Non si tratta di un romanzo, ne' di una autobiografia vera e propria e lo stile dell'autore, anzi, dei coautori, non è sempre ineccepibile, tuttavia è un racconto talmente impressionante, vero, sincero e sentito che, a mio parere, merita di essere letto.
È facile parlare di regole di ingaggio, condannare nazioni e forze militari per i propri metodi, processare azioni ed intenzioni, stando comodamente seduti alla scrivania o al tavolo da cucina davanti alla propria cena o sul divano con amici e un bicchiere di vino, in Paesi non coinvolti dalla guerra.
Molto diverso e' combattere davvero per la propria Patria, affrontando la lontananza dalla propria casa e famiglia, per proteggere i cittadini di tutto il mondo.Questo libro può aiutare a riflettere prima di atteggiarsi a perbenisti o limitarsi a seguire la massa e, certo, anche a criticare ciò che non si condivide, ma con maggiore coscienza e responsabilità delle proprie opinioni.
Tra l'altro, e' impressionante notare come la libertà di opinione ed espressione, negli USA, esista davvero, anche quando si tratta di scelte politiche - militari.
"American sniper" di Chris Kyle, con Jim Defelice e Scott Mcewen, pag. 350, ed. Mondadori
Immagine tratta dal web. |
"Si dice che per uccidere il tuo nemico devi prendere le distanze da lui. Se questo è vero, in Iraq i ribelli ci resero le cose molto facili. La storia di quella madre che, incurante della presenza del figlio, tiro' la sicura della granata e' solo uno dei disgustosi episodi di cui sono stato testimone.Combattevano contro fanatici che avevano come unico valore la loro interpretazione distorta della religione. E per la metà del tempo si limitavano a sbandierare quanto fosse importante per loro la religione: la maggior parte di loro non pregava nemmeno. E moltissimi si drogavano per combatterci. Molti ribelli erano codardi, abituati ad assumere droghe per farsi coraggio. senza quelle sostanze, erano delle nullità. da qualche parte conservo un video in cui si vedono padre e figlia in una casa che stavamo perquisendo. i due si trovavano al pianoterra e, per qualche ragione, al piano di sopra scoppio una granata flash- bang.Nel video si vede il padre nascondersi dietro la ragazzina: temendo di restare ucciso, era pronto a sacrificare la figlia per salvarsi." Pag. 88
Dal libro e' stato tratto anche un film, molto bene fatto, crudo ma accurato e toccante. Io personalmente consiglio di vederlo.
"Nel frattempo, i pezzi grossi si beccavano promozioni e pacche sulle spalle per la parte che avevano avuto nella guerra. La gloria era tutta loro. Una gloria del cazzo. Una gloria del cazzo per una guerra che non avevano combattuto e per l'atteggiamento da codardi che avevano assunto. Una codardia che aveva sacrificato vite che avremmo potuto salvare, se solo ci avessero lasciato fare il nostro lavoro. ma questa è la politica: un mucchio di imbroglioni comodamente seduti al caldo che si scambiano congratulazioni a vicenda, mentre gente in carne e ossa ci lascia la pelle." Pag. 94
Mi sembra di vedere i leader europei, tutti, pontificare, mentre la gente affoga, le forze dell'ordine lavorano senza sosta per recuperarli, i volontari fanno il possibile, i cittadini accumulano malcontento, a ragione, e i soliti noti si arricchiscono.
Chris Kyle e' stato ucciso nel 2013, a 39 anni, da uno dei veterani mentalmente disturbati che, da quando era tornato in PatrIa, cercava di aiutare.
"Quando qualcuno mi chiede in che modo la guerra mi ha cambiato, gli rispondo che il cambiamento più grosso riguarda il mio modo di guardare le cose. Avete presente tutte quelle banalità da cui vi fate stressate ogni santo giorno? Ecco: di quelle, non me ne frega più un cazzo. Invece di lasciarvi rovinare la giornata o addirittura la vita da questi problemino di poco conto, pensate che ci sono cose ben più gravi e ben più brutte che vi potrebbero capitare. Io le ho viste. Anzi: le ho vissute." Pag. 350
Se lo avete letto o avete visto il film, mi fate sapere cosa ne pensate? Sono curiosa!
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