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mercoledì 14 febbraio 2018

I libri del 2017 secondo me

I libri del 2017: la mia classifica


L’anno appena trascorso mi ha vista tenere meticolosamente conto di tutti i libri letti.
Non pochi, considerando che è stato l’anno di una gravidanza non semplicissima, dei primi mesi di vita dei miei gemellini e del trasloco: 
50 tondi tondi
senza contare le letture per l’infanzia gustate insieme al ricciolino “a puntate”, sera dopo sera (come “Matilde” e “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl, una  versione per bambini dell’Odissea ecc.).
Soprattutto romanzi, di vario genere, 4 “manuali” (“Urlare non serve a nulla”, “Il magico potere del riordino”, “Il metodo danese per crescere bambini felici” e “Io mi svezzo da solo”), di dubbia utilità (tanti spunti, qualche nozione utile, molto buonsenso o banalità, qualche assurdità), 7 letture “mammesche”, tra cui un fumetto francese e 2 saggi.

Di alcuni romanzi, leggendo il titolo, fatico ad evocare la trama, pur ricordando le impressioni che avevano suscitato in me ed il piacere della lettura.
Altri, invece, mi sono rimasti davvero impressi favorevolmente.

Tra questi:
  • Il premio “trama più divertente ed originale” è da dividersi equamente tra due dei tre libri di John Niven (“Le solite sospette” e “A volte ritorno”) e “L’analfabeta che sapeva contare” di Jonas Jonassen;
  • A volte ritorno” vince però senza dubbio il premio “romanzo più dissacrante”;
  • Il riconoscimento "autore più pazzo" va ad Alex Honnold, con il suo "Nel vuoto. Solo in parete". Devo ancora parlarne nel blog ma vi basti sapere che è un free climber, ovvero un fortissimo scalatore che ha realizzato delle salite difficilissime slegato;
  • il premio “interesse storico” lo assegno a pari merito a “L’invenzione delle ali” di S.M.Kidd ed “Il Giudice delle donne”, sulla lotta alla discriminazione razziale in America, il primo, ed il riconoscimento del diritto al voto alle donne in Italia, il secondo;
  • "Miglior thriller" a "Finché sarò tua figlia" di Elizabeth Little;
  • il premio “nostalgia e commozione portami via” a “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, che mi è piaciuto al di là della retorica e dell’eccesso di stereotipi che pure vi ho trovato e “L’ultima settimana di settembre” di Lorenzo Licalzi, seguito a ruta da Lorenzo Marone con “La tentazione di essere felici”;
  • coppa “romanzo classico da non perdere” a “Il bar delle grandi speranze” di J.R. Moehringer;
  • il riconoscimento “in apparenza banale ed invece profondo” a “Qualcosa” di Chiara Gamberale;
  • medaglia “libri sulla maternità”  a “Pensieri rotondi” di Maddalena Capra Lebout. Non un romanzo ma una raccolta di pensieri in cui immedesimarsi, con cui riflettere e commuoversi;
  • tra i libri “leggeri eppure che meritano” vincono “Come fu che Babbo Natale sposo’ la Befana”  di Andrea Vitali e “Un chien de saison” di Maurice Denuzere;
  • "medaglia all'ottimismo" per la raccolta di esperire di vita e di successo contenute in "Cosa tiene accese le stelle" di Mario Calabresi;
  • Infine, il premio “non so in che categoria collocarlo ma vale la pena leggerlo” spetta a “L’estate fredda” del sempre magistrale Gianrico Carofiglio. 

Tra i saggi e manuali, un posto d’onore lo riservo a “Tanta gioia, nessun piacere” di Jennifer Senior, di cui non ho ancora scritto perché talmente ricco e interessante da non essere facilmente riassumibile.

