lunedì 9 gennaio 2017

Dinosauri in mostra

Il 2017 noi lo abbiamo inaugurato con una mostra pensata per i bambini, vista in compagnia di una coppia di amici con una bimba dell'età del ricciolino.
Una mostra temporanea, aperta fino alla fine di febbraio, alla Società promotrice delle Belle Arti di TORINO, posta praticamente di fianco al Castello del Valentino, sede della facoltà di Architettura, nel Parco del Valentino (parcheggi lungo le vie del circondario, a pagamento, o al parcheggio di Torino Esposizioni, sempre a pagamento).

Si tratta di una mostra di DINOSAURI a grandezza naturale, collocati in sale in cui è stato riprodotto il loro habitat naturale, caratterizzati dal suono e dal movimento.
In pratica, alcuni dinosauri muovono la testa o la coda ed emettono i loro versi e ruggiti, sembrando quindi "vivi".



Sul sito la mostra viene pubblicizzata come : "La più grande mostra di dinosauri animatronici realizzata in Italia! Un’incredibile ricostruzione dell'epoca preistorica, con ambientazioni mai viste e una straordinaria immersione nella terra dei giganti. Il fascino ed il mistero dei dinosauri: oltre 35 riproduzioni "VIVE" degli indiscussi dominatori della terra di milioni di anni fa."




Io non sono una grande esperta di mostre riguardanti gli animali preistorici, avendo visitato solo musei di scienze naturale (il MUSE di Trento e il museo di Trieste), in cui si trovavano scheletri e riproduzioni. 
Tuttavia devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente, soprattutto considerando il prezzo non proprio economico, per una visita che non ci ha portato via più di un'ora/un'ora e mezza: 28,50 Euro in tre (due adulti ed un bambino, biglietto famiglia).
Questo però è solo il mio parere di adulta (peraltro non particolarmente appassionata di dinosauri), condiviso dall'Alpmarito.


Tutt'altra opinione hanno espresso i bambini: il ricciolino e la sua amichetta ne sono infatti stati entuasiasti ed hanno più volte ripetuto di aver apprezzato la mostra.
Considerando che era pensata e dedicata a loro, è dunque stata un successo.


La grandezza delle riproduzioni, effettivamente ben fatte, è davvero impressionante ed i pannelli esplicativi sufficienti a soddisfare la curiosità di adulti e bambini.
In più vi sono tre sale per giocare: una in cui i bambini trovano lunghi tavoloni, colori, sagome e fogli, per provare a disegnare i dinosauri seguendo le istruzioni proiettate su un muro (io ci ho provato ma il risultato mi vergogno a mostrarlo!!!) o colorando gli appositi prestampati, una con due diversi dinosauri a cui salire in groppa, per una foto ricordo (gratuita), con un angolo allestito dalla Quercetti, con i quadri di dinosauri realizzati con i classici "chiodini" ed una pista da biglie gigante da provare; un'altra sala in cui appendere i disegni sulle bacheche e provare a scavare in cerca di fossili come veri paleontologi.



 Nell'ultima sala della mostra è possibile farsi scattare una foto dentro uova di dinosauro giganti (al costo di 8 Euro).

 Insomma, una mostra da non perdere se i vostri bimbi sono appassionati di questi grossi animali preistorici!

 Dopo la visita, una bella passeggiata nel Parco del Valentino e nel Borgo Medioevale (di cui ho già parlato qui), secondo me è d'obbligo!

Presepe nella piazzetta del Borgo medioevale del Valentino



p.s. Al termine della mostra vi è un piccolo bar e shop, in cui acquistare giochi a tema. Se comprate on line il biglietto, ricordate di stamparlo, altrimenti vi toccherà fare comunque l'eventuale cosa - noi lo abbiamo visto accadere. Qui tutte le info su costi ed orari. All'interno ci sono delle scale, anche se poche, tra cui quelle per accedere ai bagni, tenetene conto per passeggini & co.).

Post non sponsorizzato. 

mercoledì 4 gennaio 2017

L'anno che verrà ed il Natale che è trascorso

L'anno che verrà, il 2017, sarà ricco di cambiamenti.

