Visualizzazione post con etichetta passioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta passioni. Mostra tutti i post

lunedì 22 febbraio 2016

Arrampicare. E crescere. Storia di una famiglia e della passione per la scalata.

Quando ho incontrato l'Alpmarito per la prima volta, avevo da poco conosciuto l'arrampicata in falesia per il tramite di una guida alpina, che mi ci ha portato qualche volta, facendomi capire quanto fosse bello scalare.

Avevo comprato i primi rinvii con i soldi guadagnati con il lavoro estivo al rifugio.
Le scarpette, acquistate in comune con mio fratello maggiore, stavano scomode ad entrambi.
Come molti principianti, ci eravamo fatto fregare da quella massima circolante tra gli scalatori che dice  che dovrebbero essere di due numeri più piccole.
Personalmente, la ritengo ancora una fesseria, ma sono opinioni.

Non avevo una corda adatta, nè un discensore, tanto c'era la guida.

Una delle nostre prime uscite a due, fu un romantico appuntamento in falesia.
Ricordo ancora benissimo quale, non è lontano da dove vivo oggi.
Io avevo mentito spudoratamente sul mio livello di capacità, per fare colpo su di lui.
Gli sono ancora grata per non essersela data a gambe dopo il quasi incidente provocato dalla mia imperizia, visto che ancora le aveva, le gambe.

Poi ci furono le uscite con gli amici, le falesie  in quota, i viaggi/vacanze con mete arrampicatorie (vedi Corsica, Liguria, le Dolomiti, il Friuli Venezia Giulia ecc), le arrampicate con gli amici, i pomeriggio dopo lo studio (all'epoca entrambi eravamo all'Università) a fare due tiri nelle falesie vicine, i weekend passati ad arrampicare, i primi tentativi di boulder, ovviamente senza alcun materasso o crash pad che dir si voglia, e la prima palestra di arrampicata.

Convinsi io l'Alpmarito ad andarci, quando eravamo entrambi studenti universitari fuori sede.
Era poco più di un buco, un garages riadattato a muro di scalata da un volenteroso dipendente di una palestra "normale".
Noi facevamo l'abbonamento alla sala pesi ma dopo pochi minuti di cyclette, scappavamo in garages.

Dopo un anno abbandonammo il garages per il Bside, famosa palestra di arrampicata indoor di Torino, a cui arrivavamo e da cui tornavamo in autobus, di sera tardi, vestiti come straccioni, con le scarpette in un sacchetto di plastica e cinque euro in tasca, perchè bisognava attraversare mezza città, tra cui un quartiere periferico tutt'altro che raccomandabile, figuriamoci per una ragazza.
Seguimmo la palestra nel suo trasloco in altra zona di Torino, tutt'altro che bella di sera pure quella (per intenderci, tra il cimitero comunale e l'area industriale), passandoci alcune delle ore più piacevoli dei nostri anni di permanenza all'Università.




Lui migliorava a vista d'occhio, io molto meno ma mi divertivo da matti.
Intanto, ogni bella giornata del fine settimana o dell'estate era l'ideale per escursioni, gite in ghiacciaio e, naturalmente, scalata vera, quella su roccia anzichè su prese artificiali.

E poi ci fu la convivenza, il matrimonio, la nascita del nano e la palestra di Q., che nel tempo è cresciuta, diventando luogo di ritrovo, bacino di tanti giovani scalatori della zona e seconda casa per molti appassionati.



E con lei, è cresciuto il ricciolino biondo.
Le prime volte, se ne stava semplicemente addormentato nella culla, mentre noi scalavamo un pò, per poi iniziare a gattonare, camminare e correre sui materassoni.

 Era ancora un nanerottolo, la prima volta che ha iniziato a toccare tutte quelle curiose prese colorate!






Per poi avere voglia di salire un pochettino...
e iniziare a cimentarsi da solo o con il nostro aiuto!







 E a me sembra incredibile, oggi, vedere quanto è cambiato, in questi quattro anno di...vita e palestra!



