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martedì 20 settembre 2016

Baj e i suoi generali: apprezzare l'arte con i bambini.

La nascita del ricciolino biondo, orami quasi cinque anni fa, non ha impedito a me ed all'Alpmarito di continuare a girare per mostre e musei, come ci piaceva fare prima.

Certo, finchè il ricciolino era un neonato, per certi versi era persino più semplice, visto che di solito si addromentava beato sul suo passeggino o comunque stava in braccio a guardare con noi e si faceva distrarre facilmente (a parte una occasione in cui ha dato il peggio di sè, costringendoci ad uscire a turno per guardarlo e non disturbare gli altri).
Poi c'è stata la fase dello "spingo il mio passeggino dentro i locali e tocco tutto", in cui in pratica bisognava tenere sempre un occhio (e due mani) su di lui e uno sui quadri.
Ora, se la mostra cattura almeno un pò il suo interesse, un'oretta di visita non richiede grandi sforzi, se gli piace resiste anche due ore, se invece proprio non lo attira, piuttosto facciamo a turno.

Cerchiamo però, di andare comunque, se si tratta di mostre o musei che ci ispirano, e portare anche il ricciolino biondo, ovviamente programmando di restare meno e di dedicare tempo a ciò che può piacere a lui prima o/e dopo (come un giro la parco giochi perchè "si sfoghi", un gelato premio ecc.).
Questo perchè, secondo noi, l'abitudine a girare per mostre, musei, castelli ecc. si impara e apprende proprio così, facendolo fin da piccoli.
Non solo. 
Lo portiamo con noi anche per cercare di trasmettergli la curiosità e la voglia di scoprire e capire, che si tratti di opere d'arte pittorica o monumenti, di musei interattivi dedicati all'ambiente o acquari, di castelli o sculture.

Sotto questo aspetto, io e l'Alpmarito non possiamo che ringraziare i nostri genitori, per averci portato molto in viaggio e per musei (che all'epoca non erano certo predisposti con aree per i bambini o giochi interattivi dedicati ai piccoli visitatori, almeno non in Italia!) e averci trasmesso la curiosità per l'arte.
Poi, ovviamente, i gusti sono gusti e quindi non sempre ciò che piaceva a me incontrava lo stesso entuasiasmo dei miei fratelli o dei miei genitori e viceversa, però qualcosa mi è rimasto dentro, la voglia di "vedere" è restata anche crescendo, sia in me che nei miei fratelli.
Non che io sia diventata un esperta d'arte, tutt'altro, nonostante gli studi classici! 



Così, un giorno d'estate, dovendo io andare ad Aosta per sbrigare commissioni di lavoro, ne ho aporfittato per andare, con mia madre ed il ricciolino,  a vedere una mostra temporanea che si è rivelata davvero ben allestita e completa, di un pittore che mia madre ha sempre amato: Ernesto Baj. 

Artista ed intellettuale milanese, scomparso nel 2003, Baj è conosciuto ai più per i suoi "Generali", satira feloce dei c.d. uomini di potere, tutti nastrini, merletti ed apparenza, con i denti aguzzi nascosti dietro falsi sorrisi.




La mostra, denominata "L'invasione degli ultracorpi", contiene una cinquantina di opere, tutte dedicate al tema degli "ultracorpi", del periodo 1951 - 1985.


Confesso che io avevo visto le sue tele (e solo quelle), che apprezzavo, ma non conoscevo la storia della trasformazione della figura dell'ultracorpo nella produzione artistica di Baj, nè avevo mai compreso appieno la polemica sottostante le sue rappresentazioni.

Mia madre era molto più preparata!


La mostra, comunque, con i suoi pannelli informativi ben fatti ed il suo percorso, mi ha permesso anche di capire, non solo di "godere" della visita, convincendomi ancora di più della complessità e bellezza dell'arte in generale e dell'abilità di alcuni artisti in particolare.

Tra l'altro, non è che le opere di Baj e la critica ad esse sottostanti non siano più attuali, tutt'altro!

Ovviamente, il ricciolino non ha compreso il "senso" delle opere, tuttavia pare essersi divertito e mi ha detto più volte che i quadri  e le altre creazioni gli sono piaciute.
Insomma, obiettivo raggiunto, per questa volta!


