Ci sono giorni in cui mi sento impotente, debole, insicura e in colpa, per non aver fatto abbastanza, per non essere in grado di fare di più.
Mi è accaduto in passato per via dei rapporti famigliari, per motivi di lavoro e di amicizia.
Mi è accaduto nei primi giorni (o forse sarebbe meglio dire, nelle prime settimane) della mia nuova vita da "mamma".
Ma erano anni che non mi accadeva di sentirmi come QUESTO fine settimana.
Il fatto è che il mio fagiolino ha avuto al febbre per la prima volta dalla nascita e l'ho visto debole, fragile, bisognoso di cure, coccole, attenzioni, più piccolo e indifeso che mai.
So che è normale, so che ai bambini la febbre può salire molto, so e sapevo che non era nulla di grave ma mi è preso il panico comunque.
A volte la razionalità non basta, si risponde "di pancia".
E ora che la situazione sembra migliorata ed il nano è tornato ad essere il mio solito bimbo vivace e sorridente (sperando che non vi siano ricadute), mi trovo a sospirare di sollievo e a fare i conti con il mio senso di colpa.
Già.
Perchè venerdì il nano stava covando l'influenza ma io ho sottovalutato la sua stanchezza e l'ho portato comunque all'asilo. Perchè il pomeriggio avevo impegni di lavoro e ho dovuto affidarlo alla nonna. Perchè domenica l'ho lasciato con il papà prima, e con i nonni poi, per altri impegni non rimandabili. Perchè le notti passate a controllarlo ad ogni versetto, starnuto o accenno di pianto e la giornata di sabato trascorsa a coccolarlo e a giocare con lui mi sembrano insufficienti, perchè nulla è mai abbastanza per lui.
Perchè lo amo ogni giorno di più, di un amore viscerale, profondo, che non si può spiegare e raccontare ma solo vivere, come credo sappiano tutti i genitori. Perchè prima di venerdì ogni tanto mi mancava quella libertà di inventare impegni, improvvisare, uscire, fare, che caratterizzava la mia vita di "prima".
Questo fine settimana, invece, ho capito che se il nano non sta bene, anche se si tratta di malanni di stagione e non certo gravi, anche se so di averlo lasciato in ottime mani e che si tratta di un'assenza di una manciata di ore, null'altro mi importa più.
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