Confesso che non so da chi sia partita questa idea dell'ABC e se posso partecipare (non sapendo a chi chiedere e chi citare).
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Piramide Vincent (Monte Rosa), vista dal Rifugio Città di Mantova |
A come
Alba, quella che, se sei partito all'ora giusta dal rifugio, puoi ammirare mentre tinge di rosa, rosso e arancione le cime innevate e colora di mille riflessi il ghicciaio sotto i tuoi piedi e intorno a te; ma anche come
Arrampicata, che adoro, come
Alpi, che sono un pò casa mia e...molto altro!
B come Bandana, molto più comoda, comprimibile e leggera del cappellino: non prende neanche il volo con il vento!
C come "Chi me lo ha fatto fare?" Ovvero ciò che ti chiedi quando sei stanco, affamato, assetato e cotto dal sole o scosso da brividi di vento e devi ancora rimanere concentrato ed affrontare un passaggio difficile o camminare per ore per tornare a valle...non c'è risposta ma non è che importi molto!
D come diedri..di quellli che piacciono all'Alpmarito e molto meno a me, sopratutto se si arrampica in quota o se salgo da prima!
E come Estate, la stagione delle gite in ghiacciaio e dei quattromila, ma anche dei picnic nei prati e dei torrenti impetuosi, del lavoro in rifugio e della Fontina comprata in alpeggio.
F come Ferrate, e come Fatica
G come Gite, lunghe o brevi, per prati, per boschi o per ghiacciaio...e come Gestori, quelli dei rifugi, alcuni amici, altri conoscenti, sempre gentili e disponibili con alpinisti ed escursionisti.
H come Hervé Barmasse, un grande alpinista della mia zona (e d'Italia).
I come Inverno, la stagione dello sci, dello scialpinismo e della neve, delle cioccolate calde e delle crespelle alla valdostana.
L come Luci, quella del rifugio, che quando la vedi sai che sei in un porto sicuro,quella forntale, sul cappello di lana la mattina, quando parti per il ghiacciaio che è ancora notte, e quella che avresti dovuto portareti dietro anche per fare la via lunga in falesia, perchè si è fatta notte e adesso devi calarti, o scendere dal sentiero, al buio!
M come Marmotte, a portata di mani e di sguardi, animali affascinanti (e buoni, ops, non dovevo dirlo) che sono di casa in montagna. E come Monte Rosa, la mia seconda casa e Monte Bianco, il mio prossimo obiettivo (se solo avessi il tempo e l'occasione per allenarmi, sigh!)
N come "Non è giornata" o "Non si passa", perchè andare in montagna significa prima di tutto, sapere quando è il caso di rinunciare e tornare indietro. Come Nuvole e Nebbia, temuti nemici di ogni alpinista, che nel giro di mezz'ora possono trasformare una facile scarpinata in ghiacciaio in una pericolosa discesa al buio, fidandosi solo dell'istinto e della conoscenza del luogo.
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O come Onestà, per accettare i propri limiti, per ammettere i propri errori, per non mentire ai compagni di cordata sulla propria preparazione e competenza, che poi le conseguenze le pagherebbero tutti.
P come Picozza, perchè non si va in ghiaccio a su una cascata di ghiaccio senza. Fonte di infinite ed appassionate discussioni sulla lunghezza e la forma ideale per ogni occasione, sulla dragon sì o no, sulla forgiatura ed il peso. Amica fidata delle gite "serie", quella che se non l'avessi avuta e usata al momento giusto, ora non sarei qui a scrivere.
Q come Quattromila, quelli che ho avuto la fortuna di salire e quelli che ancora mi aspettano. Come Quota, quella che c'è chi la soffre e chi no e io li invidio, quella che ti fa mancare il fiato, quella che ti attira come una calamita, quella che è meglio non prendere troppo in fretta.
R come Rifugio, i due in cui ho lavorato per anni in estate e che ho imparato a considerare casa; quelli dove comunque dormo bene e dove la pasta ha sempre un sapore più buono, perchè ho fame e sonno a volontà; quelli dove ci fermiamo a salutare gli amici, dove chiaccheriamo intorno ad un tavolo la sera, dove aspettano il nostro ritorno dalla gita, dove trovi tutta un'umanità varigata che ci vorrebbe un trattato intero; Quelli in cui realizzi che non ti serve altro che cibo, acqua, una giacca a vento e buona compagnia e tutto il resto sono beni superflui. Come Ramponi, spesso superflui ai piedi ma sempre pronti all'occorrenza nello zaino.
S come Sudore, che imperla la fronte, e come Silenzio, quello che non c'è mai, nè in rifugio, dove c'è sempre qualcuno che si alza, che sta male, che tossisce, che borbotta, nè fuori, perchè la montagna ed il ghiaccio sono vivi ed in costante movimento.
T come Telecabine, quelle che ti permettono di risparmiare tempo e fatica nelle salite e articolazioni delle ginocchia nelle discese ma che se non ci fossero, forse sarebbe meglio.
U come Unione, quella che in montagna a volte fa la forza, quella che serve per prendere decisioni difficili o afforntare ostacoli imprevisti, quella che ti fa sentire vicino agli altri escursionisti o alpinisti. Come Un sorso di vino, che alza la pressione, scalda lo stomaco e scioglie le tensioni e i dietologi e medici sbagliano a condannare perchè la gente di montagna lo sa, che serve (con moderazione, ovviamente).
V come Volontà, come Voglia, quella che se manca, non si arriva da nessuna parte.
Z come Zaino, compagno di vita e di avventure.
Quello da 30 litri, con lo scomparto per le pelli e i lacci per le racchette, per lo scialpinismo; quello da 60 litri, solo per portarsi i vestiti di ricambio in vista di due settimane di lavoro in rifugio; quello da 45 litri, per le escursioni da più giorni; quello leggero ma comodo con lo scomparto per la Reflex e l'obiettivo, che si apre lateralmenten senza toglierlo dalle spalle, visto addosso ad un conoscente alpinista e fotografo e subito ordinato...non posso più vivere senza.