Sono esposte cinquanta opere tra le più significative del maestro: dipinti e collage, esemplari dalle serie dei “mobili” e degli “specchi”, dei “meccani”, dei “generali” e delle “modificazioni”; oltre a trenta piccoli personaggi “in meccano” che costituiscono il Teatro di Ubu (1985) e l’installazione monumentale dell’Apocalisse (1978-83). La rassegna è dedicata al tema dell’ultracorpo nell’opera di Enrico Baj a partire dal 1951 fino al 1985. Passando attraverso i diversi periodi produttivi essa ricostruisce le trasformazioni e i cambiamenti di questa particolare “figura” sempre al centro della ricerca dell’artista milanese. - See more at: http://www.artslife.com/2016/08/04/enrico-baj-ad-aosta-visite-guidate-allinvasione-degli-ultracorpi/#sthash.mxiGoqq6.dpuf
artista e intellettuale milanese scomparso nel 2003 - See more at: http://www.artslife.com/2016/08/04/enrico-baj-ad-aosta-visite-guidate-allinvasione-degli-ultracorpi/#sthash.mxiGoqq6.dpuf


E dopo l'arte, il divertimento all'aria aperta!
Non lontano dal Museo Archeologico Regionale di Aosta, in pieno centro, si trova un ampio parco giochi, in cui il nano si è scatenato.
Se non lo trovate (è un pò nascosto, chiedete in giro senza remore!)





Se Baj vi piace e non volete perdervelo o non lo conoscete ancora e vorreste saperne di più, sappiate che la mostra è aperta ancora fino al 9 ottobre, tutti i giorni dalle 9 alle 19, ed è ospitata nel Museo Archeologico Regionale, in Piazza Roncas 12.


E voi, conoscete le opere di Baj? Vi piacciono? Portate i bambini per mostre e musei? I vostri genitori vi portavano? Cosa ne pensate?

P.s. Post non sponsorizzato.

lunedì 1 agosto 2016

Avengers mania (ed il Forte di Bard)

Mio figlio al momento è appassionato di Tartarughe Ninja, Spiderman e Avengers.
Leggiamo libri, guardiamo cartoni, vediamo film e giochiamo con i personaggi...tutto in tema.
Quando può, indossa preferibilmente cappellini, magliette e canottiere che abbiamo i suoi eroi e ne colleziona perfino le etichette.
Una mania, insomma.

D'altra parte, il film "Avengers, Age of Ultron" è stato girato, nel 2014, in parte proprio in Valle d'Aosta, con scene ambientate a Verrès, Donnas, Pont Saint Martin, Aosta e al Forte di Bard.


Noi, guardandolo, abbiamo riconosciuto molti luoghi familiari e ci siamo divertiti a notare i particolari modificati. Anche per questo, non mi sorprende l'interesse del ricciolino biondo.



Dunque, quando proprio al Forte di Bard, ormai diventato polo museale d'eccellenza della Valle d'Aosta, hanno inaugurato la mostra dedicata proprio agli Avengers ed alle riprese del film Marvel, non abbiamo potuto evitare di andarci! 


Si tratta di una esposizione di costumi e oggetti originali di scena, tra cui il martello di Thor, lo scettro di Loki, lo scudo e la moto di Capitan America, fotografie, il plastico dell'immaginaria città di Sokovia, modelli scala 1.1 di Iron Man, Hulk e Capitan America e filmati di backstage.




Una mostra piccolina ma senz'altro appassionante per gli amanti del cinema e per i piccoli fan dei supereroi...tanto che il ricciolino biondo ha voluto trascorrerci un'ora buona e fotografare praticamente tutto!



Insomma, se avete figli che adorano gli Avengers quanto il mio, è il posto che fa per loro. 

