martedì 16 giugno 2015

Pompiere per un giorno

Il ricciolino biondo di casa sta attraversando la classica fase di amore per i pompieri.
Adora le storie di pompieri ed il suo camion rosso che pompa davvero l'acqua dal manicotto, si inventa incendi e rocamboleschi salvataggi.
Non potevamo quindi non partecipare alla festa dei Sapeurs Pompiers Volontaires del paese, pensata proprio per i bimbi ed i loro genitori.
Il nostro biondino non ha esitato un secondo alla prospettiva di poter indossare caschetto e gilet catarinfrangente e provare a domare delle (finte) fiamme, affrontando un percorso ad ostacoli da vero vigile del fuoco!
Peccato solo che il volontario che lo ha guidato dando ordini con il megafono avesse capito male il suo nome e abbia continuato a ripetere ossessivamente un altro nome, cosa che prima ha infastidito e poi fatto ridere di cuore il mio ricciolino (ne ride ancora adesso, quando lo ricordiamo), che poi mi ha detto: "Mamma, il signore e' un po' sordo!!"
la prova più difficile!
Il momento più emozionante!!
Il momento più emozionante!!!
















E alla fine, caramelle, acqua e
DIPLOMA!!!
Non pago dell'esperienza, nostro figlio ha voluto ripeterla (c'erano bimbi più grandi al loro quinto giro!), questa volta, però, accompagnando la sua amichetta del cuore un po' più timida...facevano una tenerezza infinita!!!!
In preparazione...

Piccoli pompieri (e amici) crescono!


Altrettanto apprezzata dai bimbi e' stata la possibilità di salire sul camion dei pompieri,
E su ambulanza e macchina della polizia...
E infine il trucca bimbi...indovinate cosa ha chiesto che la sig.ra gli dipingesse sul braccio, il nostro piccolo pompiere???
L'auto della polizia!!!
Un pomeriggio all'insegna dell'allegria, che si è concluso al parco giochi adiacente, per far conoscere ai bimbi il prezioso aiuto di tutti questi volontari, che si prodigano per la comunità.


lunedì 15 giugno 2015

Un'altra prima volta

La vita di una madre e' un susseguirsi di emozionanti prime volte: il suo primo pianto, la prima poppata, il primo bagnetto, il primo taglio di capelli, la prima pappina, il primo dentino, il primo giorno di nido, la prima notte dai nonni, il primo passo, la prima gita scolastica e....la prima gara.

Ieri, il mio ricciolino biondo ha partecipato alla sua prima competizione.

In realtà, si trattava di una bicicletta di 12 km nella mia cittadina, organizzata per tutti i bimbi nel programma degli Eporedia Active Days, che ogni anno fanno conoscere sport come arrampicata, immersione, canottaggio, Running, strett Boulder, parkour, slaklining, orienteering, Mountain bike, quali eventi collaterali a importanti gare di kayak, disciplina da sempre molto praticata nella zona.

Io ho pensato di iscriverlo comunque perché adora andare in bici ed al passaggio del giro di Italia aveva insisto a domandare quando avrebbe potuto partecipare anche lui.

Il nostro ometto ha vissuto l'evento come una vera e propria gara "di resistenza", in cui per vincere la medaglia bisognava arrivare alla fine e lui...e' arrivato!

Con lo zainetto con il suo nome e la maglietta più piccola che c'era, taglia 9/11 anni, con la borra certa da bici dei Barbapapa', il succo di frutto e i biscottini dentro lo zainetto (il bel "pacco gara" che gli hanno dato), oltre al suo peluche ed ai fazzoletti che si è aggiunto da solo, sempre addosso.


È stato il più piccolino a raggiungere il traguardo senza fermarsi subito con i "piccoli" e, anche se ad un certo punto abbiamo dovuto abbandonare il gruppo ed accorciare il percorso, ha pur sempre pedalato convinto per 9 km, incoraggiandosi da solo e con soste per acqua e succo di frutta !!!

