martedì 17 gennaio 2017

In questi giorni di freddo e neve

In questi ultimi giorni di freddo e neve, rabbrividisco ma sono serena.

La neve ha sempre avuto un effetto calmante su di me.
Certo, non è comoda quando è sulle strade, però per il resto io la amo.
E' come se il mondo diventasse più soffuso e lento.

Quella luminosità anomala, i rumori ovattati, che percepisci subito al risveglio, che ti fanno capire ancor prima di alzare le palpebre, che sta nevicando o lo ha già fatto.





E poi lui, il ricciolino.
I suoi occhietti ancora stropicciati dal sonno, pieni di entusiasmo e stupore, alla vista della neve in cortile.
La sua voglia di vestirsi in fretta, in fretta, per scendere in giardino a giocare, per andare a scuola "calpestando la neve".



Il suo sbirciare estasiato e impaziente dalla finestra, all'asilo, aspettando di poter uscire nella neve.


Che sia un velo o venti centimetri o un metro, poco importa. C'è e con lei il suo sorriso e le sue risate felici.
Anche se fuoi è già buio, anche se fa freddo.



Osservarlo spalare la neve dal vialetto ridendo, con i nonni.
Guardarlo gettarsi di schiena e fare l'angelo nei mucchi di neve fresca con le cuginette, in montagna.
Camminare rompendo il ghiaccio, con i suoi amati scarponcini, la sua manina stretta alla mia per non scivolare..
...la sua speranza che resti, che ne venga ancora.
Per così poco, per così tanto.

Mi sono sentita grata tante volte, in questi giorni di gelo.

E mentre guido e guardo il termometro dell'autovettura scendere, -7, -8, -12, -15, la memoria corre al mio viaggio di nozze, a dicembre, in Norvegia e Svezia.


A quel gelo, ai paesi ammantati di bianco e cristalli, al nostro stupore di fronte alla loro organizzazione perfetta, migliore ancora della nostra, che comunque siamo lontani anni luce dalle notizie del tg su scuole chiuse, collegamenti bloccati, gente che si lamenta (D'altro canto, è la storia dell'Italia, che sputa statistiche sul divario di reddito Nord - Sud ma non considera mai il differente costo della vita e queste che loro chiamano "emergenze").



Ho pensato, di nuovo, a quanto è straordinario l'essere umano, capace di adattarsi e modellare il suo vivere a temperature rigidissime così come al caldo soffocante.

Mi sono sentita grata, in questi giorni di freddo, anche per questo.
Perchè tutto prosegue nonostante il gelo, perchè abbiamo un tetto sopra la testa, una casa anzichè un container e il fuoco nel camino o nei termosifoni. E questo fa la differenza.
Perchè possiamo commentare il freddo e lamentarci un pò, ma sostanzialmente affrontare attrezzati la lotta con gli elementi.
E giocare e divertirci, nel frattempo.

p.s. Poi lo so che fra un paio di giorni il freddo mi avrà già stufato e sbufferò perchè la primavera è ormai lontana. Intanto, però, rabbrividisco in pace.





mercoledì 11 gennaio 2017

Il 2016 ed i libri

Ripensando al 2016 e dopo aver letto questo post di Maris, mi è venuta voglia di capire quanti libri avessi letto io nell'anno.

Spulciando i miei appuntamenti con il venerdì del libro, ne ho rintracciati 42, a cui devo però aggiungerne qualcun altro di cui non ho parlato sul blog, o perchè ancora non era il momento giusto, o perchè non mi avevano colpito per nulla, in positivo o in negativo o perchè, semplicemente, li ho dimenticati.
Forse dovrei tenere un elenco ed iniziare proprio dal 2017!

Intanto, però, vi posso dire quali mi sono rimasti nel cuore:

- tra i thriller e gialli, AndyMcNab con "Punto di contatto" e Lilin con "Spy story love story";
- tra i romanzi rosa, "La verità, vi spiego, sull'amore" ;
- i libri dedicati allo sport, "La fatica non esiste" di Nico Valsesia
- tra i romanzi che non rientrano nelle categorie precedenti, sicuramente "Lezioni di volo per principianti" e "La regola dell'equilibrio", oltre alla trilogia di Elena Ferrante, iniziata con titubanza nel 2015 con "L'amica geniale" e terminata nel 2016 con soddisfazione, seguita a ruota da "Terre Selvagge" di Sebastiano Vassalli;
- tra i saggi, sicuramente "Maternità. Il tempo delle nuove mamme" e "Blog generation".