Scorgendo l’elenco, mi sono accorta che sono sempre tanti i titoli che ho scelto legati alla montagna ed altri sport e/o sportivi.
Quest’anno, i migliori per me sono stati: 
-“Più veloce del vento” di Tommaso Percivale, che racconta la storia straordinaria di Alfonsina Strada, nata Morini, la prima ciclista italiana a correre il Giro nel lontano 1924, 
-“La montagna dentro” di Herve’ Barmasse, grande alpinista valdostano e atleta coraggioso,
- “L’ultimo abbraccio della montagna” di Silke Unterkircher, celebrazione di un alpinista e profondo amante della montagna che era anche un marito ed un padre, seguito da 
-“Correre o morire” di Kilian Jornet, un runner davvero fuori dal comune, non solo per i risultati raggiunti.

P.s. Di quasi tutti i libri sovra menzionati, ho parlato su questo diario virtuale in occasione del venerdì del libro: vi risparmio i numerosi link ma sappiate che, se vi interessa, potete trovare i relativi post usando il campo per la ricerca a lato pagina.

E voi, avete fatto un bilancio delle letture dello scorso anno e/o elaborato una vostra classifica di merito? Quali titoli, tra tutti i letti, mi consigliereste e perché?


venerdì 28 luglio 2017

Le mie letture di mezza estate di Mamma Avvocato: 6 libri per voi


Negli ultimi due mesi non ho smesso di leggere, sfruttando le ore al tiralatte e le poppate notturne.
Ecco quindi una rassegna dei libri letti: spero vi sua utile se state partendo per le ferie o cercate spunti per le lunghe serate estive o caldi pomeriggi di ozio!

"Le otto montagne" di Paolo Cognetti, 

Pag. 199, ed. Einaudi


Un bel romanzo, da quel che ho compreso autobiografico, che racconta di un'amicizia speciale, quelle istintive dell'infanzia, che non hanno bisogno di molte parole e si nutrono di giochi ed avventure insieme.
Di quelle amicizie che si mantengono nel tempo, come cristallizzate, perché sono impresse nel profondo e basta un incontro a distanza di anni per riprendere il filo.

In questo caso, l'amicizia lega un bambino di montagna, lasciato un po' a se stesso, tra mucche e baite diroccate, e un bambino di città, i cui genitori amano la montagna, che li ha fatti incontrare e ha segnato il loro destino,, più di ogni altra cosa.

Ma vi è di più. Molto spazio è dedicato anche al rapporto 
genitori e figli, padre e figlio in particolare e, soprattutto, all' amore per la montagna ed alla sua forza magnetica.
È ambientato in Val d'Ayas (l'autore non lo dice ma per chi conosce la zona non è difficile comprenderlo), ossia in una delle vallate della "mia" Val d'Aosta, descritta con amore ed attenzione.

La storia parla di scelte, di destino, di legami, in un modo che mi ha tenuta incollata alle pagine. La descrizione delle passeggiate, poi, mi ha riportato alle decine che ho fatto, con i genitori, gli amici, mio marito, da sola,nel corso degli anni, così come ai giochi estivo nei prati, sulle pietraie e nei pressi dei torrenti, alla scoperta della natura e della libertà.
Bellissima, perché complessa, tormentata e dolorosamente verosimile, la figura del padre del protagonista.
Unico lato negativo: quella retorica sulla montagna e la figura un po' stereotipata dei montanari tipica della visione dei "cittadini" delle grosse città. Fastidiosa ma comprensibile.
Molto consigliato dunque, soprattutto se la vostra meta estiva è, o è stata, la montagna.

"Un chien de saison" di Maurice Denuriere, 

Ed. Le libre de poche, euro 5,50, pag. 218


Una lettura ironica, divertente e piacevole, per gli amanti degli animali domestici, cani in primis, ma non solo, visto che è piaciuta molto anche a me.
Scritto in un francese abbordabile e con un stile scorrevole, è la storia di uno studioso single di Parigi che, di colpo, per amor di amicizia, si ritrova a far da baby sitter ad un boxer dal carattere forte che, tra mille disastri ed inaspettate esigenze, gli stravolgerà la vita, finendo per conquistarlo.
In sottofondo, una amicizia a senso unico ed una famigliola di opportunisti che verranno, infine, castigati come meritano.
Consigliato (ma se già eravate propensi ad adottare un cucciolo, potrebbe darvi il colpo di grazia, io vi ho avvisato).