E meno male, perché io stavo morendo! Io e l'Alpmarito, infatti, pensavamo che avrebbe avuto più difficoltà e quindi abbiamo pensato di seguirlo di corsa, per poterlo spingere o prendere a spalle all'occorrenza. Invece lui ci ha fatto viaggiare ad una media di 6:48 /km, stroncandomi con i primi tre chilometri a 4:55/ km!!!

Il tutto, ovviamente, con una umidità al 98% ed un caldo afoso. Mia madre, più furba, ci ha accompagnato in bici.

L'ultimo chilometro il mio ometto, orami stravolto, ha ancora accellerato per arrivare e ci ha fatto ridere esclamando, mentre pedalava: "E' stato complicato, vero?" "Una gara luuuungaaa!"

Quando siamo arrivati, gli altri bimbi stavano già facendo merenda ma a lui non è importato, era fiero e felice di avercela fatta e si è messo in coda diligente per la sua medaglia, serio e soddisfatto

A casa, ha mostrato la sua medaglia alle nonne, alla nonna bis ed al nonno e continuato a ripetere che vuole fare presto un'altra gara!

 

Il pomeriggio, divorato un piattone di pasta e smaltita l'adrenalina, e' crollato per due ore, ancora con il suo braccialettino rosa indosso.

Questo dovrebbe sempre essere lo sport: un'occasione di crescita, per stare insieme, mettersi alla prova, muoversi e...divertirsi!!!

 

venerdì 12 giugno 2015

Tre storie che scaldano il cuore

Questo venerdi, come al solito dedicato ai libri , ho voglia di parlare di storie per bambini che colpiscono anche i grandi.
Storie delicate, dal messaggio forte ed emotivamente coinvolgente.







So che sono albi molto conosciuti ma in casa nostra sono arrivati solo un mesetto fa, grazie al prestito interbibliotecario.

Il primo, è quello che a me piace di più.
Perchè parla dell'amore dei genitori, così grande, forte e incondizionato che non si ferma dinnanzi ai peggiori capricci, i disastri, le trasformazioni.
Neppure di fronte alla morte.
Perchè non sappiamo se ci saremo sempre, in questa vita o in un altra, ma sappiamo che ci saremo

sempre per i nostri figli, vero?

Mini si sente un piantagrane proteste e teme che nessuno gli voglia bene, m la mamma lo rassicura: niente di quello che fa o di come si comporta potrà mai far venire meno il suo amore per lui.
"Ma l'amore si consuma?
Se si scolla si riattacca?
se si rompe, se si strappa
Poi si aggiusta, si rattoppa?"




Una storia delicata ma forte, sincera e dolce, tutta in rima (con un ritmo molto musicale) che il nano ha dimostrato di apprezzare moltissimo.





Il secondo diverte molto mio figlio ed, infatti, è una storia simpatica ed originale, pensata per aiutare i bimbi a superare la paura del buio, della solitudine notturna e dei mostri, senza ricorrere al classico (povero) lupo !




Ed infine, un libro di cui avevo sentito molto parlare e sempre bene, le cui immagini, però, non mi entuasiasmavano.
E invece mi sbagliavo.

La storia è poetica e coinvolgente, le parole sono scelte con cura e colpiscono, come le immagini.
Mio figlio sembra adorarlo.
Perchè non c'è ricompensa più bella che vedere gli occhi di un amico (o di tuo figlio o delle persone che ami) brillare di gioia.





Ringrazio quindi Mammamogliedonna per il prezioso consiglio di lettura.

giovedì 11 giugno 2015

Bilinguismo, errori grammaticali, giochi di parole...l'italiano a tre anni e mezzo!!


Il significato delle parole.
Ieri, in auto, guardando l'auto davanti a noi.
Il ricciolino biondo: "Mamma, ma quella macchina è elettrica !"
Io: "Elettrica ? E perchè"
Il ricciolino: "perchè va da sola, non la guida nessuno, come il cancello!!!" (quello elettrico, appunto, di casa della nonna).

