giovedì 31 marzo 2016

Il museo nazionale dell'auto di Torino: un museo a misura di bimbi (e genitori!)

Qualche domenica fa, io ed un'altra mamma "momentaneamente single" come me (= con il marito al lavoro come il mio) con due figli di 4 e 8 anni, abbiamo deciso di portare in gita i nostri bimbi.

Scartata l'idea iniziale del Safari Park, a causa della minaccia di pioggia, abbiamo optato per il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino, a cui non era stata nessuna delle due.


Ebbene. Scelta azzecata, per noi e per i nostri figli ed è per questo che ho pensato di raccontarvelo: infatti non sono molti i musei in cui far trascorrere piacevolmente il tempo ai bimbi senza che facciano danni o si annoino e, soprattutto, non sono molti i luoghi chiusi in cui trascorrere le domeniche di brutto tempo in modo divertente ed istruttivo per grandi e piccini.

Questo a me è parso il museo giusto.

Prima un pò di storia: nell'opuscolo illustrativo si legge che, fondato nel 1932, il Museo Nazionale dell'Automobile è oggi uno dei musei tecnico - scientifico più famosi al mondo.
Ristrutturato nel 2011 e inserito nel 2013 dal "The Times" nella classifica dei 50 migliori musei del mondo, ha una impostazuione educative scientifica, con lo scopo dichiarato di trasmettere alle generazioni future il messaggio che: " la storia della mobilità è la storia della creatività applicata alla funzionalità e deve insegnare a riflettere su cosa sarà del futuro della Terra se non iniziamo a prendercene cura". 
Dal 2014 il museo è diventato interattivo, si è dotato di rete wi-fi aperta e gratuita e di una App dedicata.

In parole povere: è moderno, interattivo e molto curato negli allestimenti.
Si parte dalle prime autovetture, poco più che carrozze, e dalla storia delle officine meccaniche e dei primi giri in auto nel mondo, con ampio spazio dedicato alle imprese italiane ed alla prima donna ad aver ottenuto la patente.



Poi, attraverso la storia dei mezzi di trasporto, si narra anche la società e il costume del Novecento.
Vi sono proiezioni cinematografiche del periodo, 200 automobili originali di diverse marche, filmati storici e indicazioni sulle evoluzioni della tecnica e gli avvenimenti storici che hanno segnato le varie epoche.



Dal momento che le auto non sono delicate come dipinti, i bimbi possono avvicinarsi e toccare (o meglio, non dovrebbero ma se capita, non è nulla di grave), il personale è numeroso e con noi è sempre stato gentile nel far osservare le regole, senza imporre rigoroso silenzio o libertà di movimento (poi, certo, nessuno dei bambini si è messo a salire sulle auto o urlare senza controllo, questo è ovvio).

I filmari hanno catturato i piccoli, così come gli allestimenti delle sezioni relative alle auto più moderne e da corsa, veramente ben  fatti e curiosi, che hanno fatto fare a me ed alla mia amica M. un vero tuffo nel passato nostro e, soprattutto, dei nostri genitori.




(questa foto è relativa alla divertentissima sezione dedicata agli arredamenti creati con pezzi di auto)


Non sono mancate le auto da corsa, i grandi piloti e uno sguardo al futuro ed ai prototipi innovativi






C'è poi un piano con una specie di mini trenino sui cui fare un giro (o anche tre di seguito, come abbiamo fatto noi), che mostra il funzionamento di una catena di montaggio e le varie fasi di assemblaggio dell'auto.
Inutile dire che è piaciuto molto ai bimbi, così come sedersi su apposite sedie per vedere, tramite una sorta di casco, i video degli spot pubblicitari delle auto, divisi per anni e tipologia (i più stravaganti, i comici, gli innovativi, i descrittivi ecc.).



Ovviamente non manca il settore dedicato ai motori ed alla meccanica, oltre che alla evoluzione della ruota.
Noi, non avendo uomini interessati al seguito, siamo passati rapidamente.



E poi un pavimento illuminato con tutta Torino da calpestare e su cui correre, che ha dato sfogo al ricciolino ed alla sua amichetta, in un giro di visita che per noi è durato due ore e mezza abbondanti.



Le auto preferite del ricciolino biondo? Eccole!



 Non male come scelta, vero?

Insomma, merita davvero una visita e devo ringraziare Francesca, del blog Patatofriendly per avermi spinto, con il suo racconto, ha vedere un pezzo di Torino che mi era sfuggito durante gli anni dell'Università.(qui trovate il racconto, le foto e le info di Francesca).

Infoemazioni utili: il museo è nelle vicinanze del Lingotto fiere, vicino al Po e ad aree verdi con parchi giochi, in cui fare un picnic, volendo, o sfogare le energie dei più piccoli dopo la visita.
Nel museo i bagni sono dotati di fasciatoio, ci sono armadietti capienti per riporre ciò che si vuole lasciare all'ingresso ed un ampio bar-ristorante.
Volendo, organizzano anche laboratori e visite didattiche.
Il biglietto di entrata non è economico (12,00 Euro) ma il museo era pulitissimo (e non è mai scontato), molto grande e tutte le apparecchiature tecnologiche erano funzionanti. Comunque i bimbi con meno di 6 anni entrano gratis e quelli fino ai 14 anni pagano il ridotto (Euro 8,00).
Trovate tutte le informazioni pratiche e gli orari sul sito del museo.

p.s. Il post non è sponsorizzato bensì frutto dell'entusiasmo di una bella giornata!

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