Per chi fosse interessanto, la mostra continuerà fino al 6 gennaio 2017 (costo Euro 4,00 l'intero, 3 il ridotto, bimbi gratis da 0 a 10 anni, orari e altre info qui). 
Attenzione: l'esposizione si trova nel corpo di fabbrica denominato "Opera Mortai", raggiungibile con l'ascensore o a piedi, tuttavia per munirsi di biglietto bisogna arrivare fino in cima al complesso e, spesso, armarsi di pazienza perchè c'è spesso coda in biglietteria.
Di fianco alla biglietteria si trova anche il book shop, in cui è in vendita anche un vasto assortimento di oggettistica legata al Forte ed ala sue mostre: in questo periodo vi sono tantissimi gadgets a tema Avengers, dal pallone alle calcolatrici ai pupazzi, dunque valutate attentamente se entrarci con i vostri figli (io vi ho avvisato, eh!!!).

(Per scattare foto all'interno dell'area espositiva è richiesto 1 Euro in più e non potrete comunque usare il flash. Secondo me è assurdo, tuttavia sappiate che la regola è questa)

La mostra si trova nel complesso del Forte a cui si può accedere gratuitamente, sia a piedi, percorrendo la panoramica strada pedonale, che permette anche di visitare passando il Borgo di Bard e ammirare la fortezza in tutto il suo splendore, sia con gli ascensori di cristallo (tre obliqui e uno verticale), che fanno la gioia di tutti i bambini. Gratuito è anche l'accesso alla piazza d'armi.
Lungo la pedonale si trova anche una parete attrezzata con le prese d'arrampicata, per far provare i bambini (sotto ci sono quei tappeti di finta terra che si trovano anche nei giardinetti) e poco più su un'area con tavolone in legno per pic nic.
E poi ci sono il Museo delle Alpi, le Alpi dei Ragazzi e tante mostre temporanee..insomma, l'imbarazzo della scelta.
Se siete appassionati di montagna, non perdetevi il vecchio bivacco Lampugnani, trasportato al Forte direttamente dal Pic Eccles, sulla cresta sud del Monte Bianco (a 3860 mt di quota).
Lo trovate lungo la pedonale (che potreste percorrere in discesa, dopo essere saliti in cima al complesso con gli ascensori).


Se volete saperne di più, ho già parlato del Forte e delle sue mostre qui, qui e qui.

N. B. Questo post non è sponsorizzato anche se, con tutte le volte che sono stata al Forte di Bard e ho portato con me amici, familiari e conoscenti, meriterei almeno uno sconto permanente!!!


giovedì 21 luglio 2016

Il Parco e Castello del Valentino ed il Borgo Medioevale di Torino

Il Parco del Valentino è il polmone verde di Torino.

Parco pubblico piu' conosciuto e antico della città, sorge sulla riva sinistra del Po, tra il ponte Umberto I ed il ponte Isabella, ed è luogo di passeggio, svago, corse e giri in bicicletta per eccellenza, con i suoi viali, il giardino roccioso, il Castello del Valentino e il Borgo Medioevale.

Il Parco, che è grande ben 421.000 metri quadrati (secondo solo al Parco della Pellerina, il più grande di Torino, di più di 800.000 mt quadrati),  è comodamente raggiungibile dalla stazione di Porta Nuova, distante circa 1 km e sita nel centro di Torino, oppure in bus da tutte le zone della città o  in auto e nelle sue vicinanze si trova anche il MAuto, di cui vi ho parlato qui.



C'è un parco giochi, diverse fontane, statue, fontanelle, la polizia a cavallo, il giardino roccioso, la possibilità di affittare i tandem e numerosi parcheggi (a pagamento in settiman), bar e localini in cui concedersi una apericena e, quasi davanti al Castello, anche un'area recintata per i cani.
Nonchè gli simpatici scoiattoli!



Il parco si può girare anche in bici, per la gioia dei bambini.
Negli ultimi anni, all'inizio dell'estate, il parco ospita anche un "salone dell'auto" all'aperto, per chi ama i motori!La prossima edizione sarà il 07-11 giugno 2017.

Il Borgo Medioevale  è stato creato nel 1884, in occasione dell'Esposizione Generale Italiana, con l'intento di offrire uno scorcio dei borghi medioevali del Piemonte e della Valle d'Aosta.




 Mi fa sempre sorridere pensare che per i torinesi, ed in generale per gli italiani, il Borgo sia considerato "finto" perchè costruito nel 1884 anzichè davvero nel Medioevo, mentre in altri continenti una costruzione dell'800 viene considerata "antica"!