Sarà l'anno del trasloco, perchè la casa nuova, pur essendo tutt'altro che finita, inizia a mostrare il volto di una casa vera e per la primavera contiamo di farla diventare il nostro nuovo nido.
Un trasloco, un cambio di residenza, che segnerà anche cambiamenti di abitudini, poichè se i chilometri di distanza saranno pochi, Regione e Comune saranno altri.
Non vi nascondo che non vedo l'ora, pur temendo il trasloco in sè e iniziando a provare nostalgia per queste quattro mura che ci ospitano ormai da anni e ci hanno visto diventar famiglia.

La nostra accoglienza a Babbo Natale ed alle sue renne

Sarà l'anno della fine della scuola materna e dell'inizio delle elementari per il ricciolino (e, detto tra noi, ancora non ho capito quando e come dovro' iscriverlo).
Un cambiamento importantissimo per lui ma anche per noi, già lo so.
A fine anno scolastico versero' molte lacrime, è un dato certo, ma non prima di aver partecipato alla temuta recita dei genitori dei bambini "grandoni".

In tutto questo, vorrei che fosse anche l'anno dello yoga.
Ho dedicato alcuni anni della mia vita alla danza, altri alla scherma, al pianoforte, allo sci,alla corsa, allo scialpinismo, all'arrampicata. Quest'anno vorrei riuscire a praticare con costanza quasi quotidiana piu' lezioni (purtroppo solo on line) di yoga.

Ho abbandonato elenchi e buoni propositi ormai da anni. O meglio, li ho spostati a settembre.
Se penso all'anno che verrà, pero', le parole chiave che mi vengono in mente sono:
sfoltire e semplificare.
Vorrei alleggerire spazi, vita, impegni, rapporti personali, sfrondare, liberare, semplificare.
Ancora non so come e neppure perchè, pero' è quel che sento.

E poi vorrei imparare a "lasciar andare", lasciarmi scorrere addosso dolori, rancori, arrabbiature, nervosismo e stress. Riuscire a contenere la mia risposta emotiva agli avvenimenti, vicini e lontani, ed alle discussioni.
Perchè se no, alla fine, perdo serenità e fiducia senza guadagnare nulla.

Se proprio dovessi esprimere un proposito, sarebbe quello di trascorrere piu' tempo con le persone che amo e farlo senza ansie, senza la sensazione di rubare momenti ad altro e senza l'occhio all'orologio. E già non mi pare poco.

Intanto, riguardo le foto di questo Natale e penso che in fondo è andato tutto come doveva andare.

La recita di Natale della scuola è stata emozionante, anche perchè quest'anno il ricciolino ha superato la sua timidezza e cantato tutte le canzoni dall'inizio alla fine.
Inoltre, il messaggio che le maestre hanno voluto dare è stato davvero bello e natalizio.


E poi ci sono stati tanti pranzi e cene con i familiari, di un ramo e dell'altro, con le solite tavole imbandite.




Il ricciolino e tutti gli altri bimbi della famiglia erano allegri, felici, eccitati, come era giusto che fossero e Babbo Natale li ha abbondantemente accontentati.


Noi di qualche gioco rumoroso avremmo volentieri fatto a meno, ma tant'è.
L'atmosfera, la magia dell'attesa ed il piacere di stare insieme erano quelli giusti e questo  è cio' che contava.



Ora non resta che prepararsi al ritorno alla normalità, non prima di aver trascorso ancora qualche pomeriggio, sera o pranzo con gli amici.
Perchè i giorni non bastano mai per poter incontrare tutti e ogni anno cerchiamo di fare il possibile, lieti di essere circondati da tanti amici.

Quanto al capodanno, è stato anche quello sereno ed in compagnia, ma breve, perchè il ricciolino era stremato dalla stanchezza e noi pure.

Buon 2017
con l'augurio che questa canzone, cantata dai bambini alla recita e tanto piaciuta al ricciolino, dipinga la realtà, disegnando un mondo senza terrorismo.