"Qualcosa" di Chiara Gamberale,

Ed. Longanesi, febbraio 2017, pag. 176




Della Gamberale avevo già letto due romanzi, di cui ho parlato qui e qui.
Dal momento che il suo stile narrativo e l'originalità delle sue storie mi avevano positivamente colpito, quando ho visto questa novità in biblioteca non ho perso l'occasione e ho fatto bene.
Anche in questo caso la narrazione è molto originale, sia per 
la trama che per lo stile, una sorta di racconto con tanto di illustrazioni, quasi fumetti, in cui i protagonisti hanno nomi evocativi, anziché classici.


La protagonista è "Qualcosa Di Troppo", una principessa che non sa cosa siano i limiti e, fin dalla nascita, esagera in tutto, poiché non sa accettare e gestire i propri sentimenti e, soprattutto, non riesce a stare bene con se stessa e con i propri dubbi esistenziali, che poi sono quelli di tutti noi. 
Per questo, cerca, con mille attività e una disperata ricerca di amore e attenzioni, qualcosa in grado di comare il vuoto che sento in se' (che poi non è altro che la ricerca del senso della vita) e lenire il dolore per un grave lutto.
Sarà il "Cavalier Niente" ad aiutarla, progressivamente, a far pace con se stessa.
La storia è infatti un insieme di iperbole e improbabili avventure che trasmettono efficacemente il messaggio del libro,dal valore universale.
Uno di quei romanzi che forse vale la pena leggere e poi rileggere, per cogliere nuovi spunti, anche perché è breve e molto scorrevole.

"Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza" di Luis Sepulveda, 

ed. Guanda


Letto in eBook, non mi ha affatto convinto.
Un racconto breve, ben scritto ma di "poco spessore", a mio parere un po' forzato, che ha come protagonisti una lumachino curiosa e coraggiosa e una tartaruga saggia.

Una favola che vuole insegnare più che l'importanza della lentezza, l'importanza di essere se stessi e la ricchezza della diversità e delle proprie peculiarità.
L'ho raccontata in sintesi al ricciolino biondo, come fiaba della buona notte, però non ha convinto del tutto neppure lui (forse anche per colpa della mia narrazione!).

"Nessuno come noi" di Luca Bianchini

Ho preso in prestito questo romanzo, in formato eBook, nel periodo in cui sono stata in ospedale a Torino, dopo aver letto la recensione positiva delle Mamme nel deserto (se non erro), scegliendolo proprio poiché ambientato a Torino e negli anni '80, in cui sono nata. Circostanze che mi hanno aiutato a gustarlo, per quanto, per il resto, le dinamiche della cittadina di provincia in cui sono cresciuta fossero diverse da quelle della grande città o, almeno, così mi è parso, ripensando al passato.
Oppure ero solo molto più ingenua!
È la storia della vita di quattro ragazzi, due maschi e due femmine, tre della periferia ed uno della collina di Torino (ovvero della Torino benestante), durante un anno scolastico, in un liceo pubblico,  a cui si intreccia la vita di una professoressa e dei genitori degli studenti.
Affronta il tema della crescita e della amicizia, dei primi amori e delle prime delusioni.
È sicuramente una lettura più adatta ad un pubblico giovane (quindi anche a me ;-)), con il pregio di far tornare gli altri lettori un po' indietro nel tempo, a ricordare i propri anni scolastici ed i primi amori, le compagnie, i tormenti ed i dubbi adolescenziali e le feste del periodo.
Il linguaggio è basico e non manca di termini gergali, dal momento che a parlare sono dei ragazzi, ma la narrazione è scorrevole.
Consigliato per qualche ora di tranquillo svago e per un tuffo nostalgico nel passato.

