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lunedì 3 aprile 2017

#Scintille di gioia n. 7 (03.04.2017)

Sono settimane frenetiche e piene, purtroppo non tanto di impegni piacevoli.
Non sono mancati, tuttavia, momenti di felicità.
Così, questo lunedì, è questi utlimi che voglio ricordare!

Immagine dal web, foto di Robert Doisneau


1- una sera dopo la scuola il ricciolino mi ha accompagnato alla visita allergologica e dopo ci siamo fermati in città a mangiare al McDonald's (lui, io ho preferito soprassedere). Era contento, visto che per lui sono occasioni più uniche che rare. Soprattutto, però, siamo stati bene, io e lui insieme;

2- ho chiaccherato molto con altri genitori, sia una sera, in cui una coppia con un bimbo che ha molto legato con il ricciolino ultimamente, si è fermata a farlo giocare in giardino con noi e a cena, sia in occasione di una bella manifestazione sportiva "La festa del ciclismo" che il club sportivo che aveva frequentato lo scorso anno il ricciolino organizza per tutti i bimbi in questa stagione, a coronamento di tre mattinate di corso e giochi in bici offerti gratuitamente.
Ha diluviato ma i bimbi sono stati insieme e si sono divertiti comunque e noi genitori abbiamo "ciacolato" (ovvero chiaccherato) piacevolmente.
E poi il ricciolino aveva la sua bicicletta nuova (per lui), con gli ammortizzatori davanti ed i cambi funzionanti e ne era entusiasta!

3- domenica scorsa il ricciolino ha potuto indossare la sua divisa da running nuova, dono del nonno patito, e fare una garetta, anche se sotto il diluvio (come al solito!). Era così felice di sfoggiarla e del "pacco gara" che è valso il sacrificio dell'alzata mattutina a orario improbabile (anche per via del cambio dell'ora!).E poi è stata l'occasione per salutare un'amica che abita in zona!

4- infine, ieri abbiamo festeggiato con un pò di anticipo il compleanno dell'Alpmarito, con regalo pensato e scelto dal ricciolino con cura e amore, pasticcini portati da mia madre, pranzo in famiglia e...un bel pomeriggio alla mostra fotografica "Icones" di Robert Doisneau  al Forte di Bard (fino al 01.05.2017), solo io e l'Alpmarito, mentre la nonna ed il ricciolino visitavano il Museo delle Alpi.

Una mostra davvero ben fatta e allestita con maestria, per quel che è il mio parere di non addetta ai lavori, con fotografie che mi hanno messo il buonumore e fatto riflettere, oltre che un'occasione per stare un'ora io e lui, visitando con tutta calma!
E poi, gli scatti di Doisneau, il più celebre del quale è sicuramento "Le baiser de l'Htel de ville", sono vere opere d'arte, impossibile non rimanere incantati!
I miei preferiti sono stati questi.

Immagine tratta dal web, foto di Robert Doisneau

Immagine dal web, foto di Robert Doisneu


"Scintille di gioia" è una (buona) idea di Silvia. Queste le regole per partecipare!



Come fare?
1- utilizzando l'hastag #scintilledigioia condividete con una foto su Instagram, Facebook, Twitter e/o un post sul blog tre momenti felici vissuti la settimana precedente;
2-nominate il mio blog e date le istruzioni su come partecipare;
3- invitate chi volete a partecipare a questo bellissimo gioco;
4- inviatemi i vostri momenti felici alla mail fiorellinosn@gmail.com mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che io non me ne perda nemmeno uno!"

giovedì 30 marzo 2017

Per musei con i bambini: il MUSE di Trento

Nel corso della nostra ultima vacanza, ormai risalente all'estate scorsa, andando in Alto Adige, tra un'escursione e l'altra, abbiamo dedicato qualche giorno anche a visitare i musei della zona, tra cui, rientrando verso casa, il MUSE di Trento, ovvero il nuovissimo Museo delle Scienze.



Era nella mia personale lista di luoghi di cultura da visitare dopo averne letto benissimo su molti blog e siti, per cui l'ultimo venerdì di vacanza, avevo programmato di passarlo proprio lì.

