lunedì 30 gennaio 2017

La scelta della scuola primaria

In questi giorni ho compiuto un altro dei passaggi che io considero importanti nella mia vita di madre: l'iscrizione alla scuola primaria di mio figlio.

L'iscrizione

In proposito, ho molto da dire: intanto la questione della iscrizione con modalità telematica, che probabilmente non è uguale in tutta Italia ma ancora una volta mi ha confermato l'idea che ci sia qualcosa di profondamente errato e contraddittorio in tutte le riforme e innovazioni che proclamano una presunta "semplificazione burocratica".
Per iscrivere mio figlio ho dovuto "attivare" il mio fascicolo sanitario elettronico, una sperimentazione che consente di avere on line un databese di tutti i dati sanitari e i risultati degli esami medici, in una sorta di fascicolo personale, a cui potrebbero accedere medico di base, specialisti, pediatra ecc.
Peccato che io non avessi nessuna voglia di attivarlo, dal momento che: 
a) non mi fido della privacy on line e qui si tratta di dati sensibilissimi;
b) per autorizzare i medici ed il personale ospedaliero ad accedere i dati ho dovuto autorizzare anche la Regione, che gestisce il sistema, e l'Agenzia delle Entrate, che quindi si faranno ancora di più i "c..i" miei e potranno usare quei dati per decidere di eliminare determinati farmaci/cure dal piano sanitario, per valutare il mio reddito e il mio stile di vita e, chissà, magari per venderli alle aziende farmaceutiche ed il tutto, ahimè, con il mio "preventivo consenso" ad accedere ai dati (in teoria limitato ma si sa come vanno queste cose);
c) è una sperimentazione di poca utilità perchè limitata alla regione in cui vivo, laddove molti esami e referti non venmgono caricati on line e comunque si possono (a volte si devono, non essendoci alternative) fare nella regione limitrofa e dunque non compariranno mai.
E poi, in sostanza, mi sembra null'altro che un modo per costringere almeno un genitore per coppia ad attivare un "servizio" che pochi hanno scelto volontariamente di avere!

Ovviamente, per attivare la tessera, ho dovuto recarmi presso uno sportello in orari predefiniti, di persona, e firmare consensi su consensi. 
Dunque, ho evitato code e sportelli per l'iscrizione cartacea a scuola ma alla fine ho perso lo stesso tempo (e consumato carta) per l'attivazione della tessera.
Una genialiata davvero, che mi ha lasciato in dotazione un lettore di smart card che non funziona, svariate informative cartacee e pagine di codici, username e password che rischierò di perdere.

A parte le polemiche, è stato interessante notare la struttura e le "voci" della domanda di iscrizione.
La casistica prevista per indicare il regime di potestà genitoriale e collocazione del figlio è impressionante: se non erro ho contato una decina di voci diverse, tra cui l'affidamento a strutture quali "case-famiglie", la collocazione prevalente presso uno dei genitori con affidamento ad entrambi, l'affido esclusivo a parenti ecc.
In tutto questo quasi non trovavo quella che non so se è ancora la casistica più frequente statisticamente: "ambedue i genitori esercitano la Patria Potestà ed il minore abita con loro" .
Da notare, per chi non è del mestiere, che la "Patria Potestà", inspiegabilmente scritta in maiuscolo (perché?????), non esiste più, sostituita dall'espressione più corretta e rispettosa della parità tra i sessi e dei diritti dei bambini, di "responsabilità genitoriale", con la riforma del diritto di famiglia del dicembre del 2013.
Segno dei tempi che cambiano e dell'ignoranza dei nostri amministratori (e programmatori).
Poi la parte relativa all'insegnamento della religione cattolica e delle lingue: scegliendo di non iscrivere mio figlio al primo, mi sono ritrovata questa dicitura: "In caso di scelta di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica è necessario perfezionare la domanda di iscrizione presso la scuola entro l'avvio del nuovo anno scolastico", giusto per semplificare la vita a chi esce dal coro.

