giovedì 18 giugno 2015

Quando il passato sembra respirare, in Valle del Lys (AO), da Lillianes a Russy

Due domeniche fa, nel nostro cercare nuove passeggiate nelle valli che ci circondano, abbiamo scovato un sentiero un po' trascurato, a bassa quota, molto ripido e con tante ortiche (e ovviamente era l'unica volta che avevo indossato dei pantaloni corti), in fondo ad una successione di tornanti impegnativa.
Però, grazie ad esso, abbiamo inaspettatamente respirato la storia della zona, dei suoi abitanti, della vita un secolo fa.
Perché quando cammini in salita in mezzo ad un fitto bosco e superi, una dopo l'altra, case che portano impresse date come questa, un po' nella storia ti ci senti.

Per non parlare delle porte meravigliose, dei particolari architettonici...e considerando che la strada e' recentissima e inizia a 677 mt., dal paese di Lillianes (AO), all'inizio della Valle del Lys, in Valle d'Aosta, che sale per 15 minuti buoni e dall'arrivo della stessa alle case ci sono altri 849 metri di dislivello (una mezz'ora di camminata che per noi è diventata un'ora, con il bambino ed il caldo umido)..pensate che fatica a costruirle!

Il sentiero non presenta difficoltà o pericoli, neppure per i bimbi, però è ripido.

ed a cinque minuti dalla partenza c'è un borgo antico con tanto di forno della borgata e immancabile fontana, oltre alla cappella restaurata da poco.


Noi siamo saliti un po' oltre Russy, prendendo una delle biforcazioni del sentiero, per poi fermarci appena fuori dal bosco (nello sconforto dell'Alpmarito, che avrebbe voluto proseguire, ovviamente) ma eravamo partiti tardi e io ed il nano stavamo patendo il caldo.
Il panorama, comunque, non era male!
Dopo la domenica di pioggia intermittente e prima garetta di bici per il nano, ora stiamo già pensando alla meta per il prossimo fine settimana!!

mercoledì 17 giugno 2015

E alla fine, la recita? La festa di fine anno ed il colloquio con la maestra

Vi ricordate il post di sfogo/accusa di qualche giorno fa? Quello relativo anche alla recita di fine anno alla materna, alle tasse ed ai centri estivi.

Non lo ricordate? Leggetelo e ditemi cosa ne pensate, perché dopo un convegno sulla previdenza, le imposte sul reddito pagate ieri e la TASI, sono ancora più arrabbiata.

Comunque.

Alla fine, alla recita ci sono stata ma il prossimo anno con cavolo che lo rifaccio, se ho un altro impegno importante!

Alle 8 a.m. ho portato il ricciolino biondo a scuola. Sono passata in ufficio a controllare le mail ed alle 9 ero a 25 km (in statale, strada a tornanti) di distanza a registrarmi al Convegno. Niente coffee break. All'una e dieci hanno sospeso i lavori ed allestito il buffet ed io ho ingurgitato gli unici due tramezzini senza pomodoro, erba cipollina, salse, erbe strane, cetrioli ecc. a cui sono allergica.

Oltre a due salatini al würstel (2 di numero) che in teoria non avrebbero dovuto aver niente e invece mi hanno costretto a prendere di corsa un antistaminico.

Alle 13.30 sono salita in macchina e sono partita alla volta della scuola. Alle 14 ero lì ma ho trovato parcheggio solo a dieci minuti a piedi.

Alle 14.10 sono entrata e...il balletto di tutti i bimbi, tra cui mio figlio, che avrebbe dovuto essere alle 15.00, lo avevano già fatto. Cambio di programma dell'ultimo minuto, dopo aver appeso cartellone con diverso orario e avermi rassicurato il giorno prima ed il mattino che "no, figurati, non prima della tre!!!"

ARGHH!!!

Comunque ho assistito alla recita dei bimbi dell'ultimo anno e dei loro genitori, che si sono inventati una idea carinissima: Le maestriadi!