Ora le scarpette non si limita a guardarle, buttarle tutte a terra e mischiarle.
Ora ha le sue, che indossa da solo, prima di lanciarsi a scalare nella parete più semplice, giocando a chi arriva prima più in alto, con noi o con gli amichetti.






Perchè il bello è che nel frattempo anche qualche altra coppia ha iniziato a portare i figli, alcuni saltuarimente, altri regolarmente. Così sia noi che il ricciolino biondo abbiamo una motivazione in più per non perdere il nostro appuntamento settimanale con la parete artificiale.
E non importa se, tra una sequenza di prese e l'altra, il gioco preferito dei bambini è manomettere gli attrezzi ginnici, correre come dei matti sui tappetoni, lanciare ovunque la pallina da ping pong o saltare sul "salterello", ossia il tappeto elastico, ingurgitando biscotti a volontà proprio prima di cena!!



Il bello è che lui e noi ci divertiamo, ora come allora.



Spesso alcuni ci fanno battute del tipo: "Volete che diventi un campione?" , "Chissà che bravo diventerà da grande, iniziando già da piccolo!"

Ecco, no.
Intanto, come diceva il mio maestro di scherma: i piccoli campioni di oggi, possono essere gli adulti perdenti di domani; i piccoli perdenti di oggi potranno diventare i grandi campioni di domani.
Perchè da piccoli, è più facile emergere ma poi ci vuole costanza, determinazione e anche fortuna per continuare e c'è chi matura prima e poi si perde e chi matura dopo ma resiste.

E poi io e l'Alpmarito siamo sprovvisti di spirito agonistico in senso classico e anche se ci piace metterci alla prova, la sfida è con noi stessi.
Il ricciolino biondo, a dire il vero, per ora dimostra tutta l'ambizione che non abbiamo noi, però non è detto che non cambi o la convogli in tutt'altre attività o nello studio, chissà.
L'importante è che sia felice, qualunque sia la strada che sceglierà.
Il successo richiede impegno costante, rinunce, sacrifici, genera invidia e ansia.
Non sono certa di volerlo augurare a mio figlio, a meno che non sia lui a sceglierlo.
In quel caso, però, qualunque sarà il traguardo, io apprezzerò sempre l'impegno, non il risultato!!!

Certo, noi cerchiamo di indirizzarlo verso attività che piacciono anche a noi, che ci consentano di stare insieme e che crediamo "scuole di vita" ed ambienti "sani".
Per questo lo portiamo in palestra anzichè sul campo da calcio, per ora.
Per questo, abbiamo iniziato a farlo scalare anche su roccia, ridimensionata per il momento la (normale e sana) paura dell'altezza che invece aveva la scorsa estate.


Non so cosa piaccia dell'arrampicata, per ora, a nostro figlio. Non riesce ancora ad esprimerlo.

Conosco, però, le sensazioni che trasmette a me: il contatto con la roccia, calda o fredda che sia, che ti fa sentire parte di essa, della natura; la concentrazione estrema in ogni gesto, la consapevolezza del proprio corpo, dell'equilibrio,  della forza della muscolatura anche del singolo dito del piede, il senso di responsabilità, la paura di cadere e il coraggio di non mollare, l'attimo in cui ti sporgi indietro, ti fidi della corda e del tuo compagno e ti lasci calare, abbandonando la roccia con mani e piedi, l'ebrezza dell'altezza, il cameratismo che crea arrampicare insieme, la fiducia nel compagno di scalata, la soddisfazione di aver superato un passaggio difficile ed i propri limiti, l'eleganza di un gesto, di un movimento, il senso di appagamento, l'estraniamento dalla realtà quotidiana, da ansie e preoccupazioni diverse.
Perchè per arrampicare bene, devi concentrarti. Concentrandoti, svuoti la mente e vivi solo il presente, l'attimo che è.
Come nello yoga, forse come nella meditazione.
Non capita sempre ma quando capita, è catartico.