Insomma, un bel bottino di letture!
E voi, quanti libri avete letto nel 2016? E soprattutto, ne avete letti quanti avreste voluto o più del sperato o meno? E quali ritenete valga la pena di ricordare?

lunedì 9 gennaio 2017

Dinosauri in mostra

Il 2017 noi lo abbiamo inaugurato con una mostra pensata per i bambini, vista in compagnia di una coppia di amici con una bimba dell'età del ricciolino.
Una mostra temporanea, aperta fino alla fine di febbraio, alla Società promotrice delle Belle Arti di TORINO, posta praticamente di fianco al Castello del Valentino, sede della facoltà di Architettura, nel Parco del Valentino (parcheggi lungo le vie del circondario, a pagamento, o al parcheggio di Torino Esposizioni, sempre a pagamento).

Si tratta di una mostra di DINOSAURI a grandezza naturale, collocati in sale in cui è stato riprodotto il loro habitat naturale, caratterizzati dal suono e dal movimento.
In pratica, alcuni dinosauri muovono la testa o la coda ed emettono i loro versi e ruggiti, sembrando quindi "vivi".



Sul sito la mostra viene pubblicizzata come : "La più grande mostra di dinosauri animatronici realizzata in Italia! Un’incredibile ricostruzione dell'epoca preistorica, con ambientazioni mai viste e una straordinaria immersione nella terra dei giganti. Il fascino ed il mistero dei dinosauri: oltre 35 riproduzioni "VIVE" degli indiscussi dominatori della terra di milioni di anni fa."




Io non sono una grande esperta di mostre riguardanti gli animali preistorici, avendo visitato solo musei di scienze naturale (il MUSE di Trento e il museo di Trieste), in cui si trovavano scheletri e riproduzioni. 
Tuttavia devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente, soprattutto considerando il prezzo non proprio economico, per una visita che non ci ha portato via più di un'ora/un'ora e mezza: 28,50 Euro in tre (due adulti ed un bambino, biglietto famiglia).
Questo però è solo il mio parere di adulta (peraltro non particolarmente appassionata di dinosauri), condiviso dall'Alpmarito.


Tutt'altra opinione hanno espresso i bambini: il ricciolino e la sua amichetta ne sono infatti stati entuasiasti ed hanno più volte ripetuto di aver apprezzato la mostra.
Considerando che era pensata e dedicata a loro, è dunque stata un successo.


La grandezza delle riproduzioni, effettivamente ben fatte, è davvero impressionante ed i pannelli esplicativi sufficienti a soddisfare la curiosità di adulti e bambini.
In più vi sono tre sale per giocare: una in cui i bambini trovano lunghi tavoloni, colori, sagome e fogli, per provare a disegnare i dinosauri seguendo le istruzioni proiettate su un muro (io ci ho provato ma il risultato mi vergogno a mostrarlo!!!) o colorando gli appositi prestampati, una con due diversi dinosauri a cui salire in groppa, per una foto ricordo (gratuita), con un angolo allestito dalla Quercetti, con i quadri di dinosauri realizzati con i classici "chiodini" ed una pista da biglie gigante da provare; un'altra sala in cui appendere i disegni sulle bacheche e provare a scavare in cerca di fossili come veri paleontologi.



 Nell'ultima sala della mostra è possibile farsi scattare una foto dentro uova di dinosauro giganti (al costo di 8 Euro).

 Insomma, una mostra da non perdere se i vostri bimbi sono appassionati di questi grossi animali preistorici!

 Dopo la visita, una bella passeggiata nel Parco del Valentino e nel Borgo Medioevale (di cui ho già parlato qui), secondo me è d'obbligo!

Presepe nella piazzetta del Borgo medioevale del Valentino



p.s. Al termine della mostra vi è un piccolo bar e shop, in cui acquistare giochi a tema. Se comprate on line il biglietto, ricordate di stamparlo, altrimenti vi toccherà fare comunque l'eventuale cosa - noi lo abbiamo visto accadere. Qui tutte le info su costi ed orari. All'interno ci sono delle scale, anche se poche, tra cui quelle per accedere ai bagni, tenetene conto per passeggini & co.).

Post non sponsorizzato. 

mercoledì 4 gennaio 2017

L'anno che verrà ed il Natale che è trascorso

L'anno che verrà, il 2017, sarà ricco di cambiamenti.

