domenica 11 agosto 2013

Porto e Guimaraes...ovvero + 4 in Portogallo

Sabato.
Sveglia naturale (=decisa dal nano) più tardi del solito, colazione rilassata, pigre riflessioni su cosa vedere e dove andare, l 'Alpmarito, un po' malaticcio per una brutta scottatura solare dei giorni scorsi (presa nonostante fosse interamente vestito), a nostra disposizione per tutto il fine settimana...insomma, un po' di clima vacanziero, finalmente.
Alle 10.30, circa tre ore più tardi di quanto avremmo fatto pre-nano, ci dirigiamo alla volta di Porto o Oporto, ad una quarantina di km da Braga, percorsi rapidamente in una tortuosa ma poco trafficata autostrada a tre corsie.


Parcheggio centrale un po' caro, ma comodo e, comunque, non ne troviamo di liberi.
Ci affascinano i vicoli della città vecchia, angusti, tutti uno scalino ( e pazienza se è faticoso con il passeggino, ne vale la pena) e tutti i ripida pendenza,


con i panni stesi ad asciugare tra le vie e con stenditoi di corda improvvisati sulle antiche mura, una signora che cuoce verdure alla brace direttamente di fronte alla sua porta di casa, nel vicolo, finestre aperte da cui chiacchierano, affacciate, altre donne, portoni di ingresso da cui escono, ad alto volume, musica e rumori di vita, tantissimi piccioni appoggiati un po' ovunque, rivoli di acqua e non voglio sapere cos'altro per terra e un po' di sporcizia,


facciate fatiscenti alternate ad altre ben tenute e ricoperte di azuleias colorate, svolte improvvise e magnifiche chiese decorate che si ergono di fronte ad improbabili spianate, e poi...e poi il fiume, il variopinto lungo fiume (la Ribeira), le bancarelle, gli odori di cibo, fritto, pattume, sudore, spezie, profumi che penetrano ovunque...vita.




 Il famoso ponte di ferro di Gustavo Eiffel, le Iglesie ricoperte di azuleias azzurre e bianche, palazzi in stile liberty e viali alberati, fontane scenografiche e sedie e tavolini lasciati li, in centro nella parte "non nuova ma quasi" della città, per donare riposo e frescura ai visitatori e ai locali...l'impressione di una vecchia capitale caduta un po' in rovina, con il centro storico solo minimamente ristrutturato ed abitato e i grandiosi fasti del passato in un centro "moderno" ben tenuto e curato, cuore politico ed economico.


 Pranzo, ahimè, al Mc Donalds, perché il caldo opprimente, che nei giorni scorsi era sempre temperato da piacevoli brezze fresche, si fa sentire e l'unico ad avere fame e' il nano ( entrare in un ristorantino in tre e consumare in 1, anzi 1/2?)


Anche qui noto, come già mi era capitato in altri paesi, che il Mc non è affatto così standardizzato come si pensa: zuppa di legumi o verdure, tante salade con frutti di mare e formaggio fresco e nessun Mc nuggets (non so come si scrive perché non sono una frequentatrice abituale) denotano attenzione ai gusti locali.


E poi, come fanno a essere sempre in edifici bellissimi esattamente al centro delle città???



E che meraviglia la stazione ferroviaria centrale, tutta affrescata e decorata, moderna e nello stesso tempo dal sapore retrò !!!!



Proseguiamo la nostra visita, saltando, per questa volta, l'altra riva del Douro ossia la zona di Villa Nova de Gaia, da cui partono i battelli che fanno fare il giro turistico dal fiume, che poi faremo anche noi pochi giorni dopo, per goderci un'insolita prospettiva su Porto.



Fa troppo caldo, e' troppo presto per infilarsi in una cantina a sorseggiare il vino e l'Alpmarito e' tutt'altro che in forma....si riparte, sapendo che torneremo un'altra giorno e infatti ci torniamo poche sere dopo, perchè non si può visitare Porto senza assaggiarne il vino!
 