Video dello Zecchino d'Oro


venerdì 30 dicembre 2016

"La regola dell'equilibrio", "Ne parliamo a cena" e " Agatha Raisin e la terribile turista": le letture di mamma avvocato

In questi giorni a ridosso del Natale, ho letto molto e parlato solo di libri per l'infanzia.
Ora, pero', è arrivato il momento di raccontarvi gli ultimi libri che ho letto, cominciando da quello che mi è piaciuto di piu'.

Gianrico Carofiglio, "La regola dell'equilibrio", 

ed. Einaudi Stile Libero, 2014, pag. 280 


Lo stile di Gianrico Carofiglio mi era già noto, avendo già letto ed apprezzato molti suoi romanzi (sul blog, ho parlato de "Il bordo vertiginoso delle cose" e di "La casa nel bosco").
Scrive bene,benissimo, in modo introspettivo, non scontato, poetico ma nello stesso tempo appassionante.
Con questo romanzo, torna l'Avvocato Guido Guerrieri, tornano  i giudici, le aule di giustizia ed i clienti accusati di reati. Tornano le riflessioni sulla giustizia, sulla morale e l'etica professionale. Riflessioni che ho sentito molto vicine, pur essendo io una civilista, attuali e non scontate.
E poi naturalmente c'è la trama, la storia di un giudice molto rispettato e preparato, accusato all'improvviso di uno di quei reati che solo a pensarli commessi da chi amministra la giustizia fa orrore, ci sono le indagini e le strategie gudiziare.
Bello, molto bello, talmente che appena finito avrei voluto ricominciare a leggerlo da capo.




***
Durante una serata a casa di mia madre, non avendo nulla da leggere, ho ripreso in mano un romanzo di Stefania Bertola, il primo che avevo letto e che mi aveva fatto innamorare dello stile e dell'umorismo di questa scrittrice.

"Ne parliamo a cena" di Stefania Bertola,  

Salani editore, Lire 18.000 (ancora in Lire!)


La rilettura, pur non regalandomi le stesse sensazioni della prima volta, come accade quasi sempre, quando si tratta di romanzi di cui già si conoscono trama e personaggi, è stata comunque molto piacevole.
Ho sorriso, riso e letto tutto d'un fiato.
Decisamente, uno dei piu' bei romanzi della Bertola, insieme ad "Aspirapolvere di stelle" e "La soavissima discordia dell'amore" (di cui ho parlato qui).
Ne avevo già parlato in questo post, che pertanto vi invito a leggere, se ne volte sapere di piu'.
Per chi ancora non conoscesse l'autrice e non avesse letto le altre mie opinioni sui suoi romanzi (tra cui "La luna di Luxor" e "Ragazze mancine") lo stile è frizzante, leggero e divertente, la trama improbabile, i protagonisti, sempre donne, simpatici, l'ambientazione a me familiare (Torino). Insomma, un romanzo rosa di quelli ben scritti!


***

Infine, ultimo in ordine di gradimento e di lettura, 

"Agatha Raisin e la terribile turista" di M.C. Beaton,

ed. Mondolibri, agosto 2016, pag. 219
Ho preso in prestito questo libro perchè si trovava sullo scaffae delle novità in biblioteca e, appena letto il titolo, mi è venuto in mente che ne avevo sentito parlare bene da uno dei partecipanti al Venerdi' del Libro (chi, non ricordo).
Purtroppo, pero', si tratta di un romanzo che fa parte di una serie e, forse per questo, anche se la storia era a sè, non mi ha catturato particolarmente. 
La protagonista, una cinquantenne in crisi sentimentale che rincorre l'uomo di cui è infatuata fino a Cipro, dopo averlo lasciato praticamente all'altare per la misteriosa ricomparsa del suo primo marito, poi assassinato (vicende accennate ma evidentemente oggetto di precedenti romanzi della serie), mi è stata antipatica fin da subito.
Snob, arrogante, insicura, Agatha finisce per risolvere un duplice omicidio quasi per caso, passando nel frattempo tra visite turistiche, attentati alla sua vita, avventure con altri uomini e sfoghi sentimentali. 
Un giallo che non mi ha appassionato piu' di tanto (e che forse ha scontato la "colpa" di essere letto dopo un romanzo bellissimo, quello di Gianrico Carofiglio), ma con personaggi sicuramente non convenzionali ed abbastanza divertente.


