Altro weekend, altro matrimonio.
Questa volta siamo stati presenti soltanto all'ingresso in chiesa, alla cerimonia e ai saluti di rito.
La sposa era radiosa e lei ed il marito sembravano così giovani, emozionati e felici che dentro di me
confesso di essermi un po' commossa.
L'evento, forse anche perché così vicino ad un altro matrimonio e forse perché riguardava due
ragazzi un po' più giovani di noi, ha smosso riflessioni un po' malinconiche e dolorose.
In cinque anni, per noi è cambiato tutto e in questo periodo ho l'impressione di una grande stanchezza,
che non mi piace e mi spaventa.
Il nano ci sfida, con i primi no, con tanta testardaggine, e ci sfinisce con la sua inesauribile energia e
con i suoi continui piccoli disastri.
Il lavoro c'è sempre -per fortuna-ma stanca, la casa e il parentale è fonte di preoccupazioni,
non riusciamo a vedere gli amici quanto vorremmo (e io neppure le mie nipotine!) ma,
soprattutto, mi sembra ci manchi l'aria perché non riusciamo più a dedicarci a quelle attività,
in gran parte passioni comuni ma non solo, che ci facevano sentire vivi: arrampicare,
camminare in montagna, andare in bici (giri veri, con la bici da corsa), nuotare.
Parlo al plurale perché so che pesa all'Alpmarito quanto a me.
È dire che noi siamo disposti a lasciare ogni tanto anche il fine settimana il nano ai nonni,
però non basta, non basta mai, perché non vogliamo e non possiamo approfittare di loro anche nel tempo
libero, perché abbiamo piacere di stare con lui, perché le commissioni da fare sono tantissime e il
Tempo sembra volare via in un soffio.
Mi capitano molti avvenimenti belli, piccoli e grandi.
Ho la fortuna di poter godere di tante belle emozioni (ad esempio, andare a trovare a sorpresa in ospedale
un'amica che ha appena dato alla luce il suo secondo bimbo, un maschietto, dei gemelli come me,
tenerlo in braccio e sentirlo piccolo e fragile e vederlo addormentasi tra le mie braccia,
osservare la sua mamma che sta bene ed è tranquilla e felice).
Di poter trascorrere ogni tanto delle ore rubate alla settimana lavorativa con il mio nano,
portandolo al parco o a prendere un gelato, di vederlo ridere felice.
Di poter dedicare un'ora allo shopping con mia madre e la mia adorata nonnina,
anche se io mi vedo brutta e ciccia, ancora.
Eppure...ho dentro una inquietudine ed una malinconia che non so spiegarmi e mi manca
il legame di coppia che avevamo prima.
Sono troppo spesso stanca e nervosa e non riesco a moderare i toni, perdo la pazienza anche con il nano.
E poi lo vedo dormire sereno o lo tengo stretto in braccio in piena notte,
mezz'ora seduta su una scomodissima poltroncina, perché ha fatto un brutto sogno,
ha pianto ed è tutto sudato, e sento il suo corpino caldo e magro, respiro il suo odore,
ascolto il suo respiro e non c'è niente che cambierei.
È la mattina dopo ricomincio, in un'alta lena schizofrenica di umori e pensieri,
a cui non riesco a dar forma compiuta.
Non so nemmeno perché lo scrivo, forse per aiutarmi a capire e ridimensionare,
magari domani, alla luce del sole, quello che ora, con la stanchezza della giornata sulle spalle e la notte,
sembra un malinconico macigno.
Intanto ho provato a correre di nuovo e oggi siamo stati un po' in montagna, ma per questo,
ci vuole un altro post.
Eh come ti capisco...non basta mai...
RispondiEliminaIo rivorrei la mia vita di prima più quella di ora...giorni di 48 ore x far tutto e farlo bene...
Ma che si fa?
Vorrei tanto avere una risposta!
Eliminacapisco perfettamente. Se scopri come fare fammelo sapere!
RispondiEliminaPromesso!
EliminaPer chi conduce una vita intensa è veramente dura riuscire a star dietro a tutto e a tutto quello che si vorrebbe fare, e quel senso di inquietitudine ti assale e la stanchezza ... soprattutto la stanchezza non ti abbandona mai. Io per esperienza personale ho abbandonato tante cose che facevo, mi rubavano tempo per stare con i bambini e poi diventavo troppo stanca. Questa fase è così, so che poi cambierà e ricomincerò a riprendermi del tempo tutto mio, basta solo aspettare.
RispondiEliminaA volte? Sempre! se lo dovessi trovare, però, fammelo sapere!
RispondiEliminaIl problema e' che io non sono esattamente la pazienza fatta persona e aspettare non è mai stato il mio forte!
RispondiEliminaÈ normale avere periodi di assestamento, dopo cambiamenti di vita così grandi.
RispondiEliminaCrescere i bambini e fare la mamma ma lavorare anche è un grandissimo impegno, la stanchezza a volte è più evidente. A volte invece le soddisfazioni sono più grandi.
È la vita.
Potete anche lasciare il piccolo dai nonni per un fine settimana e passare due giorni come ai vecchi tempi, anche 48 ore possono fare miracoli.