"Come una bestia feroce" di Edward Bunker, 

Ed. Einaudi, pag. 358

Un romanzo forte, ambientato nei bassifondi di Los Angeles: un criminale recidivo esce di prigione dopo anni, deciso a rigare dritto. 
La società, il sistema della libertà vigilata e il suo stesso passato, lo portano però ben presto a tornare alle uniche dinamiche ed attività che conosce.
Un racconto che prende spunto da una realtà che l'autore, ex galeotto, ben conosce, e porta il lettore a comprendere la difficoltà del reinserimento sociale e l'attrazione devastante della droga e del crimine su chi, nella vita, ha conosciuto poco altro che miseria e degrado.
Uno sguardo lucido, intelligente, introspettivo ed impietoso che indaga l'animo umano, per un romanzo che, a mio parere, non può lasciare indifferenti e che, peraltro, è scritto molto bene.
Dello stesso autore, io avevo apprezzato anche l'autobiografico "Little boy blue", di cui ho scritto qui.
Caldamente consigliato.

E ora? Ecco i libri che mi attendono sul comodino o meglio....davanti al tiralatte!


E voi, che letture mi consigliate per questa estate?


Con questo post torno a partecipare all'appuntamento del Venerdì del libro di Paola.

venerdì 14 ottobre 2016

Diari di viaggio e guide turistiche speciali per piccoli viaggiatori!

Viaggiare con i bambini e' un piacere ed un arricchimento, per loro e per i genitori.
Non c'è nulla di più bello che osservare lo stupore negli occhi del proprio figlio, dinnanzi a tante piccole differenze tra una città e l'altra, tra un luogo e l'altro.Certamente, però, viaggiare con i bambini richiede anche un po' di adattamento ai loro ritmi ed alle loro esigenze, nonché qualche trucchetto per intrattenerli divertendoli, magari mentre si attende il piatto o il panino per pranzo o si è in coda per la visita a qualche monumento, oppure per prepararli al viaggio ed accendere il loro entusiasmo prima della partenza.
Ecco, allora, che possono venire in aiuto libri come quelli di cui vorrei parlarvi oggi, delle vere e proprie guide per piccoli viaggiatori !

"Scopri la Valle d'Aosta"
"Divertimappe", ed. Mediabooks, pagine 48


Si tratta di una guida sulla Valle D'Aosta, in cui inserire, nel frontespizio della prima pagina, tutti i dati del piccolo turista, prima di partire alla scoperta della regione.


E' divisa in tre sezioni, distinte per temi e introdotte da tre diverse "Divertimappe": "La Valle verde", "La valle antica", "La valle bella e buona".

Per ciascun tema, vi è un colore dominante delle pagine (così da facilitare il riconoscimento dei bambini) e tante notizie, curiosità e giochini.


Ad esempio, "La Valle verde" descrive brevemente i parchi nazionali e la riserva naturale presenti in Valle D'Aosta, i monti ed i massicci principali e le specie animali che è possibile incontrare immergendosi nella natura e le regole da seguire sulle piste da sci, ma anche piccole curiosità e brevi leggende e storielle.


"La Valle antica" e' invece dedicata ai monumenti e castelli che costituiscono il patrimonio culturale e architettonico della regione, con quiz e giochi enigmistici.


"La Valle bella e buona", infine, conduce alla scoperta della tradizione della battaglia delle "reines", spiega chi sono i Walser e il dialetto più diffuso, l'artigianato e molto altro.
Il quadernetto termina con un quiz finale ed una cartolina da staccare e spedire.

Insomma, un vero e proprio diario di viaggio!

E' disponibile gratuitamente presso i centri di informazione turistica della Valle D'Aosta (uffici regionali del turismo) in italiano, francese o inglese.


In alternativa, per averlo prima del viaggio, si può acquistare su www.divertimappe.it, al prezzo di 6,90 Euro più spese di spedizione.
Ma vi e' di più.
Curiosando sulla pagina Facebook dell'editore ho scoperto che vi sono guide simili dedicate ad altre regioni d'Italia, come la Toscana, il Lazio e la Basilicata ed alcune città, e sono disponibili anche due app interattive: "Scopri la Valle d'Aosta" e "Scopri la Toscana", scaricabili gratuitamente.

