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mercoledì 24 giugno 2015

Riflessioni sull'influenza che abbiamo sui nostri figli, anche nelle scelte sportive e l'arrampicata a tre anni

L'ultimo fine settimana è stato caratterizzato da tanta arrampicata e un pò di montagna.

Il mio ricciolino biondo ci ha chiesto di andare ad arrampicare anche fuori, con la corda e, siccome qualche tempo prima avevamo acquistato l'apposito casco anche per lui, lo abbiamo accontentato.

Ne è rimasto entusiasta, lui che fino a settembre aveva timore della corda.
Tanto entusiasta che domenica, dopo la passeggiata in montagna, questa volta in compagnia di altre due bimbe, ha voluto tornarci.
Siamo arrivati alla domenica sera completamente distrutti, anche perchè in più il venerdì ed il sabato sera eravamo stati fuori, facendo più tardi del solito.

La felicità negli occhi del mio bambino ed il suo sorriso, così come l'espressione concentrata e seria nell'arrampicare, comunque, è stata impagabile.

Per dare il buon esempio, siamo stati costretti ad indossare il casco per tutto il tempo anche noi, nonostante in falesia non lo avessimo mai fatto e facesse un caldo assurdo, e a rivedere nodi e manovre almeno tre volte, perchè con la sicurezza non si scherza.




In tanti, semplici curiosi e scalatori, si sono complimentati con il nostro piccolino, alimentando così il suo ego già piuttosto sviluppato !!!
Per fortuna, la stanchezza lo ha aiutato a ridimensionarsi.

Sia sabato che domenica, però, prima di andare io e mio marito abbiamo cercato di fargli un discorso, perchè capisse che saremo stati contenti di assecondarlo, ma solo se era un suo desiderio reale, perchè noi gli avremmo sempre voluto bene comunque, anche se con gusti diversi.
Insomma, che non doveva per forza arrampicare per compiacerci o stare con noi!!

Non vorremmo  impedirgli di essere se stesso o di trovare la sua strada, il suo sport, le sue passioni, di limitarlo anzichè aiutarlo a spiccare il volo.

La verità, però, è che forse questi discorsi trovano il tempo che trovano.
Sia io che mio marito ci diciamo che l'importante è che sia felice, che potrà praticare lo sport che vorrà, purchè con impegno e costanza, che non importa se sarà proprio il calcio (che non amiamo per nulla) e non ciò che appassiona anche noi.
Perchè l'importante non è lo sport che si sceglie di fare, ma il fatto di praticarlo seriamente e divertendosi, perchè sarà sempre e comunque una palestra di vita.

In cuore nostro, tuttavia, non possiamo fare a meno di sperare che ci somigli un pò, di riuscire a trasmettergli le nostre stesse passioni, anche solo per poter stare insieme  in quei momenti.
Ci sforziamo di prendere in considerazione altre possibilità ma a volte mi rendo conto che alcuni sport neppure mi vengono in mente.
Ora è ancora piccolo, però sento già parlare le madri di altri compagni più grandi, di corsi di danza, nuoto, calcio, basket, atletica ecc. e penso che vorrei dargli la possibilità di scegliere, facendo però io un pò di selezione prima!

Non so più a quale incontro per genitori ho sentito l'esperto di turno spiegarci che i bambini, fino ai sei anni di età, sono come delle spugne e l'influenza dei genitori è al massimo.
Tendono ad immedesimarci ed imitarci in tutto e per tutto, desiderando compiacerci e cercando il nostro affetto, per poi allontanarsi progressivamente e infine, scontrarsi con i genitori nell'adolescenza, al fine di costruire il proprio io individuale.

Ecco, è un processo attualmente molto evidente, nel nostro ricciolino biondo.

Ed allora, ci siamo chiesti che male ci sia a cercare di indirizzarlo verso le attività che più ci appassionano, gli sport che ci sembrano presentino un ambiente più sano, che pensiamo sviluppino doti più utili o permettano il contatto con la natura, piuttosto che la socializzazione.
Perchè potremo farlo per pochi anni, poi ci troveremo un adolescente con ogni probabilità "bastian contrario", che andrà allo stadio a vedere le partite solo perchè a noi non piacciono!!!