E dopo questa carrellata di consigli per il venerdi' del libro di oggi, vi auguro buone feste ed un anno nuovo ricco di letture appassionanti!!!

venerdì 23 dicembre 2016

Libri di Natale per le letture del ricciolino biondo!

Questo è l'ultimo venerdì prima di Natale e dunque, seppur in extremis, non potevo che consigliare letture natalizie per coloro per i quali questa festa è piena di magia: i bambini!
Ecco allora due libri molto natalizi!

"La valigia di Babbo Natale" di Kate Lee ed Edward Eaves




Una storia divertente per un libro dai colori vivacissimi e dalle originali illustrazioni, con tante parti da toccare per sentire il cotone del vestito, la valigia di pelle, il poncho di lana ecc.



Un libro adatto anche ai piccolissimi ma che ha apprezzato molto pure il ricciolino!
Babbo Natale, stufo di patire il freddo, decide di partire per un viaggetto in paesi caldi. Dopo un po', però, gli tornerà la nostalgia della neve e del ghiaccio di casa sua!


"La magica notte di Natale" di Clement C. Moore, illustrato da Ted Rand, ed. Nord-Sud



Un storia che è un classico senza tempo, con illustrazioni dal sapore retrò, che proiettano nella dolce attesa della notte della Vigilia!
Il viso rubicondo e allegro di Babbo Natale è davvero irresistibile.




Con questo post partecipo al venerdì del libro di Paola e, soprattutto, a tutti voi, alle vostre famiglie ed ai vostri figli, i miei più sinceri auguri di 

BUON NATALE !



giovedì 22 dicembre 2016

Pane azzimo (pane senza lievito): mamma avvocato in cucina

E' tanto che non vi aggiorno sui miei esperimenti culinari e sulle mie "diete anti allergia" sperimentali.
Non ho smesso, però, di pasticciare in cucina.
Uno dei piatti che ho imparato a fare meglio e che si presta ad ogni occasione, e' il pane azzimo, ovvero il pane senza lievito.

Perfetto da usare come focaccia, cosparso d'olio, sale grosso e origano, per merende o aperitivi con gli amici.
Ottimo al naturale o con un filo d'olio a crudo, per accompagnare il pasto.
Utile come snack spezza fame o come base su cui spalmare mousse, formaggi o salse.
Nei giorni di festa che ci attendono, può essere anche l'alternativa dell'ultima ora (meglio, delle ultime due ore) per un pranzo o una cena in compagnia improvvisata, quando vi ritrovate senza pane ed i negozi sono chiusi.

Gli ingredienti e la preparazione, infatti, sono semplici e, non avendo lievito, vi assicuro che non gonfia!

PANE AZZIMO  



Ingredienti per due teglie rettangolari :
500 gr di farina, tipo O oppure OO.
Va benissimo anche la farina di farro o grano saraceno o, meglio ancora, un misto di farro/grano o grano saraceno/grano, perchè il gusto non sia troppo "rustico".
Acqua tiepida (preparatene circa 250 ml ma la quantità potrebbe variare)
Sale
Olio extravergine d'oliva
 



Preparazione:
Usate una ciotola rotonda capiente, in cui mettere la farina. Si può impastare anche direttamente sul piano di cottura ma con la ciotola l'acqua non cola via, dunque meno disastri. 
Create un buco centrale con le dita e poi versate un po' d'acqua.
Infarinatevi le mani e iniziate ad impastare, aggiungendo l'acqua (ed eventualmente altra farina) secondo necessità. La quantità finale di acqua utilizzata dipende dall'umidità dell'aria e dal tipo di farina. Capirete da soli se è troppa (ed allora basterà aggiungere un pò di farina, o troppa poca, perchè la farina non lega).
Una volta ottenuta una palla morbida e omogenea, senza grumi, copritela con un panno e lasciatela un'ora o poco più a riposare.
Può sembrare inutile, non essendoci lievito, però serve per fare venire le bolle d'aria e rendere il pane croccante al momento della cottura. Se non avete tempo, però, e saltate questo passaggio, il pane risulterà piatto, non certo cattivo.
Dopo un'ora, lavorate brevemente la palla, poi infarinate il piano o direttamente la carta forno sulla teglia e stendete la palla in una sfoglia il più sottile possibile. Il minimo perché non si rompa.
Potete anche dividere la pasta in palline e stendere i piccoli panetti, così da creare più "pezzi di pane" piccoli, anziché uno unico.