Non ne sono rimasta affatto delusa nonostante tre grandi difetti, che vi evidenzio subito: l'affollamento (era il primo venerdì di settembre eppure c'era tantissima gente, decisamente troppa per girare e guardare con calma, soprattutto nella zona dedicata ai giochi scientifici da provare); la coda per il biglietto ed il costo dello stesso (minore di quello di molti altri musei meno spaziosi e ben tenuti, va detto, ma comunque non economico, pensando a chi ha più figli sopra i sei anni di età) ed il suo essere...troppo grande e troppo ricco!


Ben sei pianti più la terrazza!

Eh già, perchè è talmente vasto da risultare, anche per noi adulti, molto difficile da apprezzare interamente, mentre ne varrebbe davvero la pena! Immaginate poi con un bambino di quattro anni...
Certo, questo "difetto" è in realtà anche un "valore aggiunto" della struttura, dal momento che è impossibile annoiarsi o non trovare nulla che possa interessare grandi e piccini!

Il piano interrato è dedicato alla nascita della vita, con scheletri di dinosauri ed altri animali preistorici che hanno affascinato il ricciolino, nonchè vasche con pesci variopinti ed una serra tropicale
Quando vi siamo stati noi c'era anche una mostra temporanea di dipinti dedicati agli animali a rischiod i estinzione, davvero notevole.



Nel piano terra si trova sia lo Science Center, con una ventina di postazioni interattive per divertirsi e "testare" i principi scientifici base dal vivo (e qui il ricciolino avrebbe voluto trascorrere ore!) - non solo per bambini, eh! - sia il Maxi Ooh, uno spazio dedicato ai bimbi dagli 0 ai 5 anni acocmpagnati da almeno un genitore (ingresso a apagamento con biglietto aggiuntivo), per "sperimentare i sensi attraverso i sensi"
Noi non ci siamo stati, sia perchè il ricciolino si sentiva troppo grande per questo sia perchè il programma della visita era già abbastanza ricco.


Il primo piano è quello che io ho trovato più interessante, non tanto per la parte dedicata alla preistoria alpina - che non ha nulla a che vedere con il Museo Archeologico di Bolzano, interamente dedicato a questo tema ed a Otzi ma comunque è un assaggio che è piaciuto al ricciolino ed all'Alpmarito, soprattutto il video riguardante la caccia degli uomini preistorici, decisamente crudo, dal quale io sono fuggita- bensì per quella relativa ai cambiamenti climatici, alla sostenibilità ambientale ed al riciclo, con la "sfera attiva" esplicativa.


Certo, in questa sezione il ricciolino ha compreso poco, nonostante i nostri sforzi di spiegazioni ma...a ciascuno ciò che è adatto all'eta!

Sempre al primo piano c'è la parte dedicata ai "dietro le quinte della ricerca", che ha attratto più l'Alpmarito di me.

Il secondo piano, anch'esso molto interessante per me e l'Alpmarito ma, credo, per tutti gli italiani adulti, parla di geologia, miniere e, soprattutto, rischio ambientale: dai vulcani attivi, agli eventi sismici, alle innondazioni e le dighe, agli eventi valanghivi ed alle frane.
Un modellino sul funzionamento della diga e una sorta di quiz interattivo sui comportamenti da tenersi in caso di emergenza e sulle valanghe, hanno catturato l'attenzione del ricciolino a lungo, così come le foto e gli schermi esplicativi.



 Il terzo e quarto piano, dedicati il primo alla natura alpina (con 26 ambienti ed animali diversi, ad indicare la straordinaria varietà della vita alpina) ed alle strategie degli animali e tutti gli organismi viventi per adattarsi ai cambi di stagione, ed il secondo ai ghiacci ed ai climi più rigidi, con animali tassidermizzati, attrezzatura alpina datata e moderna e breve storia delle più famose spedizioni esplorative, la fiaccola olimpica ecc., sono forse i più immediati e facili da comprendere ed apprezzare.
Al terzo piano vi è anche uno spazio, gratuito, dedicato al bosco ("Esplora il bosco!") per i bambini dai 4 ai 9 anni, soli o accompagnati: in pratica una stanza attrezzata con peluche di animali del bosco da abbracciare ed installazioni gioco da provare, oltre a contenitori e supporti di varia forma con reperti da manipolare e osservare e  strumenti di misurazione

 
Per una pausa dedicata ai bambini, a cui non si può dire che il MUSE non abbia pensato!