Sarà l'anno del trasloco, perchè la casa nuova, pur essendo tutt'altro che finita, inizia a mostrare il volto di una casa vera e per la primavera contiamo di farla diventare il nostro nuovo nido.
Un trasloco, un cambio di residenza, che segnerà anche cambiamenti di abitudini, poichè se i chilometri di distanza saranno pochi, Regione e Comune saranno altri.
Non vi nascondo che non vedo l'ora, pur temendo il trasloco in sè e iniziando a provare nostalgia per queste quattro mura che ci ospitano ormai da anni e ci hanno visto diventar famiglia.

La nostra accoglienza a Babbo Natale ed alle sue renne

Sarà l'anno della fine della scuola materna e dell'inizio delle elementari per il ricciolino (e, detto tra noi, ancora non ho capito quando e come dovro' iscriverlo).
Un cambiamento importantissimo per lui ma anche per noi, già lo so.
A fine anno scolastico versero' molte lacrime, è un dato certo, ma non prima di aver partecipato alla temuta recita dei genitori dei bambini "grandoni".

In tutto questo, vorrei che fosse anche l'anno dello yoga.
Ho dedicato alcuni anni della mia vita alla danza, altri alla scherma, al pianoforte, allo sci,alla corsa, allo scialpinismo, all'arrampicata. Quest'anno vorrei riuscire a praticare con costanza quasi quotidiana piu' lezioni (purtroppo solo on line) di yoga.

Ho abbandonato elenchi e buoni propositi ormai da anni. O meglio, li ho spostati a settembre.
Se penso all'anno che verrà, pero', le parole chiave che mi vengono in mente sono:
sfoltire e semplificare.
Vorrei alleggerire spazi, vita, impegni, rapporti personali, sfrondare, liberare, semplificare.
Ancora non so come e neppure perchè, pero' è quel che sento.

E poi vorrei imparare a "lasciar andare", lasciarmi scorrere addosso dolori, rancori, arrabbiature, nervosismo e stress. Riuscire a contenere la mia risposta emotiva agli avvenimenti, vicini e lontani, ed alle discussioni.
Perchè se no, alla fine, perdo serenità e fiducia senza guadagnare nulla.

Se proprio dovessi esprimere un proposito, sarebbe quello di trascorrere piu' tempo con le persone che amo e farlo senza ansie, senza la sensazione di rubare momenti ad altro e senza l'occhio all'orologio. E già non mi pare poco.

Intanto, riguardo le foto di questo Natale e penso che in fondo è andato tutto come doveva andare.

La recita di Natale della scuola è stata emozionante, anche perchè quest'anno il ricciolino ha superato la sua timidezza e cantato tutte le canzoni dall'inizio alla fine.
Inoltre, il messaggio che le maestre hanno voluto dare è stato davvero bello e natalizio.


E poi ci sono stati tanti pranzi e cene con i familiari, di un ramo e dell'altro, con le solite tavole imbandite.




Il ricciolino e tutti gli altri bimbi della famiglia erano allegri, felici, eccitati, come era giusto che fossero e Babbo Natale li ha abbondantemente accontentati.


Noi di qualche gioco rumoroso avremmo volentieri fatto a meno, ma tant'è.
L'atmosfera, la magia dell'attesa ed il piacere di stare insieme erano quelli giusti e questo  è cio' che contava.



Ora non resta che prepararsi al ritorno alla normalità, non prima di aver trascorso ancora qualche pomeriggio, sera o pranzo con gli amici.
Perchè i giorni non bastano mai per poter incontrare tutti e ogni anno cerchiamo di fare il possibile, lieti di essere circondati da tanti amici.

Quanto al capodanno, è stato anche quello sereno ed in compagnia, ma breve, perchè il ricciolino era stremato dalla stanchezza e noi pure.

Buon 2017
con l'augurio che questa canzone, cantata dai bambini alla recita e tanto piaciuta al ricciolino, dipinga la realtà, disegnando un mondo senza terrorismo.

Video dello Zecchino d'Oro


venerdì 30 dicembre 2016

"La regola dell'equilibrio", "Ne parliamo a cena" e " Agatha Raisin e la terribile turista": le letture di mamma avvocato

In questi giorni a ridosso del Natale, ho letto molto e parlato solo di libri per l'infanzia.
Ora, pero', è arrivato il momento di raccontarvi gli ultimi libri che ho letto, cominciando da quello che mi è piaciuto di piu'.

