"Numero zero" di Umberto Eco
Pag. 218, ed. Mondadori, luglio 2015
Un romanzo dal tema davvero insolito, condensato in poche pagine (poco più di 200), ma davvero interessante. Un gruppo di giornalisti abbastanza "falliti", professionalmente parlando, ma non privi di talento, vengono scelti e riuniti da un caporedattore che intende mettere in piedi 12 numeri di un giornale che racconti la verità, senza censure e senza filtri. Peccato che la verità abbia molte faccie sia facilmente mistificata, soprattutto a livello giornalistico. I giornalisti prescelti lo scopriranno presto, alcuni pagando un prezzo alto per tale scoperta.
Un romanzo sull'Italia, sulla manipolazione della storia, sulla deriva del giornalismo, sul controllo dei mezzi di informazione, che strizza l'occhio al "Cavaliere" nostrano ma che, a mio parere, e' quanto mai attuale anche in questo periodo storico, in cui manca addirittura la legittimazione popolare diretta del Governo in carica.
Ma forse attuale lo è sempre stato e non solo nel nostro paese.
Per accorgersene, e' sufficiente leggere anche alcuni quotidiani stranieri, magari on line: le stesse notizie assumono aspetti diversi a seconda del messaggio che vuole trasmettere chi le dà, ovviamente tenendo presente che i giornalisti, quasi sempre, sono solo il braccio e non la mente.
Uno sguardo acuto, una scrittura precisa, non facile ma certamente apprezzabile. In fondo, è di Umberto Eco che stiamo parlando.
"Niente può più turbarci, in questo paese. In fondo abbiamo visto le invasioni dei barbari, il sacco di Roma, la strage di Senigalla, i seicentomila morti della Grande guerra, e l'inferno della seconda, figurati qualche centinaio di persone che ci sono voluti quarant'anni per farle saltare in aria tutte. Servizi deviati? Cosa da ridere rispetto ai Borgia. Siamo sempre stati un popolo di pugnali e veleni. Siamo vaccinati, qualsiasi storia nuova ci raccontino diciamo che ne avevamo sentite di peggio, e forse questa e quelle erano false.....L'unico problema serio per il buon cittadino e' non pagare le tasse, e poi quelli che comandano facciano quel che vogliono, tanto e' sempre la solita mangiatoia. E amen..." Pag. 215
E' dunque questo il mio consiglio per questo venerdì del libro.
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