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lunedì 4 maggio 2015

Io (mio figlio) e la cucina


Che non ami molto cucinare, e' risaputo.
Anche a causa della nascita del nano e delle assenze infrasettimanali dell'Alpmarito, negli ultimi anni sono comunque migliorata molto e, quando mi impegno, ora riesco a raggiungere risultati davvero discreti, soprattutto con i dolci ed i primi piatti.

Cucinare quotidianamente, però, per me rimane uno dei doveri più gravosi, che affronto solo per sopravvivere e per cercare di offrire a me stessa e a mio figlio una alimentazione il più possibile sana.

Di positivo c'è che il mio ricciolino ha imparato in fretta ad accontentarsi di piatti come riso bollito, pasta al l'olio, verdure al vapore e cibi insipidi, ad apprezzare la mensa dell'asilo e ad approfittare delle occasioni di pasto fuori casa, dai nonni al ristorante o ai vari matrimoni o compleanni.

Il rapporto tra me e i fornelli, tuttavia, e' altalenante, difficile e...non sempre pacifico!

Qualche sera fa avevamo un amico a cena.
L'appuntamento era per le sette e trenta ma, complice la bella giornata e la presenza dei suoi amichetti, avevo faticato a portare via il nano dai giardinetti, dopo la scuola.
L'Alpmarito, di solito addetto ai fornelli, era in ritardo per lavoro.
Perciò, rincasata alle sette, mi sono trovata con la spesa da sistemare (almeno quella l'avevo fatta prima), il bambino da lavare, la tavola da preparare e la cena da preparare.
Già ai giardinetti avevo fatto ridere la mamma dell'amico etto, chiedendole la ricetta del risotto agli asparagi punto per punto ma, almeno, mi sentivo preparata!
Fatte le prime tre cose della lista in un quarto d'ora/ venti minuti, mi sono messa a scottare in padella con il mio dado vegetale fatto in casa (non da me) e speciale (senza tutto ciò a cui sono allergica) gli asparagi, ovviamente dopo averli lavati e tagliati.
Peccato che poi non sapessi più come proseguire!!!

In quel mentre è arrivato M., soddisfatto di non essere in ritardo come al solito.
L'ho accolto sulla porta con un: "Meno male che sei qui!" e, sapendo che sa cucinare molto meglio di me e gli piace pure, ho fatto che lasciarli in mano, letteralmente, pentola e cucchiaio!!!
Risultato? Ha preparato un risotto buonissimo, anche se non era molto soddisfatto dei miei fornelli e del mio assortimento di cucchiai...però il vino lo avevo buono (promossa almeno su questo punto).
Quando si dice: "Fai come se fossi a casa tua!!!"

In questo caso, me la sono cavata così (anche se devo ancora verificare se al prossimo invito verrà comunque o cercherà di evitarmi) ma a volta, finisce moooolto peggio!
Non ci credete? Allora sentite questa.

Quattro giorni fa ho deciso di far bollire, a pranzo, gli asparagi per cena, così da portarmi  avanti in caso di ritardo ai giardinetti.
Lo so, sempre asparagi ma sono di stagione ed è una delle poche verdure che posso mangiare, quindi abbondo!

Comunque, decido di usare la fantastica pentola per asparagi regalatami da mia suocera (dono ideale per una come me): alta, stretta e con il cestello interno che poi si può alzare nel lavandino per scolare senza scolapasta.
Tutto a posto con la cottura, mi metto a lavare le pentole del pranzo, prima di tornare a lavoro.
Guanti bagnati, fretta e.... faccio per mettere la pentola sul pensile scolapiatti sopra di me ...peccato che, essendo alta e stretta,non ci sia stata e mi sia cascata addosso in una frazione di secondo!
Risultato? Montatura occhiali incrinata (ma ha tenuto, per fortuna), palpebra tagliata dallo spigolo della suddetta montatura e un dolore atroce allo zigomo sinistro, che si è preso una bella botta, ed al sopracciglio!!!
Altro che risse o battaglia delle arance!!!

Questa mattina ho notato che passanti, colleghi e clienti mi guardavano un po' incuriositi e un po' preoccupati ma nessuno diceva nulla di particolare.
Solo adesso, guardandomi allo specchio (al mattino era di fretta, come al solito), mi sono accorta del perché: ho l'occhio completamente cerchiato di un bel livido viola/blu scuro, con un soffuso alone giallognolo in sottofondo.