Noi le abbiamo già testate con successo. Un buon modo per giocare "con il tablet" di mamma imparando (ovviamente con moderazione!)

***
"A' la découverte de la Vallée d'Aoste" Geronimo Stilton

ed. Piemme Junior, Euro 4,90, pagine 64, ed. 2006


Abbiamo scovato questo libricino per caso, ad una delle sagre del paese in cui viviamo, in occasione della quale la biblioteca ha esposto per la vendita, ad offerta libera, i libri più vecchi o mal ridotti per bambini ed adulti, allo scopo di ricavare fondi per i nuovi acquisti.
Una iniziativa intelligente e lodevole che ha sempre successo.

Nel nostro caso è in francese, poiché in Valle D'Aosta vi è il bilinguismo e anche le biblioteche hanno proposte di lettura sia in italiano che in francese.Teoricamente è disponibile anche in italiano, anche se il fatto di essere del 2006 lo rende difficilmente reperibile (io, comunque, ho scritto alla casa editrice per avere info e spero che mi rispondano presto).

Geronimo Stilton non ha bisogno di presentazioni e, anche se i suoi libri non sono alla pari dei classici per l'infanzia, non vi è dubbio che piaccia molto ai bambini ed ai ragazzini.

In questo libro, il topolino ed i suoi amici partono alla scoperta della Valle D'Aosta, conducendo i piccoli lettori in giro per i parchi nazionali del Gran Paradiso e del Mont Avic, a conoscere la fauna del territorio, a visitare i tanti castelli e la città di Aosta, a conoscere i carnevali tradizionali, gli sport tipici, la battaille de reines ma anche il bilinguismo, lo Statuto Speciale della Regione Autonoma, l'inno, lo stemma ed i canti di montagna.


Insomma, una guida breve, adatta ai bambini, ma completa!

Con questo post partecipo all'appuntamento del venerdì del libro di Paola.
E voi, avete abitate in una regione o città per la quale esistono le guide Mediabooks? Perché, se si, potremmo anche pensare ad uno scambio...che ne dite?

Post NON sponsorizzato.



venerdì 30 settembre 2016

"Che ci importa del mondo" e "Une vie pleine": le letture di Mamma Avvocato


"Che ci importa del mondo" di Selvaggia Lucarelli

ed. Rizzoli, 2014, euro 18,50, pag. 553

Questo romanzo mi ha sorpreso.

Cercato perché nominato in un post di Mamma Piky, ho iniziato a leggerlo prevenuta: diffido sempre da giornalisti, conduttrici/conduttori, opinionisti e attori.

E' una categoria di cui ho scarsa stima, per varie ragioni.

Confesso, poi, che non guardando in pratica TV, sapevo appena chi fosse l'autrice.

I primi capitoli del romanzo mi hanno irritato. In parte per l'atteggiamento supponente e maleducato della protagonista (che si vanta per tutto il libro del fatto che parcheggia in luoghi e modi improbabili collezionando multe), in parte per l'ambientazione: una Milano che mi è estranea perche' non ho ancora avuto modo di visitare davvero, il mondo della televisione, che non è certo dei più nobili, ecc.

Comunque incuriosita, ho proseguito nella lettura e, seppur la protagonista non mi abbia mai ispirato empatia o solidarietà sino alla fine del libro, devo ammettere che mi è piaciuto.

Ben scritto (a pare un "siamo apposto" a pag. 331, che secondo me è un errore grave), con una storia d'amore comunque divertente e appassionante, alla fine e' risultato scorrevole e piacevole.

In altre parole, mi ha fatto ricredere.

