Sveglia naturale (=decisa dal nano) più tardi del solito, colazione rilassata, pigre riflessioni su cosa vedere e dove andare, l 'Alpmarito, un po' malaticcio per una brutta scottatura solare dei giorni scorsi (presa nonostante fosse interamente vestito), a nostra disposizione per tutto il fine settimana...insomma, un po' di clima vacanziero, finalmente.
Alle 10.30, circa tre ore più tardi di quanto avremmo fatto pre-nano, ci dirigiamo alla volta di Porto o Oporto, ad una quarantina di km da Braga, percorsi rapidamente in una tortuosa ma poco trafficata autostrada a tre corsie.
Parcheggio centrale un po' caro, ma comodo e, comunque, non ne troviamo di liberi.
Ci affascinano i vicoli della città vecchia, angusti, tutti uno scalino ( e pazienza se è faticoso con il passeggino, ne vale la pena) e tutti i ripida pendenza,
con i panni stesi ad asciugare tra le vie e con stenditoi di corda improvvisati sulle antiche mura, una signora che cuoce verdure alla brace direttamente di fronte alla sua porta di casa, nel vicolo, finestre aperte da cui chiacchierano, affacciate, altre donne, portoni di ingresso da cui escono, ad alto volume, musica e rumori di vita, tantissimi piccioni appoggiati un po' ovunque, rivoli di acqua e non voglio sapere cos'altro per terra e un po' di sporcizia,
facciate fatiscenti alternate ad altre ben tenute e ricoperte di azuleias colorate, svolte improvvise e magnifiche chiese decorate che si ergono di fronte ad improbabili spianate, e poi...e poi il fiume, il variopinto lungo fiume (la Ribeira), le bancarelle, gli odori di cibo, fritto, pattume, sudore, spezie, profumi che penetrano ovunque...vita.
Il famoso ponte di ferro di Gustavo Eiffel, le Iglesie ricoperte di azuleias azzurre e bianche, palazzi in stile liberty e viali alberati, fontane scenografiche e sedie e tavolini lasciati li, in centro nella parte "non nuova ma quasi" della città, per donare riposo e frescura ai visitatori e ai locali...l'impressione di una vecchia capitale caduta un po' in rovina, con il centro storico solo minimamente ristrutturato ed abitato e i grandiosi fasti del passato in un centro "moderno" ben tenuto e curato, cuore politico ed economico.
Pranzo, ahimè, al Mc Donalds, perché il caldo opprimente, che nei giorni scorsi era sempre temperato da piacevoli brezze fresche, si fa sentire e l'unico ad avere fame e' il nano ( entrare in un ristorantino in tre e consumare in 1, anzi 1/2?)
Anche qui noto, come già mi era capitato in altri paesi, che il Mc non è affatto così standardizzato come si pensa: zuppa di legumi o verdure, tante salade con frutti di mare e formaggio fresco e nessun Mc nuggets (non so come si scrive perché non sono una frequentatrice abituale) denotano attenzione ai gusti locali.
E poi, come fanno a essere sempre in edifici bellissimi esattamente al centro delle città???
E che meraviglia la stazione ferroviaria centrale, tutta affrescata e decorata, moderna e nello stesso tempo dal sapore retrò !!!!
Proseguiamo la nostra visita, saltando, per questa volta, l'altra riva del Douro ossia la zona di Villa Nova de Gaia, da cui partono i battelli che fanno fare il giro turistico dal fiume, che poi faremo anche noi pochi giorni dopo, per goderci un'insolita prospettiva su Porto.
Fa troppo caldo, e' troppo presto per infilarsi in una cantina a sorseggiare il vino e l'Alpmarito e' tutt'altro che in forma....si riparte, sapendo che torneremo un'altra giorno e infatti ci torniamo poche sere dopo, perchè non si può visitare Porto senza assaggiarne il vino!
La città ci è entrata nel cuore, con le sue contraddizioni, i suoi colori, il suo calore e la sua vita vivace.
Se pensate di visitarla, non perdetevi anche i quartieri di Boavista e Matosinhos, di fronte all'oceano con le lunghe spiagge chiare e, con i bambini, il piccolo acquario Sea - Life ed il vicino Parquet de Cidade.
E poi via a Guimaraes: un gioiellino, una cittadina incantevole da girare a piedi in un pomeriggio, ci cattura con il suo fascino medioevale.
Forse molti non condivideranno ma, per me, e' meglio di Porto.Qui nacque, nel 1100, Alfonso Henriques, primo re del Portogallo indipendente, che sempre da qui lancio l'offensiva contro i mori durante le guerre della Reconquista, diventando così il re del Regno del Portogallo.
Il centro, non molto esteso, e' un labirinto di viuzze con case dalle bellissime e colorate facciate in legno ( e non azuleias),
piazzette incantevoli e palazzi e chiese più o meno del 1300,
fino a giungere alla cima della collina dove si staglia l'imponente castello ( difficile definirlo solo un palazzo) del primo Duca di Braganca (XV secolo), immerso in un parco ombreggiato e fresco, dove sdraiarsi nell'erba con il naso all'insù o giocare al girotondo con il nano!
Il parco ospita anche la chiesetta medievale del castello e un imponente torrione, con una parte delle antiche mura fortificate...un luogo ricco di fascino, che ben si presta a scalate improvvisate sulle mura del nano ( e nostre).
Cena finalmente in un vero ristorantino sulla più bella piazza interna del centro, su cui si ergono una chiesa e suggestivi portici medioevali, mangiando baccala' alla griglia con patate e cipolle, sardine alla brace e tortino locale, il tutto accompagnato dal famoso Vinho verde (un po' asprigno ma fresco e leggero), circondati dalle facciate colorate delle case le cui finestre, all'imbrunire, si sono accese di mille luci, rendendo magica la piazzetta e la serata.
Peccato per il caldo, l'Alpmarito malaticcio ed il nano un po' capriccioso (un po' annoiato da tanto girovagare senza svaghi a sua misura)....per il resto, ottima giornata.
L'unico mio rammarico e' che, da quando viaggiamo con il nano, non riesco più a leggere le informazioni storiche ed artistiche dei monumenti ne' a visitare musei o luoghi di culto, se non raramente e con il contagocce. È un aspetto culturale che mi manca ma mi auguro che, quando crescerà, sarà di nuovo possibile anche questo.