Ora ho capito perché si parla tanto di incidenti domestici e del fatto che fare il cuoco è un lavoro pesante!!!

Decisamente, e' meglio che mi limiti a mangiare, che dite!?!

martedì 14 aprile 2015

Millefoglie e...uno strano tiramisù!

Tempo fa ho comprato una confezione di pasta sfoglia dolce, ossia una "base per millefoglie.
L'intento era di mangiarmela a colazione, senza alcuna crema, perché adoro la sfoglia, sia dolce che salata.
Poi me ne sono dimenticata, finché l'Alpmarito, stufo di vedere il pacchetto in mezzo ai biscotti, mi ha intimato di mangiarle.
Siccome volevamo passare da una amica che compiva gli anni, ne ho approfittato per provare a fare la crema pasticcera.
Ecco come.

Ingredienti
1 confezione di base millefoglie (tre o quattro sfoglie)
150 gr di zucchero
3 uova
70 grammi di farina
1/2 litro di latte
1 cucchiaio di crema di Marsala (che, secondo me, era già troppo, forse perché mi sono sbagliata e ho messo un cucchiaio di Cognac ?!?!?)
Zucchero a velo per una spolverata finale

Mettere il latte a bollire, in una padella non troppo piccola, poiché poi dentro bisogna farci stare tutto il composto.
Sbattere i tuorli d'uovo con 100 gr. di zucchero, fino a che non diventa cremoso, poi aggiungere la farina piano piano.
Quando il latte e' in ebollizione, versare il composto di tuorli sbattuti.
Mescolare sempre lentamente a fuoco lento, senza portare ad ebollizione, fino a che la crema non raggiunge una buona consistenza quasi solida.
Toglierla dal fuoco e farla raffreddare.
Montare i tre albumi d'uovo con 50 gr. di zucchero, poi amalgamare il tutto con la crema pasticcera e il Marsala.
Spalmate la crema sugli strati di sfoglia, uno dopo l'altro.
Chiudete con uno strato di sfoglia e spolverare con lo zucchero a velo.

Et voila'!


Io, visto che ho avanzato crema, ne ho approfittato per fare una caffettiera grande, pucciarvi i biscotti
savoiardi e poi, disponendoli a strati in un piatto, coprirli con la crema pasticcera, strato dopo strato
fino ad esaurimento.
Una a sorta di misto tra millefoglie e tiramisù!

Entrambe sono state un successo, anche se la seconda, a vedersi, lasciava molto a desiderare!!!



giovedì 26 febbraio 2015

Mamma avvocato in cucina: cavolini di Bruxelles alla panna


Una ricetta super veloce e facile, sia per la preparazione che per il risultato, nonché uno dei piatti preferiti dell'Alpmarito.
A chi non piace la panna?!?

Ingredienti

Cavolini di Bruxelles
Una convenzione di panna da cucina
Acqua calda e un po' di sale!

Lavare i cavolini e aspostare le foglie più esterne e dure.
Far bollire i cavolini di Bruxelles in acqua salata qualche minuto.
Scolare, versare in una padella una confezione di panna (se non l'avete funziona anche il latte intero) e i cavolini sbollentati.
Spadellati fino a completo assorbimento della panna.


Il gusto finale è molto più delicato rispetto a quello "normale" dei cavolini di Bruxelles e di solito piace moltissimo anche ai bimbi ed ai palati più esigenti.
Inoltre, secondo me, in questo modo i cavolini diventano più digeribili e non "tornano su".
D'altro canto, la panna e' sempre un'arma vincente!!!

giovedì 5 febbraio 2015

Mamma avvocato in cucina: Soufflè di patate!

Il soufflè di patate è uno dei miei piatti preferiti e mia madre lo prepara benissimo.


Ogni tanto, però mi cimento anche io, soprattutto se ho amici a cena.
Così, per cambiare un pò con un piatto che di solito piace a grandi e piccini, perchè coccoloso, e morbido.
E poi, a chi non piacciono le patate?

Ecco allora come lo preparo.

