Io amo le tradizioni, i riti, le feste comandate.
Ogni volta che lo dico, mi sento accusare di essere noiosa, ripetiva, conformista, come se ricordare e preservare fosse passato di moda, qualcosa di cui vergognarsi.
Invece, io amo ritrovare ogni anno gli stessi addobbi, gli stessi gesti, le stesse parole.
Amo riviviere le feste con gli stessi amici, meglio ancora se con l'aggiunta di qualche nuovo amico o conoscente in più.
Le tradizioni fanno parte della mia identità, sono una coperta calda in una casa accogliente, in cui rifugiarsi con fiducia e speranza.
Quest'anno più che mai, con il clima un pò abbattuto, sconfitto, che respiro nelle strade e tra i discorsi della gente, non vorrei cambiare nulla delle mie tradizioni, dei riti festivi della mia famiglia.
E invece, proprio qualche giorno fa ho scoperto che questo Natale sarà un pò diverso, perchè cambieranno i momenti e le occasioni di incontro.
Ma non importa.
Natale per me è stare con la mia famiglia, mangiare le lasagne del papà, aprire i pacchetti sotto l'albero e vedere il sorriso dipingersi sul volto di chi amo, per un regalo "giusto" o per un bigliettino che ha colto nel segno.
E' ricordarsi di telefonare agli amici più cari, quelli che magari non vedi da tempo ma che sono sempre nei tuoi pensieri e quando alzi il telefono e li senti è come essere sempre stati insieme.
E' spostarsi da una casa all'altra, da un pezzo di famiglia all'altra, per stare un pò con tutti, per condividere la gioia di ritrovarsi ancora insieme e ricordare chi non è più con noi, ma solo fisicamente.
Amo la scelta dei regali per le persone vicine (non quelli fatti un pò per "dovere", che ogni anno limito sempre di più), gli auguri fatti e ricevuti per strada, anche a chi non si conosce bene, perchè IO CREDO negli auguri che faccio..
Ogni anno ci sono giorni o attimi in cui vorrei fare tabula rasa di tutte le tradizioni e cambiare, seguire l'astro del momento e magari partire per un posto lontano.
Capita sopratutto a Capodanno e a natale, quando quasi ti senti obbligato a festeggiare, anche se non sei al massimo.
Eppure, ogni volta mi fermo riflettere e capisco che non è dalle "tradizioni" che vorrei fuggire, ma dalle "convenzioni".
E poi, so già con certezza, che me ne pentirei.
Da quando c'è il nano, poi, preservo le mie tradizioni perchè possano costituire la base delle sue, con la speranza che comprenda che la magia del Natale è soprattutto nella voglia di stare insieme, al di là dei problemi contingenti, delle incomprensioni, delle invidie, delle gelosie e dei desideri di ciascuno.
Io amo le mie tradizioni, che sono un pò le tradizioni della maggioranza degli italiani e un pò solo nostre, e così deve essere.
Questo post partecipa al blogstorming "Tra tradizione e memoria", http://genitoricrescono.com/blogstorming/cosa-e-il-blogstorming/.
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