Ogni volta che leggo e
sento discorsi relativi ad avere più figli, mi pare che tutti i
genitori si preoccupino della reazione del primogenito e
giustifichino le proprie scelte con riferimento anche/solo al
benessere del primogenito.
Una delle domande
classiche che sento rivolgere alle neo bismamme è: "Come ha
preso la nascita il primogenito? E' geloso?"
Mamme
che temono di non poter amare il loro secondo figlio quanto il primo
(salvo poi amarlo altrettanto quando nasce, ovviamente), mamme che
temono di trascurare il primogenito, che si preoccupano di far
arrivare un regalino al primo in occasione della nascita del secondo
o che invitano parenti e amici in visita a prestare attenzione (e
portare un dono) anche al primo figlio.
Niente
di male, si intende. Anzi, mi paiono precauzioni, preoccupazioni e
curiosità fondate.
Però...
C'è
un però.
E'
raro che qualcuno si preoccupi di come si troverà, questo
secondogenito, arrivando in una famiglia già formata, di come si
sentirà rispetto al primogenito, di cosa penserà, nella vita, del
suo essere arrivato secondo.
Io sono la seconda di tre figli,
l'unica femmina, ed ho sempre pensato che l'ordine di nascita
abbia in qualche modo influito sul mio carattere e la mia
personalità.
Perchè così come non è
facile passare da figlio unico a primogenito, non è però neppure
facile essere sempre e comunque il secondo.
Essere secondi vuol
dire non poter godere mai dell'attenzione esclusiva di genitori e
nonni (nonchè di altri parenti e amici di famiglia).
E non parlo di momenti dedicati in modo
esclusivo ad un figlio piuttosto che all'altro, perchè questo è
possibile volendo, e molti genitori lo fanno.
Parlo della
consapevolezza di essere il primo ed unico pensiero della propria
mamma al risveglio, che i tuoi genitori pensano a te prima di ogni
altra cosa, si preoccupano solo di te e della tua felicità e salute
prima di ogni altra preoccupazione.
E vi assicuro che si percepisce,
Essere secondo vuol
dire doversi adattare non solo a due genitori, ma a due genitori + 1,
un bambino, uno che è pari a te (ossia non adulto e figlio quanto
te).
Sin dal primo respiro.
Essere secondo vuol
dire che, per quanto i tuoi genitori/nonni ti amino quanto il primo
figlio, le loro emozioni nei confronti di ciò che dirai e farai,
saranno comunque sempre diverse rispetto a quelle che hanno provato
di fronte alle prime volte del loro primogenito.
Perchè lo stupore, la
meraviglia, la magia delle prime volte del tuo primo figlio, non
credo si possano ricreare assolutamente identiche e con la stessa
intensità anche in merito al secondo/terzo ecc.
E, lasciatemelo dire da
figlia (non da bismamma, perchè non lo sono), è una sensazione che
si percepisce.
Essere secondi
significa dover sgomitare per crearsi un posto in famiglia, per
imporre i propri bisogni e i propri desideri, sempre.
Dal giocattolo al cibo in
tavola.
Perchè è vero che i
secondogeniti spesso possono contare su un fratello/sorella più
grande con cui giocare, che adorano ed imitano, e sui suoi giochi ed
amici, però è anche vero che spesso abitudini, ritmi e gusti
imposti dal primogenito si sono ormai radicati e non vengono
modificati se non con fatica.
Essere secondogeniti
significa adattarsi a abiti, giochi, mobili per l'infanzia di seconda
mano, non dico sempre, ma di sicuro qualche volta.
Non comprati apposta per
te, ma per il primogenito e poi "passati" a te, anche se
ancora troppo grandi, se vecchi o del colore che non ti piace.
Essere secondogeniti
significa subire il confronto con il primogenito e con le aspettative
create dal carattere, dalle reazioni e capacità del primogenito, a
casa come a scuola (se è la stessa).
Essere secondogeniti
significa dover sempre cercare di attirare le attenzioni e meritare
l'approvazione dei propri genitori in campi diversi da quelli in cui
eccelle il primogenito, perchè altrimenti hai perso in partenza
o ti imbarchi in una guerra senza fine con tuo fratello/sorella.