Soufflè di patate 

Ingredienti per quattro persone / una teglia come sopra

1 kg di patate
100 gr di burro
4 uova
1 bicchiere di panna
sale, pepe e noce moscata (io quest'ultima ultimamente non posso più usarla per l'allergia però se potete, mettetela)

Sbucciate e lessate le patate.
Appena cotte, passatele nello schiacciapatate, mettele in una teglia o terrina, che imburrate prima bene con 20 gr di burro (o quanto vi serve)  e incorporatevi 80 gr di burro, un pizzico di nome moscata, un pizzico di sale e pepe, 4 tuorli ed il bicchiere di panna.

Montate a neve i 4 albumi e poi uniteli dolcemente al purè ricco di cui sopra, con movimenti non rotatori ma dall'alto verso il basso.

Io così uso solo una terrina per il soufflè e la bastardella per gli albumi.

Infornate per circa 20 minuti , a 180 ° con l'opzione "dolci", se il vostro forno ne è dotato, se no comunque a fuoco moderato.
Sfornate e servite al momento.



La preparazione è facile (davvero!) e abbastanza veloce ed il risultato di sicuro effetto (nel mio forno gonfia poco ma è un problema dell'elettrodomestico, non del soufflè), l'unico neo è che andrebbe servito subito ben caldo.
Si possono sbucciare e lessare le patate un momento prima, così da infornare il tutto quando ci si siede a tavola per il primo.



Buon appetito!!

giovedì 22 gennaio 2015

Direttamente dal Canavese (Piemonte)..."supa d' coj", zuppa di cavoli

Per la serie "mamma avvocato in cucina", oggi voglio parlarvi di una ricetta che per me ha il sapore di casa e di tradizione.
E sì, perchè è una ricetta antica che nasce proprio in Canavese e che la mia nonna  prepara ogni anno, insieme a mia madre, il giorno di Ognissanti  (1° novembre).

Forse perchè la mangio una volta all'anno, forse perchè è preparata con pazienza ed amore dalle donne di famiglia, forse perchè è uno dei pochi piatti tradizionali che non contiene ingredienti a cui sono diventata allergica, è uno dei miei piatti preferiti in assoluto.

Oggi, con il permesso della nonna, voglio dividerla con voi, per ringraziarvi dei tanti graditi complimenti al mio ultimo post.
Le giornate fredde e nevosi di questi giorni, infatti, ben si prestano a questa ricetta.
Mi perdonino i puristi del piemontese se ho scritto il nome scorrettamente (ogni suggerimento è ben accolto).

Supa d'coj


Ingredienti:

ossa per fare il brodo di carne (noi le teniamo da parte apposta)
1 cavolo di grandezza media, preferibilmente il famoso (e buonissimo) cavolo verza di Montalto Dora (TO)
600 grammi di salsiccia
formaggio grattuggiato
mezzo miccone di pane raffermo (vecchio di almeno 2 giorni) 

1. Togliere al cavolo la parte dura delle foglie, lavare il resto delle foglie e farlo bollire per 5 minuti (buttando dentro le foglie quando l'acqua bolle). Ottenuto il brodo di cavoli, metterlo da parte.
2. Far bollire le ossa per 1 ora e poi tenere il brodo ricavato.
3. Disfare la salsiccia e farla cuocere per 30 minuti, sempre disfandola per bene, solo con un po' d'acqua.
4. Tagliare il pane a fette di 2 o 3 centimetri.
5. Mettere in un contenitore di coccio (importante, anche se non so perchè) un mestolo di brodo di carne, uno strato di foglie di cavolo, 1 di salsiccia, 1 di formaggio grattuggiato, 1 di pane, 1 mestolo di brodo.
Usare il brodo di cavolo dopo aver finito quello di carne o alternarli (il primo mestolo, però, di carne).
Proseguire così, a strati, fino a finire gli ingredienti, mettendo per un ultimo 1 strato di pane.

6. Far cuocere sul gas a fuoco basso basso per 1 ora, passando sempre la forchetta intorno e nel mezzo (toccando il fondo della zuppa), per evitare che la zuppa si attacchi sui bordi o sul fondo.
7. Passarla nel forno perchè si formi una bella crosticina, aggiungendo ancora un pò di formaggio grattuggiato e qualche pezzetto di burro (che non guasta mai!).

BUON APPETITO!





Questa volta ammetto che non l'ho fatta io, neppure ci ho provato, però giuro che il prossimo anno mi darò da fare!!!!

p.s. Per chi fosse interessato ogni anno, a novembre, a Montalto Dora (TO) si svolge la tradizionale sagra del cavolo verza e naturalmente...si mangia!!!

giovedì 4 dicembre 2014

Mamma avvocato in cucina: torta al cioccolato, senza burro.