Nello stesso tempo, visto che tanto la montagna quanto l'arrampicata, come la bici da corsa o lo sci, non sono attività prive di rischi, io ho anche timore che spingendolo a praticarle, da grande possa farsi male o spingersi oltre quello che per me è un rischio accettabile per lui (ossia, quasi zero!).

Insomma, dobbiamo goderci il momento, pur cercando di trasmettere il messaggio che lo ameremo sempre e comunque, per quel che è e fa, anche se diverso da me o da suo padre e, per quanto mi riguarda, pure senza fargli percepire il peso delle mie paure.
Facile, no?

E voi, cosa ne pensate ? Vi siete posti il problema? Come state affrontando la scelta dello sport o delle altre attività extrascolastiche per i vostri figli?

Di sicuro c'è, comunque, domenica ci siamo goduti la gitarella in compagnia.
Siamo tornati a Traversella, in Valchiusella, Piemonte (TO), dove ho trascorso tante settimane estive della mia infanzia con i miei nonni.
Ne avevo già parlato perchè è un luogo splendido.

Questa volta, essendo in compagnia di una coetanea e della sorellina più piccola, il ricciolino biondo non si è mai fatto prendere a spalle dal papà, neppure in discesa dopo pranzo, e anzi ha spesso preso per mano l'amichetta per aiutarla a camminare.
Anche il ricorso ai bon bon magici di Supermann è stato alquanto ridotto!!



Il simpatico Troll, chiamato Climbo (poichè nei dintorni ci sono tante vie di roccia per i climber), che accoglie gli escursionisti al Rifugio Bruno Piazza.



Gli incontri interessanti non mancano mai!!



lunedì 15 giugno 2015

Un'altra prima volta

La vita di una madre e' un susseguirsi di emozionanti prime volte: il suo primo pianto, la prima poppata, il primo bagnetto, il primo taglio di capelli, la prima pappina, il primo dentino, il primo giorno di nido, la prima notte dai nonni, il primo passo, la prima gita scolastica e....la prima gara.

Ieri, il mio ricciolino biondo ha partecipato alla sua prima competizione.

In realtà, si trattava di una bicicletta di 12 km nella mia cittadina, organizzata per tutti i bimbi nel programma degli Eporedia Active Days, che ogni anno fanno conoscere sport come arrampicata, immersione, canottaggio, Running, strett Boulder, parkour, slaklining, orienteering, Mountain bike, quali eventi collaterali a importanti gare di kayak, disciplina da sempre molto praticata nella zona.

Io ho pensato di iscriverlo comunque perché adora andare in bici ed al passaggio del giro di Italia aveva insisto a domandare quando avrebbe potuto partecipare anche lui.

Il nostro ometto ha vissuto l'evento come una vera e propria gara "di resistenza", in cui per vincere la medaglia bisognava arrivare alla fine e lui...e' arrivato!

Con lo zainetto con il suo nome e la maglietta più piccola che c'era, taglia 9/11 anni, con la borra certa da bici dei Barbapapa', il succo di frutto e i biscottini dentro lo zainetto (il bel "pacco gara" che gli hanno dato), oltre al suo peluche ed ai fazzoletti che si è aggiunto da solo, sempre addosso.


È stato il più piccolino a raggiungere il traguardo senza fermarsi subito con i "piccoli" e, anche se ad un certo punto abbiamo dovuto abbandonare il gruppo ed accorciare il percorso, ha pur sempre pedalato convinto per 9 km, incoraggiandosi da solo e con soste per acqua e succo di frutta !!!

E meno male, perché io stavo morendo! Io e l'Alpmarito, infatti, pensavamo che avrebbe avuto più difficoltà e quindi abbiamo pensato di seguirlo di corsa, per poterlo spingere o prendere a spalle all'occorrenza. Invece lui ci ha fatto viaggiare ad una media di 6:48 /km, stroncandomi con i primi tre chilometri a 4:55/ km!!!

Il tutto, ovviamente, con una umidità al 98% ed un caldo afoso. Mia madre, più furba, ci ha accompagnato in bici.

L'ultimo chilometro il mio ometto, orami stravolto, ha ancora accellerato per arrivare e ci ha fatto ridere esclamando, mentre pedalava: "E' stato complicato, vero?" "Una gara luuuungaaa!"

