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sabato 19 marzo 2016

"La verità, vi spiego, sull'amore": le letture di Mamma Avvocato

"La verità, vi spiego, sull'amore" di Enrica Tesio, ed, Mondadori, anno 2015, pag. 235.

Ho ordinato, comprato e affrontato la letture del romanzo di Enrica Tesio piena di aspettative.
Seguo da tempo il suo blog Tiasmo apprezzandone i contenuti e lo stile, dolce e nello stesso tempo incisivo, leggero e profondo. Me la immagino, mentre scrivo, con un sorriso lieve sulle labbra, a volte un po' nostalgico o malinconico, ma pur sempre un sorriso.
E poi è torinese ed io ho vissuto a Torino e sono e resto una piemontese, anche se ora ho oltrepassato il confine della Regione (anche se di pochi chilometri).
Sapevo che nel suo romanzo avrei trovato anche parte del suo blog. Mi è già successo di leggere libri di altre blogger, a volte trovandoli un po' una replica del blog, altre rimanendo delusa, altre restando favorevolmente colpita.
Questa è una di quelle volte: la realtà ha ampiamente superato anche le mie già elevate aspettative!
Il romanzo e' divertente, fa sorridere e sognare, riflettere sui sentimenti, i rapporti di coppia, il senso di essere una famiglia. E lo fa con il suo stile particolare, lo stesso dei post.
Ho riconosciuto qualche passo già letto su blog e social ma integrato in una storia per me nuova, in cui accade poco a livello di azioni ma tantissimo a livello di sentimenti, cambiamenti familiari ed emozioni.
Un bel romanzo, che ho consigliato anche a mia madre e mia nonna e in cui, forse, tutte noi mamme e donne, soprattutto della mia generazione (che è la stessa della Tesio) possiamo riconoscerci.
Semplicemente un libro sui sentimenti e sulla maternità spassoso e toccante.
"E ci chiudiamo in noi stessi, che' il buio non entri.Ed è questa l'unica lettera, l'unica cosa che dovrei scrivere a Sara, che' se hai fortuna come me i figli ti trovano anche quando ti senti perduta."
"La maternità è tutta una lunga attesa che lui o lei comincino a fare qualcosa di diverso...Se sei una mamma tocca sempre aspettare e, quando non si aspetta, si rimpiange il tempo perduto...."
Oltre al libro, c'è una chicca: il Mammopoli, un gioco dell'oca per mamme e bambini, disegnato da Bura Bacio, in fondo al libro, a colori.
"A questo punto la notizia buona e' che il Mammopoli e' finito, il bambino dorme e tu puoi andare a piangere in salotto con la scusa che stai guardando una puntata di "Grey's Anatomy". La notizia cattiva e' che il Mammopoli e' un gioco, nella vita vera dubito che tu possa stare in salotto. Nella vita vera una madre non riposa. Si dice che Dio sia padre è infatti il settimo giorno sì è riposato.Una madre no."
E voi, lo avete letto? Vi è piaciuto quanto a me? Cosa ne pensate?
Con qualche ora di ritardo, partecipo all'appuntamento del Venerdì del Libro, pregando Paola di perdonarmi!

lunedì 14 marzo 2016

I sogni e la realtà: overo great expectations, grandi speranze e grandi aspettative


Da che ho memoria, ho sempre desiderato fare l'avvocato, come mio padre, e nello stesso tempo, essere una mamma lavoratrice, come mia madre, che ricordo bellissima vestita "da ufficio"  ma anche sempre presente e pronta a giocare e portarci di qua e di là.

Mi immaginavo avvocato di successo, impeccabile e preparatissima ma anche mamma presente, capace, giocosa, attenta.
Con tre figli almeno.

Mi immaginavo sempre di corsa ma non in affanno, occupata ma non preoccupata.

