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mercoledì 7 dicembre 2016

Babbo Natale al Ricetto di Candelo (BI): tra storia medioevale, mercatini e magia del Natale

In questi giorni di attesa di Babbo Natale, particolarmente emozionanti per i bambini, sono moltissimi i luoghi dove trascorrere qualche ora immersi nella magia del Natale, tra addobbi, bancarelle, profumo di spezie e luci colorate.



Uno di questi si trova a Candelo (BI), più precisamente nel Ricetto (dal latino "receptum", rifugio) di Candelo, una struttura fortificata risalente al Medio Evo voluta e costruita dalla popolazione del luogo per conservare e difendere i prorpi beni più preziosi, ossia i prodotti della terra.
Ed infatti,  ancora oggi è in parte utilizzato per la vinificazione e la protezione delle granaglie.



Si tratta di uno dei borghi più belli d'Italia, ben conservato ed utilizzato per eventi, manifestazioni e anche come set di molti film (tra cui lo sceneggiato televisivo "La freccia nera" e "Dracula 3D" di Dario Argento), dal quale si gode una magnifica vista sulle prealpi biellesi.



Nei weekend e nei festivi precedenti il Natale (quest'anno il 27 novembre- 4 dicembre, 8 dicembre, 11 dicembre 2016), il Ricetto si anima ed ospita tra le sue viuzze acciottolate il mercatino di Natale, con tanti prodotti alimentari, di artigianato, tessili, oggettistica ed addobbi, presepi nelle chiese, spettacoli e, soprattutto, per i bambini, l'Ufficio postale di Babbo Natale




Noi ci siamo stati con degli amici ed il ricciolino ed il suo amichetto sono stati piacevolmente coinvolti dalla mappa (gratuita, da chiedersi alle casse, una per ogni bambino) speciale consegnata all'ingresso e dalle tappe previste per raggiungere Babbo Natale.


Una cartina con indicati posti-tappa per i bambini, disseminati nel borgo, in cui assistere a letture ad alta voce, spettacoli di marionette, partecipare a semplici giochi con materiali naturali o fare piccole creazioni in appositi laboratori.




Ad ogni tappa, ai bambini veniva rilasciato un adesivo da incollare sul retro della mappa, fino a formare un disegno.


Terminato il giro, ci siamo messi in coda per entrare all'Ufficio Postale (non è obbligatorio completare prima le tappe!!), dove imbucare la letterina per Babbo Natale (da preparare in uno dei laboratori o portare pronta da casa, senza bisogno di affrancarla ma indicando l'indirizzo del mittente, poichè ci hanno detto che arriverà una risposta), per poi finalmente....


... scattare una fotografia con Babbo Natale! (O meglio, il suo aiutante, secondo il ricciolino!)





Insomma, una gita a misura di famiglia perfetta per questi giorni di attesa!

Info utili: vi sono bancarelli che vendono prodotti almentari (anche caldi, come salsiccia, polenta e wurstel) per un pranzo in loco. L'ingresso costa 2,50 per gli adulti, è gratuito per i bimbi fino ai 14 anni. E' sconsigliato l'uso del passeggino, sia per l'afflusso di gente, sia per il fondo acciottolato delle stradine. C'è un deposito gratuito di passeggini all'ingresso del Ricetto, appena entrati nella cinta muraria.


La coda per l'Ufficio postale nel nostro caso è stata lunga, più di mezz'ora, forse perchè ci siamo presentati dopo il completamento della mappa, quasi alla chiusura. Vi consiglio, se possibile, di andarci prima.
I bagni pubblici, per quel che ho potuto vedere, sono privi di fasciatoi. La mia amica, però, non ha avuto difficoltà a trovare un angolo tranquillo in una delle case aperte per i laboratori per allattare e cambiare la sua bimba.
Parcheggi gratuiti nelle apposite zone del paese "nuovo" ed al campo sportivo comunale, dal quale si raggiunge il Ricetto a piedi in pochi minuti.
Unico difetto del mercatino: l'affollamento!




Post non sponsorizzato.




lunedì 7 novembre 2016

Scoprire Otzi e la storia con un bambino, al Museo Archeologico dell'Alto Adige. Alto Adige: cronache di viaggio.

Nel corso del nostro viaggio estivo in Alto Adige non ci siamo dedicati solo ad escursioni e cascate, ma anche alla storia ed ai musei.

Uno dei musei che più ha colpito il ricciolino è stato senza dubbio il Museo Archeologico dell'Alto Adige, nel centro di Bolzano.

Già entrarci è stata una piccola avventura.
Avevamo appena avuto i biglietti (che sono delle cartoline con immagini di reperti del museo che si possono spedire - una bellissima idea!) e ritirato la borsa negli appositi armadietti che è suonato l'allarme e ci hanno evacuato, con calma ed ordine.