Le settimane estive passate a lavorare in rifugio mi hanno lasciato molto ed insegnato tanto.
Ad esempio, come fare una buonissima e facile torta al cioccolato, peraltro più leggera delle solite.

La ricetta è della cuoca Patrizia ed il segreto è un vasetto da 125 gr di yogurt.
Non serve solo per il suo contenuto ma anche per misurare tutti gli altri ingredienti.
In questo modo si risparmiano strumenti e si semplifica al massimo, a prova di bimbo!

Torta al cioccolato con lo yogurt


Ingredienti:
1 yogurt da 125 gr (un vasetto). Se decidete di fare la torta al cioccolato, secondo me e' meglio bianco o alla vaniglia, altrimenti potete anche utilizzarne uno alla frutta.
3 uova
2 vasetti di zucchero o fruttosio
1 vasetto scarso (circa 100 gr ma se lo riempite fino all'oro non capita nulla, mi è già successo!) di olio di semi. Io non uso l'arachide per l'allergia.
3 vasetti di farina oppure 2,5 vasetti di farina e 0,5 di fecola (oppure 2 di farina e uno di fecola, ho già provato anche così!)
1 bustina di lievito istantaneo per dolci
1 vasetto di cacao in polvere, meglio se amaro, per non esagerare. Comunque, questo sta a voi!

Sbattere il rosso delle uova con lo zucchero, usando la frusta a mano o il frustino elettrico (io uso il secondo): ho imparato che per sbattere bene e' utile una pentola quasi cilindrica in acciaio inox, che pare che in gergo tecnico si chiami "la bastardina".
Per intenderci, quella che vedete messa davanti nelle macchine impastatrici.
Costa un botto ma, essendo fredda e alta, funziona bene.
In alternativa, io uso la pentola di acciaio della pasta, che tanto avrete e funziona comunque (almeno secondo me, l'Alpmarito e' di diverso avviso).
Poi aggiungete l'olio, lo yogurt, la farina.
Mescolare il tutto finché non si amalgama un po'.
Questa è la parte che io faccio fare al nano.
Ora aggiungete il vasetto di cacao in polvere, mescolate nuovamente e aggiungete la bustina di lievito.
Lasciate il bimbo (o il marito) a mescolare.
In un'altra terrina, possibilmente anche essa in acciaio o in vetro, comunque fredda, montate il bianco delle uova a neve con il frullino, a mano o elettrico, eventualmente con un pizzico di sale (dicono aiuti, ma io ne faccio anche a meno).
Aggiungete il bianco montato al composto, poco per volta e amalgamando con movimenti dal basso verso l'alto, non circolari. (Questo era l'ordine della cuoca, pare per non "fare sgonfiare il bianco")
Imburrate e infarinate la tortiera e versatevi tutto il composto.
Infornate a 165 gradi per circa 45-60 minuti.

Eventualmente guarnite con zucchero a velo o bastoncini di zucchero colorato.

Ecco il risultato!
  In versione cacao amaro...


 ed in versione cacao al latte e cannella, appena sfornata.



Si conserva fuori dal frigo, rimanendo abbastanza morbida, anche due e tre giorni.

Il gusto e la consistenza è quella dei muffins al cioccolato (volendo potete anche mettere pezzi di cacao per fare le goccie), però meno burrosi e dunque più leggeri...il nano ne va pazzo!






giovedì 27 novembre 2014

Mamma avvocato in cucina: gnocchi alla romana!!!

GNOCCHI ALLA ROMANA

La scorsa domenica io ed il ricciolino di casa ci siamo cimentati in una ricetta della Nonna bis che ci piace veramente tanto: gnocchi alla romana!!!

Ingredienti:

2 litri di latte
250 gr di semolino
4 uova, di cui 3 intere e 1 solo rosso

Bollire il latte, salandolo, fino a quando non fa la pellicina.
Aggiungere adagio il semolino, mescolando a fuoco fisso, per 1/4 d'ora, fino a che non acquista consistenza.

Attezione: il latte esce in un attimo dalla pentola!!!
 Poi, spento il fuoco, aggiungere le uova e mescolare bene.


Versare il composto su una teglia, in uno strato uniforme.