Uno stile che ricorda Sophie Kinsella, una storia di amicizia tra donne che sembra richiamare "Sex & the city" in chiave autoironica, personaggi televisivi che sembrano (anzi, secondo me "sono") la parodia di persone reali, il cliché della madre in apparenza degenere che in realtà è bravissima, qualche frase in stile "baci Perugina" di troppo per i miei gusti, le solite idee politiche che tendono a sinistra che fanno tanto moda (ovviamente in contrapposizione a quelle del candidato sindaco di destra, come al solito dipinto come un ipocrita e un fascista, mentre quello di sinistra e' il santo onesto) e che a me hanno stufato da un pezzo, però...si legge, scorre, diverte.

Insomma, nonostante gli aspetti che non mi sono piaciuti (ma che ad altri potrebbero sembrare ingredienti perfetti), e' una lettura leggera che consiglierei.

E' lungo ma vi assicuro che non ve ne accorgerete!

"Il fatto che da fuori io e lui non funzionassimo non voleva dire nulla. Nelle coppie c'è una verità che esiste solo dentro male mura di chi le abita. In ogni casa c'è un quadro appeso che gli abitanti vedono dritto e che gli ospiti vedono lievemente storto ed è così alla fine che funziona la vita di chi divide un tetto: vedere il dritto che è storto." Pag. 106

"Cristiani si diventa per paura, atei per disincanto, buddisti per sfinimento." Pag. 303

"E' così. Ma scegliere e' perdere qualcosa per conquistare una terra tua. Non scegliere e' illudersi di non perdere niente per vivere in una terra di mezzo." Pag. 512

"Ci sono amori folli, amori ingiusti e amori quieti. Ci sono amori su cui si scommette, amori per ci si resta, amori per cui si parte e perfino per cui si muore. Ma non ci sono amori per cui non si sia disposti a lasciar andare qualcosa." Pag. 286

Speriamo che l'autrice, che ho scoperto essere anche una blogger di successo, non se la prenda per le piccole critiche mosse al suo romanzo!

***

"Une vie pleine" di Kristin Kimball

ed. Fleuve Noir, 2011, euro 7,70, pag. 277

Ogni tanto mi piace leggere romanzi in francese e mi preoccupo che siano anche di autori di nazionalità francese.

Questa volta, però, attirata dalla copertina e dal fatto che la storia raccontata è quella vera dell'autrice, ho fatto un'eccezione.

E' stata una lettura molto interessante, poiché racconta la vita della protagonista, una giovane di New York, laureata ad Harvard, che per amore di un uomo, lascia improvvisamente il suo lavoro di giornalista per fondare una fattoria interamente coltivata a mano, con l'aiuto dei cavalli, che offre agli aderenti una alimentazione completa per tutto l'anno, in cambio di una cifra annuale.

Un progetto di vita alternativo, a bassissimo impatto ambientale, per passare da una vita "consumistica" ma per l'autrice povera, ad una vita faticosa e piena ma, sempre secondo la Kimball, ricca di soddisfazioni.

Ammetto che non è stata una lettura facile. Il mio vocabolario di termini francesi non comprendeva molti sostantivi legati al mondo dell'agricoltura e, pur avendo compreso il senso della narrazione, in alcuni casi ho avuto difficoltà anche a dare un nome, in italiano, ad attrezzi e tecniche di coltivazione lette.

Questo, però, dipende sicuramente dalla mia scarsa conoscenza della "vita di campagna", oltre che del francese, non certo dal libro!

Io ve lo consiglio, soprattutto se siete interessati ai temi etici, all'alimentazione, all'agricoltura o anche solo a conoscere diversi stili di vita.

Tra l'altro, questo e' il sito dell'autrice, con tanto di foto della sua fattoria e di blog.

Purtroppo, e' solo in lingua inglese.

Con questo post partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro di Paola

 

venerdì 8 aprile 2016

Le letture del ricciolino: carrellata di libri per bambini!

Oggi ho voglia colore e allegria, forse perchè fuori continua a piovere e le incombenze lavorative odierne sono un pò noiose.