Quando siamo arrivati, gli altri bimbi stavano già facendo merenda ma a lui non è importato, era fiero e felice di avercela fatta e si è messo in coda diligente per la sua medaglia, serio e soddisfatto

A casa, ha mostrato la sua medaglia alle nonne, alla nonna bis ed al nonno e continuato a ripetere che vuole fare presto un'altra gara!

 

Il pomeriggio, divorato un piattone di pasta e smaltita l'adrenalina, e' crollato per due ore, ancora con il suo braccialettino rosa indosso.

Questo dovrebbe sempre essere lo sport: un'occasione di crescita, per stare insieme, mettersi alla prova, muoversi e...divertirsi!!!

 

domenica 31 maggio 2015

10 Trucchi per convincere i bambini a camminare, in montagna (e non solo).

Io e l'Alpmarito abbiamo iniziato a portare nostro figlio in montagna quando era ancora nella pancia.
L'estate prima che nascesse, con il pancione ormai bell'evidente, abbiamo effettuato molte escursioni, anche se a bassa quota, l'estate successiva, con il nano di otto/nove mesi, abbiamo iniziato a usare con soddisfazione lo zaino porta bimbi e cosi' le estati successive.


Ora, pero', il nostro ricciolino biondo è troppo grande e pesante per stare sullo zaino e la voglia di muoversi e le gambette robuste non gli mancano.


Tuttavia, anche per vie di esperienze pregresse con fratellini, cuginetti, nipotini ecc., sapevamo che il problema, con i  bambini, non è la stanchezza fisica, ma la noia o meglio, l'assenza dell'ambizione di raggiungere la vetta.
Per un bimbo non è importante dove si arriva, l'idea di dover raggiungere un luogo solo perchè è una cima, sembra non stuzzicarli affatto.
Forse, solo perchè sono piu' saggi di noi.

E allora, per farlo camminare, noi ricorriamo a dei trucchetti, dei piccoli strategemmi.
Questi:
1) scegliere, innanzi tutto, una meta commisurata alle capacità del bimbo. Inutile programmare un'escursione in ripida salita di tre ore con un bimbo di tre e mezzo. La frustrazione sarebbe dietro l'angolo e l'avventura si trasformerebbe in una inutile fatica.
Meglio scegliere un itinerario piu' corto, se possibile che alterni salite a tratti pianeggianti;



2) coinvolgere il bimbo nella scelta, proponendogli due o tre itinerari possibile e facendogli immaginare lo scenario ambientale (ad es., uno è corto e piu' faticoso ma saremo in un bel boschetto, in mezzo ai pini e al ruscello, con ponticelli e folletti da cercare; l'altro è piu' in piano ma non ci sono alberi, quindi farà piu' caldo, ci saranno le cime innevate da guardare e un laghetto...ecc.). Se possibile, il tutto mostrando delle foto o una cartina (anche se non è in grado di leggerla, apprezzerà l'idea del coinvolgimento);


3) portarsi dietro una cartina e fingere che sia una specie di mappa del tesoro;

4) stabilire una meta che abbia davvero punti di interesse per il bimbo: si puo' trattare di un parco giochi dove si parcheggia, a cui promettere di tornare al ritorno se si comporterà bene, un laghetto di montagna all'arrivo in cui giocare con acqua, sassi o bastoni oun vero rifugio alpino da scoprire, un alpeggio a metà strada dove incontrare mucche e caprette o comprare il formaggio ecc.;
Parco giochi di Albard di Donnas

5) inventare storie ambientate nei boschi, lasciando spazio alla fantasia, alle leggende locali, ai gusti del bambino.
Per esempio, si possono cercare i folletti o gli gnomi dei boschi, descrivendo ai bimbi tutto quello che sappiamo o immaginiamo del loro modo di vivere (e poi, chi ha detto che non esistano davvero?), oppure parlare degli animali che vivono nell'ambiente, dalle aquile ai camosci, dai caprioli alle volpi, dagli scoiattoli ai serpenti, e sfidare il bimbo a vederli; o ancora, approfittare della gita per imparare un po' di botanica, distinguendo i tipi di alberi ed i fiori, magari con l'aiuto di un taccuino o un libretto ad hoc (se sapete disegnare, ancora meglio, potrete fare degli schizzi da portare a casa per ricordo).
Raccontando che, piu' avanti nel sentiero, si troverà una pietra magica, una chiesetta, una cappelletta, un castagno secolare o un bel ruscello nel quale immergere i piedini, cosi' facendo, si motiverà il bimbo a proseguire;