Immaginavo un gatto ad accogliermi sulla porta di casa o in balcone a prendere il sole, i bambini fare i compiti tranquilli in cucina mentre io sistemo e il marito prepara la cena.

Immaginavo un uomo con  cui condividere tutto, capirsi al primo sguardo e ridere molto.

Di diventare una cuoca passabile, invece, non l'ho mai neppure immaginato (per fortuna).

Immaginavo passeggiate in montagna e a sciare con bimbi al seguito, prima nel porte-enfante e  poi in fila dietro di noi. 
Immaginavo estati in tenda, giri in bici, arrampicate tutti insieme.
Tanto lavoro e tanto tempo libero insieme.

Immaginavo giornate con i miei fratelli e le loro famiglia, i loro figli.
Pranzi o cene nel weekend tutti insieme, a casa dei miei genitori, con i cuginetti che crescono insieme.

Immaginavo di fare tanti picnic e gite con gli amici di sempre, condividere attivitàò, sport, visite e viaggi.

Immaginavo di far addormentare mio figlio suonando Bach al pianoforte.

Diventando mamma, però, non sono riuscita a costruire una realtà identica ai miei sogni.
In parte è dipeso da me, senz'altro, tuttavia per la maggior parte sono state gli eventi della vita e le altrui decisioni a modificare le aspettative.

Sono diventata avvocato e, tutto sommato, sono abbastanza soddisfatta del mio lavoro.
Sono sempre di corsa, ma anche in affanno.
Occupata ma anche preoccupata.
Il gatto c'è (anzi, la gatta) però qualche volta quando noi rientriamo in casa lei preferisce uscire a farsi una passeggiata e godersi il silenzio (e non riesco proprio a darle torto!).
Ci sono lavoro e tempo libero, solo che sembrano non essere mai in sincronia.
Il figlio è uno solo, il fato per ora ha deciso così anche se il tre, per me, rimane il numero perfetto.
I compiti da fare per fortuna non ci sono ancora e mentre io cucino il ricciolino più che disegnare o giocare tranquillo reclama attenzioni.
Il marito che prepara la cena c'è solo a singhiozzo, anche se non per colpa sua.
Condividiamo molto ma non tutto (e forse è meglio così) e mi sono rassegnata al fatto che gli sguardi delle donne non sono così intelleggibili come ci piace pensare.
Non ridiamo più molto, presi da mille pensieri e occupazioni, però ci capiamo ancora quanto basta.
Come cuoca ho guadagnato punti, più di quanto mi aspettassi, a patto di non essere troppo esigenti e non allarmarsi per un leggero odore di bruciato.
Sport e gite insieme ci sono tutte, anche se è quasi sempre più faticoso che andare a lavorare e non tutto si può ancora fare in tre, però è questione di tempo e va bene così, perchè quando "facciamo qualcosa" insieme siamo davvero felici.
Il pianoforte non è ancora riuscito ad entrare in casa nostra, ma non ho perso la speranza.
La paura, semmai, è di non saperlo più suonare.

La mia famiglia di origine si è disgregata e i cuginetti si vedono, quando va bene, una o due volte all'anno, spesso per caso.
Ma non dipende da me e mi sono rassegnata.
In questo, la famiglia di origine di mio marito ha superato le aspettative ed un pò compensa.

Questo, però, rimane il mio più grande cruccio, come non riuscire più a vedere gli amici di sempre con l'assiduità di prima e, soprattutto, non riuscire a condividere altro che pranzi o cene, per la maggior parte.
Che è già bello e mi piace, però vorrei riuscire a fare di più.
Forse, però, anche in questo caso è questione di tempo.

Insomma, da mamma in tailleur e cartella con figlio sorridente per mano, come mi immaginavo, mi sento più mamma in tailleur con cartella dimenticata per terra in qualche angolo e figlio piangente attaccato alla gamba o mamma in tailleur con cartella sbrindellata che urla al figlio sorridente: "Adesso basta giocare, dobbiamo andare, siamo in ritardooooooo!!!"