Oppure significa
adattarsi a non primeggiare mai.
Essere secondogeniti
significa non avere mai la prima/ultima parola in ogni discussione.
Oppure adattarsi a
ingoiare parole e opinioni e stare in silenzio.
Significa sentirsi
zittire perchè "sei troppo piccolo" o
sentirsi rispondere "sei troppo piccolo per capire",
non solo da genitori, nonni, parenti ecc., come qualche volta accade
a tutti, ma anche da un primogenito che si atteggia a sapientone e
che, in effetti, percepisci più forte e competente, perchè più
grande.
Essere secondogeniti
significa ricevere un giudizio non solo dei genitori, ma anche del
primogenito e quest'ultimo, a volte, per te significa ancora di
più.
Essere secondogeniti
significa sentirsi presentare come: "la mia sorellina/il mio
fratellino" agli
amici del primogenito, quando quel "-ino" ti sta davvero stretto, non fosse altro che per il desiderio di tutti i bimbi di sentirsi grandi.
amici del primogenito, quando quel "-ino" ti sta davvero stretto, non fosse altro che per il desiderio di tutti i bimbi di sentirsi grandi.
Essere secondogeniti
significa avere qualcuno che sminuisce le tue conquiste, magari
inconsapevolmente, spesso senza mala fede, ai tuoi occhi prima ancora
che agli occhi di genitori ed estranei.
Perchè, ad esempio, se
hai appena imparato a leggere e vuoi mostrare quanto sia
straordinario e cerchi di spiegarlo, è difficile che tuo
fratello/sorella grande a un certo punto, pur lodandoti, non ti
dicano anche che loro, comunque, lo sanno già, ci sono arrivati
prima di te (e non importa se è un prima dettato solo dalla legge
del tempo).
Essere secondogeniti
significa aspirare sempre alla compagnia ed ai giochi del
primogenito, che però spesso e volentieri ti rifiuta o tende ad
emarginare.
E comunque, per i suoi
amici, resterai sempre "il fratello/la sorella di".
Essere secondogeniti
significa dormire sempre più in basso nel letto a castello, non
ricevere certi regali "perchè tanto ha già quello
del fratello/sorella", significa occupare una stanza
che non è mai stata tua, ma solo "sua"
e poi "vostra"/"nostra"
e magari pure occupare i cassetti/ante dell'armadio liberati
dalle sue cose per le tue.
Essere secondogeniti
significa, a volte, avere meno possibilità di scelta, perchè se
tuo fratello/sorella già fa basket/danza il martedì e giovedì in
un posto, difficilmente tua madre e tuo padre ti iscriveranno al
corso di musica/pattinaggio o quel che si vuole che si svolge in
altro luogo le stesse sere/pomeriggi, per ovvi motivi.
E qausi sicuramente
tenteranno anche il colpo di farti appassionare allo stesso sport o
alla stessa attività extrascolastica, così da facilitare
l'organizzazione familiare e ottimizzare costi e attrezzature.
Essere secondogeniti
significa subire il condizionamento che le esperienze con il
primogenito hanno impresso ai tuoi genitori.
Essere secondogeniti
significa, a volte, sentirsi l'ultima ruota del carro.
Soprattutto se un
genitore, sottovalutando il dolore che sta infliggendo, te lo dice
pure.
Ecco perchè, non
dovrebbe stupire così tanto che, a volte, siano più gelosi i
secondogeniti dei primogeniti.
P.s. Doverosa
precisazione: con questo post non voglio sostenere che i
secondogeniti crescano necessariamente male o si sentano sempre
trascurati, ma solo far notare i lati negativi del nascere per
secondo (ma anche per terzo, quarto, quinto ecc.)
secondo (ma anche per terzo, quarto, quinto ecc.)
Perchè, secondo me,
troppo spesso non ci si pensa neppure.
Ovviamente ci sono anche
alcuni lati positivi, sempre secondo la mia esperienza. Li trovate qqui
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