L’arrampicata è sicuramente il modo più facile per me di entrare in quello stato mentale in cui sei completamente presente nel momento, completamente in sintonia con il tuo corpo.
Ma non in un modo intellettuale. Solo rispondendo al momento presente, dove non hai tempo per pensare.
Reagisci e veramente fluisci.
Chris Sharma

da "Yogarrampicata" di Alberto Milani, ed. Versante Sud.
Un libro di cui ho intenzione di parlarvi presto, per altro!


E voi, avete una passione che è cresciuta con voi ? Una passione che unisce la vostra famiglia o la vostra coppia o condividete con i vostri figli?



lunedì 1 febbraio 2016

Cappellini da ninja e da...mamma/donna ! Handmade, naturalmente.

Quest'anno non si può proprio dire che l'inverno ci stia facendo patire il freddo, eppure fin dall'autunno, io indosso sempre un cappellino.
Un pò perchè adoro i cappelli, estate ed inverno, un pò perchè la maggior parte del calore coporeo si disperde dalla testa.
Il lato negativo è che mi schiacciano molto i capelli oppure li elettrizzano, a seconda dei giorni, così sembrano disordinati anche quando li avevo appena lavati e pettinati!

Il Petit Prince deve aver ereditato questa mia passione, visto che ama avere tanti cappellini tra cui scegliere al momento di uscire di casa.
Così, vista la passione del momento, dopo il cappellino di Spiderman, la nonna lo ha dotato di quello delle tartarughe ninja.
E il primo ha avuto così successo che si è buttata a realizzare quasi l'intera serie !

Siccome neppure la nonna è perfetta, per uno ha sbagliato tonalità di verde, però al ricciolino è piaciuto comunque ed anche a me!





A quello di Raffaello, su richiesta del Petit Prince ha aggiunto successivamente anche la boccuccia, con un semplice filo nero.

Che dite, vi piacciono?
Se il vostro bimbo/la vostra bimba volesse travestirsi da tartaruga ninja a Carnevale, tra l'altro, sarebbe una idea facile e veloce per tenergli la testolina al caldo!

E io?
Ecco due modelli che mi piacciono tanto e che ho realizzato da sola.

 Il primo è un classico, fatto a maglia con due dirtti e due rovesci ed il risvolto a maglia rasata.
Il secondo, invece, è all'uncinetto: più sportivo ma anche più vivace!

 Anche in questo caso, sono andata avanti ad occhio, per la misura, facendo, provando e disfando al bisogno.



Quale vi piace di più ?
E voi, usate i cappelli di lana?

domenica 24 gennaio 2016

Giocando in acqua...una nuova piscina

Nuotare resta una mia passione, per tanti motivi.

Una passione a cui, ultimamente, ho troppo poco tempo (e salute) da dedicare.
Una passione che ho cercato e cerco di trasmettere al ricciolino biondo, da quando l'ho portato a fare acquaticità a quattro mesi.
Così, anche se il corso settimanale di nuoto è sospeso sino a primavera, ogni tanto colgo l'occasione per un pomeriggio in acqua.

D'altro canto, avevo promesso a me stessa ed all'insegnante di far mantenere al Petit Prince l'abitudine alla piscina che faticosamente aveva riconquistato.
E' anche un modo per trascorrere alcune ore fuori casa ma al caldo, in inverno, consentendo al ricciolino di sfogare tutta la sua energia.
Se poi, per farlo, posso anche scoprire posti nuovi, meglio ancora, no?

Così, durante le vacanze natalizie, siamo andati alla scoperta di una piscina un pò lontana da casa ma vicina all'abitazione di una coppia di amici, che ci è piaciuta molto: quella di Variney, nel comune di Gignod, a cinque minuti da Aosta.

L'ingresso è un pò più caro di quello a cui siamo abituati, però la struttura è pulitissima e moderna, con grandi vetrate che danno sull'esterno, come gli impianti sportivi che avevo notato nel Nord Europa.




 A me, personalmente, piace molto guardare fuori nuotando, soprattutto d'inverno. Mi regala l'impressione di essere protetta in un bozzolo caldo.