6) cercare frutti selvatici, dalle fragoline, ai mirtilli, ai lamponi, ai funghi e spronarli ad arrivare almeno al cespuglio successivo;
 
7) munirsi di un sacchetto di caramelline colorate o biscotti, che ovviamente saranno magici e in grado di garantire poteri straordinari a chi li mangia. Noi abbiamo queste gelèe di Supermann, che regalano energia ai bimbi stanchi, facendoli saltellare veloci.
Ovviamente, andranno dosate lungo il percorso !!!
In questo caso, almeno, gli zuccheri ingurgitati saranno prontamente utilizzati;



8) ogni tanto regalare al bimbo qualche capo di abbigliamento o accessorio davvero tecnico,  come quello dei grandi: gli scarponi, gli occhiali, la bandana, la maglietta anti UVA/UVB verde acido o arancione fosforescente, i pantaloni che si accorciano, lo zainetto ecc.. facendogli notare che con vestiti cosi' non potrà mai andare piano e che servono proprio per queste avventure.
Con nostro figlio, funziona sempre !

Niente paura, alcuni costano davvero pochissimo, le magliette, ad esmpio, le abbiamo acquistate a 3,99 Euro e 6,99 Euro e sono indistruttibili)

9) portarsi dietro un peluche, delle bolle di sapone, una macchinina o altro giocattolo preferito per intrattenerlo in caso di soste o perchè possa giocare salendo;




10) farlo chiaccherare di sè, spronarlo a inventare storie o a raccontare le sue giornate all'asilo oppure raccontare una fiaba. In questo modo, neanche si accorgerà di stare camminando ed il tempo volerà!



Se ci riuscite, organizzate qualche gita con amici o parenti con figli. I bambini si divertono di piu' in compagnia.

Infine, ovviamente, dotarsi di pazienza, tanta pazienza, per eventuali capricci (soprattutto al ritorno, quando sarà piu' stanco), mettendo in conto che molto probabilmente non si arriverà dove si aveva programmato !
Ma chi ha detto cheè importante ?
E' molto meglio godersi il momento e la bellezza della natura.

"La mia ambizione e la mia forza mi impediscono di vedere il successo dove non c'è il risultato, ma negli occhi dei miei compagni, dietro alla stanchezza scorgo un'ombra di soddisfatione. 
Di quanto tempo avro' bisogno per provare non la frustrazione di un risultato mancato ma la gioia delle mezze tinte?
Quando saro' capace di sentire di aver raggiunto un traguardo anche se mi sono fermato a metà strada?"
(da "La frontiera invisibile"  di Kilian Jornet).

p.s. Le foto si riferiscono al sentiero del Re ed al sentiero 14 C che, partendo dalla valle di Champorcher (AO), appena dopo il tornante con galleria (dove ci sono due spiazzi a lato strada per parcheggiare), conduce  alla frazione della di Petit Roisier (indicati 45 minuti, noi con il ricciolino sempre camminante ci abbiamo messo 1 ora esatta), dove si trovaun vecchio mulino, un parco giochi, case e, purtroppo, pure la relativa strada asfaltata di accesso. Il sentiero, comunque, è tutto nel bosco e molto suggestivo, anche se ripido.
Si puo' scendere dallo stesso itinerario o imboccare il sentiero 13, molto piu' pianeggiante, per poi fare due tornanti in asfalto in discesa e tornare al punto di partenza.

Cosa ne pensate ? Voi conoscete altri strategemmi ? I vostri figli amano camminare ?

giovedì 28 maggio 2015

Il gioco come trasformazione e occasione di crescita

Una sera della scorsa settimana io e l'Alpmarito abbiamo partecipato ad un incontro organizzato dalle Tate famigliari del paese con un esperto di educazione infantile, che lavora per due atenei universitari.
Il titolo era "il Gioco come trasformazione".