Infatti, dopo un balletto con canzoncina a tema cucina, tutti con grembiule e cappello da cuoco, a sorpresa hanno diviso le maestre in tre squadre (tre come le sezioni) e le hanno costrette a gareggiare a chi tagliava prima una pesca, chi indovinava gli aromi e le spezie e chi trovava prima una chiave in sacchi di riso...con tanto di medagliere e premio, ossia il regalo per le maestre!

Anche per il regalo, i genitori dei bimbi grandi hanno avuto una bella idea: palloni da basket e calcio, due porte da calcio e un canestro, per far divertire ancora di più i nostri figli.

Senza dimenticare un ringraziamento ai cuochi e una targa di ottone a forma di pentolone da sfoggiare in cucina, oltre all'immancabile foto ricordo.

Lo sforzo profuso da questi bimbi e genitori, in effetti, meritava un vasto pubblico.

Già tremo al pensiero di quando toccherà a me ed agli altri genitori di quello che sarà l'ultimo anno!!

Poi c'è stata la cerimonia dei diplomi per i "grandoni" ed il via libera per la merenda (portata da tutti i genitori).

Alle 15.10, salutato il nano, che quanto meno era felice che fossi riuscita ad andare e mi aveva visto nel pubblico, sono ripartita ed alle 15.40 ho firmato l'ingresso del pomeriggio, per terminare alle 18.00 e rifarmi la strada.

Mi ha dato molto fastidio il cambio di programma, poiché mi è parsa una mancanza di rispetto per gli impegni altrui, come l'orario, anche se sono certa che non è stato consapevole e voluto. Sono io che esagero?

Insomma: grandi corse e 100 km, "...così, senza un motivo. Solo per veder brillare gli occhi..."del mio bambino. E per questo "Si', ne valeva veramente la pena", come direbbero Lupo&Lupetto.

Anche questo fanno le mamme!!!

E poi ieri sera c'è stato il colloquio con la maestra di riferimento, che ha detto tante cose belle e una sola un po' così così: a quanto pare il nostro ricciolino biondo non si impegna un granché proprio in...francese!

Ma come, con il bilinguismo a casa e i cartoni in francese? !?

Secondo la maestra, e' solo che siccome lui i vocaboli già li conosce, si distrae e non sente l'esigenza di mostrare quello che sa. Io sospetto sia perché, dopo che a metà anno lo avevano invitato a non. Tradurre più per i compagni, lui ha scelto il mutismo!

In ogni caso, nulla di grave e sono stata molto contenta di sapere che si è integrato bene con i compagni, che rispetta le regole ma non è intimidito, che partecipa a tutte le attività con entusiasmo.

Speriamo continui sempre così!

P.s. Anche nella scuola dei vostri figli cambiano programmi all'ultimo e fanno "lavorare" bimbi e genitori dell'ultimo anno (che peraltro nel nostro caso hanno fatto almeno 19 prove)???

 

martedì 16 giugno 2015

Pompiere per un giorno

Il ricciolino biondo di casa sta attraversando la classica fase di amore per i pompieri.
Adora le storie di pompieri ed il suo camion rosso che pompa davvero l'acqua dal manicotto, si inventa incendi e rocamboleschi salvataggi.
Non potevamo quindi non partecipare alla festa dei Sapeurs Pompiers Volontaires del paese, pensata proprio per i bimbi ed i loro genitori.
Il nostro biondino non ha esitato un secondo alla prospettiva di poter indossare caschetto e gilet catarinfrangente e provare a domare delle (finte) fiamme, affrontando un percorso ad ostacoli da vero vigile del fuoco!
Peccato solo che il volontario che lo ha guidato dando ordini con il megafono avesse capito male il suo nome e abbia continuato a ripetere ossessivamente un altro nome, cosa che prima ha infastidito e poi fatto ridere di cuore il mio ricciolino (ne ride ancora adesso, quando lo ricordiamo), che poi mi ha detto: "Mamma, il signore e' un po' sordo!!"
la prova più difficile!
Il momento più emozionante!!
Il momento più emozionante!!!
















