima una pesca, chi indovinava gli aromi e le spezie e chi trovava prima una chiave in sacchi di riso...con tanto di medagliere e premio, ossia il regalo per le maestre!

Anche per il regalo, i genitori dei bimbi grandi hanno avuto una bella idea: palloni da basket e calcio, due porte da calcio e un canestro, per far divertire ancora di più i nostri figli.

Senza dimenticare un ringraziamento ai cuochi e una targa di ottone a forma di pentolone da sfoggiare in cucina, oltre all'immancabile foto ricordo.

Lo sforzo profuso da questi bimbi e genitori, in effetti, meritava un vasto pubblico.

Già tremo al pensiero di quando toccherà a me ed agli altri genitori di quello che sarà l'ultimo anno!!

Poi c'è stata la cerimonia dei diplomi per i "grandoni" ed il via libera per la merenda (portata da tutti i genitori).

Alle 15.10, salutato il nano, che quanto meno era felice che fossi riuscita ad andare e mi aveva visto nel pubblico, sono ripartita ed alle 15.40 ho firmato l'ingresso del pomeriggio, per terminare alle 18.00 e rifarmi la strada.

Mi ha dato molto fastidio il cambio di programma, poiché mi è parsa una mancanza di rispetto per gli impegni altrui, come l'orario, anche se sono certa che non è stato consapevole e voluto. Sono io che esagero?

Insomma: grandi corse e 100 km, "...così, senza un motivo. Solo per veder brillare gli occhi..."del mio bambino. E per questo "Si', ne valeva veramente la pena", come direbbero Lupo&Lupetto.

Anche questo fanno le mamme!!!

E poi ieri sera c'è stato il colloquio con la maestra di riferimento, che ha detto tante cose belle e una sola un po' così così: a quanto pare il nostro ricciolino biondo non si impegna un granché proprio in...francese!

Ma come, con il bilinguismo a casa e i cartoni in francese? !?

Secondo la maestra, e' solo che siccome lui i vocaboli già li conosce, si distrae e non sente l'esigenza di mostrare quello che sa. Io sospetto sia perché, dopo che a metà anno lo avevano invitato a non. Tradurre più per i compagni, lui ha scelto il mutismo!

In ogni caso, nulla di grave e sono stata molto contenta di sapere che si è integrato bene con i compagni, che rispetta le regole ma non è intimidito, che partecipa a tutte le attività con entusiasmo.

Speriamo continui sempre così!

P.s. Anche nella scuola dei vostri figli cambiano programmi all'ultimo e fanno "lavorare" bimbi e genitori dell'ultimo anno (che peraltro nel nostro caso hanno fatto almeno 19 prove)???

 

martedì 16 giugno 2015

Pompiere per un giorno

Il ricciolino biondo di casa sta attraversando la classica fase di amore per i pompieri.
Adora le storie di pompieri ed il suo camion rosso che pompa davvero l'acqua dal manicotto, si inventa incendi e rocamboleschi salvataggi.
Non potevamo quindi non partecipare alla festa dei Sapeurs Pompiers Volontaires del paese, pensata proprio per i bimbi ed i loro genitori.
Il nostro biondino non ha esitato un secondo alla prospettiva di poter indossare caschetto e gilet catarinfrangente e provare a domare delle (finte) fiamme, affrontando un percorso ad ostacoli da vero vigile del fuoco!
Peccato solo che il volontario che lo ha guidato dando ordini con il megafono avesse capito male il suo nome e abbia continuato a ripetere ossessivamente un altro nome, cosa che prima ha infastidito e poi fatto ridere di cuore il mio ricciolino (ne ride ancora adesso, quando lo ricordiamo), che poi mi ha detto: "Mamma, il signore e' un po' sordo!!"
la prova più difficile!
Il momento più emozionante!!
Il momento più emozionante!!!
















E alla fine, caramelle, acqua e
DIPLOMA!!!
Non pago dell'esperienza, nostro figlio ha voluto ripeterla (c'erano bimbi più grandi al loro quinto giro!), questa volta, però, accompagnando la sua amichetta del cuore un po' più timida...facevano una tenerezza infinita!!!!
In preparazione...

Piccoli pompieri (e amici) crescono!