Devo ammettere che un pò di batticuore, memori dei purtroppo ormai numerosi attentati terroristici, lo abbiamo avuto, prima di capire che si trattava di una esercitazione anti incendio.
Inutile aggiungere che il ricciolino ha apprezzato l'arrivo del camion dei pompieri a sirene spiegate ed il diversivo!!!

Rientrati dopo un paio d'ore, abbiamo visitato i quattro piani del Museo che ruota intorno a  
OTZI, The Iceman, ovvero l'Uomo venuto dal ghiaccio.


 La famosissima mummia, perfettamemte conservata in una teca, è senza dubbio l'attrazione centrale del museo ed a ragione!
E' davvero impressionante avvicinarsi, ad uno ad uno, allo sportello che consente di osservarlo nella sua attuale dimora e vedere: un corpo completo, non un mucchietto di ossa!
L'esposizione descrive, con i vari reperti rinvenuti con la mummia o risalenti alla stessa epoca, la storia di quest'uomo ritrovato casualmente nel 1991 nei ghiacciai della Val Senalese e vissuto oltre 5.300 anni fa.

Una scoperta che suscito un clamore mediatico eccezionale di cui ho ricordo diretto (all'epoca avevo nove anni e vedevo regolarmente i telegiornali con i miei genitori) e che scatenò anche una contesa tra Italia e Austria per decidere chi avrebbe avuto l'onore di ospitarla, con tanto di ricalcolo dei confini in alta quota e definitiva attribuzione all'Italia.

Viene spiegato come avvenne la straordinaria scoperta, quali furono le reazioni della stampa, gli studi compiuti sulla mummia ed il suo corredo ma anche quali sono le tecniche ed i presidi di emergenza utilizzati dal Museo Archeologico per garantire la conservazione in assoluta sicurezza della mummia.



E poi vi sono i resti (molto più ampi di quanto immaginassi) dei suoi abiti di pelliccia e di pelle e del suo copricapo, le armi e il resto del suo equipaggiamento e, ovviamente, Otzi è anche il pretesto per descrivere la vita degli uomini nell'Età del Rame, con tante curiosità sul loro stato di salute, sulla dieta, sullo stile di vita.
Purtroppo, non è possibile scattare fotografie in tutto il piano in cui è conservata la mummia (permesso nel resto del museo), ma è un prezzo che vale la pena pagare per vederla, a mio parere.


Le notizie curiose sono tantissime.

Sapevate, ad esempio, che già Otsi era intollerante al lattosio e che gli uomini della sua epoca già soffrivano di malattie considerate "moderne", come la gotta?

 Oppure che a 45 anni, per l'epoca, si era decisamente anziani?


Il museo è interattivo e moderno e cattura davvero l'attenzione di grandi e piccini.


Per i bambini,c'è un'area dedicata ad ogni piano, con piccoli giochi che aiutano a comprendere quanto spiegato, come indossare una ripoduzione degli abiti di Otzi e percepirne peso e calore, i fili ricavati dal libro di tiglio da intrecciare per ricavare un canestro, il puzzle di corteccia di betulla come quello con cui Otzi aveva realizzato la sua "borsa" o foglietti su cui dare la propria versione.....dell'omicidio di Otzi!


E già, perchè quello di Otzi è sicuramente uno dei primi gialli della storia e solo dal 2001 si sa che la sua morte non fu per nulla accidentale.
Il percorso espositivo coinvolge il visitatore nella scoperta dei risultati delle indagini effettuate...

..svelando tanti particolari che fanno percepire questo nostro antenato di 5.300 anni fa come un conoscente.

Anche se più bassino di noi!


La riproduzione a grandezza naturale di Otzi è davvero suggestiva e ben fatta.

Il ricciolino biondo non si è annoiato e ci ha seguiti di buon grado nella visita, seppure apprezzando e comprendendo solo ciò che era adatto alla sua età.

Il terzo piano del museo ospita, dal 02.02.2016 e sino al 14.01.2018, una interessantissima mostra sul rame ("Heavy Metal"), il cui ingresso è compreso nel biglietto di ingresso, con nozioni sugli usi passati e attuali del rame, la sua composizione, le sue caratteristiche, i costi e modi di estrazione, per terminare con una esposizione di monili di questo prezioso metallo.



Questa è stata l'unica parte della struttura che abbiamo visitato da soli io e l'Alpmarito, mentre il ricciolino si divertiva nell'area bimbi, ad ingresso gratuito, al primo piano. 
Una zona davvero ben fornita di giochi in materiali naturali e angoli morbidi (possono accedere anche i genitori, basta togliere le scarpe) che ispirava relax.


Con le assistenti il ricciolino ha giocato e realizzato un bel collage "in tema" con quanto visto nel museo.