Gianrico Carofiglio, "La regola dell'equilibrio", 

ed. Einaudi Stile Libero, 2014, pag. 280 


Lo stile di Gianrico Carofiglio mi era già noto, avendo già letto ed apprezzato molti suoi romanzi (sul blog, ho parlato de "Il bordo vertiginoso delle cose" e di "La casa nel bosco").
Scrive bene,benissimo, in modo introspettivo, non scontato, poetico ma nello stesso tempo appassionante.
Con questo romanzo, torna l'Avvocato Guido Guerrieri, tornano  i giudici, le aule di giustizia ed i clienti accusati di reati. Tornano le riflessioni sulla giustizia, sulla morale e l'etica professionale. Riflessioni che ho sentito molto vicine, pur essendo io una civilista, attuali e non scontate.
E poi naturalmente c'è la trama, la storia di un giudice molto rispettato e preparato, accusato all'improvviso di uno di quei reati che solo a pensarli commessi da chi amministra la giustizia fa orrore, ci sono le indagini e le strategie gudiziare.
Bello, molto bello, talmente che appena finito avrei voluto ricominciare a leggerlo da capo.




***
Durante una serata a casa di mia madre, non avendo nulla da leggere, ho ripreso in mano un romanzo di Stefania Bertola, il primo che avevo letto e che mi aveva fatto innamorare dello stile e dell'umorismo di questa scrittrice.

"Ne parliamo a cena" di Stefania Bertola,  

Salani editore, Lire 18.000 (ancora in Lire!)


La rilettura, pur non regalandomi le stesse sensazioni della prima volta, come accade quasi sempre, quando si tratta di romanzi di cui già si conoscono trama e personaggi, è stata comunque molto piacevole.
Ho sorriso, riso e letto tutto d'un fiato.
Decisamente, uno dei piu' bei romanzi della Bertola, insieme ad "Aspirapolvere di stelle" e "La soavissima discordia dell'amore" (di cui ho parlato qui).
Ne avevo già parlato in questo post, che pertanto vi invito a leggere, se ne volte sapere di piu'.
Per chi ancora non conoscesse l'autrice e non avesse letto le altre mie opinioni sui suoi romanzi (tra cui "La luna di Luxor" e "Ragazze mancine") lo stile è frizzante, leggero e divertente, la trama improbabile, i protagonisti, sempre donne, simpatici, l'ambientazione a me familiare (Torino). Insomma, un romanzo rosa di quelli ben scritti!


***

Infine, ultimo in ordine di gradimento e di lettura, 

"Agatha Raisin e la terribile turista" di M.C. Beaton,

ed. Mondolibri, agosto 2016, pag. 219
Ho preso in prestito questo libro perchè si trovava sullo scaffae delle novità in biblioteca e, appena letto il titolo, mi è venuto in mente che ne avevo sentito parlare bene da uno dei partecipanti al Venerdi' del Libro (chi, non ricordo).
Purtroppo, pero', si tratta di un romanzo che fa parte di una serie e, forse per questo, anche se la storia era a sè, non mi ha catturato particolarmente. 
La protagonista, una cinquantenne in crisi sentimentale che rincorre l'uomo di cui è infatuata fino a Cipro, dopo averlo lasciato praticamente all'altare per la misteriosa ricomparsa del suo primo marito, poi assassinato (vicende accennate ma evidentemente oggetto di precedenti romanzi della serie), mi è stata antipatica fin da subito.
Snob, arrogante, insicura, Agatha finisce per risolvere un duplice omicidio quasi per caso, passando nel frattempo tra visite turistiche, attentati alla sua vita, avventure con altri uomini e sfoghi sentimentali. 
Un giallo che non mi ha appassionato piu' di tanto (e che forse ha scontato la "colpa" di essere letto dopo un romanzo bellissimo, quello di Gianrico Carofiglio), ma con personaggi sicuramente non convenzionali ed abbastanza divertente.


E dopo questa carrellata di consigli per il venerdi' del libro di oggi, vi auguro buone feste ed un anno nuovo ricco di letture appassionanti!!!

venerdì 23 dicembre 2016

Libri di Natale per le letture del ricciolino biondo!

Questo è l'ultimo venerdì prima di Natale e dunque, seppur in extremis, non potevo che consigliare letture natalizie per coloro per i quali questa festa è piena di magia: i bambini!
Ecco allora due libri molto natalizi!

"La valigia di Babbo Natale" di Kate Lee ed Edward Eaves




Una storia divertente per un libro dai colori vivacissimi e dalle originali illustrazioni, con tante parti da toccare per sentire il cotone del vestito, la valigia di pelle, il poncho di lana ecc.



Un libro adatto anche ai piccolissimi ma che ha apprezzato molto pure il ricciolino!
Babbo Natale, stufo di patire il freddo, decide di partire per un viaggetto in paesi caldi. Dopo un po', però, gli tornerà la nostalgia della neve e del ghiaccio di casa sua!