E alla fine, caramelle, acqua e
DIPLOMA!!!
Non pago dell'esperienza, nostro figlio ha voluto ripeterla (c'erano bimbi più grandi al loro quinto giro!), questa volta, però, accompagnando la sua amichetta del cuore un po' più timida...facevano una tenerezza infinita!!!!
In preparazione...

Piccoli pompieri (e amici) crescono!


Altrettanto apprezzata dai bimbi e' stata la possibilità di salire sul camion dei pompieri,
E su ambulanza e macchina della polizia...
E infine il trucca bimbi...indovinate cosa ha chiesto che la sig.ra gli dipingesse sul braccio, il nostro piccolo pompiere???
L'auto della polizia!!!
Un pomeriggio all'insegna dell'allegria, che si è concluso al parco giochi adiacente, per far conoscere ai bimbi il prezioso aiuto di tutti questi volontari, che si prodigano per la comunità.


lunedì 15 giugno 2015

Un'altra prima volta

La vita di una madre e' un susseguirsi di emozionanti prime volte: il suo primo pianto, la prima poppata, il primo bagnetto, il primo taglio di capelli, la prima pappina, il primo dentino, il primo giorno di nido, la prima notte dai nonni, il primo passo, la prima gita scolastica e....la prima gara.

Ieri, il mio ricciolino biondo ha partecipato alla sua prima competizione.

In realtà, si trattava di una bicicletta di 12 km nella mia cittadina, organizzata per tutti i bimbi nel programma degli Eporedia Active Days, che ogni anno fanno conoscere sport come arrampicata, immersione, canottaggio, Running, strett Boulder, parkour, slaklining, orienteering, Mountain bike, quali eventi collaterali a importanti gare di kayak, disciplina da sempre molto praticata nella zona.

Io ho pensato di iscriverlo comunque perché adora andare in bici ed al passaggio del giro di Italia aveva insisto a domandare quando avrebbe potuto partecipare anche lui.

Il nostro ometto ha vissuto l'evento come una vera e propria gara "di resistenza", in cui per vincere la medaglia bisognava arrivare alla fine e lui...e' arrivato!

Con lo zainetto con il suo nome e la maglietta più piccola che c'era, taglia 9/11 anni, con la borra certa da bici dei Barbapapa', il succo di frutto e i biscottini dentro lo zainetto (il bel "pacco gara" che gli hanno dato), oltre al suo peluche ed ai fazzoletti che si è aggiunto da solo, sempre addosso.


È stato il più piccolino a raggiungere il traguardo senza fermarsi subito con i "piccoli" e, anche se ad un certo punto abbiamo dovuto abbandonare il gruppo ed accorciare il percorso, ha pur sempre pedalato convinto per 9 km, incoraggiandosi da solo e con soste per acqua e succo di frutta !!!

E meno male, perché io stavo morendo! Io e l'Alpmarito, infatti, pensavamo che avrebbe avuto più difficoltà e quindi abbiamo pensato di seguirlo di corsa, per poterlo spingere o prendere a spalle all'occorrenza. Invece lui ci ha fatto viaggiare ad una media di 6:48 /km, stroncandomi con i primi tre chilometri a 4:55/ km!!!

Il tutto, ovviamente, con una umidità al 98% ed un caldo afoso. Mia madre, più furba, ci ha accompagnato in bici.

L'ultimo chilometro il mio ometto, orami stravolto, ha ancora accellerato per arrivare e ci ha fatto ridere esclamando, mentre pedalava: "E' stato complicato, vero?" "Una gara luuuungaaa!"

Quando siamo arrivati, gli altri bimbi stavano già facendo merenda ma a lui non è importato, era fiero e felice di avercela fatta e si è messo in coda diligente per la sua medaglia, serio e soddisfatto

A casa, ha mostrato la sua medaglia alle nonne, alla nonna bis ed al nonno e continuato a ripetere che vuole fare presto un'altra gara!