Altrettanto apprezzata dai bimbi e' stata la possibilità di salire sul camion dei pompieri,
E su ambulanza e macchina della polizia...
E infine il trucca bimbi...indovinate cosa ha chiesto che la sig.ra gli dipingesse sul braccio, il nostro piccolo pompiere???
L'auto della polizia!!!
Un pomeriggio all'insegna dell'allegria, che si è concluso al parco giochi adiacente, per far conoscere ai bimbi il prezioso aiuto di tutti questi volontari, che si prodigano per la comunità.


lunedì 8 giugno 2015

Un pomeriggio tra orsi, squali e dinosauri

L'idea di visitare il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste è stata quasi casuale ma quanto mai azzeccata.
In un pomeriggio di pioggia, durante il ponte pasquale, abbiamo scoperto un piccolo tesoro ben tenuto, che è piaciuto moltissimo al mio ricciolino biondo ed alla cuginetta (di sei anni).

Perchè?
E' presto detto, anzi,
 visto!




Dinosauri, mammut, enormi balene e giochi interattivi, come seguire l'evoluzione dell'uomo cercando di indovinare l'antenato giusto dal cranio..

oppure le palline di cera d'api da portare a casa per ricordo..


La catena alimentare e i "gusti" degli animali..



 E squali che spuntano dal nulla !!!!

 Considerato che il nano è ancora molto piccolo, non ci siamo soffermati tanto sulle spiegazioni, pero', ad avere tempo e età giusta, c'è da trascorrervi qualche piacevolissima ora (peraltro a prezzo contenuto, visto che l'intero costa 3 euro ed i piccoli entrano gratis).

E dopo questa immersione nelle scienze naturali, un bel giretto per la bellissima Trieste ed i suoi locali.


Birreria adatta ad un gustoso pranzetto
 
Qui due anni fa...quanti passi da allora !





Che ne dite, dopo la Grotta Gigante e l'osmiza, il Faro della Vittoria (ed il museo dei treni di Trieste), il Tram de Opcina, Trieste, le corse mattutine nella campagna, il porticciolo di Grado e l'Isola di Barbana, in quattro giorni abbiamo visitato abbastanza ?!?

domenica 31 maggio 2015

10 Trucchi per convincere i bambini a camminare, in montagna (e non solo).

Io e l'Alpmarito abbiamo iniziato a portare nostro figlio in montagna quando era ancora nella pancia.
L'estate prima che nascesse, con il pancione ormai bell'evidente, abbiamo effettuato molte escursioni, anche se a bassa quota, l'estate successiva, con il nano di otto/nove mesi, abbiamo iniziato a usare con soddisfazione lo zaino porta bimbi e cosi' le estati successive.


Ora, pero', il nostro ricciolino biondo è troppo grande e pesante per stare sullo zaino e la voglia di muoversi e le gambette robuste non gli mancano.


Tuttavia, anche per vie di esperienze pregresse con fratellini, cuginetti, nipotini ecc., sapevamo che il problema, con i  bambini, non è la stanchezza fisica, ma la noia o meglio, l'assenza dell'ambizione di raggiungere la vetta.
Per un bimbo non è importante dove si arriva, l'idea di dover raggiungere un luogo solo perchè è una cima, sembra non stuzzicarli affatto.
Forse, solo perchè sono piu' saggi di noi.

E allora, per farlo camminare, noi ricorriamo a dei trucchetti, dei piccoli strategemmi.
Questi:
1) scegliere, innanzi tutto, una meta commisurata alle capacità del bimbo. Inutile programmare un'escursione in ripida salita di tre ore con un bimbo di tre e mezzo. La frustrazione sarebbe dietro l'angolo e l'avventura si trasformerebbe in una inutile fatica.
Meglio scegliere un itinerario piu' corto, se possibile che alterni salite a tratti pianeggianti;



2) coinvolgere il bimbo nella scelta, proponendogli due o tre itinerari possibile e facendogli immaginare lo scenario ambientale (ad es., uno è corto e piu' faticoso ma saremo in un bel boschetto, in mezzo ai pini e al ruscello, con ponticelli e folletti da cercare; l'altro è piu' in piano ma non ci sono alberi, quindi farà piu' caldo, ci saranno le cime innevate da guardare e un laghetto...ecc.). Se possibile, il tutto mostrando delle foto o una cartina (anche se non è in grado di leggerla, apprezzerà l'idea del coinvolgimento);


3) portarsi dietro una cartina e fingere che sia una specie di mappa del tesoro;

4) stabilire una meta che abbia davvero punti di interesse per il bimbo: si puo' trattare di un parco giochi dove si parcheggia, a cui promettere di tornare al ritorno se si comporterà bene, un laghetto di montagna all'arrivo in cui giocare con acqua, sassi o bastoni oun vero rifugio alpino da scoprire, un alpeggio a metà strada dove incontrare mucche e caprette o comprare il formaggio ecc.;
Parco giochi di Albard di Donnas