Ovviamente, abbiamo fatto anche una piccola tappa allo shop, per cartoline, segnalibro e "stickers".


Insomma, se andate in Alto Adige o in Trentino, vi consiglio di visitare Bolzano, di cui ho intenzione di parlarvi e il Museo Archeologico dell'Alto Adige. Se la storia vi interessa o se avete bambini in età scolare, sicuramente aprezzerete la tappa.

p.s. Il museo è chiuso il lunedì, ci sono sconti per famiglie, l'ingresso è gratuito per bambini sotto i sei anni ed è possibile utilizzare un'audioguida multimediale (le lingue utilizzate sono italiano, inglese e tedesco) a 4 Euro, che noi però non abbiamo provato. In ogni caso, i cartelli esplicativi sono ben fatti e completi.
Il museo si raggiunge a piedi dalla stazione del treno ed è in centro.

Post non sponsorizzato.

lunedì 17 ottobre 2016

Le grotte di Nettuno, in Sardegna

Le grotte ci piacciono, ormai chi mi legge lo avrà capito.

Così, dopo quelle di Toirano, in Liguria e la Grotta Gigante in provincia di Trieste, durante il nostro viaggio in Sardegna, non ci siamo fatti sfuggire l'occasione di visitare le grotte di Nettuno, nel promontorio e riserva marina di Capo Caccia, a 24 km da Alghero.




Perchè andarci

Le grotte si trovano in una posizione bellissima, sotto la cima di un promontorio che si affaccia su un mare blu da sogno.


Sono le più grandi della Sardegna, con i loro 4 km di estensione.
Purtroppo, solo una parte è accessibile ai turisti, mentre il resto è appannaggio degli speleologi.
Per arrivarvi, via terra, si percorre una scalinata avvinghiata nella roccia,  l'Escala del Cabirol  ("la scala del capriolo"), terminata nel 1959, che da sola vale la visita.
Circa 660 scalini a picco sul mare, scavati nella roccia.


Entrarvi significa immergersi in un mondo a parte, fiabesco, tra stalagmiti e stalagtiti, tra cui l'Acquasantiera, una stalagmite monumentale alta circa due metri, e la formazione stalagmitica detta "Albero di Natale", per evidenti motivi!


E poi c'è il Lago Lamarmora, uno dei più grandi laghi salati d'Europa e la Reggia, una sala che sembra retta dalle imponenti colonne che vi si trovano....


Il Lago Lamarmora vista dalla Tribuna della Musica, il balcone che si raggiunge a fine visita

Insomma, si resta senza fiato di fronte allo spettacolo offerto dalla natura.



Come arrivare

Noi ci siamo arrivati in auto da Sassari, seguendo la strada litoranea che passa per Fertilia, senza alcun problema per trovare le indicazioni.
Tra l'altro, la strada offre scorci panoramici bellissimi sul golfo di Porto Conte-Capo Caccia, che da soli valgono la gita!



Abbiamo posteggiato l'auto insieme a molte altre lungo la strada, gratuitamente, nei pressi del piazzale alla fine del promontorio.
La biglietteria si trova alla fine scalinata che porta alle grotte.
Bisogna armarsi di un pò di pazienza sia per fare il biglietto che per la visita, visto che è una meta molta apprezzata.
Il più grosso difetto delle grotte (l'unico!) è infatti l'affollamento, soprattutto considerando che noi ci siamo stati un giorno infrasettimanale di settembre. Non oso immaginare a luglio o agosto!

Il difetto del luogo, invece, è l'assenza di bagni pubblici.
Quelli presenti erano chiusi (e ci hanno detto che è così quasi sempre, probabilmente con il preciso intento di giovare agli incassi del bar) e quindi bisognava rivolgersi all'unico bar, ovviamente dietro consumazione.
Peccato che ci fosse la ressa e con un bambino di tre anni, quando scappa scappa!
Il risultato di questa mancanza è che a lato della strada, in ogni spiazzio si vedono fazzoletti di carta gettati dopo la toilette.

In alternativa, è possibile raggiungere le grotte via mare, con i motoscafi che offrono il servizio, in partenza dal porto di Alghero.
In questo modo si accede direttamente alla biglietteria ed all'ingresso delle grotte, evitando l'Escala del Cabirol 


In realtà noi il motoscafo da Alghero lo avevamo anche preso, alcuni giorni prima, tuttavia a causa del mare grosso non è stato possibile arrivare fino alle grotte.
La navigazione, tuttavia, è stata comunque una bella esperienza!

Post non sponsorizzato.

venerdì 14 ottobre 2016

Diari di viaggio e guide turistiche speciali per piccoli viaggiatori!