L'esperto ci ha parlato del fatto che le persone si trasformano e crescono per tutta la vita e dell'importanza che il gioco riveste per questo processo di crescita, nei bambini ma anche negli adulti e negli anziani.

In particolare, ci è stato detto e spiegato, attraverso delle attività in cui siamo stati coinvolti (scivere e leggere ad alta voce un anneddoto che ci riguardava, inventare in gruppetti una storia con i vari aneddoti e poi rappresentarla teatralmente), che l'apprendimento è stimolato dalla "testimonianza", ossia dall'esempio fornito dagli adulti, genitori e insegnanti in primis.

E su questo, credo non ci siano dubbi.

Poi, dalla "condivisione", ossia da giochi che prevedono delle interazioni, delle condivisioni del proprio vissuto e delle proprie idee con il vissuto altrui.
Sulle prime, non avevo capito il concetto, poichè l'esperto ha esordito affermando che i giochi proposti al bambino non dovrebbero mai essere solitari.
E io su questo non sono d'accordo: trovo che giocare da soli stimoli creatività, fantasia, conoscenza di sè, riflessioni, crescita personale, insegni a bastare a se stessi ed arricchisca l'io.

Successivamente ho compreso che l'intento non era quello di escludere il gioco individuale ma spiegare il ruolo importante  dell'interazione con gli altri per la crescita e stimolare noi genitori a giocare con i figli,  mettendoci del nostro, non restando soggetti passivi.

Tutto ciò senza, e questo era il terzo punto, "sostituirsi" ai bambini, ossia bloccare le loro idee o i loro tentativi, per accorrere in loro aiuto, a partire da tutti i gesti della vita quotidiana fino al gioco.
Senza proporgli sempre attività diverse e guidarli eccessivamente, anzichè lasciarli liberi, ad esempio, di disegnare ciò che vogliono, inventare regole, impersonare il personaggio che preferiscono ecc.

Spesso noi genitori tendiamo a voler proteggere i nostri figli dagli errori oppure non abbiamo il tempo di lasciare che sperimentino e provino a fare da soli o, ancora, temiamo che si annoino.
Così facendo, però, rallentiamo anche la loro crescita.
Peccato che a volte,  dalla teoria alla pratica, il passo sia lungo!

Infine, il professore ha posto l'accento sul valore positivo di un sentimento che tutti tendiamo ad evitare: l'imbarazzo.
Diversi studi avrebbero dimostrato che, invece, l'imbarazzo è positivo perchè stimola il nostro cervello a cercare risposte nuove e più efficaci, fungendo da stimolo positivo.
Dunque, non dovremmo mai evitare ai nostri figli situazioni di imbarazzo.

Per quel che mi riguarda, però, io non credo del tutto a questa ricerca: nelle situazioni imbarazzanti molto difficilmente riesco a dare il meglio di me e a trovare soluzioni alternative, soprattutto se si tratta comunque di situazioni in cui è in gioco qualcosa di importante, come sul lavoro.
Il discorso cambia se si tratta di giochi, spettacoli, esibizioni o situazioni di vita quotidiana da mamma: in quei casi tutto è rimediabile!
Certo è, comunque, che affrontare situazioni difficili e imbarazzanti spesso aiuta ad accrescere la propria autostima, le proprie capacità e la prorpia preparazione all'imprevisto.
Sempre se ne usciamo indenni, ovvio!
Con i bambini, credo che la differenza tra l'imbarazzo come situazione di crescita o come "trauma", stia nella capacità degli adulti di non denigrarli o sminuirli, neanche inconsapevolmente, e farli sentire comunque accettati.

Il consiglio finale ? Non smettere mai di giocare e di proporre attività e giochi differenti ai nostri figli, nonchè di lanciarci noi stessi in attività e situazioni nuove.
E su questo punto, non ho nulla da dire!!!