Salate, se volete aggiungete già un filo d'olio, poi infornate per 10-15 minuti a 200 gradi circa.




Attenzione: tenete d'occhio il forno! Se il pane cuoce troppo, diventa gommoso o si bruciacchia, se cuoce troppo poco, risulta un po' crudo e non croccante.
Con il tempo, troverete il grado di cottura ideale per il vostro gusto.
Tirate fuori e, se volete, aggiungete sale grosso e olio extravergine di oliva a crudo!
Altrimenti mangiatelo "nature".




Buon appetito!

P.s. Esiste anche la variante "cottura in padella", previo spennellamento con olio, in una padella antiaderente e ben calda, coprendo con il coperchio e girando il pane finché non è dorato da entrambi i lati.
Io però, personalmente non lo consiglio, visto che quando ci ho provato ho bruciato irrimediabilmente una padella ed il pane e' rimasto troppo gommoso, seppure mangiabile.
Cotto in questo modo, in compenso il pane si presta ad essere farcito.

Con cottura in padella



lunedì 19 dicembre 2016

Cara mamma Natale, quest'anno vorrei.....#caramammanatale #stormoms

Cara Mamma Natale,
Visto che sei mamma anche tu, sono certa che mi potrai capire.
Quest'anno scriverò a te ed a nessun altro. Il Babbo lasciamolo ai bambini, che già loro lo sommergono di lettere. E poi, si sa, Babbo Natale, per quanto speciale, è pur sempre un uomo.
E gli uomini hanno i loro limiti, soprattutto in quanto a capacità di attenzione e comprensione dei discorsi delle donne.

Eccoci dunque a noi, cara Mamma Natale.
Non ti chiederò oggetti come gioielli, scarpe o vestiti ecc., poiché come ben sai, a regalare cose del genere sono capaci tutti (basta avere disponibuilità economica) e, comunque, i familiari ed il marito non leggono questo blog praticamente mai, quindi l'elenco servirebbe a poco.

Ti chiederò, invece, qualcosa di veramente utile, qualcosa che solo tu puoi donarmi:

1 - una salute di ferro, per me e pure per il ricciolino.
L'Alpmarito fa da se e, a parte il dentista, praticamente non ha mai bisogno di medici. Anche il ricciolino se la cava egregiamente, però le poche volte che non sta bene, io soffro con lui e non solo fisicamente. Tu capisci. Io sono la debole della famiglia, quindi per me, un anno senza influenza, tonsilliti, bronchiti e magari pure senza tosse e raffreddore, sarebbe un regalo assai gradito.
Se poi potessi attenuare i sinotmi dell'allergia e consentirmi di mangiare senza danni cibi ormai da tempo proibiti, mi renderesti la donna più felice della Terra. Sappilo;

2 - otto ore (anche nove vanno bene!) di sonno profondo ed ininterrotto, ogni notte, per 365 giorni consecutivi.
Che dici, esagero?
Forse sì, ma qui si parla di desideri, di sogni. Se non esagero adesso, quando? Lasciami sognare.
Perché non è colpa del ricciolino se ormai un sonno così è solo un lontano ricordo, però è un dato di fatto che dalla gravidanza in poi, per un motivo o per l'altro le mie nottate siano cambiate. E la privazione del sonno, si sa, è una delle peggiori torture, ti logora dentro;

3 - una dose quasi infinita di pazienza. Per far fronte a tutti gli impegni, per accettare gli imprevisti, delusioni, per assorbire dolori o preoccupazioni ma, soprattutto, per essere una madre ed una moglie migliore. E riuscire a giocare, divertendomi, anche con le macchinine, i travestimenti, per il gioco della "famiglia", i dinosauri o i mostriciattolo, al mercato o con gli amici immaginari... perché la fantasia non mi manca ma quel tipo di giochi dopo un quarto d'ora mi fanno sbadigliare. E indovina quali sono i giochi da fare al chiuso preferiti del ricciolino?