L'accesso al Borgo è gratuito (orario diurno), mentre la Rocca è visitabile a pagamento (6 Euro l'intero), salvo il primo martedì del mese, in cui si entra gratuitamente (qui orari ed info).
Pur essendo stata più volte al Valentino e nel Borgo, io confesso di non essere mai entrata nella Rocca ma conto di rimediare presto!
All'interno del Borgo ci sono anche alcuni negozietti, in alcune domeniche organizzano mercatini enogastronimici, in altre vi sono laboratori per bambini e raccontastorie per i piccoli, giochi ecc.
Se programmate una visita e viaggiate con bimbi, vi consiglio quindi di verificare sul sito del borgo, nella sezione mostre e eventi e "centro estivo".



Altrimenti, potete semplicemente passeggiare e osservare e non rimarrete comunque delusi!

Il Castello del Valentino, invece è sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino ed è patrimonio dell'Unesco.



Si può accedere al cortile interno senza problemi durante la settimana, nel periodo di svolgimento delle lezioni, mentre una visita delle zone non destinate alla didattica si può effettuare, in pratica gratuitamente, previa prenotazione il primo e terzo sabato del mese (qui le info).





Per farsi una idea, si può fare il tour virtuale offerto dal sito.
Sono sicura che vi verrà la stessa voglia di andarci che è venuta a me guardandolo, il giorno prima della laurea di mio fratello, che si è tenuta propria nel Castello!!!

Se siete in cerca di altri suggerimenti su cosa visitare a Torino, anche con i bambini, io vi consiglio INFINITO, ovvero il Museo dell'Astronomia e dello Spazio, con annesso Planetario, il già citato MAuto, Museo nazionale dell'auto, il MAcA, Museo A come Ambiente, oltre che la vicina e splendida Reggia di Venaria Reale ed i suoi giardini.

E considerate che non vi ho ancora parlato del centro di Torino, dell'Armeria Reale, del Palazzo Reale, del famosissimo Museo Egizio, del Parco della Mandria e di molto altro!

mercoledì 22 giugno 2016

Contemplando l'INFINI*TO

INFINI*TO è il nome del Planetario di Torino, ovvero il Museo dell'Astronomia e dello Spazio.


In realtà, il museo si trova nel Comune di Pino Torinese, a circa 10 km dal centro di Torino, sulla verde collina retrostante la città, dove l’antico Osservatorio di Torino (inaugurato nel 1790 ed originariamente sito nel centro di Torino), si è trasferito nel 1912.
Il mezzo più comodo per raggiungerlo è senz'altro l'auto, anche perchè è dotato di ampio parcheggio libero (non fermatevi al primo cancello, proseguite fino ad arrivare al secondo), tuttavia c'è anche la possibilità di arrivare in autobus dalla città.

In occasione della nostra prima visita, quando il ricciolino ancora non c'era, era in funzione una bella cabinovia che portava in cima dal parcheggio sottostante, percorrendo poi un sentiero con i cartelli illustrativi dei pianeti del Sistema Solare posti a distanza in scala. Purtroppo, pare che con le ultime alluvioni abbiamo avuto dei crolli e ora tale possibilità di accesso non esiste più.
In ogni caso, il Planetario è stato restaurato ed ingrandito nel 2014.
Infatti, la prima volta che ci siamo stati con il ricciolino, in compagnia di una amica blogger e del loro patato (qui trovate il post di Francesca Patatofriendly, con info pratiche), uno dei piani era in rifacimento.

Oggi comprende tre piani (con caffetteria e servizi igienici  al piano intermedio ed ascensore interno), intitolati "Visibile ed Invisibile", "Le mani sulla scienza" e "L'universo che fugge".
In centro, è collocata la sfera che racchiude la sala del Planetario, a rappresentare una stella supergigante rossa, mentre il cono di cristalli che attraversa i tre piani dovrebbe riprodurre il getto astrofisico di un buco nero, posto all'ultimo piano del museo.