E voi, cosa ne pensate di questi quattro punti e dei consigli dell'esperto ?
E dell'imbarazzo ?

giovedì 23 aprile 2015

Metti una domenica al circo, con mamma e papà


Metti una domenica al circo, con mamma e papà....
metti in conto di spendere 34 Euro in tre per uno spettacolo di un'ora (non certo economico),
metti un intervallo con tanto di offerta di pop corn, caramelle e patatine non certo a buon mercato, con conseguenti capricci (nel nostro caso molto ridotti, per fortuna), quando dici no (ma dopo l'apericena con l'esperto, sono stata inflessibile),
metti in conto che i bimbi magari non stanno proprio fermi fermi sulle sedie e zitti e zitti, soprattutto se  in compagnia di uno o più amicheti, e quindi dovrai portare un pò di pazienza...

metti in conto tutto questo
...e il resto sarà  divertimento!!!

Dopo l'esperienza al circo della scorsa estate, con l'amico del cuore, anche domenica, con un'altro amichetto, ci siamo fatti convincere.
Questa volta è venuto pure l'Alpmarito.

E' stata certamente una bella esperienza ed il nano si è divertito davvero molto, soprattutto perchè, pur non essendo granchè come spettacolo, il pagliaccio donna ha coinvolto bambini e....papà!!

In attesa dell'inizio...
 

Non vi dico l'attenzione e l'apprensione  (e un pò di timore di essere i prossimi) con cui mio figlio ed il suo amichetto hanno osservato i loro papà salire sul palco e fare i buffoni...all'Alpmarito è pure toccato due volte!



 Prima ad una specie di gioco delle sedie..sdraiati così, il pagliaccio ha levato le sedie ad una ad una...va detto che hanno resistito un pò prima di capitombolare a terra, tra le risate generali!





Poi è stata la volta delle lezioni di ballo, con tanto di parrucche colorate e gonnellini!






Ci sarebbero anche il video, tanto della performance dell'Alpmarito che di quella del papà dell'amichetto del mio ricciolino biondo ma...non ho il permesso di pubblicarli, per ovvie ragioni!!!

C'è stata la trapezista (brava ma non quanto quella del circo di questa estate), il giocoliere, la piccola ballerina (avrà avuto cinque anni e faceva ondeggiare molti hula hop insieme, da favola!), la ballerina grande nonchè contorsionista (niente di stratosferico ma non male), il numero con i cagnolini ammaestrati impegnati in un breve siparietto ed in percorsi di agility...veramente bravissimi e buffi!

Poi siamo stati al parco giochi con amichetto e altri bimbi, perchè i piccoli non si stancano mai di stare insieme e girare in bici.
Io, manco a dirlo, a causa del vento freddo e della mia poca accortezza nel vestire, mi sono presa la tonsillite, finendo da martedì sotto antibiotico (e sempre martedì sera sono anche dovuta ricorrere al 118 per una grave reazione allergica, con tanto di iniezioni intramuscolari)...

"April non ti scoprir" ha colpito ancora!

E voi, avete già portato i bimbi al circo? Come è andata?

martedì 21 aprile 2015

I consigli che ci ha dato l'esperto per educare i nostri figli al mangiar sano e...il frigo di casa nostra !!!


Come promesso, continuo il post di ieri con le  "dritte" dell'esperto per una alimentazione corretta:

- le famose 5 porzioni di frutta e verdura al giorno;
- la verdura congelata vale quanto quella fresca, se comprata nella grande distribuzione dove di fresco vero (nel senso di immediatezza tra raccolto maturo e vendita), c'è ne è ben poco;
- ridurre il più possibile i prodotti confezionati e preferire sempre i cibi che hanno un elenco degli ingredienti più corto rispetto a quelli che lo hanno più lungo;
- consumare latte intero anzichè parzialmente scremato;
- preferire i cibi confezionati preparati con olio di oliva o extravergine di oliva;
- evitare cibi con indicazione in etichetta di "oli vegetali" non meglio specificati;
- preferire un pò di grassi ai cibi light a cui vengono aggiunti tanti zuccheri semplici per mantenere il sapore dolce;
- yogurt al naturale e non creme di yogurt o yogurt light con zuccheri o dolcificanti;
- sì anche a 6 uova a settimana (pare che le teorie in proposito siano cambiate);
-  artigianale è meglio che industriale, fatto in casa è meglio che comprato;
- lo zucchero è nascosto in tantissimi alimenti insospettabili, dal Ketchup ad alcuni tipi di  paste ripiene, insaccati ecc., oltre che ovviamente nelle bibite gassate e nei succhi di frutta- leggere bene le etichette è fondamentale;
- essere magri non autorizza a mangiare più zuccheri semplici, perchè fanno male a tutti, anche ai bimbi in apparenza sottopeso (piuttosto, meglio un piatto di pasta o un panino al prosciutto in più);
- fare regolare attività fisica;
.- pesce pescato e non allevato;
- meglio pesce di alto mare che di costa;
- non far guardare troppa tv (si mangia davanti allo schermo senza accorgersene e si è condizionati dalle pubbluicità);
- evitare come la peste biscotti e merendine con zucchero ( a meno di non farseli a casa, magari con zucchero di canna grezzo o fruttosio, evitando almeno conservanti ed additivi) e, ma forse non vale la pena di dirlo: bibite gasate e succhi di frutta.