Di una cosa però sono certa: mio figlio supera ogni immaginazione. Non avrei potuto sperare di più (sì, anche quando fa i capricci o alla sera mi fa urlare dal nervoso perchè non vuole andare a dormire, sì).






domenica 28 febbraio 2016

Tag: la gioia dell'essere mamma

Angela, del blog "Mamma today", mi ha nominata per questa iniziativa/intervista, con lo scopo di conoscerci un po' di più tra blogger e mamme.

Raccolgo l'invito e rispondo alle domande del gioco!

1. Come ti chiami?

Giulia. Solo una persona aveva il permesso di chiamarmi Giuli, ma ora purtroppo non c'è più.

2. Come si chiama tuo figlio e quanti anni ha?

Il nome di mio figlio non ho mai voluto scriverlo sul blog. Ormai ha 4 anni!

3. A che età sei diventata mamma?

A 29 anni.

4. Come è stata la tua gravidanza?

Tanta nausea all'inizio, per il resto senza problemi, a parte il fatto che è durata 42 settimane tonde! Il ricciolino non aveva voglia di nascere!

5. Hai seguito una dieta?

No, ne' in gravidanza ne' dopo, però ho curato l'alimentazione, riducendo i dolci ed evitando i cibi a rischio toxoplasmosi. In ogni caso, le allergie di cui soffro mi impongono già molte restrizioni alimentari, quindi una vera e propria dieta sarebbe praticamente impossibile!

6. Cosa non rifaresti durante la gravidanza?

Nulla. Ho vissuto il periodo della gravidanza senza particolari variazioni nel mio stile di vita, a parte smettere di arrampicare e sciare, ma ovviamente è una rinuncia che rifarei, se aspettassi un secondo figlio.

Forse, però, avrei meno paranoie.

7. Cosa invece faresti che non hai fatto?

Non saprei, direi nulla. Forse farei più foto con la panciona.

8. Come è stato il tuo parto?

Naturale, senza epidurale, con un momento di suspense e paura, risoltosi senza nessun intervento, e veloce, almeno a detta dell'ostetrica. Per me, a dire il vero, le due ore di travaglio sono sembrate eterne!

9. La cosa più difficile dell'essere mamma?

Non poter mai staccare la testa dalla responsabilità che la maternità comporta. Anche quando sono altrove, sto lavorando o facendo sport o qualunque altra attività, una parte della mia testa e' sempre preoccupata per mio figlio o pensa a mio figlio.

E poi, e' difficile dover essere sempre, non dico perfetta o infallibile, ma comunque disponibile e attenta alle sue esigenze, necessita' o bisogni, anche quando sei stanchissima, malata, nervosa o molto triste.

10. La cosa più bella dell'essere mamma?

Essere mamma!

Davvero, forse la consapevolezza di aver contribuito a far nascere un esserino così meraviglioso e poterlo veder sorridere, giorno dopo giorno.

11. Hai mai portato tuo figlio all'asilo nido?

Si', dai nove mesi appena compiuti ai tre anni, quando è passato senza soluzione di continuità alla scuola materna. Ha sempre frequentato a tempo parziale, poiché la retta piena era al di fuori delle nostre possibilità.
Comunque è una scelta che rifarei, ci siamo trovati benissimo, sia noi genitori che il ricciolino biondo!

12. Che prodotti baby consiglieresti?

Se per prodotti si intendono creme/shampoo o simili, consiglierei la crema idratante lenitiva della Trudi Baby care, la crema di protezione solare ed il bagnoschiuma all'amido di riso, i pannolini Pingu e l'olio e lozione al latte della linea baby line. Io mi ci sono trovata e mi trovo ancora (pannolini a parte) benissimo!

13. La pappa o il cibo preferito dal tuo bambino?

Adora la pasta in bianco, la vellutata di zucca, i bastoncini alsaziani, i fagiolini bolliti sconditi e la polenta.