Lasciarlo raffreddare.
Quando è freddo (io ho messo direttamente la teglia in balcone e il freddo di novembre ha fatto il resto in mezz'ora!) tagliare i tondi con un bicchiere bagnato (così non si attaccano ai bordi) e disporli sulla teglia, grattugiando i sopra il parmigiano ed aggiungendo, ad ogni strato, scaglie di burro, distribuite qua e là.
Questa è sicuramente la parte che piace di più al nano!!!


Infornare a 140 gradi per circa 1 ora e poi, un quarto d'ora prima di servire, alzare la temperatura per finire la cottura e dorare gli gnocchi.


Ed ecco il risultato!!!!




Il ricciolino biondo ne ha mangiato un bel piattone, aggiungedovi ancora una grattata di parmigiano fresco!!!

giovedì 20 novembre 2014

Mamma avvocato in cucina: crostata alle ciliegie

Per la festa di compleanno del nano, mi sono lanciata nella preparazione di una crostata, oltre che della torta al cioccolato.

Devo ammettere che speravo che la pasta frolla si potesse comprare già fatta, un po' come la sfoglia, ma dove aver girato tre supermercati e chiesto ad una scandalizzata commessa....mi sono rassegnata!
Lo so, l'ammissione non mi fa onore, ma è la verità!

In ogni caso, il risultato è stato superiore alle mie aspettative.
Per la pasta frolla, ho usato questi ingredienti:

5 tuorli di uova SODE 
200 gr di farina
200 gr di burro a temperatura ambiente
175 gr di fecola di patate
125 gr di zucchero a velo

Per la preparazione, mi sono attenuta scrupolosamente ai dettami del cuoco del nido, perché e' identica alla pasta frolla per i biscotti di cui mi aveva dato la ricetta!!!

E poi, naturalmente, ho aggiunto l'ingrediente magico: la marmellata di ciliegie fatta in casa da mia madre...buonissima!!!

Ecco il risultato, prima e dopo la cottura, in forno a 160/170 gradi (il mio non ha gradi intermedi tra 160 e 180), per circa un'ora  (circa un quarto d'ora in meno se avete un forno ventilato e che non disperde calore dia lati, come il mio!!!).

Prima....

 Dopo...
Dopo...

Se volete che la pasta frolla si dori un po', spennelatela con un po' di rosso d'uovo.


Certo, avrei potuto anche guarnirla con le striscioline ma...sinceramente dopo la torta al cioccolato e la pasta frolla con il nano ero distrutta!!!!E mi aspettavano ancora i panini, le focaccia ecc.

In ogni caso, a me è sembrata morbida, super friabile (un pò difficile tagliare le fette, in effetti) e non troppo dolce..missione compiuta!

È questa è la versione romantica, per accogliere l'Alpmarito al suo ritorno, questa sera.



sabato 25 gennaio 2014

Mamma avvocato in cucina...verdure nascoste!

Un tempo mangiavo volentieri i finocchi crudi, in insalata, specialmente d'estate.
Da qualche anno però, l'allergia mi consente di consumarli solo cotti ( e anche così rischio).
I finocchi bolliti, però mi fanno tristezza e allora ho provato questa ricetta di mia madre (liberamente interpretata).
Finocchi alla besciamella
2 finocchi
Un pacco di besciamella pronta (prima o poi proverò anche a farla, promesso)
Qualche sottiletta
Eventuali riccioli di burro
Lavo i finocchi e tolgo loro gambi e foglie, poi il taglio in quattro e li sfoglio, lavandoli di nuovo.
Di solito, il lavaggio e' compito del nano, per il quale ogni occasione e' buona per aiutare e giocare con l'acqua!
Li ripongo su una terrina con il bordo alto, a strati, con in mezzo la besciamella e, volendo riccioli di burro (danno più gusto ma certo non alleggeriscono).
Sull'ultimo strato, ben coperto di besciamella, adagio le sottiletta, il cui gusto un po' più forte da sapore al tutto. Si può anche grattugiare pecorino o parmigiano, però, o tagliare a fette sottili altri formaggi a scelta.
Poi tutto in forno. Io uso il microonde in modalità forno combinato, per 25 - 30 minuti.
Ecco il risultato! (Non aggiungo sale, visto che ogni tanto li mangia anche il nano, ma se usate formaggi neutri, secondo me ci sta bene).