Mi ha molto colpito notare la costernazione della maggior parte dei genitori quando l'esperto ha parlato dei succhi di frutta.

Davvero c'è qualcuno che pensa che quelli a lunga conservazione o comunque confezionati (non nettare di frutta" fresco o spremute fresche) fornisca ancora vitamine asorbibili e non abbia tanti zuccheri?
Secondo il dottore, anche la spremuta di arancia fatta in casa, dopo solo 3-4 minuti perde gran parte delle sue proprietà vitaminiche.

Conclusione: solo acqua o thè non zuccherato e, ovviamente, acqua del rubinetto.
L'Alpmarito gongolava perchè l'esperto si è soffermato a lungo sui danni provocati dalla plastica a contatto con il cibo e l'acqua soprattutto, di quanto sia nociva, per questo, l'acqua tenuta nella plastica a lungo.
L'Alpmarito, che ha lavorato per anni nel settore della plastica, era da anni che me lo diceva e mi aveva vietato contenitori di plastica in microonde o in lavastoviglie, come stoviglie per il bimbo e, guai, come biberon !!!

- Infine, il consiglio più difficile, per me: eliminare merendine e biscotti non solo dalla merenda, ma anche dalla colazione, facendo una colazione salata o con solo frutta fresca, acqua e pane o pane e miele (definito molto meglio dello zucchero perchè più digeribile e ricco di sali minerali) o pane e marmellata (di quelle fatte in casa o come in casa, però, non con conservanti o additivi), biscotti o cereali con pochissimi zuccherti, molto difficili da trovare.

Infine, tanto buon senso, informazione, lettura delle etichette, varietà  e sano equilibrio in ogni scelta.

Sta a noi genitori educare i nostri figli fin da piccoli ad una sana alimentazione, anche e soprattutto, informandoci e dando il buon esempio.

All'incontro erano presenti genitori di bimbi dai pochi mesi ai 6 anni, insegnanti, educatrici e personale della mensa, cuochi ecc.
Erano presenti tanti papà quante mamme e tutti, tutti hanno ascoltato con attenzione.
E questo, a miio parere, è un segnale importante.

Ovviamente, siamo tornati a casa piuttosto in ansia.
Io la mattina dopo ho passato in rassegna il contenuto del nostro frigo e di notte ho ripassato mentalmente le nostre abitudini alimentari.
Scoprendo che:

