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domenica 3 maggio 2015

Pasqua in Friuli Venezia Giulia: Trieste ed "il tram de Opcina"

Dopo l'Isola di Barbana, il nostro viaggietto in Friuli è proseguito con le nostre guide turistiche d'eccezione, ossia le due cugine friulane,  che ci hanno portato a scoprire un gioiellino della meccanica e della storia, che consente scorci panoramici bellissimi ed è in grado di divertire grandi e piccini:

la TRANVIA DI OPICINA, ossia il TRAM DE OPCINA, in dialetto triestino


Si tratta di una tranvia (linea a trazione elettrica) unica in Europa, che serve la tratta interurbana (linea 2) che collega il centro di Trieste, dalla centrale piazza Oberdan (dove potete prenderlo per fare l'intero percorso, i biglietti si comprano al chiosco di fronte alla fermata) alla frazione di Villa Opicina, sull'altopiano del Carso, a 348 metri s.l.m. (in pratica, meno dell'altitudine a cui viviamo noi abitualmente ma qui si parte dal mare!).
Poco piu' di 5 km con un tratto di circa 800m in forte pendenza (fino al 26%) lungo il quale le vetture vengono spinte (in salita) o trattenute (in discesa) da carri vincolati ad un impianto funicolare.
Pensate che è in funzione dal 9 settembre 1902!!!



In pratica, dove un breve tratto urbano, si inizia a salire sul colle Scorcola,  da dove si dipartono molto sentieri per passeggiate, corse e arrampicate,  



fino ad arrivare  Piazza Scorcola o Vetta Scorcola, dove le motrici si appoggiano a due carri-scudo vincolati ai capi di una fune traente che scorre in mezzo al binario.

(momento dell'aggancio)
La pendenza massima della tratta tocca il 26% per poi ritornare fino all'8% allorquando le motrici, lasciato il carro-scudo, continuano il loro viaggio fino all'abitato di Villa Opicina.


Durante il percorso, ci sono moltissimi scorci panoramici sul golfo di Trieste e sulla città..




E in certi punti la pendenza fa davvero impressione !!!


Il macchinista è stato cosi' gentile da far provare al nostro ometto biodo l'ebrezza di suonare la campanella, che si aziona con il pedale e guardarlo manovrare (manualmente!!), ovviamente da fuori cabina...immaginate il suo entusiasmo ed il suo orgoglio !!!

Tornati in centro città (se volete saperne di piu' sui dati tecnici del tram, leggete qui), ci siamo dedicati a passeggiare per Trieste, che io trovo sempre affascinante e bellissima, con quella sua eleganza candida e l'aria da gran signora e l'atmosfera mitteleuropea...un po' come una Torino sul mare ma piu' pulita!










Abbiamo cenato in una birreria del centro, affacciata sul lungo mare, dagli arredi suggestivi, con un occhio di riguardo per i bimbi (serviti per primi ed intrattenuti da tovagliette da colorare e pastelli offerti dalla casa) e con un'ottima tagliata (anche se per l'Alpmarito solo i francesi sanno lasciare la carne ben al sangue, come piace a lui!!)



Per poi terminare la giornata con lo spettacolo dei palazzi di Piazza Italia illuminati, teatro ideale del consueto giro in bicicletta del ricciolino biondo.




lunedì 27 aprile 2015

Pasqua in Friuli Venezia Giulia : l'Isola di Barbana

Durante il lungo fine settimana di Pasqua, la nostra famigliola ha finalmente cambiato aria, accantonando per tre giorni il cantiere, le difficoltà, il lavoro e le incombenze quotidiane.
Ne avevamo tanto bisogno.

Ci siamo sparati i 513 km che ci separano da una parte importante della mia famiglia, della nostra famiglia, i cugini friuliani.
Perchè a volte, il grado di confidenza e affetto non è direttamente proporzionale al grado di parentela, per fortuna.
Siamo partiti alle 4.30 del mattino, per sfruttare le ore di sonno del ricciolino biondo, e senza incontrare traffico, con due pause sole, alle 9.30 eravamo a destinazione, pronti ad affrontare una bella giornata di sole.

Io adoro il Friuli Venezia Giulia, anche se per ora, nonostante anni di visite, ne conosco solo un pezzettino.
Lo adoro perchè mi sento a casa, perchè la parlata locale alle mie orecchie suona familiare e piacevole, perchè ha mare, montagne e campagna, perchè è accogliente, perchè lì ho passato molte piacevoli estati al mare, perchè lì ho portato a spasso la mia pancia un caldissimo agosto di quattro anni fa, perchè lì mio figlio ha visto per la prima volta il mare, perchè lì ho trascorso le mie prime vacanze in coppia con l'Alpmarito con amici, perchè lì ho scoperto l'esistenza dei bungalow nei campeggi, perchè lì è stata una delle mie prime volte in tenda, perchè lì ci sono loro, le mie cugine.

Appena arrivati, siamo andati a Grado, l'Isola d'Oro, così bella ed elegante, anche e soprattutto fuori stagione.






Dopo un giro nel porticciolo, abbiamo fatto scorta di focacce e pizzette e, dal Canale della Schiusa, praticamente di fronte al porto e al centro di Grado, ci siamo imbarcati per l'Isola di Barbana, dove si trova l'omonimo santuario dedicato alla Madonna di Barbana (eretto nel VI secolo e resturato nel 1926), dove vive stabilmente una comunità di Frati Minori Francescani.






L'ultima volta, il biondino che questa volta osservava estasiato dal parapetto, era ancora nella mia pancia di sette mesi !























 Una traversata di mezz'ora in mezzo alla laguna di Grado, da un lato la terra, dall'altro il santuario e le cime innevate, il cielo azzurro e limpido, i gabbiani a tenerci compagnia.




 Sull'isola, un fazzoletto di terra in piena fioritura primaverile, abbiamo consumato il nostro pic nic, rilassandoci e riposando dopo il lungo viaggio, con pochi turisti in torno (tutti stranieri) ...






Dentro il santuario, i voti alla Madonna di tanti pellegrini, le vetrate istoriate, il senso di calma ed il silenzio.
Fuori, solo le risate di mio figlio, i gabbiani ed i colori della primavera.




Abbiamo corso, giocato, fotografato, saltato e mangiato un gelato (c'è un bar trattoria ben fornito ed economico, oltre ad un negozio di souvenirs), per due ore buone, attendendo la barca del ritorno.




Per sentire di nuovo il vento tra i capelli e la magia della laguna.





 Concludendo la serata con le cugine, tra un pasticcino colorato, tantissime risate ed una canzone di tanti auguri all'Alpmarito che, proprio quel giorno, compiva gli anni.