La città ci è entrata nel cuore, con le sue contraddizioni, i suoi colori, il suo calore e la sua vita vivace.
Se pensate di visitarla, non perdetevi anche i quartieri di Boavista e Matosinhos, di fronte all'oceano con le lunghe spiagge chiare e, con i bambini, il piccolo acquario Sea - Life ed il vicino Parquet de Cidade.


E poi via a Guimaraes: un gioiellino, una cittadina incantevole da girare a piedi in un pomeriggio, ci cattura con il suo fascino medioevale.
Forse molti non condivideranno ma, per me, e' meglio di Porto.


Qui nacque, nel 1100, Alfonso Henriques, primo re del Portogallo indipendente, che sempre da qui lancio l'offensiva contro i mori durante le guerre della Reconquista, diventando così il re del Regno del Portogallo.
Il centro, non molto esteso, e' un labirinto di viuzze con case dalle bellissime e colorate facciate in legno ( e non azuleias),

 piazzette incantevoli e palazzi e chiese più o meno del 1300,


fino a giungere alla cima della collina dove si staglia l'imponente castello ( difficile definirlo solo un palazzo) del primo Duca di Braganca (XV secolo), immerso in un parco ombreggiato e fresco, dove sdraiarsi nell'erba con il naso all'insù o giocare al girotondo con il nano!


 Il parco ospita anche la chiesetta medievale del castello e un imponente torrione, con una parte delle antiche mura fortificate...un luogo ricco di fascino, che ben si presta a scalate improvvisate sulle mura del nano ( e nostre).





Cena finalmente in un vero ristorantino sulla più bella piazza interna del centro, su cui si ergono una chiesa e suggestivi portici medioevali, mangiando baccala' alla griglia con patate e cipolle, sardine alla brace e tortino locale, il tutto accompagnato dal famoso Vinho verde (un po' asprigno ma fresco e leggero), circondati dalle facciate colorate delle case le cui finestre, all'imbrunire, si sono accese di mille luci, rendendo magica la piazzetta e la serata.
Peccato per il caldo, l'Alpmarito malaticcio ed il nano un po' capriccioso (un po' annoiato da tanto girovagare senza svaghi a sua misura)....per il resto, ottima giornata.





L'unico mio rammarico e' che, da quando viaggiamo con il nano, non riesco più a leggere le informazioni storiche ed artistiche dei monumenti ne' a visitare musei o luoghi di culto, se non raramente e con il contagocce. È un aspetto culturale che mi manca ma mi auguro che, quando crescerà, sarà di nuovo possibile anche questo.


sabato 10 agosto 2013

Piccola cronaca di viaggio, + 3 nel nord del Portogallo: BRAGA, BARCELOS E APULIA

Portogallo, regione del Minho, Nord del Paese.
Siamo di tappa a Braga, terza città del Portogallo, dove soggiorna l' Alpmarito e dove siamo giunti dopo un volo travagliato Bergamo Orio al Serio- Oporto.
Questo per me e' un periodo sfigatello ed infatti....arriviamo all' aeroporto con mezz'ora di anticipo sull'apertura dell'imbarco bagagli (4.00 a.m.), dopo esserci addormentati alle 11 p.m. ed io risvegliata alle 00.30 per nubifragio ( chi ha lucernari in camera può capire)....ma non divaghiamo.
Blackout di non si sa cosa, impossibile chiamare i voli, imbarcare i bagagli e fare i controlli di sicurezza, porte bloccate e aria condizionata fuori uso....il tutto mentre centinaia di persone si ammassavano in una stanza, in attesa, con bimbi e bagagli (il problema riguardava TUTTI i voli!)
Alle 5.45, con più di un'ora di ritardo, finalmente la situazione si sblocca, io sono la seconda della fila, imbarco il bagaglio(12 kg...brava eh?) e corro ai controlli, superati in un lampo perché in realtà non funzionava nulla e facevano solo finta...corsa al gate, sulla fiducia perché indicato a voce dalla hostess e non segnalato ne' sugli schermi delle partenze ne' al gate stesso..alle 6.45 si inizia a salire, alle 7.55, finalmente, si decolla.
Il nano ha dormito un'ora e trenta, e' stato mediamente paziente in aeroporto e ha giocato senza grossi danni l'ultima ora e mezza di volo...siamo arrivati stanchi dalla notte insonne ed in ritardo ma..che gioia buttarsi tra le braccia dell'Alpmarito!!
Abbiamo girato senza metà per Braga, davvero una bellissima cittadina con un centro barocco, tanti spazi verdi, fontane, aiuole e giochi per bambini.
Nanna presto.