Al quarto pianto c'è anche un tunnel, detto " Esperienza glaciale", di dieci metri, in cui sdraiarsi per sperimentare, con un video proiettato su tutta la mezza sfera delle pareti e del soffitto, l'effetto volare sulle Alpi e poi di essere travolti da una valanga.
Davvero impressionante (ma non proprio piacevole per chi tale sensazione l'ha vissuta o sfiorata davvero!).
Sempre al quarto piano, se non ricordo male, vi è una postazione con telecamera dinnanzi alla quale mettersi in posa per poi inviarsi o inviare, via mail, una cartolina virtuale dal MUSE a casa. Per gli amanti dei selfie e dei social!!!


Vale infine la pena uscire in terrazza, per ammirare la Valle dell'Adige a 360° gradi, e poi lasciar sfogare gambe e mente nel giardino interno, ove si trova anche un bell'orto botanico aperto gratuitamente



ed il Castello, in cui vengono tenute mostre temporanee a pagamento.



Noi ci siamo limitati a guardarlo da fuori e lasciar correre l'irrequieto ricciolino prima di rimontare in auto!





Il MUSE è facilmente raggiungibile, dal momento che rimane un pò fuori dal centro e dotato di ampio parcheggio (che mi pare di ricordare non fosse a pagamento per i visitatori) sotterraneo indicato. Inoltre nei paraggi ci sono almeno un paio di bar e due osterie/tavola calda in cui fermarsi a mangiare qualcosa, oltre al bar interno al museo. Vi consiglio, però, di evitare le ore di punta dei pasti.
Nei servizi igienici del museo vi è il distrubutore di acqua naturale a disposizione dei visitatori.
Infine, nel museo c'è anche uno shop per giochi, peluche e libri a tema. I prezzi sono quelli tipici di questi negozi.

Inoltre, a cinque minuti c'è l'area verde del quartiere, con il moderno parco giochi...sempre che i vostri figli abbiano ancora energie dopo la visita!


 Per programmare la visita, organizzarla o reperire qualsiasi altra informazione,tra cui quelle relative a laboratori ed eventi, per adulti e bambini, guardate sul sito ufficiale, che mi pare molto completo!

QUESTO POST NON E' SPONSORIZZATO, bensì il frutto della voglia di condividere una bella esperienza fatta con il ricciolino.
Perchè per la cultura e l'apprendimento, ogni occasione è preziosa.


domenica 5 febbraio 2017

Una domenica a Milano: tra "The art of the brick", una passeggiata in centro e una merenda tra "blogger"

Domenica scorsa, in quello che avrebbe dovuto essere l'ultimo giorno di apertura (poi spostata al 5 febbraio), siamo finalmente riusciti ad andare a Milano a visitare la mostra "The Art Of The Brick" di Nathan Sawaya.

Alle dieci, all'apertura, avevamo già i biglietti (dal prezzo tutt'altro che basso), grazie alla nostra amica, milanese di nascita e valdostana d'adozione (;-), che alle nove e mezza era già sul posto!
Cosi' non abbiamo fatto coda, che invece era lunghetta quando siamo usciti.

Tre adulti e quattro bambini, siamo rimasti una buona ora e mezza, riuscendo a gustarci le opere nonostante l'affollamento di visitatori, anche se io sarei rimasta tranquillamente mezza giornata...bellissima!!!

Mi sono piaciute le sculture, vere e proprie opere d'arte in mattoncini Lego, dai molteplici temi.


Mi è piaciuta la filosofia dell'artista, ex avvocato, ben condensata in alcune sue "affermazioni" e nella descrizione di alcune opere.

La capacità di descrivere l'animo, la creatività ed il potere del pensiero umano, scegliendo di esprimersi con un mezzo semplice, per molti versi "povero" e comune, come i mattoncini di uno dei giocattoli piu' diffusi al mondo negli ultimi anni.


La chiara consapevolezza che la cultura, l'apprendimento e il gusto artistico possano essere trasmessi anche in modi non convenzionali, magari proprio con opere di Lego che aiutino a imparare la geografia o il sistema solare o avvicinino all'arte classica e moderna.

La sezione della mostra dedicata alle riproduzioni di grandi capolavori in questo senso è emblematica, oltre che splendida.
Peccato che nelle nostre scuole, troppo spesso non ci sia spazio per "metodi alternativi" di insegnamento, come se apprendere dovesse sempre far rima con "faticare" e "annoiarsi".



E non si tratta solo di sculture, come verrebbe da pensare considerando la tridimensionalità dei mattoncini ma anche di ritratti e riproduzioni di dipinti.