Soprattutto, però, al piano inferiore ha una piscina dedicata ai bambini ricca di giochi e attrattive (pare si possano anche organizzare compleanni, visto che uno era in corso).



L'acqua non è così bassa da permettere ai piccoli come il ricciolino di toccare il fondo, però è molto calda.
Perchè è piaciuta tanto al nano?

Per questo gioco!


Un manubrio a cui appendersi per lanciarsi in acqua...semplice ma geniale!


Non voleva più smettere e abbiamo dovuto letteralmente trascinarlo via!

Inoltre, grazie alla presenza dei nostri amici, è venuto in acqua anche l'Alpmarito, di solito allergico alla piscina, permettendomi di passare mezz'ora nelle vasche per gli adulti del piano superiore, a nuotare.

Mentre noi ci divertivamo al caldo, fuori si faceva buio e nevicava.


Se passate da Aosta o verrete a visitarla con i bambini o senza, sappiate che esiste anche questa struttura (e questo parco giochi ), può sempre tornarvi utile.
Volendo, ci sono anche sauna e bagno turco, anche se non ho provato, non essendone un'amante.

Nelle strutture vicino a voi, ci sono piscine per bimbi attrezzate? Tra un corso e l'altro, riuscite a protare i vostri figli o farvi una nuotata?

mercoledì 13 gennaio 2016

Con Spiderman in testa

Quando ero piccola io, Spiderman si chiamava l'Uomo Ragno, adesso lo chiamano così soltanto più le nonne.

Eppure è sempre lui, uno dei supereroi più amati, che ritorna e ha incantato, tra i tanti, anche il mio ricciolino biondo.

Così, un giorno, mi sono messa a cercare gli schemi o il disegno di un cappello a lui ispirato e, grazie a Pinterest, ho trovato l'idea giusta, rielaborata a modo mio.

Poi abbiamo messo a lavoro nonna D., perché il ricciolino lo voleva subito subito e io creo ma con tempi lunghi.

Insomma, abbiamo mescolato tecnologia e tradizione.

Ed ecco il risultato.

E questo è il particolare del ragnetto che ha voluto sopra mio figlio.

Che dite, vi piace?

Anche vo potete contare su mamme e nonne creative che soddisfano i nipotini o riuscite a farlo voi stesse?

mercoledì 25 novembre 2015

Nuoto vs. corsa. 15 vantaggi della corsa e 10 motivi per cui praticarla con moderazione (e attenzione).

Dopo aver elencato i pro ed i contro del nuoto, secondo me,
ecco i vantaggi e svantaggi della corsa, sempre secondo la mia personale opinione. 
 
Vantaggi: 1 - non richiede il pagamento di biglietto di ingresso 2 - si può correre praticamente ovunque ed in ogni ora della giornata, condizioni climatiche a parte; 3 - basta vestirsi ed uscire a correre, niente docce e vasche lava piedi prima. Inoltre, non si 
perdono minuti preziosi per raggiungere la piscina, mettersi il costume, rivestirsi, tornare in 
ufficio/casa. Sempre che si possa correre vicino al luogo di lavoro o all'abitazione, si intende;
4 -l'attrezzatura davvero indispensabile si riduce ad un buon paio di scarpe, per il resto va bene 
qualunque maglietta, paio di calze e pantaloni della tuta;
5 - in compenso, se amate la moda, i colori o i cambi di look, avrete infinite occasioni di shopping 
e capi di vestiario per ogni stagione e potrete indossare colori fluorescenti senza sembrare 
fuori luogo.  In più, è per una buona causa no? State solo curando la vostra salute!! 
 