Il bello della struttura è che tutte le installazioni sono moderne e interattive, con tanti "giochi" ed "esperimenti" che consentono di "toccare con mano" le nozioni spiegate, peraltro in modo abbastanza chiaro, dai cartelli esplicativi, rendendo più semplice comprendere sia agli adulti che ai bambini.
Inoltre, non vi è nulla di particolarmente fragile, quindi i piccoli visitatori potranno sbizzarrirsi a provare e schiacciare tasti!


Viaggiando con i bambini, può essere preferibile visitare il museo il primo weekend di ogni mese, in cui vengono organizzate attività, spettacoli e visite, divise per fasce di età consigliata, appositamente studiate per le famiglie.
Qui trovate i programmi e le info.
Attenzione, però: per partecipare è necessario un ulteriore biglietto, spesso abbinato allo spettacolo nel planetario (anch'esso con biglietto a parte).






Noi nel corso della nostra ultima visita abbiamo assistito allo spettacolo "Lo Zodiaco", dedicato alla scoperta dei pianeti ed ai segni zodiacali, dopo il quale il ricciolino ha partecipato con il papà al laboratorio abbinato "Il Sole e lo Zodiaco".
Quest'ultimo era rivolti a bimbi dai 5 ai 7 anni (ed è durato un'oretta), mentre lo spettacolo era consigliato dai 5 anni.


Il laboratorio era adatto all'età dei piccoli, mentre dello spettacolo il ricciolino e la sua amichetta coetanea hanno compreso pochino.
I bambini hanno però apprezzato l'atmosfera, le immagini e la sensazione di viaggiare nello spazio, perciò è stata comunque un'occasione molto gradita, come essere "al cinema" per loro!
 In passato noi avevamo visto uno spettacolo dedicato alla scoperta delle caratteristiche dei pianeti del Sistema Solare, "Il circo dei pianeti", sicuramente più interessante per gli adulti ma accattivante anche per i bimbi grandicelli.
 p.s. Se i bimbi sono piccoli e/o hanno paura del buio, tenete presente che la sala circolare viene completamente oscurata durante gli spettacoli...

Tra le installazioni, quella dedicata ai vari tipi di raggi e lo schermo che misura il calore emesso da corpi ed oggetti ...



 ...una sorta di navicella spaziale che simula un viaggio, come un videogioco, e le poltrone con sensore di movimento che permettono di muovere il menù degli schermi che forniscono  le spiegazioni, nonchè la bicicletta che permette di pedalare nell'Universo, con tanto di indicazione delle distanze percorse..

.... la doccia  che mostra le minuscole particelle dei "raggi cosmici" che attraversano il nostro corpo ogni giorno, ogni ora (prima foto), lo specchio che rimanda l'immagine alla distanza che impiega la luce a raggiungere la luna, giochi a quiz, la spiegazione illustrata della teoria del big ban, la "passeggiata nel cielo"..


 le simulazioni della forza di gravità, saltellando sulla luna e confrontando il peso degli oggetti come se fossero su altri pianeti...sicuramente la più amata dai visitatori!






..l'imbuto gravitazionale ed il passaggio dalla sfera al disco..



 (il ricciolino biondo alla scoperta della scienza, nella nostra prima e seconda visita con lui, a distanza di due anni!)

...l'atmosfera..

..la conservazione del momento angolare...nel 2014 e nel 2016!


..e molto altro, in un viaggio nello spazio e nei suoi segreti che io trovo sempre avvincente!!!

Insomma, se passate da Torino o state programmando un viaggio in zona, non dimenticate questo Planterio & museo e ricordatevi che, mentre in settimana (tranne il lunedì, giorno di chiusura) è aperto dalle 9.30 alle 15.00, il sabato, domenica ed i giorni festivi, si visita solo il pomeriggio, dalle 14.30 alle 19.30.
Comunque non preoccupatevi, a Torino c'è abbastanza da fare e vedere per occupare l'intera giornata, anzi, tante giornate!

Passeggiare tra le stelle, pedalare nel Sistema Solare, scoprire i segreti dell'Universo, ripercorrere le origini dell'Universo e comprendere principi fisici tramite applicazioni interattive ... perchè siamo un puntino nell'immensità dell'Universo ma non per questo siamo immuni dal suo fascino!

N.B. Come di consueto, post non sponsorizzato.