Non è molto leggero ma son sempre verdure!!!!

giovedì 9 gennaio 2014

Mamma avvocato in cucina....biscottini della Befana (e del nido)

Come annunciato la scorsa settimana (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2014/01/qualcosa-di-nuovo-mamma-avvocato-in.html) questo sarà l'anno dei miei esperimenti in cucina.
E quindi.

Il 5, in onore della Befana, io ed il nano abbiamo deciso di dedicarci a fare i biscotti.
Finalmente, visto che la ricetta me la ero fatta dare dal cuoco dell'asilo nido dopo la festa di fine anno di giugno, quando me ne ero sbafati in abbondanza!

Peccato che il cuoco, evidentemente avvezzo a mamme più esperte nell'arte culinaria, alla mia richiesta di informazioni sulle sue deliziosi creazioni, si fosse limitato a fornirmi gli ingredienti, specificando che il segreto stava nella fecola di patate e, soprattutto, nel rosso delle uova sode a temperatura ambiente...io, però, non mi sono neppure stupita, per me un ingrediente valeva l'altro!
Quanto alla preparazione, la sua spiegazione e' stata questa, testuale: "Fare la pasta frolla con questi ingredienti."
Inutile dire che non ho osato esternare tutta la mia ignoranza in materia.
Internet mi è venuto in soccorso sul procedimento, peraltro semplice (anche se lungo, a mio parere).
Per gli ingredienti e le dosi, invece, mi sono attenuta scrupolosamente ai dettami del cuoco...in fondo e' il suo mestiere!

Biscottini dell'asilo nido

5 tuorli di uova SODE
200 gr di farina
200 gr di burro a temperatura ambiente
175 gr di fecola di patate
125 gr di zucchero a velo
Cacao in polvere se si vuole farli al cioccolato

1. Preparare le uova sode facendole bollire per 7-8 minuti.

Scolarle e lasciarle raffreddare a temperatura ambiente.
Intanto pesare e preparare tutti gli altri ingredienti, così da assecondare la precisione del nano e tenerlo occupato.

2. Sbucciare le uova e separare il bianco, che non serve per questa ricetta, e il giallo.
3. Frantumare i tuorli, schiacciandoli con la forchetta.
4.Impastare il burro ammorbidito con lo zucchero a velo.
Unire farina, fecola e uova schiacciate.
5. Armarsi di infinita pazienza e olio di gomito e impastare, impastare e impastare per un tempo che mi è parso infinito.
Miracolosamente e per la prima volta in vita mia, non mi sono arresa ( anche perché ero sola e non potevo chiedere l'aiuto provvidenziale dell'Alpmarito come faccio di solito in queste occasioni e poi...che figura avrei fatto con il nano che mi stava aiutando?!) e alla fine l'impasto, come per magia, si è trasformato in una palla morbida e liscia.

6. Avvolgerla in una pellicola e metterla a riposare in frigo per un'ora.

7. Toglierla dalla pellicola e stenderla, previo riempimento del bancone di lavoro di abbondante farina.
Se è troppo sottile, le forme non vengono, quindi è meglio un po' più spesso. L'ho capito al secondo rimpasto dopo i paciocconi con le formine del nano.
Disporre i biscottini sulle teglie, mettendo sotto la carta forno.
8. Informare a 170 gradi per 15 max 20 minuti, cambiando ripiano a metà cottura (tenete presente che il mio forno non è ventilato e cuoce malissimo, quindi magari a voi non serve).
Occhio però, bruciano in un attimo.
Io ho messo di guardia il nano mentre lavavo le terrine ed è stato provvidenziale.
9. Cospargere di zucchero a velo.
E voila'!!!!

Incredibile ma vero, il cuoco del nido aveva ragione al 101 %: le uova sode e la fecola fanno miracoli!



Sono buonissimi e super friabili....il nano se li è divorati e pure nipoti e, udite udite, i suoceri, ci hanno fatto i complimenti!

Il nano si è divertito un sacco, soprattutto a pasticciare e giocare con le formine a tema natalizio, però ve lo devo dire: e' stata una faticaccia!!!!