- sul fronte frutta e verdura, non arriviamo alle cinque porzioni al giorno raccomandate, però ci andiamo vicini. Il nano mangia la frutta a metà mattina all'asilo, verdura a pranzo all'asilo, verdura a cena ne metto semrpe in tavola, spesso anche un frutto dopo cena, anche se non sempre. Quindi viaggiamo sulle tre o quattro al giorno. Devo migliorare. DEVO MIGLIORARE!
Nel mio caso, la difficoltà è data dalle mie allergie alimentari. Fino a 10 anni fa, io vivevo di frutta e verdura. Poi piano piano ho dovuto escludere un alimento dopo l'altro e, mentre con la verdura cotta riesco a salvarmi (solo a foglie verdi, escluso il sedano, però carote e peperoni sì), con la frutta è un disastro. Giusto pere cotte, banane cotte (uno schifo, detto tra noi) e uva. Stop.
Alla fine non compro altro molto spesso, perchè fatico persino a toccare alcuni frutti, sbucciarli a volte diventa una sofferenza, il rischio di contaminazione e di un assaggio per sbaglio è altissimo e, quando l'Alpmarito non c'è, se il nano avanza mi tocca gettare tutto nel composter.
Per fortuna, il nano può contare su una materna con cucina che offre un'alimentazione varia ed equilibrata;
- nella nostra quotidianità alimentare c'è poca varietà, per il motivo di cui sovra;
- la pasta fresca e ripiena (tipo tortellini, agnolotti ecc.) nel nostro frigo, che amiamo molto, non ha zuccheri nè oli vegetali - quindi promossa;
- con lo yogurt sono in difetto e pure con i budini. D'ora in poi, si impone una selezione più attenta - anche se ne consumiamo poco, deve essere migliore;
- niente latte, non ne beviamo;
- tante uova ma non superiamo le 6 a settimana (almeno mangiate da sole o in frittata!);
- niente salse pronte, tranne la senape forte dell'Alpmarito;
- niente bibite gasata e succhi di frutta. Solo vino, birra (per le cene con gli amici) e acqua del rubinetto - promossi!;
- troppo cioccolato di Pasqua avanzato!!!;
- caramelle e confetti in dispensa che stanno facendo la muffa e ancora il carbone dolce della Befana di tre anni fa (gettato via): segno che non consumiamo molti dolciumi e quindi, promossi;
- altra pasta, senza oli vegetali e zucchero.;
- verdura. ahimè, quasi tutta comprata al super o congelata (che ora consumerò con più piacere), tranne che d'estate, quando la compriamo dall'orto delal vicina;
- pesce troppo poco e congelato. D'altro canto, qui ci sono allevamenti di trote con acqua di torrente ma nessuna pescheria e anche ai super non è un granchè. Quindi, forse, è meglio così.
Non riesco proprio a fare la spesa tutti i giorni !!!

Il tasto dolente è lo scaffale dei prodotti per la colazione e di pane, grissini e crackers.
Noi non compriamo quasi mai il pane fresco: non ne ho il tempo e, soprattutto, la voglia.
Se ho pane fresco ne mangio troppo e, comunque, qui costa molto caro (dai 3,5 ai 5 Euro al kg).
Finisce che è tutto confezionato.
Ebbene: metà delle confezioni non hanno olii vegetali ma solo olio di oliva. L'altra metà, invece, contiene olio di palma.
L'imperativo sarà dunque comprarne meno o per nulla, d'ora in poi.
Biscotti, cereali, pangoccioli e muffins (altre merendine non ne mangiamo abitualmente) sono tutti da scartare.
Il contenuto di zucchero è impressionante, l'olio è sempre vegetale e/o specificato di palma.

Il problema è che io non posso mangiare neppure le marmellate fatte in casa (che abbiamo, grazie ad una nonna molto attiva) e con il pane confezionato sarei punto a capo.
Colazione salata no, io non ci riesco e neanche il nano.
Lui beve acqua e mangia un muffin al cioccolato. Stop.
Mangiamo moltissimo miele ma non consumiamo mai zucchero semplice, salvo che per fare i dolci (del tipo: un kilo di zucchero ci dura un anno)
Anche quello, lo elimineremo e compreremo il fruttosio.


Non vi dico, però, i sensi di colpa che ho ora a dare un muffins al nano o addentare un biscotto !!!
Come ha sentenziato l'Alpmarito: "Se ti ha terrorizzato, è riuscito nel suo scopo ed è stato utile!!!"
La nostra spesa diventerà ancora più ragionata e faremo qualche sacrificio in più sicuramente, pur senza stravolgere del tutto le nostre abitudini o meglio, cercando di modificarle gradualmente per quanto ci è possibile.

Cercherò di cucinare più spesso quella torta al cioccolato che piace tanto al nano, sostituendo lo zuccherro con il fruttosio. Tanto non ha burro, solo olio di mais.
E i biscottini, naturalmente!




Nulla ci darà la garanzia di vivere più a lungo o più sani per questo  (lo psicologo non ci ha certo illusi in proposito) , ma provare non guasta.

E voi, come siate messi? A cosa fareste più fatica a rinunciare?