 

Il pomeriggio, divorato un piattone di pasta e smaltita l'adrenalina, e' crollato per due ore, ancora con il suo braccialettino rosa indosso.

Questo dovrebbe sempre essere lo sport: un'occasione di crescita, per stare insieme, mettersi alla prova, muoversi e...divertirsi!!!

 

venerdì 12 giugno 2015

Tre storie che scaldano il cuore

Questo venerdi, come al solito dedicato ai libri , ho voglia di parlare di storie per bambini che colpiscono anche i grandi.
Storie delicate, dal messaggio forte ed emotivamente coinvolgente.







So che sono albi molto conosciuti ma in casa nostra sono arrivati solo un mesetto fa, grazie al prestito interbibliotecario.

Il primo, è quello che a me piace di più.
Perchè parla dell'amore dei genitori, così grande, forte e incondizionato che non si ferma dinnanzi ai peggiori capricci, i disastri, le trasformazioni.
Neppure di fronte alla morte.
Perchè non sappiamo se ci saremo sempre, in questa vita o in un altra, ma sappiamo che ci saremo

sempre per i nostri figli, vero?

Mini si sente un piantagrane proteste e teme che nessuno gli voglia bene, m la mamma lo rassicura: niente di quello che fa o di come si comporta potrà mai far venire meno il suo amore per lui.
"Ma l'amore si consuma?
Se si scolla si riattacca?
se si rompe, se si strappa
Poi si aggiusta, si rattoppa?"




Una storia delicata ma forte, sincera e dolce, tutta in rima (con un ritmo molto musicale) che il nano ha dimostrato di apprezzare moltissimo.





Il secondo diverte molto mio figlio ed, infatti, è una storia simpatica ed originale, pensata per aiutare i bimbi a superare la paura del buio, della solitudine notturna e dei mostri, senza ricorrere al classico (povero) lupo !




Ed infine, un libro di cui avevo sentito molto parlare e sempre bene, le cui immagini, però, non mi entuasiasmavano.
E invece mi sbagliavo.

La storia è poetica e coinvolgente, le parole sono scelte con cura e colpiscono, come le immagini.
Mio figlio sembra adorarlo.
Perchè non c'è ricompensa più bella che vedere gli occhi di un amico (o di tuo figlio o delle persone che ami) brillare di gioia.





Ringrazio quindi Mammamogliedonna per il prezioso consiglio di lettura.

giovedì 11 giugno 2015

Bilinguismo, errori grammaticali, giochi di parole...l'italiano a tre anni e mezzo!!


Il significato delle parole.
Ieri, in auto, guardando l'auto davanti a noi.
Il ricciolino biondo: "Mamma, ma quella macchina è elettrica !"
Io: "Elettrica ? E perchè"
Il ricciolino: "perchè va da sola, non la guida nessuno, come il cancello!!!" (quello elettrico, appunto, di casa della nonna).

A cena, a tavola.
Il papà al ricciolino biondo: "Vuoi del pane ? E' fresco!"
Il ricciolino: "Ma del frigo ?? Io non ho caldo!"

Libere traduzioni ed incidenti sul percorso del bilinguismo.
Vado a prenderlo a scuola. Tira fuori dall'armadietto un disegno quadrato pieno di linee colorate.
Io: "Bello! Che cos'è?"
Il ricciolino: " La mia nappa del tesoro!"

"Nappe" (la e finale non si legge) = tovaglia in francese.

Ieri sera, vado in camera e lo vedo giocare.
Ha un carro attrezzi giocattolo, al cui "uncino" si è fatto legare un cappio di corda.
Attacca all'uncino un pupazzo per volta, lo tira fino ad un mucchio e lo sgancia.
Io: "A cosa giochi?"
Il ricciolino: "Sono il carro attrezzi che porta le macchina a rugginire in tanti pezzettini!"

Verbi, difficilissimi verbi
Il ricciolino a me ed all'Alpmarito: "Oggi il capo sono io. Voi facete i bravi!"
E ancora, l'immancabile: "Ho aprito io!"