6 - si possono variare durata e luoghi e, conseguentemente, i paesaggi da osservare. 
Sempre che abbiate la lucidità per alzare gli occhi e non stiate annaspando;
7 - offre una buona occasione per ascoltare musica in santa pace. So che qualcuno riesce anche ad 
ascoltare audio libri o corsi di lingua, ma io non ho mai provato;
8 - la mente divaga nella ripetizione del gesto e ciò aiuta a distendersi, rigenerarsi e rilassarsi;
9 - puoi ascoltare il suono dei tuoi passi e concentrarti sul tuo respiro e sulle sensazioni del tuo corpo;  
10 - è uno degli sport “comuni” che offre il massimo risultato con il minimo tempo, in termini di 
dimagrimento. Non necessariamente si perdono chili, però taglie e centimetri sì;
11 - sforzandosi nella corsa a sufficienza, l'appetito, almeno per il pasto successivo all'uscita, 
tende a diminuire, anziché aumentare;
12- il colore delle scarpe da running ed i colori della natura (se si è fortunati), rendono l'uscita allegra
 e terapeutica; 
 
13- i corridori, maschi e femmine, che si possono incontrare, offrono spunti per mille considerazioni 
di carattere sociologico e psicologico. Altro che annoiarsi!
14- si può praticare da soli o in compagnia;
15- amici e parenti troveranno sempre qualche gadget o capo di abbigliamento da regalarvi.

Svantaggi:
1 - l'acqua calda per la doccia a casa la paghi a parte;
2 -  scarpe di media qualità costano, da sole, costano  come cuffia, costume, ciabattine, accappatoio 
e occhialini messi insieme e se correte con costanza, durano di meno del “kit da nuoto”;
3 - nonostante bastino le scarpe giuste, presto o tardi vi appariranno come indispensabili anche 
quel paio di pantaloncini in licra con il taschino tattico, la super maglietta traspirante fucsia o 
giallo fosforescente, i pantaloni lunghi con la fascia rifrangente (non si sa mai, il buio, le auto...
è per la sicurezza), la fascia porta telefono, le calze con i rinforzi nei talloni, il lettore mp3 e così via, 
fino ad arrivare alla borraccia ed al marsupio porta borraccia per le giornate estive, al frontalino 
per le serate buie, il cappellino termico,i guantini leggeri e, naturalmente, un super mega orologio c
he misuri velocità, chilometri, calorie ecc. ecc. 
In altre parole: potrebbe diventare un salasso! 
 
4 - neanche l'abbigliamento più tecnico, colorato e fashion del mondo saprà distogliere  l'attenzione
 dalla capigliatura spettinata e dal viso sudato rosso pomodoro alla fine di una corsa, o dal fiatone 
mentre arrancate in salita!
A meno che non siate molto più allenate di me o una di quelle fortunate che non sudano in viso e 
e sembrano fresche come delle rose anche dopo aver scalato il Monte Bianco.
 In piscina, invece, il sudore si vede e, soprattutto, si sente meno;
 
 
5 - si può praticare ovunque, è vero, però troverete condizioni climatiche ottimali giusto due o tre 
giorni all'anno: il resto dell'anno farà sempre troppo freddo o troppo caldo, pioverà, nevicherà, 
ci sarà troppo vento o vento contrario, troppo buio, troppa luce ecc. ecc.
Da questo punto di vista, i corridori sono dei rompiballe, sappiatelo;
6 - non si possono escludere incontri poco piacevoli o addirittura pericolosi.
E non parlo solo di uomini con cattive intenzioni o semplici scocciatori, ma anchedi cani liberi.
Insomma, in certi posti ed orari, bisogna stare attenti, purtroppo. 
Non ho invece notizia di incontri davvero pericolosi in piscina;
7 - esagerando (ma qui si parla di mamme e donne non comuni), si rischia un  dimagrimento 
eccessivo, con la pelle tirata ed il seno cadente.  Con il nuoto ? Guardate la Pellegrini e la Tania Cagnotto;
8 - la corsa è una droga. Basta poco per diventarne dipendenti,  con tanto di crisi di astinenza e 
fissazioni maniacali.
Finirete per pensare alla corsa mentre preparate le valigie per le vacanze, sacrificando vestitini 
e sandali con il tacco per scarpe da corsa e completo da running, maledire l'influenza non per i giorni 
di lavoro ma per gli allenamenti persi. Soprattutto, finirete per parlare di corsa con chiunque si mostri
minimamente interessato. 
 