La bella, elegante e un pò decadente BRAGA (di cui vi racconto anche qui).
























Ieri, invece, io ed il nano, con la nostra auto a noleggio, siamo andati a visitare  
BARCELOS
un paesone a 20 km circa famoso per la Feira ( mercato) del giovedì.....una quantità di gente impressionante ed un immenso mercato che NON abbiamo visto, salvo che per una bancarella a lato in cui abbiamo comprato un cappellino della nazionale di calcio per il nano, visto che il suo l'avevo dimenticato in albergo.
Troppa confusione per il nano.







La cittadina, in compenso, e' veramente molto carina e merita una visita: torre medioevale, giardini centrali, viuzze dello shopping con palazzi ricoperti dalle caratteristiche azuleias colorate e tante fontane...




in più su una altura che domina la cittadina, ci sono i resti del castello ducale, in un suggestivo piccolo museo archeologico all'aperto, ad ingresso gratuito..bellissimo.




 Il galletto con corpo nero dai disegni variopinti e la cresta rossa, uno dei simboli del Portogallo, deve i propri natali proprio a Barcelos ed è simbolo di fede, buona fortuna e giustizia.


"Racconta la leggenda che gli abitanti del borgo erano allarmati perché qualcuno aveva commesso un omicidio ma non si riusciva a trovare il colpevole. Un bel giorno in città fece la sua comparsa un galiziano dall’aria sospetta; le autorità decisero di imprigionarlo e, sebbene l’uomo non si stancasse di proclamare la propria innocenza, nessuno credeva si potesse davvero trattare di un pellegrino diretto a S. Tiago de Compostela per mantenere una promessa.

Condannato alla forca, l’uomo chiese di essere portato al cospetto del giudice, che stava banchettando con alcuni amici, per riaffermare la propria innocenza. Poiché nessuno sembrava credergli, il galiziano indicò un galletto arrosto che era sul tavolo e disse: “Quanto è vero che sono innocente, quando mi impiccherete questo gallo canterà!”.

E ciò che sembrava impossibile, divenne realtà! Infatti, proprio quando il pellegrino stava per essere impiccato, il galletto arrosto si alzò dalla tavola e cantò. Il giudice corse alla forca e, nel vedere che il nodo della corda aveva impedito che l’uomo venisse impiccato, ordinò che fosse liberato immediatamente, lasciandolo andare."
(da https://www.visitportugal.com )

Tra l'altro, siamo stati così fortunati da imbatterci in una giornata dedicata a pompieri e polizia, così il nano ha potuto salire sul camion dei Vigili del Fuoco e sulla motocicletta della Polizia...era estasiato!


Oggi, invece, io ed il nano siamo andati sull'Oceano, ad

APULIA

paesino di campagna un po' trascurato, con negoziati di cianfrusaglie di mare, orribili condomini e belle spiagge di sabbia chiara, anche se di una consistenza più granulosa della nostra (ricorda la farina grezza, più che sabbia). Non pulitissima, a dire il vero.
D'altro canto, basti pensare che c'è un unico bagno pubblico per tutto il paese e nelle spiaggie non ci sono doccie, nè per i piedi nè integrali, neppure a pagamento.
Il mercato del pesce, in compenso, è molto caratteristico (qui altre mie immagini e racconti su Apulia).