L'artista, pero', a mio parere emerge ancor di piu' dalla sezione dedicata alle costruzioni Lego con cui Nathan Sawaya da corpo ai propri incubi.


L'opera preferita del ricciolino? Io avrei detto lo scheletro di dinosauro gigante, simile in tutto e per tutto a quelli dei musei di storia naturale, invece....è stata questa!

(dovrei pormi qualche domanda sulla sua serenità?!?)

La mia preferita?

Non poteva che essere questa, con il "motto" che la accompagnava.


Molto interessante anche l'ultima sezione della mostra, dedicata ad immagini surreali di una società americana in preda alla solitudine ed all'artifizio, con gigantografie di cartoline modificate per inserirvi un oggetto in Lego, esposto insieme (non so se la foto rende ma è davvero impressionante e suggestivo).


Al termine del percorso espositivo, lo shop (con prezzi folli) ma anche tavoloni con pezzi di Lego e Lego Duplo in cui lasciar "creare" i nostri piccoli artisti, ovviamente super apprezzato da tutti i bambini !


La nostra giornata è proseguita con una puntatina nella moderna Piazza Gaia Aulenti, che la nostra amica era curiosa di vedere come fosse venuta dopo i lavori del 2012....e poi dritti in Piazza del Duomo.


I nostri bimbi, cosi' colorati e scalmanati rispetto alla media delle persone e dei bambini in giro (quasi tutti in tinte austere e camminanti ubbidienti vicini ai genitori), spiccavano nella folla...


Dopo qualche disguido e ritardo per la difficoltà di trovare un posto in cui farli mangiare a prezzi abbordabili in centro (ovviamente loro puntavano al Mc Donald's che pero' era strapieno), i bambini si sono divertiti a scorrazzare per i cortili del Castello Sforzesco, dove io ho potuto finalmente conoscere un'altra blogger che leggo sempre, Deborah, ovvero Mamma al Cubo, ed il suo secondogenito.

Per la merenda si è aggiunta anche Francesca, di Patato Friendly, con la sua famiglia e...ci siamo gustati un caffè e dei dolcetti con vista sul Duomo....questa volta trovando posto da Mc Donald's !

Per me è sempre emozionante poter chiaccherare viso a viso con persone che leggo e con cui dialogo di solito solo da dietro uno schermo, anche perchè, pur apprezzando l'opportunità del web e dei blog, preferisco gli incontri "reali" (pure se mi viene da parlare ininterrottamente per coprire la mia timidezza e quindi forse sembro logorroica!).

Insomma, una super domenica di cui sono stata molto soddisfatta (un po' meno l'Alpmarito, che pur apprezzando la mostra e la compagnia, odia le grandi città, la folla ed il traffico e dunque minaccia sempre di avermi accompagnato "per l'ultima volta").


lunedì 9 gennaio 2017

Dinosauri in mostra

Il 2017 noi lo abbiamo inaugurato con una mostra pensata per i bambini, vista in compagnia di una coppia di amici con una bimba dell'età del ricciolino.
Una mostra temporanea, aperta fino alla fine di febbraio, alla Società promotrice delle Belle Arti di TORINO, posta praticamente di fianco al Castello del Valentino, sede della facoltà di Architettura, nel Parco del Valentino (parcheggi lungo le vie del circondario, a pagamento, o al parcheggio di Torino Esposizioni, sempre a pagamento).

Si tratta di una mostra di DINOSAURI a grandezza naturale, collocati in sale in cui è stato riprodotto il loro habitat naturale, caratterizzati dal suono e dal movimento.
In pratica, alcuni dinosauri muovono la testa o la coda ed emettono i loro versi e ruggiti, sembrando quindi "vivi".



Sul sito la mostra viene pubblicizzata come : "La più grande mostra di dinosauri animatronici realizzata in Italia! Un’incredibile ricostruzione dell'epoca preistorica, con ambientazioni mai viste e una straordinaria immersione nella terra dei giganti. Il fascino ed il mistero dei dinosauri: oltre 35 riproduzioni "VIVE" degli indiscussi dominatori della terra di milioni di anni fa."




