venerdì 23 maggio 2014

Studio illegale

Gli avvocati non sono tutti uguali.

Ci sono quelli di provincia, più o meno specializzati in alcuni settori e/o materia e quelli che più o meno "si occupano di tutto".
Ci sono quelli che lavorano nei grandi studi legali delle grandi città, tutto vetro e cemento, organizzati sotto forma di associazioni professionali, alla americana, con soci anziani e meno anziani, avvocati alle prime armi e praticanti, esperti super specializzati e legali che hanno il solo, ma importantissimo compito, di attrarre clienti.
Ci sono gli avvocato delle grandi città, che frequentano grandi tribunali, sempre elegantissimi, ma solo per le udienze "importanti" o in cui presenzia il cliente.
Per loro, le "commissioni" in Cancelleria e le udienze di routine sono "roba" da avvocati dipendenti o da praticanti.

Ci sono quelli che in udienza non ci vanno mai, perché redigono contratti, preparano transazioni e grosse operazioni societarie, seduti ad un tavolo da riunione tutto mogano e vetro, dopo che qualche giovane collaboratore, nell'ombra, ha sudato ore e ore seduto ad una scomoda scrivania in un cubicolo per preparare il testo.

Ci sono quelli delle piccole cittadine, a volte senza segretaria o collaboratori che seguono la pratica dall'inizio alla fine da soli, fotocopie, depositi e udienze comprese.

Ci sono quelli che fatturano "a ore" e ti ci mettono pure il rimborso spese dei pasti e dei chilometri e quelli che vanno avanti a "forfait".

Quelli del patrocinio a spese dello Stato e quelli "io solo le cause che sono sicuro di vincere e i clienti solvibili".

Ci sono avvocati veri, che praticano la professione sul campo, e quelli finti, che si fregiano del titolo ma poi fanno politica e dei problemi della giustizia e degli "operatori della giustizia" non ne sanno nulla, che a far riforme (assai discutibili) a tavolino sono capaci tutti.

Ci sono quelli che sono liberi professionisti davvero, in studi indipendenti, e quelli che non possono o non vogliono esserlo e, seppur con partita IVA, sono di fatto dipendenti, con i pregi e difetti che questa situazione comporta.

Ci sono le donne, ormai la maggioranza dei giovani professionisti eppure sempre discriminate, dai clienti più che dai colleghi e dai giudici, che guadagnano meno pur lavorando di più.
Donne che spesso e volentieri si sentono apostrofare come "Dottoressa" (quando va bene) o "Signora", perché l'avvocato e' per definizione un uomo (o anche solo perché persiste l'amletico dubbio: si dice comunque "avvocato" o "avvocatessa"? La risposta giusta e' "avvocato" e non ci offendiamo, tranquilli).

Ci sono i più competenti ed i più abili a vendere fumo più che sostanza.
Ci sono gli onesti e deontologicamente corretti e i meno, perché anche gli avvocati sono eseri umani.
Magari non sembra, a volte, ma è così.

Quel che è certo e' che esistono due categorie di avvocati: quelli che "fanno gli avvocati" e quelli che "sono avvocati".
Questi ultimi sono la maggioranza e, anche se non lo ammetteranno mai, pure i primi finiscono, con il tempo, per acquisire una forma mentis che ti porta a ragionare SEMPRE da avvocato, ad approcciarti a tutto e tutti pensando ad ipotetiche ed eventuali contenziosi, a norme giuridiche applicabili, a prove e soluzioni processuali.

Il libro di Duchesne, che racconta una parte del percorso professionale di Andrea Campi, detto Endriu, giovane e super qualificato avvocato di un rinomato studio "internazionale", specializzato in operazioni societarie e contratti, "libero professionista" che DEVE essere in studio entro le nove, ha solo un'ora di pausa pranzo e NON può uscire prima delle otto, meglio le dieci di sera e che dipende dai capricci del capo, "però vuoi mettere che figata, sono un'avvocato d'affari!", questo lo esprime benissimo.