Ora non mi resta che aspettare martedì e annunciare al cuoco del nido che ci sono riuscita!!!


giovedì 2 gennaio 2014

Qualcosa di nuovo: mamma avvocato in cucina..si parte dalle basi, bistecche impanate e lenticchie

2014
Anno nuovo, vita vecchia, temo.
Ho in testa da giorni un post sul Natale, cui se ne è aggiunto uno sulla fine dell'anno e uno sulla Epifania che ci aspetta e tanti sulla società.
Questa sera, però, non ci riesco.
Non ne ho ne' il tempo ne' l'energia, perché il nano ormai ogni sera ci porta allo sfinimento, con capricci che non finiscono più, sfide continue e templi biblici per "l'operazione sonno", come l'ho soprannominata.
Perché in confronto, le missioni del SAS sono una passeggiata.
In compenso, mi è venuta un'idea e non voglio lasciarmela sfuggire. E' un esperimento, un progetto, qualcosa di nuovo.
Sono circondata da persone che cucinano bene e ogni ben di dio, postando foto di piatti perfette, ricette facilissime e velocissime, in questi periodo di festività, poi...
E allora dico basta: adesso mi ci metto di impegno anche io e voglio proprio vedere.
Forse non riuscirò a perdere quel paio di chili di troppo che sono l'influenza intestinale avevano battuto, ahimè temporanemente, e che le mie allergie non aiutano ad eliminare. Anzi.
Però una volta a settimana, mi cimenterò in un piatto, una ricetta per me nuova e vi racconterò come e' andata, senza bugie e inutili orpelli, nella speranza di ritrovarmi, alla fine del 2014, con un diario virtuale dei miei miglioramenti.
In caso contrario....lo considererò un' esperimento scientifico sulle capacità umane.Le mie.
Cominciamo?
Bistecche impanate con purea di lenticchie (non ridete, io sono stata chiara, ho detto nuove per me. Si può arrivare tranquillamente a trenta e passa anni, con un figlio, una laurea e una professione e non averci mai provato. Si vive pure bene, garantito).
Via!
Primo problema: dove metto pangrattato e uovo?
No, perché mia nonna ha, fin dai miei primi ricordi, due contenitori di plastica gialla stretti e lunghi, con i bordi un po' alti, in cui entrano perfettamente le bistecche.
Io? Ovviamente nulla.
Ripiego su due piatti, uno fondo per l'uovo, uno piano per il pangrattato.
Sbatto l'uovo con la forchetta, aggiungo un pizzico di sale, poi vi immergo la bistecca, girandola da entrambi i lati. Infine, la passo nel pangrattato per bene e la metto nella padella, con l'olio già caldo, girandola di tanto in tanto.
Risultato: bruciacchiate le tre bistecche del primo giro, perfette le due del secondo...gnam gnam!!!
Quanto all'uovo e al pangrattato avanzato, ho aggiunto un pizzico di sale e ne ho fatto una frittatina in padellino antiaderente. Volete un consiglio? Lasciate perdere!!!
La purea di lenticchie? Non avrebbe dovuto essere una purea ma pentola a pressione con troppa acqua dentro, la preparazione contemporanea delle bistecche e, naturalmente, della pasta per il nano, mi hanno fregato. Un attimo di troppo ed ecco che le lenticchie mi diventano purea. Tanto per cambiare.
Comunque.
Un po' insipida e impressionante ma mangiabile.
Se non fosse che ne ho fatte per un reggimento.
Cominciamo bene, eh?!






mercoledì 31 luglio 2013

Qui mangiamo così!

Ho già detto quanto sono fortunata a vivere dove vivo, vero?
No, perchè con tutte le mie allergie, alimentari e respiratorie, a volte è proprio difficile apprezzare nuovi sapori, frutta e verdura di stagione o meravigliose fioriture.
Qualche volta, però, capita che io stia miracolosamente bene (anche se con due antistaminici in corpo, ovviamente) e possa godermi questo:

 Suet gris (polenta concia, ossia con burro e formaggio, con erbe miste di montagna- in teoria ci voleva anche il lardo ma siamo rimasti leggeri!), specialità della zona
 Formaggi misti, di quelli stagionati e/o grassi (oltre a spezzatino e insalata di fagiolini appena colti e tagliere di affettati misti e boudin, bianchetto per inziare e via così)
 Qualche bottiglia di vino...
 Fragole dell'orto appena colte...
 E anche Nanna si lecca il musetto!!
Dove?
Qui:

Scalaro - Quincinetto - Piemonte
A questo servono gli amici, vero?
Grazie Massimo, sei un grande!

Una domenica d'estate.