A cena, a tavola.
Il papà al ricciolino biondo: "Vuoi del pane ? E' fresco!"
Il ricciolino: "Ma del frigo ?? Io non ho caldo!"

Libere traduzioni ed incidenti sul percorso del bilinguismo.
Vado a prenderlo a scuola. Tira fuori dall'armadietto un disegno quadrato pieno di linee colorate.
Io: "Bello! Che cos'è?"
Il ricciolino: " La mia nappa del tesoro!"

"Nappe" (la e finale non si legge) = tovaglia in francese.

Ieri sera, vado in camera e lo vedo giocare.
Ha un carro attrezzi giocattolo, al cui "uncino" si è fatto legare un cappio di corda.
Attacca all'uncino un pupazzo per volta, lo tira fino ad un mucchio e lo sgancia.
Io: "A cosa giochi?"
Il ricciolino: "Sono il carro attrezzi che porta le macchina a rugginire in tanti pezzettini!"

Verbi, difficilissimi verbi
Il ricciolino a me ed all'Alpmarito: "Oggi il capo sono io. Voi facete i bravi!"
E ancora, l'immancabile: "Ho aprito io!"

martedì 9 giugno 2015

Tra verde, mulattiere, antichi ponti, cascate e canoe in Valle di Champorcher

Continuano le nostre passeggiate domenicali in montagna.
Non ci facciamo scoraggiare neppure dal tempo non proprio eccellente, anche se, in questo caso, ci ha impedito di ragggiungere la meta prescelta.
Non importa, da qualche parte siamo arrivati!
Più precisamente, partendo da Pontboset (AO), Vallone di Champorcher, siamo giunti al Crest in un'oretta di camminata, di cui la prima parte su una bellissima mulattiera.
Il sentiero prosegue sino al santuario di Retempio (indicate 2H e 30) ed è disseminato di cappelle votive, perchè vi si svolgevano e svolgono le processioni estive.




Un luogo davvero incantevole e poco frequentato, senza particolari pericoli per i bambini.

Aggiungi didascalia

Casa del folletto Foglietta !

A metà percorso, le pecorelle sono uscite a salutarci...


Un caratteristico Stadel

 In cima, ci aspettava un villaggio di montagna veramente grazioso, purtroppo in gran parte abbandonato, con tanto di forno comune e l'immancabile fontana.
Forno della borgata


C'è anche, un bar -ristorante dove ci hanno detto in tanti che si mangia molto bene.

Veduta di Pontboset (AO), Valle di Champorcher

Infatti, in alternativa al sentiero, il luogo è raggiungibile con l'ennesima strada asfaltata (io la sconsiglio, anche perchè vi perdereste tutto il gusto della gita, però per alcuni è sicuramente utile).
In questo caso la sua presenza non infastidisce durante la camminata perchè non è visibile per quasi tutto il percorso, con l'eccezione degli ultimi due ripidi tornanti.
Dal borgo, si può proseguire verso il santuario.
 Nel nostro caso, non ci siamo arrivati poichè la minaccia di un bel temporale era incombente (vedasi cielo sull'ultima foto), però torneremo di sicuro.




Rientrati a Pontboset il tempo era migliorato, dunque ci siamo dedicati a percorrere questo pittoresco paesino, con i suoi caratteristici e antichi ponti in pietra (XVII secolo), per poi imboccare il sentiero che consente di ammirare  l'orrido di Ratus 



I percorsi sono due, uno alto e uno basso, da 30 minuti circa ciascuno e ben indicati da apposite freccie. I bimbi è meglio tenerli per mano, non perchè sia esposto ma perchè si tende a scivolare.


Attenzione: balla, oh sì!!
Siamo anche  stati fortunati perchè un gruppo di canionisti che faceva lezione, ha allietato la nostra visita.
Ci siamo seduti sulle roccie, ad ammirare la loro abilità!




Per finire, ovviamente, con un bel gelato al bar del paesino.

Questo per dire che, se ancora non sapete dove andare in vacanza e amate luoghi freschi, tranquilli e con paesaggi incantevoli, questa zona potrebbe piacervi!