Per questo, oggi voglio proporre dei libri per bambini che sono piaciuti molto al ricciolino.
Il primo è un albo che ha catturato mio figlio e che da un mesetto è in testa alla classifica delle letture serali

"La città dei lupi blu"  di Marco Viale, ed. EDT



E' la storia di una città abitata solo da lupi, tutti blu, così blu che bisognava mettere l'accento sulla "ù" per rendere l'idea del loro colore.
Lupi ordinatissimi, puntuali e silenziosi, che vivevano una vita ripetitiva, senza mai sorridere e sgarrare, ovviamente usando solo oggetti blu. Persino l'arcobaleno, nella città dei lupi blu, era blu.
Insomma, una gran noia.



Poi, una mattina, dal nulla comparve improvvisamente un lupo rosso su una bicicletta rossa, così rosso che bisognò aggiungere una "r" per rendere l'idea del suo colore. E si mise a fischiare, in mille modi, felice.

L'evento fu così sconvolgente da bloccare tutta la città e costringere i cittadini più illustri a cercare negli archivi se ci fosse una legge in grado di proibire ad un lupo "rrosso" di fischiare, andarsene in giro in bici e sorridere. Siccome non se ne trovò nessuna, lo lasciarono fare e dopo un pò anche i lupi "blù" provarono a ad imitarlo.
In breve, la città si appassiono ai fischi, il lupo "rrosso" divenne gran maestro di fischi, si istituì persino la pausa fischi negli uffici.
Poi, all'improvviso come era apparso, il lupo "blù" scomparve e non ci fu modo di trovarlo in nessun posto.
I lupi blu continuarono la loro vita ordinata e ripetitiva, ma fischiettando allegri e introducendo libertà nella scelta dei colori degli oggetti, fino a che pure l'arcobaleno divenne di mille colori.


Nna mattina, dal nulla comparve improvvisamente un lupo giallo su un monopattino giallo.
Era così giallo che  bisognò aggiungere una "l" per rendere l'idea del suo colore.
E si mise a fare capriole.

Una storia ben scritta, che parla di gioia e libertà utilizzando i colori, resi anche graficamente con i caratteri colorati ed uno stile futurista che sottolinea i passaggi chiave e movimenta le pagine.
L'autore, che è anche l'illustratore, vive in Luguria e si racconta simpaticamente alla fine del libro.

Il messaggio, forse, si può riassumere in queste righe: "Le cose inutili, sembra che non servano a nulla. In realtà a qualcosa servono. Ad esempio, la differenza tra chi sa fischiare e chi non sa fischiare è grandissima. 
Chi sa fischiare non ha paura del buio. Fischiare fa passare tutte le paure.
Fischiare tiene compagnia, anche se gli amici sono tutti in vacanza...."


Un inno a prendere la vita con più leggerezza e allegria, ricordando che spesso sono i gesti apparentemente inutili a rendere la giornata migliore.
I bambini, comunque, non avranno difficoltà a comprenderlo!

 ***

"Le KIDIDOC des POURQUOI ?" di Sylvie Baussier, ed. Nathan 





Un libro che noi abbiamo letto nella edizione francese, quella originale, ma che esiste anche in italiano, con il titolo "Il libro Pop-Up dei Perchè ?", ed. Editoriale Scienza.

Un piccolo manuale di curiosità, da sfogliare e leggere con mamma e papà o da soli, per i più grandi, per soddisfare la sete di sapere dei piccoli (e dei grandi!).

Il formato cartonato, coloratissimo e con tante finestrelle da scoprire e aprire, secondo me lo rende accattivante anche per i piccoli, dai tre/quattro anni in su.



 *** 
Per i piccoli amanti dei dinosauri, ecco un libro a tema:

"DINOSAURI", ed Crealibri



Il bello di questo libro sono i pop-up e le illustrazioni più che i testi, a mio parere. Ci sono, infatti, molte curosità ma, a mio parere, non facilissime da comprendere per un bambino di quattro anni e forse troppo brevi per i più grandi.
Però, appunto, questa è solo la mia impressione.