Viaggiare con i bambini e' un piacere ed un arricchimento, per loro e per i genitori.
Non c'è nulla di più bello che osservare lo stupore negli occhi del proprio figlio, dinnanzi a tante piccole differenze tra una città e l'altra, tra un luogo e l'altro.Certamente, però, viaggiare con i bambini richiede anche un po' di adattamento ai loro ritmi ed alle loro esigenze, nonché qualche trucchetto per intrattenerli divertendoli, magari mentre si attende il piatto o il panino per pranzo o si è in coda per la visita a qualche monumento, oppure per prepararli al viaggio ed accendere il loro entusiasmo prima della partenza.
Ecco, allora, che possono venire in aiuto libri come quelli di cui vorrei parlarvi oggi, delle vere e proprie guide per piccoli viaggiatori !

"Scopri la Valle d'Aosta"
"Divertimappe", ed. Mediabooks, pagine 48


Si tratta di una guida sulla Valle D'Aosta, in cui inserire, nel frontespizio della prima pagina, tutti i dati del piccolo turista, prima di partire alla scoperta della regione.


E' divisa in tre sezioni, distinte per temi e introdotte da tre diverse "Divertimappe": "La Valle verde", "La valle antica", "La valle bella e buona".

Per ciascun tema, vi è un colore dominante delle pagine (così da facilitare il riconoscimento dei bambini) e tante notizie, curiosità e giochini.


Ad esempio, "La Valle verde" descrive brevemente i parchi nazionali e la riserva naturale presenti in Valle D'Aosta, i monti ed i massicci principali e le specie animali che è possibile incontrare immergendosi nella natura e le regole da seguire sulle piste da sci, ma anche piccole curiosità e brevi leggende e storielle.


"La Valle antica" e' invece dedicata ai monumenti e castelli che costituiscono il patrimonio culturale e architettonico della regione, con quiz e giochi enigmistici.


"La Valle bella e buona", infine, conduce alla scoperta della tradizione della battaglia delle "reines", spiega chi sono i Walser e il dialetto più diffuso, l'artigianato e molto altro.
Il quadernetto termina con un quiz finale ed una cartolina da staccare e spedire.

Insomma, un vero e proprio diario di viaggio!

E' disponibile gratuitamente presso i centri di informazione turistica della Valle D'Aosta (uffici regionali del turismo) in italiano, francese o inglese.


In alternativa, per averlo prima del viaggio, si può acquistare su www.divertimappe.it, al prezzo di 6,90 Euro più spese di spedizione.
Ma vi e' di più.
Curiosando sulla pagina Facebook dell'editore ho scoperto che vi sono guide simili dedicate ad altre regioni d'Italia, come la Toscana, il Lazio e la Basilicata ed alcune città, e sono disponibili anche due app interattive: "Scopri la Valle d'Aosta" e "Scopri la Toscana", scaricabili gratuitamente.

Noi le abbiamo già testate con successo. Un buon modo per giocare "con il tablet" di mamma imparando (ovviamente con moderazione!)

***
"A' la découverte de la Vallée d'Aoste" Geronimo Stilton

ed. Piemme Junior, Euro 4,90, pagine 64, ed. 2006


Abbiamo scovato questo libricino per caso, ad una delle sagre del paese in cui viviamo, in occasione della quale la biblioteca ha esposto per la vendita, ad offerta libera, i libri più vecchi o mal ridotti per bambini ed adulti, allo scopo di ricavare fondi per i nuovi acquisti.
Una iniziativa intelligente e lodevole che ha sempre successo.

Nel nostro caso è in francese, poiché in Valle D'Aosta vi è il bilinguismo e anche le biblioteche hanno proposte di lettura sia in italiano che in francese.Teoricamente è disponibile anche in italiano, anche se il fatto di essere del 2006 lo rende difficilmente reperibile (io, comunque, ho scritto alla casa editrice per avere info e spero che mi rispondano presto).

Geronimo Stilton non ha bisogno di presentazioni e, anche se i suoi libri non sono alla pari dei classici per l'infanzia, non vi è dubbio che piaccia molto ai bambini ed ai ragazzini.

In questo libro, il topolino ed i suoi amici partono alla scoperta della Valle D'Aosta, conducendo i piccoli lettori in giro per i parchi nazionali del Gran Paradiso e del Mont Avic, a conoscere la fauna del territorio, a visitare i tanti castelli e la città di Aosta, a conoscere i carnevali tradizionali, gli sport tipici, la battaille de reines ma anche il bilinguismo, lo Statuto Speciale della Regione Autonoma, l'inno, lo stemma ed i canti di montagna.


Insomma, una guida breve, adatta ai bambini, ma completa!

Con questo post partecipo all'appuntamento del venerdì del libro di Paola.
E voi, avete abitate in una regione o città per la quale esistono le guide Mediabooks? Perché, se si, potremmo anche pensare ad uno scambio...che ne dite?

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