5) inventare storie ambientate nei boschi, lasciando spazio alla fantasia, alle leggende locali, ai gusti del bambino.
Per esempio, si possono cercare i folletti o gli gnomi dei boschi, descrivendo ai bimbi tutto quello che sappiamo o immaginiamo del loro modo di vivere (e poi, chi ha detto che non esistano davvero?), oppure parlare degli animali che vivono nell'ambiente, dalle aquile ai camosci, dai caprioli alle volpi, dagli scoiattoli ai serpenti, e sfidare il bimbo a vederli; o ancora, approfittare della gita per imparare un po' di botanica, distinguendo i tipi di alberi ed i fiori, magari con l'aiuto di un taccuino o un libretto ad hoc (se sapete disegnare, ancora meglio, potrete fare degli schizzi da portare a casa per ricordo).
Raccontando che, piu' avanti nel sentiero, si troverà una pietra magica, una chiesetta, una cappelletta, un castagno secolare o un bel ruscello nel quale immergere i piedini, cosi' facendo, si motiverà il bimbo a proseguire;



6) cercare frutti selvatici, dalle fragoline, ai mirtilli, ai lamponi, ai funghi e spronarli ad arrivare almeno al cespuglio successivo;
 
7) munirsi di un sacchetto di caramelline colorate o biscotti, che ovviamente saranno magici e in grado di garantire poteri straordinari a chi li mangia. Noi abbiamo queste gelèe di Supermann, che regalano energia ai bimbi stanchi, facendoli saltellare veloci.
Ovviamente, andranno dosate lungo il percorso !!!
In questo caso, almeno, gli zuccheri ingurgitati saranno prontamente utilizzati;



8) ogni tanto regalare al bimbo qualche capo di abbigliamento o accessorio davvero tecnico,  come quello dei grandi: gli scarponi, gli occhiali, la bandana, la maglietta anti UVA/UVB verde acido o arancione fosforescente, i pantaloni che si accorciano, lo zainetto ecc.. facendogli notare che con vestiti cosi' non potrà mai andare piano e che servono proprio per queste avventure.
Con nostro figlio, funziona sempre !

Niente paura, alcuni costano davvero pochissimo, le magliette, ad esmpio, le abbiamo acquistate a 3,99 Euro e 6,99 Euro e sono indistruttibili)

9) portarsi dietro un peluche, delle bolle di sapone, una macchinina o altro giocattolo preferito per intrattenerlo in caso di soste o perchè possa giocare salendo;




10) farlo chiaccherare di sè, spronarlo a inventare storie o a raccontare le sue giornate all'asilo oppure raccontare una fiaba. In questo modo, neanche si accorgerà di stare camminando ed il tempo volerà!



Se ci riuscite, organizzate qualche gita con amici o parenti con figli. I bambini si divertono di piu' in compagnia.

Infine, ovviamente, dotarsi di pazienza, tanta pazienza, per eventuali capricci (soprattutto al ritorno, quando sarà piu' stanco), mettendo in conto che molto probabilmente non si arriverà dove si aveva programmato !
Ma chi ha detto cheè importante ?
E' molto meglio godersi il momento e la bellezza della natura.

"La mia ambizione e la mia forza mi impediscono di vedere il successo dove non c'è il risultato, ma negli occhi dei miei compagni, dietro alla stanchezza scorgo un'ombra di soddisfatione. 
Di quanto tempo avro' bisogno per provare non la frustrazione di un risultato mancato ma la gioia delle mezze tinte?
Quando saro' capace di sentire di aver raggiunto un traguardo anche se mi sono fermato a metà strada?"
(da "La frontiera invisibile"  di Kilian Jornet).

p.s. Le foto si riferiscono al sentiero del Re ed al sentiero 14 C che, partendo dalla valle di Champorcher (AO), appena dopo il tornante con galleria (dove ci sono due spiazzi a lato strada per parcheggiare), conduce  alla frazione della di Petit Roisier (indicati 45 minuti, noi con il ricciolino sempre camminante ci abbiamo messo 1 ora esatta), dove si trovaun vecchio mulino, un parco giochi, case e, purtroppo, pure la relativa strada asfaltata di accesso. Il sentiero, comunque, è tutto nel bosco e molto suggestivo, anche se ripido.
Si puo' scendere dallo stesso itinerario o imboccare il sentiero 13, molto piu' pianeggiante, per poi fare due tornanti in asfalto in discesa e tornare al punto di partenza.

Cosa ne pensate ? Voi conoscete altri strategemmi ? I vostri figli amano camminare ?