Io non sono una grande esperta di mostre riguardanti gli animali preistorici, avendo visitato solo musei di scienze naturale (il MUSE di Trento e il museo di Trieste), in cui si trovavano scheletri e riproduzioni. 
Tuttavia devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente, soprattutto considerando il prezzo non proprio economico, per una visita che non ci ha portato via più di un'ora/un'ora e mezza: 28,50 Euro in tre (due adulti ed un bambino, biglietto famiglia).
Questo però è solo il mio parere di adulta (peraltro non particolarmente appassionata di dinosauri), condiviso dall'Alpmarito.


Tutt'altra opinione hanno espresso i bambini: il ricciolino e la sua amichetta ne sono infatti stati entuasiasti ed hanno più volte ripetuto di aver apprezzato la mostra.
Considerando che era pensata e dedicata a loro, è dunque stata un successo.


La grandezza delle riproduzioni, effettivamente ben fatte, è davvero impressionante ed i pannelli esplicativi sufficienti a soddisfare la curiosità di adulti e bambini.
In più vi sono tre sale per giocare: una in cui i bambini trovano lunghi tavoloni, colori, sagome e fogli, per provare a disegnare i dinosauri seguendo le istruzioni proiettate su un muro (io ci ho provato ma il risultato mi vergogno a mostrarlo!!!) o colorando gli appositi prestampati, una con due diversi dinosauri a cui salire in groppa, per una foto ricordo (gratuita), con un angolo allestito dalla Quercetti, con i quadri di dinosauri realizzati con i classici "chiodini" ed una pista da biglie gigante da provare; un'altra sala in cui appendere i disegni sulle bacheche e provare a scavare in cerca di fossili come veri paleontologi.



 Nell'ultima sala della mostra è possibile farsi scattare una foto dentro uova di dinosauro giganti (al costo di 8 Euro).

 Insomma, una mostra da non perdere se i vostri bimbi sono appassionati di questi grossi animali preistorici!

 Dopo la visita, una bella passeggiata nel Parco del Valentino e nel Borgo Medioevale (di cui ho già parlato qui), secondo me è d'obbligo!

Presepe nella piazzetta del Borgo medioevale del Valentino



p.s. Al termine della mostra vi è un piccolo bar e shop, in cui acquistare giochi a tema. Se comprate on line il biglietto, ricordate di stamparlo, altrimenti vi toccherà fare comunque l'eventuale cosa - noi lo abbiamo visto accadere. Qui tutte le info su costi ed orari. All'interno ci sono delle scale, anche se poche, tra cui quelle per accedere ai bagni, tenetene conto per passeggini & co.).

Post non sponsorizzato. 

lunedì 7 novembre 2016

Scoprire Otzi e la storia con un bambino, al Museo Archeologico dell'Alto Adige. Alto Adige: cronache di viaggio.

Nel corso del nostro viaggio estivo in Alto Adige non ci siamo dedicati solo ad escursioni e cascate, ma anche alla storia ed ai musei.

Uno dei musei che più ha colpito il ricciolino è stato senza dubbio il Museo Archeologico dell'Alto Adige, nel centro di Bolzano.

Già entrarci è stata una piccola avventura.
Avevamo appena avuto i biglietti (che sono delle cartoline con immagini di reperti del museo che si possono spedire - una bellissima idea!) e ritirato la borsa negli appositi armadietti che è suonato l'allarme e ci hanno evacuato, con calma ed ordine.

Devo ammettere che un pò di batticuore, memori dei purtroppo ormai numerosi attentati terroristici, lo abbiamo avuto, prima di capire che si trattava di una esercitazione anti incendio.
Inutile aggiungere che il ricciolino ha apprezzato l'arrivo del camion dei pompieri a sirene spiegate ed il diversivo!!!

Rientrati dopo un paio d'ore, abbiamo visitato i quattro piani del Museo che ruota intorno a  
OTZI, The Iceman, ovvero l'Uomo venuto dal ghiaccio.


 La famosissima mummia, perfettamemte conservata in una teca, è senza dubbio l'attrazione centrale del museo ed a ragione!
E' davvero impressionante avvicinarsi, ad uno ad uno, allo sportello che consente di osservarlo nella sua attuale dimora e vedere: un corpo completo, non un mucchietto di ossa!
L'esposizione descrive, con i vari reperti rinvenuti con la mummia o risalenti alla stessa epoca, la storia di quest'uomo ritrovato casualmente nel 1991 nei ghiacciai della Val Senalese e vissuto oltre 5.300 anni fa.