9 - infortuni ( anche se io per ora non ne ho avuto)e doloretti vari (questi sì) sono all'ordine del giorno. 
Saremo anche tutti nati per correre, però è indubbio che la corsa "moderna" solleciti le articolazioni 
ed il cuore e che, allo stato, non sia adatta proprio a tutti.  
Sulla sua pratica in gravidanza ci sono pareri contrastanti e non posso dirvi la mia, avendo iniziato 
dopo, però certo ci vuole più attenzione che con il nuoto. 
10 - la corsa spinge al confronto, molto più del nuoto. 
Vi verrà voglia di gareggiare, presto o tardi,  inizierete a tenere un diario scrupoloso di tempi e distanze,
nonché a studiare tabelle di allenamento, parlare di ripetute e leggere gli articoli sul web.
In altre parole, diventerà una mania. Il che non è necessariamente negativo, si intende, però
potrebbe anche esserlo;  
 
 
Il rischio, infatti,  è che da attività distensiva la corsa diventi una ulteriore  fonte di stress ed ansia.
Già “corriamo” tutto il giorno per stare dietro a figli, lavoro, casa, mariti/mogli e incombenze varie, 
gareggiare con la testa e l'orologio anche nell'ora di sport che dedichiamo a noi stessi, forse non è l'ideale.
Difficile che accada lo stesso con il nuoto amatoriale.

Corsa o nuoto che sia, però, una certezza c'è: dopo vi sentirete stanchi ma sempre come rinati, 
rigenerati e più rilassati.
E la salute ci guadagnerà. 
 
Mamme e papà (ma anche nonne, zie, donne e uomini tutti), aspiranti runners o runners veri, che ne dite
Avete altro da aggiungere o qualcosa da rettificare ? 
Preferite corsa o nuoto (o nessuno dei due)?

lunedì 23 novembre 2015

Nuoto vs. corsa. 17 motivi per nuotare (e 11 lati negativi del farlo)

Da un paio di anni a questa parte, i miei tentativi di mantenermi in forza ed il mio bisogno di sfogarsi
 passano (anche) attraverso la corsa.
La corsa ha molti lati positivi: per esempio, mi ha permesso di recuperare il peso pre-gravidanza 
e per questo le sarò sempre infinitamente grata.

Pero' c'è poco da fare, i miei sport preferiti rimangono altri: il nuoto in primis.
L'acqua mi fa sentire sempre bene, leggera, naturale, a mio agio.
E ogni volta che macino vasche, il sabato mattina, nella corsia di fianco al ricciolino biondo 
che segue il suo corso, penso alle differenze e somiglianze, ai pro ed i contro di questi due sport e...
alle ragioni per praticare l'uno e l'altro!

                                                                              
 
 IL NUOTO

Pro (in  ordine "rigosoramente" casuale): 
 
 
 1 - ti costringe a depilarti regolarmente, anche d'inverno.  E no, non è così scontato!
2 - ti risparmia la doccia del mattino o della sera, a casa, con nano richiedente attenzioni appostato
 fuori dal box e i minuti contati;
3 - a forza di vederti in costume, ti risparmia il trauma della prova costume all'arrivo dell'estate;
4 - ti consente di ammirare dei bei ragazzi muscolosi. Perché, diciamolo, ci sono sempre più uomini 
in vasca che donne, ed i nuotatori sono in genere ben proporzionati. 
E poi, con gli occhialini addosso, nessuno si accorgerà che lo stai fissando;
5 - tonifica tutta la muscolatura senza affaticare le articolazioni. 
Difficile uscire dalla vasca con doloretti alla rotula, alle caviglie o alla spalla, anche se i muscoli 
sono stanchi;
6 - migliora il fiato senza farti ingurgitare aria fredda in inverno e moscerini molesti in estate;
7 - il kit basico si può riciclare al mare o al lago d'estate (anche se il costume è intero)
 - accappatoio e ciabatte anche in casa - e se praticate poco durerà a lungo;
8 - comprare il minimo indispensabile, costa relativamente poco;
9 - ogni stagione è buona e non patirete mai troppo freddo o troppo caldo e, 
in ogni caso, non sarete esposti a vento, pioggia e neve;
10 - è ottimo per far passare il raffreddore o la tosse in fretta, perché ti costringe a “scaricare”;
11 - volendo si può ascoltare la musica con appositi mp3;
12 - consente di ascoltare suoni migliori: lo sciabordio dell'acqua o il silenzio, 
i suoni ovattati del movimento sotto l'acqua, in apnea, oppure il rumore degli spruzzi.......per me,
è il massimo del relax, altro che quei cd con i rumori del mare o del bosco che vendono in edicola!
13 - la mente divaga nella ripetizione del gesto: nascono idee, progetti, ci si rilassa e distrae;
14 - si è circondati dal blu, a volte dal verde, quasi sempre da colori tenui o comunque allegri......
una bella seduta di cromoterapia compresa nel prezzo;
 