Se siete curiosi di conoscere un pezzettino di questo mondo, descritto con sguardo disincantato, in modo ironico e scorrevole, ma anche con amore per una professione che traspare comunque tra le righe e nel finale amaro, leggetelo. Non vi annoierete.

E capirete perché io scelto di NON fare l'avvocato d'affari, ma l'avvocato di provincia, "libero professionista" (che poi null'altro vuol dire che "schiavo del cliente di turno", soprattutto se a fine mese ci devi arrivare, però "schiavo" sempre e solo  fino ad un certo punto).

Ricordate, però, che quello descritto nel libro è solo una piccola parte di un mondo molto variegato.

Studio Illegale, Duchesne, alias Federico Baccomo, pag. 318, Marsilio Editore, 17 Euro
Lo scrittore e' anche autore del seguitissimo (in ambito legale) blog: http://studioillegale.wordpress.com/2009/03/18/were-a-funny-combination-me-and-i/#more-145, ormai non più aggiornato ma che è sempre un piacere leggere, magari tutto di seguito, come un romanzo.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Home Made Mamma, come tutti i venerdì!

mercoledì 21 maggio 2014

P come...

P come passeggiate.
P come Piemonte.
P come papà, alias Alpmarito, che mi sprona a prepararmi ed uscire, che se ascoltassi la mia pigrizia da fine settimana (leggi: stanchezza), non so se lo farei ma poi di sicuro me ne pentirei.

L'arrivo, tanto atteso, della primavera, ha portato con sè la voglia di escursioni e di gite fuori porta.
Tanto in alto non si può ancora andare, perchè la neve resiste, e con il nano le gite lunghe sono, per il momento, fuori portata.
Così sfoghiamo la nostra voglia di stare all'aria aperta con passeggiate nei dintorni, qualche ripida salita e la scoperta (o ri- scoperta) di angoli del Piemonte poco conosciuti o nascosti che, invece, andrebbero valorizzati.

Perchè condividere la bellezza è un dovere morale.


  ANDRATE  (TO) - Canavese



Noi siamo saliti da Bienca ad Andrate in meno di 1 ora, in gran parte passando per il sentiero (e la mulattiera) nei boschi che costitusce uno dei tratti della mitica corsa di montagna: "Ivrea - Mombarone", tanto amata e conosciuta da eporediesi e canavesani.
L'ultimo tratto per raggiungere Andrate è sull'asfalto.
Il sentiero è indicato con frecce e segni gialli ma l'imbocco a Bienca non è facile da trovare.
Noi abbiamo sostato nell'area sportiva di Andrate, dotata di giochi per i bimbi, per riposare, mangiare un panino e far sfogare il nano.




Finalmente senza calze..(no, non sono queste le scarpe che uso per le canmminate, tranquilli!!!)

ASTI

 

Anche le cittadine hanno il loro fascino, soprattutto in una domenica (o in un sabato pomeriggio) di sole. Asti, poi, è particolarmente elegante e accogliente, anche se piccolina.

lunedì 19 maggio 2014

Creatività e riciclo - parte seconda

La scorsa settimana vi avevo raccontato del nostro primo approccio ai colori a dita e della bella iniziativa del nido del nano, per insegnare a non sprecare e a ricreare (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2014/05/creativita-e-riciclo.html).
Qualche sera fa abbiamo fatto il bis, dedicandoci a creare originali cornici con materiale di recupero e devo ammettere che io ci ho preso gusto, tanto da riuscire a realizzarne due, ovviamente secondo le indicazioni e preferenze del nano che, tra una corsa con gli amichetto e l'altra, si è divertito ad incollare sassolini, a scegliere le foto, ritagliare il cartoncino e decidere sagome e piccoli ornamenti.
Ed ecco il risultato di tanta fatica!
Anche il retro vuole la sua parte, no?
(Il foglio bianco serve solo a coprire la foto, che in questo caso ho incollato direttamente sul cartone)
Vi piacciono? Quale preferite?
La seconda, visto il suo peso specifico (si capisce che il nano adora i sassolini, vero?!), dovremo appenderla, magari vicino alla porta di ingresso, per dare il benvenuto ad amici e visitatori!
La mia ammirazione per l'entusiasmo, la passione, l'amore per i bimbi, la creatività e la pazienza delle maestre (o educatrici, come si dice adesso), cresce di pari passo con queste iniziative e con la scoperta dei meravigliosi "lavoretti" che eseguono con i "loro bimbi", come questo:

Un bel lupo nero, per esorcizzare le paure dei bambini giocando con favole e travestimenti...
Che dite, mi dona eh?
Inutile aggiungere che, da quando hanno dato avvio al "progetto lupo", il nano ha due amichetti immaginari lupacchiotti, "ma buoni però", battezzati "Tommy e Jelly"!
P.s. Voi lo sapevate quanti oggetti e decorazioni si possono creare e aggiustare con la colla a caldo?? Io no ed e' stata una rivelazione!

venerdì 16 maggio 2014

Libri per grandi e piccini

Un papà, un orsetto affettuoso, un maialino scrittore, un lettore dispettoso e una tata per i grandi.
Ecco gli ingredienti di questo mio Venerdì del Libro.
L'amore di papà Orso per il suo orsetto, disegni che sembrano delicati acquarelli ed una storia semplice e rassicurante di affetto e protezione che è piaciuta subito moltissimo al nano e a me e che è stata anche lo spunto per la solita raccomandazione (non allontanarti mai con estranei, non seguire chi ti offre qualche cosa senza il permesso di mamma/papà/nonni ecc.).
"Ci pensa il tuo papà" di Mireille d'Allance', Babalibri

Il secondo libro ci ha incuriosito per il titolo, davvero accattivante: "Non aprire questo libro !"
Come si fa a resistere?!?
Un maialino scrittore sta alacremente lavorando nel suo studio e non vuole essere disturbato da nessuno, perché: "Pensi che sia facile mettere insieme le parole?"
E poi, girando pagina, le parole possono volare via e creare nuove insolite combinazioni, come avverte il maialino ma...niente, non si può resistere, anche se il maialino all'inizio non è mica tanto contento della nostra intrusione, eh?Infatti cerca di convincerci ad andarcene con ogni mezzo, dalle ruspe ai diversivi.
Alla fine, però, si arrenderà e farà proprio delpiccolo lettore il protagonista della storia!
"Non aprire questo libro !" di Michaela
                                                    Muntean e Pscal Lemaitre, ed. Il Castoro

P.s. Il libro, a mio parere, e' adatto a bimbi un po' più grandicelli del nano, verso i quattro anni, a chi ha appena iniziati a leggere, perché scritto in stampatello maiuscolo e...a genitori e nonne, visto che i caratteri tipografici sono belli grandi e la storia e' davvero carinissima!

E per i grandi? Questa settimana sono un po' carente di consigli, perché sto leggendo tre libri contemporaneamente, però vorrei consigliare alle neo mamme ed ai neo papà "Fate i bravi ! (0 -3 anni)" di Tata Lucia, alias Lucia Rizzi, ed. BUR Rizzoli

Un libro dal formato pratico che non è un manuale, ne' un vademecum ma che si legge rapidamente, lasciando un senso di serenità perché ricco di tanto semplice buonsenso e rassicurazioni.
Visto che ormai stiamo camminando spediti verso i tre anni, a me non è stato particolarmente utile, tranne qualche piccolo trucchetto suggerito (giochi di ruolo, filastrocche, modi di distrarre il piccolo e consigli pratici per farlo partecipare alla vita quotidiana senza difficoltà), che sto provando a mettere in pratica.
Credo, però, che potrebbe essere adatto come regalo o lettura per neo genitori un po' smarriti.