4 - un marito che risponda al telefono, SEMPRE, o perlomeno che RICHIAMI.
Non pretendo subito ma almeno entro qualche ora.
E magari passi al telefono con me più di un minuto netto, risponda agli sms ed alle e-mail perlomeno entro la giornata e ogni tanto faccia una chiamata di sua iniziativa e per il puro piacere di sentirmi.
Perché io lo so, che è un tipo "fatti, non chiacchiere", però io sono donna ed avvocato e senza parole, non vivo tanto bene;

5 - risate, tante sane e sonore risate.
Con gli amici, in famiglia, a lavoro, per strada, in auto, ovunque.
Perché se è vero che la vita a volte è difficile ed è un dato di fatto, è altrettanto vero che le risate sono un balsamo a basso costo e ad altissima resa! E non si ride mai abbastanza, da adulti.

Ah, quasi dimenticavo.
Per finire, una casa auto pulente ed un fisico da urlo senza sforzi fisici nè diete, non mi dispiacerebbero.
Però, insomma, non si può aver tutto, lo so.

Con questo post partecipo al tema delle mese delle  #stormoms, #caramammanatale !

https://www.facebook.com/StorMoms/?fref=ts

*Per partecipare anche voi, ricordate di utilizzare l’hashtag #stormoms, l’hashtag del tema del mese #caramammanatale e inserire la foto con il link alla pagina Facebook, su cui le stormoms condivideranno tutti i contribut.

venerdì 16 dicembre 2016

Terre selvagge: le letture di Mamma Avvocato

Sebastiano Vassalli, "Terre selvagge"

Ed. Rizzoli, 2014, pag. 297



Un romanzo storico che racconta, in modo accurato ed approfondito, ma sempre coinvolgente e scorrevole e mai noioso, la grande battaglia tra i Romani, guidati dall'uomo nuovo, il console Caio Mario, ed un patrizio, Lutazio Catulo, ed il fiero e bellicoso popolo dei Cimbri, scesi dalla estrema propaggine della Danimarca a seminare morte e terrore in tutta Europa, fermandosi poi, nell'avanzata verso Roma, ai Campi Raudii, la zona tra Novara e il confine con la Lomellina, nell'attuale Piemonte.

Una battaglia, combattuta nell'anno seicentocinquantaduesimo dalla fondazione di Roma, cioè nel 101 a.c., che portò alla scomparsa di Teutoni e Ambroni, alleati dei Cimbri, e segno' la disfatta totale di questi ultimi, di cui rimasero solo alcuni sopravvissuti in fuga verso Nord e alcune tribù che si erano installate nell'altopiano di Asiago durante la discesa in Italia.

Una guerra che ebbe un ruolo fondamentale nella politica di Roma, che causò più di 140.000 morti solo tra i Cimbri, forse il più grande massacro in battaglia della storia umana, al cui termine inizioo' la bonifica dei Campi Raudii, un tempo paludosi e poi lottizzati e venduti a nobili romani, diventando cosi' un enorme granaio.

Il racconto della battaglia si intreccia con quello della vita di alcuni Cimbri, uomini e donne, di due Galli, un fabbro e suo madre, rimasti nel loro paese dopo la fuga dagli invasori di tutti gli abitanti della pianura verso il Monte Ros (l'attuale Monte Rosa) e dei condottieri e soldati romani.
Storie di uomini, di amori, amicizia, ambizioni politiche, coraggio e follia.

