"Sangue e neve" di Jo Nesbo, pag. 142, Einaudi editore, Euro 17,00
Olav e' un liquidatore. Non un liquidatore che cura il risarcimento danni per un assicurazione, come ha detto alla madre, ma un liquidatore di persone, un assassino su commissione. E i "pezzi" li sceglie un boss della droga e della prostituzione.
Però Daniel e' in un certo senso anche un cuore tenero, un buono, che divora libri e che ha scelto questo "mestiere" perché la dislessia ed il disprezzo di suo padre lo hanno ostacolato negli studi e lui per il resto è negato: non sa guidare l'auto della fuga, non sa rapinare banche, non è capace di fare il protettore perché non picchia le donne, si deve tenere lontano dalla droga perché sa di essere uno debole, che potrebbe cascarci.
E allora uccide chi, in fondo, merita di pagare le conseguenze delle sue scelte, non certo moralmente corrette.
Solo che quando il bersaglio diventa una donna bellissima ed è necessario coinvolgere il boss concorrente per sopravvivere, la storia acquista un'altra piega e i ruoli di cacciatrice e preda si confondono, fino al finale a sorpresa.
Un bel romanzo, che mi ha catturato tanto da finirlo in una sera, anche perché abbastanza breve, scorrevole ma introspettivo, con un protagonista sfaccettato e complesso, per il quale ho provato simpatia e per il quale ho parteggiato, nonostante le sue scelte di vita.
Certo, e' un giallo e non certo allegro, ma nel suo genere mi è piaciuto molto.
Dunque, consigliato per questo venerdì del libro, anche perché può aiutare a rinfrescarsi con il pensiero (visto che è ambientato ad Oslo d'inverno) mentre si è esposti al caldo sole estivo !
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