***

Ed infine, come gran finale:

"HULK" e "SPIDERMAN",  

nella edizione cartonata della Marvel, adatta dai due anni fino alle prime letture

Raccontano la storia dei due eroi, dall'infanzia alla "trasformazione" in supereroi, in modo breve e semplice.




In più, il braccio degli eroi in copertina si può muovere ed il costo è molto contenuto.

Ideali per piccoli appassionati, come mio figlio.
Ovviamente, esistono anche i libri dedicati agli altri eroi dei fumetti.

Che dite, bastano per oggi?
In realtà, di libri per bambini di cui mi piacerebbe parlare ce ne sono decine ma cercherò di farlo un pò per volta, per non annoiarvi troppo!!

venerdì 19 febbraio 2016

Tra lupi, dinosauri e animali alle prese con il gioco dei travestimenti: le letture del ricciolino.

In questo appuntamento con il venerdì del libro avrei voluto parlarvi del saggio "Tanta gioia nessun piacere. Quando le mamme non si divertono" che sto leggendo.
Oppure di un libro sullo yoga che mi sta aprendo il mondo.
Però ancora non sono pronta, mentre il ricciolino questa mattina ha deciso di portare a scuola alcuni suoi libri da leggere con la maestra e la classe, "perchè così li vedono i miei amici e possono averli anche loro".

E quindi, ecco le proposte!


 Il primo,  
"Au Carnaval des animaux" di Dubuc Marianne 


è famosissimo in Francia e discretamente conosciuto anche qui, nella versione in italiano pubblicato da "La Margherita" editore con il titolo  "Il Carnevale degli animali", per i bimbi dai tre anni in su.













Il ricciolino però lo ha avuto tra le mani prima dei  due anni e lo ha apprezzato anche allora.
E' un piccolo cartonato robusto con i colori molto vivaci, poco testo ed immagini che parlano da sole. Oltretutto, è in tema con il periodo!



Il secondo "Ten Little dinosaurs" è, come si vede, in inglese ed arriva direttamente da New York, dono "di viaggio" di mio fratello per il ricciolino biondo (ma tranquilli, lo potete trovare anche su amazon, ho controllato)


Anche questo è un cartonato robusto dai colori accesi.
La storia però è più complessa e devo ammettere che nè mio marito, che un pò di inglese sa, nè altri amici che hanno studiato o vivono in paesi anglofoni, lo hanno trovato semplice.
Comunque, secondo me, è bello anche solo da guardare!
Gli occhi seguono il lettore perchè "in 3D" e le finestrelle piacciono molto anche ai piccoli.
Amiche blogger che vivete all'estero..questo è per i vostri bimbi!!!
Noi lo abbiamo tirato fuori perchè il ricciolino ieri ha avuto la sua prima lezione di inglese alla scuola materna e voleva assolutamente portarlo oggi alla maestra per mostrarglielo.




Infine questo: "Au secours! Un Loup tout poilu" di Orianne Lalemand e Loic Méhée, ed.  Nathan


Fa parte di una serie con  altri titoli (quelli che leggete nella foto del retro, oltre al fantasma e il drago) e io ne ho sfogliati altri due, quindi posso assicurarvi che sono altrettanto simpatici.

E' un libro secondo me adatto dai tre anni, con tante finestrelle da aprire, illustrazioni vivaci, colorate e molte soprese, perchè "interattivo".
Invita i bimbi ad identificarsi nel protagonista, il piccolo Pierre, che deve aiutare mamma capretto ed il suo piccolo, la nonna di Cappuccetto e un porcellino a trovare il lupo e salvare le sue "vittime", mischiando le strorie di Cappuccetto Rosso, i tre porcellini ed i sette capretti con suspense ed umorismo.



E alla fine, il lupo avrà la sua punizione, grazie all'aiuto del lettore.


Meritata ma meno cruenta del trattamento che gli riservano di solito le favole!!

Purtroppo, che io sappia non esiste la versione italiana.

Buone letture!!!