Una scoperta che suscito un clamore mediatico eccezionale di cui ho ricordo diretto (all'epoca avevo nove anni e vedevo regolarmente i telegiornali con i miei genitori) e che scatenò anche una contesa tra Italia e Austria per decidere chi avrebbe avuto l'onore di ospitarla, con tanto di ricalcolo dei confini in alta quota e definitiva attribuzione all'Italia.

Viene spiegato come avvenne la straordinaria scoperta, quali furono le reazioni della stampa, gli studi compiuti sulla mummia ed il suo corredo ma anche quali sono le tecniche ed i presidi di emergenza utilizzati dal Museo Archeologico per garantire la conservazione in assoluta sicurezza della mummia.



E poi vi sono i resti (molto più ampi di quanto immaginassi) dei suoi abiti di pelliccia e di pelle e del suo copricapo, le armi e il resto del suo equipaggiamento e, ovviamente, Otzi è anche il pretesto per descrivere la vita degli uomini nell'Età del Rame, con tante curiosità sul loro stato di salute, sulla dieta, sullo stile di vita.
Purtroppo, non è possibile scattare fotografie in tutto il piano in cui è conservata la mummia (permesso nel resto del museo), ma è un prezzo che vale la pena pagare per vederla, a mio parere.


Le notizie curiose sono tantissime.

Sapevate, ad esempio, che già Otsi era intollerante al lattosio e che gli uomini della sua epoca già soffrivano di malattie considerate "moderne", come la gotta?

 Oppure che a 45 anni, per l'epoca, si era decisamente anziani?


Il museo è interattivo e moderno e cattura davvero l'attenzione di grandi e piccini.


Per i bambini,c'è un'area dedicata ad ogni piano, con piccoli giochi che aiutano a comprendere quanto spiegato, come indossare una ripoduzione degli abiti di Otzi e percepirne peso e calore, i fili ricavati dal libro di tiglio da intrecciare per ricavare un canestro, il puzzle di corteccia di betulla come quello con cui Otzi aveva realizzato la sua "borsa" o foglietti su cui dare la propria versione.....dell'omicidio di Otzi!


E già, perchè quello di Otzi è sicuramente uno dei primi gialli della storia e solo dal 2001 si sa che la sua morte non fu per nulla accidentale.
Il percorso espositivo coinvolge il visitatore nella scoperta dei risultati delle indagini effettuate...

..svelando tanti particolari che fanno percepire questo nostro antenato di 5.300 anni fa come un conoscente.

Anche se più bassino di noi!


La riproduzione a grandezza naturale di Otzi è davvero suggestiva e ben fatta.

Il ricciolino biondo non si è annoiato e ci ha seguiti di buon grado nella visita, seppure apprezzando e comprendendo solo ciò che era adatto alla sua età.

Il terzo piano del museo ospita, dal 02.02.2016 e sino al 14.01.2018, una interessantissima mostra sul rame ("Heavy Metal"), il cui ingresso è compreso nel biglietto di ingresso, con nozioni sugli usi passati e attuali del rame, la sua composizione, le sue caratteristiche, i costi e modi di estrazione, per terminare con una esposizione di monili di questo prezioso metallo.



Questa è stata l'unica parte della struttura che abbiamo visitato da soli io e l'Alpmarito, mentre il ricciolino si divertiva nell'area bimbi, ad ingresso gratuito, al primo piano. 
Una zona davvero ben fornita di giochi in materiali naturali e angoli morbidi (possono accedere anche i genitori, basta togliere le scarpe) che ispirava relax.


Con le assistenti il ricciolino ha giocato e realizzato un bel collage "in tema" con quanto visto nel museo.


Ovviamente, abbiamo fatto anche una piccola tappa allo shop, per cartoline, segnalibro e "stickers".


Insomma, se andate in Alto Adige o in Trentino, vi consiglio di visitare Bolzano, di cui ho intenzione di parlarvi e il Museo Archeologico dell'Alto Adige. Se la storia vi interessa o se avete bambini in età scolare, sicuramente aprezzerete la tappa.

p.s. Il museo è chiuso il lunedì, ci sono sconti per famiglie, l'ingresso è gratuito per bambini sotto i sei anni ed è possibile utilizzare un'audioguida multimediale (le lingue utilizzate sono italiano, inglese e tedesco) a 4 Euro, che noi però non abbiamo provato. In ogni caso, i cartelli esplicativi sono ben fatti e completi.
Il museo si raggiunge a piedi dalla stazione del treno ed è in centro.

Post non sponsorizzato.