La domanda sugli insegnamenti delle lingue straniere è formulata in modo talmente astruso e pleonastico che merita menzione, senza ulteriori commenti:
"E' favorevole al potenziamento delle competenze linguistiche di suo/a figlio/a da relaizzare tramite la completa attuazione degli adattamenti delle indicazioni nazionali del curricolo alla realtà regionale e, in particolare, tramite l'individuazione delle discipline o di parte di esse da insegnare in lingua francese, inglese o tedesca?"

"Relaizzare" e "curricolo" sono le espressioni usate nel modulo, giuro.

La scelta

In tutto questo, con molta fatica, abbiamo fatto la nostra scelta tra tre possibili scuole primarie:
- quella del Comune in cui sorge "casa nuova";
- quella del Comune di residenza;
- quella del Comune limitrofo, in cui attualmente il ricciolino frequenta la scuola materna.

Esclusa subito la prima perchè non prevede il bilinguismo e dunque l'insegnamento della lingua francese  (oltre all'inglese ormai presente ovunque), che noi invece vorremmo per quanto possibile tentare di coltivare,
per quel che mi riguarda, ecco gli elementi che ho valutato io:

- Vicinanza a casa
- Comodità di parcheggio/accesso
- Vicinanza al luogo di lavoro
- Vicinanza ai nonni (o ad altri parenti)
- Offerta di servizio di prescuola e dopo scuola, nonchè doposcuola del mercoledì (in Valle d'Aosta il mercoledì pomeriggio le scuole sono chiuse)
- Flessibilità e costi di tale servizi
- Costo del servizio mensa
- Orari di entrata/uscita e compatibilità con gli impegni lavorativi
- Presenza di amichetti o comunque bimbi che il ricciolino già conosce

Non ho considerato la preparazione degli insegnanti, essendo secondo me un criterio molto soggettivo.
Io  ho comunque "drizzato le orecchie" da tempo e domandato in giro senza pudore e, per fortuna, ho avuto ampie rassicurazioni in merito per entrambe le scuole.
Sicuramente, se così non fosse stato, ne avrei tenuto conto come elemento primario.
Non ho valutato  neppure il numero degli alunni per classe o la loro cultura di provenienza, perchè penso che gli effetti dipendano dalla capacità degli insegnanti di gestire classe e approccio educativo e mi pare molto difficile valutare a priori se possono essere elementi negativi o positivi.

Alla fine ho scelto quella che mi offriva una maggiore vicinanza al mio luogo di lavoro e ai nonni paterni, maggior comodità di parcheggio /accesso, con i servizi di pre e dopo scuola garantiti e più flessibili, minori costi (ho preparato una tabella e valutato l'ipotesi "peggiore" di utilizzo di ogni supporto+ mensa per raffrontare i costi mensili) per i servizi stessi e la mensa.
In altre parole, ho "sacrificato" l'aspetto "amichetti", ovvero continuità scolastica.
In parte perchè nell'altra scuola, dove ci sarebbero due classi, non è possibile prevedere se e con quali amici potrebbe trovarsi, in parte perchè alcuni di essi comunque hanno un anno in più e quindi li incontrerebbe solo nell'intervallo, in parte perchè non è possibile prevedere come si evolveranno queste amicizie nel tempo, mentre è più semplice prevedere costi e problemi logistici, in parte perchè tutto il resto "giocava a sfavore".
Inutile aggiungere che per me è stata una decisione sofferta e che farò di tutto per cercare di consentire al ricciolino di coltivare queste sue amicizie al di fuori della scuola, come fatto sino ad ora, agevolata dalla realtà piccola e raccolta in cui viviamo e dai buoni rapporti intrattenuti con i loro genitori (anch'essi diventati nostri amici).

E voi, avete avuto possibilità di scelta? Se sì, quali fattori avete considerato?
Cosa ne pensate dell'iscrizione per via telematica e come erano i moduli che avete compilato?


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