"La magica notte di Natale" di Clement C. Moore, illustrato da Ted Rand, ed. Nord-Sud



Un storia che è un classico senza tempo, con illustrazioni dal sapore retrò, che proiettano nella dolce attesa della notte della Vigilia!
Il viso rubicondo e allegro di Babbo Natale è davvero irresistibile.




Con questo post partecipo al venerdì del libro di Paola e, soprattutto, a tutti voi, alle vostre famiglie ed ai vostri figli, i miei più sinceri auguri di 

BUON NATALE !



giovedì 22 dicembre 2016

Pane azzimo (pane senza lievito): mamma avvocato in cucina

E' tanto che non vi aggiorno sui miei esperimenti culinari e sulle mie "diete anti allergia" sperimentali.
Non ho smesso, però, di pasticciare in cucina.
Uno dei piatti che ho imparato a fare meglio e che si presta ad ogni occasione, e' il pane azzimo, ovvero il pane senza lievito.

Perfetto da usare come focaccia, cosparso d'olio, sale grosso e origano, per merende o aperitivi con gli amici.
Ottimo al naturale o con un filo d'olio a crudo, per accompagnare il pasto.
Utile come snack spezza fame o come base su cui spalmare mousse, formaggi o salse.
Nei giorni di festa che ci attendono, può essere anche l'alternativa dell'ultima ora (meglio, delle ultime due ore) per un pranzo o una cena in compagnia improvvisata, quando vi ritrovate senza pane ed i negozi sono chiusi.

Gli ingredienti e la preparazione, infatti, sono semplici e, non avendo lievito, vi assicuro che non gonfia!

PANE AZZIMO  



Ingredienti per due teglie rettangolari :
500 gr di farina, tipo O oppure OO.
Va benissimo anche la farina di farro o grano saraceno o, meglio ancora, un misto di farro/grano o grano saraceno/grano, perchè il gusto non sia troppo "rustico".
Acqua tiepida (preparatene circa 250 ml ma la quantità potrebbe variare)
Sale
Olio extravergine d'oliva
 



Preparazione:
Usate una ciotola rotonda capiente, in cui mettere la farina. Si può impastare anche direttamente sul piano di cottura ma con la ciotola l'acqua non cola via, dunque meno disastri. 
Create un buco centrale con le dita e poi versate un po' d'acqua.
Infarinatevi le mani e iniziate ad impastare, aggiungendo l'acqua (ed eventualmente altra farina) secondo necessità. La quantità finale di acqua utilizzata dipende dall'umidità dell'aria e dal tipo di farina. Capirete da soli se è troppa (ed allora basterà aggiungere un pò di farina, o troppa poca, perchè la farina non lega).
Una volta ottenuta una palla morbida e omogenea, senza grumi, copritela con un panno e lasciatela un'ora o poco più a riposare.
Può sembrare inutile, non essendoci lievito, però serve per fare venire le bolle d'aria e rendere il pane croccante al momento della cottura. Se non avete tempo, però, e saltate questo passaggio, il pane risulterà piatto, non certo cattivo.
Dopo un'ora, lavorate brevemente la palla, poi infarinate il piano o direttamente la carta forno sulla teglia e stendete la palla in una sfoglia il più sottile possibile. Il minimo perché non si rompa.
Potete anche dividere la pasta in palline e stendere i piccoli panetti, così da creare più "pezzi di pane" piccoli, anziché uno unico.


Salate, se volete aggiungete già un filo d'olio, poi infornate per 10-15 minuti a 200 gradi circa.




Attenzione: tenete d'occhio il forno! Se il pane cuoce troppo, diventa gommoso o si bruciacchia, se cuoce troppo poco, risulta un po' crudo e non croccante.
Con il tempo, troverete il grado di cottura ideale per il vostro gusto.
Tirate fuori e, se volete, aggiungete sale grosso e olio extravergine di oliva a crudo!
Altrimenti mangiatelo "nature".




Buon appetito!

P.s. Esiste anche la variante "cottura in padella", previo spennellamento con olio, in una padella antiaderente e ben calda, coprendo con il coperchio e girando il pane finché non è dorato da entrambi i lati.
Io però, personalmente non lo consiglio, visto che quando ci ho provato ho bruciato irrimediabilmente una padella ed il pane e' rimasto troppo gommoso, seppure mangiabile.
Cotto in questo modo, in compenso il pane si presta ad essere farcito.

Con cottura in padella