Insomma, un romanzo storico come ce ne sono pochi, scritto per ripristinare la verità storica di fatti tramandati in modo distorto da romani mossi dall'ambizione politica e "storici" dell'epoca non avvezzi (o impossibilitati) a verificare dati e fatti nonché, soprattutto, scritto per ricordarci che la storia antica è la nostra miglior insegnante e spesso, ciò che sembra lontano, è più simile al presente di quanto sembri.


E' questo dunque il mio consiglio per questo venerdi' del libro.

martedì 13 dicembre 2016

Aspettando Natale...eventi per bambini in Canavese

Quest'anno noi abbiamo inaugurato l'attesa del Natale con il mercatino e l'ufficio postale del Ricetto di Candelo, per poi trascorrere il tardo pomeriggio dell'8 dicembre a Quagliuzzo (TO), per assistere all'inaugurazione della Casa di Babbo Natale di cui vi avevo già parlato due anni fa.

La volta scorsa ci eravamo andati dopo l'inaugurazione e di giorno, invece quest'anno abbiamo assistito al discorso del Sindaco, allo spettacolo di una famiglia di giocolieri/trapezisti di Imperia, ai fuochi di artificio ed all'apertura delle tende rosse che celavano la Casa di Babbo Natale, luccicante nel buio della sera (la "cerimonia" inzia alle 18,00, il giorno dell'Immaccolata, tutti gli anni).



Il ricciolino, che non ricordava la visita di due anni prima, ne è stato entusiasta, anche perchè a seguire, nella chiesetta sconsacrata sulla piazza, di fronte alla Casa di Babbo Natale, si è tenuto il conseuto saggio di Natale della scuola di danza di Ivrea, a cui ha partecipato anche la mia nipotina.




E' stata la prima volta che assistevo e devo dire che mi ha inorgoglita e intenerita, riportando a galla i ricordi dei "miei" saggi di danza, da bambina.

Dopo la consueta fetta di dolce e il bicchiere di vin brulè, offerti dagli organizzatori, siamo quindi rientrati a casa, per continuare la nostra personale attesa del Natale domenica, ad Ivrea (TO), nel "Natale a Hogwarts" di Piazza Ottinetti.



In pratica, quest'anno, anzichè solo il solito mercatino dell'artigianato organizzato per Natale, dall'08 dicembre, in centro città (Pizza Ottinetti) c'è una riproduzione (spartana ma sufficiente per i bambini), nelle classiche casette di legno, di alcune "aule" della scuola di magia e del negozio di Olivander, dove (gratuitamente) farsi confezionare la bacchetta magica con brillantini e colla a caldo, preparare una dolce pozione, scrivere con la penna di uccello la letterina a Babbo Natale, provare a tirare con un'arco di legno, correre con le scope per centrare i cerchi con le palle morbide (il gioco del Quidditch a terra) e altri piccoli giochi di legno, compreso l'incontro con "l'aiutante di Babbo Natale", come lo chiama il ricciolino.




E' anche possibile farsi dare cappello e mantelli neri da maghi (sempre gratuitamente) e partecipare ad una scherzosa battaglia con le bacchette per le vie della città, guidati da animatori in costume. Il ricciolino, inizialmente intenzionato a partecipare, si è fatto vincere dalla timidezza e non ha voluto, ma erano tanti i bambini felici alle prese con la magia!


A completare il tutto, vi è anche il classico trenino di Natale (gratuito), che si muove per tutto il centro della città, con varie fermate.
Trenino che, ovviamente, per il ricciolino è un must.

Insomma, una gioisa attesa formato famiglia, a cui abbiamo partecipato volentieri.

E voi? In giro per mercatini? Organizzano manifestazioni simili anche dalle vostre parti?

lunedì 12 dicembre 2016

Calendario dell'avvento piccino e veloce..o lavoretto semplice di Natale!

Noi quest'anno ci siamo attrezzati per tempo al conto alla rovescia al Natale.

Abbiamo puntato su due calendari acquistati, Lego City per me (ufficialmente è per il ricciolino, di fatto lo desideravo io da anni!!!), un classico tabellone di cioccolatini per il ricciolino (uno, però, non tre come lo scorso anno, mi scuserà mia madre a cui ho chiesto di non comprarne un altro).

