Donne che studiano,
spesso più e meglio degli uomini,
donne che lavorano,
spesso più e meglio degli uomini,
perchè nascere donne significa anche
presto
imparare che dovrai essere più brava,
bella e competente,
per essere considerata nel mondo dello
studio e del lavoro
almeno pari ad un uomo medio.
Donne che, nonostante questo,
guadagnano di meno dei colleghi uomini,
qualunque professione facciano o
posizione rivestano.
Donne che lottano contro i pregiudizi
e le discriminazioni
Donne che non possono ancora scegliere
Donne che si interrogano
incessantemente,
su come conciliare lavoro e maternità,
lavoro e femminilità,
su come crescere al meglio i figli,
su come aiutare i parenti,
su come contribuire alla salvaguardia
ambientale,
su come proteggere la coppia dalle
tempeste della vita.
Donne che si pongono mille dubbi,
anche quelli apparentemente futili,
il vestito giusto,
il trucco giusto,
la tinta sì o no.
Donne che corrono,
non solo dietro ai figli.
Donne che cadono
ed alla fine si rialzano
in un modo o nell'altro.
Donne che piangono,
per un amore finito
per un cuore spezzato
per un'amicizia perduta,
per i propri bambini
per un film commovente,
per il troppo ridere.
Donne che nuotano,
praticano arti marziali,
vanno in palestra,
fanno yoga.
Donne che alzano la testa e denunciano
sopprusi
Donne che subiscono inermi
Donne che denunciano
Donne che hanno paura e non ce la fanno
Donne che chiedono aiuto
e muoiono inascoltate
Donne che chiedono aiutono
e poi aiutano a loro volta altre donne
Donne forti
Donne deboli
in gonna o pantaloni,
tacchi o
scarpe da ginnastica.
Donne da rossetto,
lucidalabbra o
burrocacao.
Mamme,
adottive, grazie alla fecondazione
assistita,
di figli del partner,
di figli persi,
di figli trovati dopo tanto cercare
o per caso,
comunque mamme.
Figlie, compagne,
single per scelta o per caso,
ma comunque donne e complete,
perchè in coppia o no,
donne sono.
Donne che amano cucinare,
donne che lo odiano.
Casalinghe o in carriera,
expat o in patria.
Donne,
semplicemente donne.
Dolcemente complicate,
sempre,come diceva la famosa canzone.
A tutte le donne
(tranne quelle che scelgono
consapevolmente di essere schiave di un uomo o di una gabbia
o tramandano pregiudizi e discriminazioni, a quelle no o forse ancor di più, proprio a loro),
l'augurio di lasciarsi andare ad una
piccola follia,
che faccia stare bene,
almeno oggi.
Che sia un bignè, una corsa con i
capelli al vento,
uno smalto fucsia o una ciocca blu,
un acquisto assurdo o
una scelta importante, di pancia.
Che sia grande o piccola,
purchè sia.
A tutte le donne.
A me.
A voi.
Nessun commento:
Posta un commento
Un commento educato è sempre gradito!