 Contrasti portoghesi

Sulla spiaggia affiorano rocce e roccette, intorno alle quali si formano pozzette di acqua calda, ideali per il gioco e il bagnetto dei piccoli (la temperatura dell'Oceano, mi hanno detto, si aggira intorno ai 15 gradi).


Abbiamo affittato una sorta di tenda beduina (8 euro tutto il giorno, a me sembrava tanto ma non conosco i prezzi correnti in Italia) visto che il sole picchia duro e, soprattutto, si rischia di non accorgersene per il costante venticello fresco che, a tratti, si trasforma in un fastidioso ventaccio ( ed allora senza tenda e' un problema con un piccolino e/o con la mia pelle). Non l'avrei mai detto ma...e' davvero comodissima e in più secondo me ha un tocco di esotico che mi piace!


Abbiamo oziato tutto il giorno, il nano ha giocato con la sabbia e con altri bimbi, perché la lingua per lui non è un problema e, per fortuna, per ora neppure la condivisione dei giochi.




Vorrei accompagnare questa piccola cronaca di viaggio con le foto ma non posso, perché avendo a disposizione una Reflex, non uso l'Ipad ( che mi fa da navigatore, ora) che mi sono ben guardata da tirare fuori in spiaggia e non so ancora, ammesso che sia possibile, scaricare la scheda direttamente sul tablet.
Questo e' il brutto della Reflex...una volta che la provi, non torni più indietro, neppure se devi portarti costantemente al collo 5 kg di macchina ed obiettivo, neppure se rischi furti o danneggiamenti, perché non c'è fotocamera di tablet o telefonino che tenga.

Quanto ai portoghesi...per ora posso solo dire che sono molto gentili ed educati, che guidano come dei pazzi, ad una velocità folle anche in città, senza rispettare gli stop e viaggiando sempre in centro strada, meglio se tra una corsia e l'altra in autostrada, eppure...se ti avvicini alle strisce pedonali, inchiodano per farti passare!!
Le autostrade sono poche trafficate, hanno pendenze assurde per gli standard italiani e curve a gomito una dietro l'altra, che ovviamente loro prendono ai 150 km all'ora o giù di li senza scomparsi.
Rispetto all'autostrada della Valle d'Aosta (la più cara d'Italia) e alle altre del Nord del nostro paese, sono convenienti ma, a quanto ci dicono, per loro troppo care.
Che altro?
Niente, o meglio, tutto.
Mi godo paesaggi sconosciuti, curiose viuzze, un verde rigoglioso, santuari con splendide e lunghissime scalinate (Bombe De Jesus, a 5 km dal centro di Braga, con magnifica vista sulla città e i dintorni perché posto su una collina molto panoramica) parchi a sorpresa appena dietro detti santuari
e nuove conoscenze.

Come la portoghese che vive a Zurigo ma ha imparato l'italiano e il francese che oggi, spontaneamente, mi è venuta in aiuto al bar della spiaggia e ha voluto sapere tutto di noi, riuscendo anche a non essere invadente.

Come la moglie del proprietario del suddetto bar, con due bimbe di tre e due anni e una nipotina più o meno di tre, che si è sistemata nella tenda di fianco alla nostra perché le bimbe potessero giocare con il nano e, in cambio dei sassi che lui, riconoscente, le portava, gli ha elargito frutta fresca e croissant.
Come i campi di patate e l'animo contadino del paese che la nuova app che mi fa da navigatore satellitare, mi ha fatto scoprire nel disperato tentativo di portarmi a destinazione (grazie eh? Fa piacere, sei gentile, ma il tuo ruolo sarebbe quello di farmi arrivare per la strada più breve e magari larga abbastanza per passarci!!!)
Insomma, il bello del viaggiare, anche se con un nano non sempre facile da gestire al seguito, visto che l'Almarito in questi due giorni ha lavorato, arrivando alle otto per cena ( ad esempio, difficilissimo andare in bagno...lascio il nano solo e mi porto il borsone - non ho una borsa, ma una bordo a del cambio con dentro di tutto!- , prendo il nano e lascio il borsone ed il passeggino, porto entrambi...ma come faccio a starci?)