Così, ogni mattina, posso incitare il Petit Prince ad alzarsi con la scusa di dover aprire le caselle.
Non funziona sempre ma aiuta.

Al mercatino di Natale del Ricetto di Candelo (BI), in uno dei laboratori hanno fatto realizzare al ricciolino un piccolo calendario semplice, una sorta di "conta giorni" perfettamente in tema con la stagione, che gli è piaciuto molto.
Per questo, ho pensato di proporvelo.



La realizzazione è semplicissima: cartoncino bianco, cartoncino nero, cartoncino arancione, cartoncino rosso, uno di qui fermagli di metallo con le due alette che si aprono dietro, colla, matita o pennarello nero e...voilà!

Io l'ho trovata un'ottima idea anche per realizzare un piccolo orologio, per insegnare ai bimbi a leggere le ore. Basta aggiungere una seconda carotina più corta e sostituire i giorni con le ore.

Gli elfi aiutavano i bimbi a realizzare anche la variante "Babbo Natale", con il faccione del Babbo Natale rotondo con i numeri e il cappello rosso, nonchè la barba di cotone. Purtroppo non l'ho fotografato ma era anch'esso molto carino.

Buon attesa a tutti!







venerdì 9 dicembre 2016

"Lezioni di volo per principianti" : le letture di Mamma AvvocatoD

Questo venerdì, per il consueto appuntamento con i libri ideato da Paola, vorrei consigliare quello che  ritengo sia uno dei più bei romanzi letti nell'ultimo anno:

"Lezioni di volo per principianti" di Beth Hoffman,

Ed. Piemme, 2010, pag. 372



Cecilia Rosa ha solo sette anni quando qualcosa, nella mente di sua madre, ex reginetta di bellezza sposatasi troppo presto. si incrina.
Con il padre sempre via di casa, non solo per lavoro, come invece vorrebbe far credere, Cecilia si trova giorno dopo giorno a fare i conti con la follia della madre, con la vergogna e l'affetto che la legano a lei, con i pettegolezzi del paesino della provincia americana in cui vive, negli anni '60, con l'emarginazione e la mancanza di amiche.

"Mentre osservavo quello sguardo silenzioso tra le due vecchie signore, mi venne in mente che era così che si comportavano gli amici:apprezzavano il bene e fingevano di non notare il resto, quando era inoffensivo." Pag. 223

Cecelia ha vicino a se' soltanto un altro signora, anziana vicina di casa, che fa il possibile per starle vicina. Quando, però, la mamma morirà in un incidente, neanche la vicina sarà sufficiente. Cecelia, dodicenne, è divorata dai sensi di colpa per il sollievo provato e, nello stesso tempo, da un dolore sordo che non riesce ad esprimere. Il padre non ha nessuna intenzione di fermarsi a casa e prendersi cura di lei e così la affida ad una prozia, che l'amore bambina non conosce e a malapena sapeva di avere.
L'addio all'anziana vicina, il viaggio verso la Georgia, la conoscenza della prozia e della sua governante di colore, la nuova vita, in un'estate piena di nuove conoscenze, tutte al femminile, cambierà profondamente Cecelia, facendole conoscere il calore di una famiglia e la bellezza dell'amicizia, fino a lenire le sue ferite.

"Mi prese la mano e mi guardò negli occhi: 'E' ciò che crediamo di noi stessi che determina ciò che gli altri vedono di noi.'" Pag. 306 

Il romanzo di formazione di una bambina alle prese con tragedie più grandi di lei, in una società ancora divisa dal razzismo verso le persone di colore, con personaggi femminili particolari e indimenticabili. Una storia non certo allegra, eppure perversa da un senso di speranza e da una sensibilità che non è facile trovare in un romanzo.

"E, proprio mentre scivolavo nel sonno, sentii le sue parole entrare dalla finestra, portate dalla brezza: 'E' il modo in cui sappiamo sopravvivere alle ferite della vita che ci da' forza e bellezza'". Pag. 367

Insomma, mi è piaciuto moltissimo e per questo lo consiglio vivamente!