14. Come si chiama il suo peluche preferito?

Nanna, che ha dalla nascita. Da un po' di mesi, però, adora anche Monsieur Lapin, un morbido coniglio.

15. Se dovessi consigliare un gioco costruttivo?

Il lego Duplo per i piccoli e i mattincini di legno, magari anche quei kit di legno con viti e bulloni per costruire.

E poi memory, i giochi di carte, la tombola per i piccoli, il domino ecc., che aiutano ad imparare a contare, i concetti di insiemistica, i numeri e la logica.

16. Il suo cartone preferito?

Al momento, "Curioso come George" oppure quello dei pop-up, fino a qualche mese fa, invece, erano "Peppa Pig" e "Masha e Orso".

17. Come vorresti festeggiare il suo prossimo compleanno?

Come vorrei o come pensiamo di farlo?!?
Il sogno sarebbe portarlo in Lapponia, a visitare il villaggio di Babbo Natale, visto che il suo compleanno cade a novembre e lui aveva già espresso questo desiderio quest'anno.

Non credo, però, che sarà possibile finanziariamente, quindi ci piacerebbe replicare la festa nella palestra di arrampicata, che è stata una successione (ne ho parlato nel blog) oppure, meglio ancora....organizzare una festa nella casa nuova!!

Prima, però, dobbiamo finire la ristrutturazione e non è scontato, purtroppo.

18. Come organizzi il momento nanna?

Da quando va alla scuola materna, in genere andiamo a letto tutti allo stesso orario, verso le nove e trenta. Pigiama, lavaggio denti, eventuale bagnetto, appena prima tutti insieme, poi leggiamo una storia nel lettone, se c'è mio marito un libro a testa, dopo cerchiamo di convincere il ricciolino ad andare nel su lettino (a volte con successo, altre no). Se funziona, lo accompagno, gli rimbocco le coperte e lui si canticchia una ninna nanna o sfoglia ancora un libro fino ad addormentarsi, altrimenti si mette giù e si addormenta, mentre noi leggiamo nel lettone, poi uno di noi lo sposta nel suo letto, in camera sua. Ovviamente, sa che lo porteremo in camera quando si sarà addormentato, perciò se si sveglia non si spaventa.

19. Sei già andata a mangiare fuori con lui? Come ti trovi?

Diciamo che da quando c'è lui, le uscite a due si contano sulle dita di una mano! Lo portiamo sempre, al ristorante, in pizzeria, ai pranzi matrimoniali, a casa di amici e non ci sono mai stati particolari problemi. Certo, a tavola sporca molto più di un adulto ma si contiene e poi porto sempre libri, giochi, matite colorati per intrattenerlo, se non ci sono altri bambini.

Fino ad ora non ci sono mai state scenate e non ha mai disturbato in modo eccessivo gli altri.

In ogni caso, se possiamo scegliamo luoghi con spazi verdi o terrazze e cortili, aree gioco o comunque ristoranti più informali in cui possa muoversi senza dare noie agli altri commensali o giocare con altri bimbi finito il pasto o aspettandone l'inizio.

20. La soddisfazione più grande che ti ha dato il tuo bimbo?

Impossibile dirlo, ogni piccola conquista o segnale di apprendimento e' motivo di orgoglio. Forse, però, tutte le volte in cui dimostra gentilezza e affetto verso parenti o amichetti del tutto spontaneamente, con gesti gratuiti, oppure quando supera le sue paure e gli vedo sorridere anche gli occhi dalla felicità!

Ecco le mie risposte!

Ringrazio Angi e, a mia volta, io invito a partecipare....tutte coloro che vorranno!

So che non a tutte piacciono questa catena di interviste e alcune di voi hanno già partecipato, quindi lascio a voi lettrici libera scelta.

Fatemi sapere, così verro' a leggervi.