 
15 - puoi ascoltare il suono dei tuoi piedi e della tue braccia all'impatto con l'acqua e concentrarti 
sul tuo respiro e sulle sensazioni del tuo corpo;
16 - si può praticare con praticamente qualunque condizione fisica, gravidanza e  sovrappeso compresi,
senza che alcun medico abbia da ridire  (a meno che non si soffra di particolari problemi alla spina dorsale). 
E a qualunque età, dai tre mesi ai. ...103 anni ( e oltre) !!!
17 - se avete voglia di chiacchierare con i vicini di corsia o con le amiche, potete trovare il tempo di farlo, 
ma se volete fingere di non sentire e non essere disturbati da attenzioni moleste, potete usare 
la scusa dei tappi nelle orecchie e dell'acqua e...fare una bella giravolta a fine corsia per ripartire 
senza fermarvi! 
 
 
 
 
 Contro (sempre in  ordine "rigosoramente" casuale): 
 
1 - ti costringe a depilarti regolarmente, anche d'inverno (una fortuna o una scocciatura, a seconda
 dei punti di vista);
2 - ti costringe a vedere uomini in costume che...ti risparmieresti volentieri di guardare;
3 - ogni ingresso in piscina costa, anche se meno di un ingresso o abbonamento in una 
qualunque palestra;
4 - non offre molta occasione di sfoggiare abiti alla moda o capacità di abbinamento: 
difficile che qualcuno noti accoppiamenti ciabatte ,costume e accappatoio, 
al massimo potreste spiccare per la  vostra cuffia;
5 - si è limitati nella scelta di luogo ed orari: di solito serve una piscina 
(solo le fortunate vivono al mare o hanno un bel lago a portata di mano) 
e che sia aperta al c.d. “nuoto libero”;
6 - si può rimanere incastrati in ingorghi all'ora di punta in corsia. Giuro;
7 - la capigliatura può risentire dell'asciugatura rapida con l'asciugacapelli dall'alto;
8 - può annoiare vedere intorno a sé sempre lo stesso scenario (a me non capita, però);
9 - non è il massimo per dimagrire, perché richiede tempo e costanza;
10- l'acqua mette appetito (o almeno, a me succede);
11- arrivati a casa dovrete ancora sciacquare costume, occhialini, ciabatte e cuffia e mettere a 
lavare l'accappatoio/asciugamano. 
E comunque l'odore del cloro, resterà in bagno e sulla vostra pelle per un bel po'.
 
p.s.Quello del lavaggio post nuoto, è forse l'inconveniente che mi pesa di più. 
 
Come vedete, i pro battono ampiamente i contro, almeno numericamente....
d'altro canto, passiamo i nostri primi nove mesi di vita immersi in un luquido!
 
E i pro e i contro della corsa ?
Al prossimo post!

Voi, cosa ne pensate? Nuotate? Vi è venuta voglia di farlo ? Avete notato altri pro e contro ?
 Se sì, scrivetemeli, sono curiosa!