lunedì 4 febbraio 2013

Domenica..aria di Carnevale

Domenica ...
....la mia città si è mossa al suono dei pifferi e dei tamburi...

 ha indossato il suo manto storico....




mentre nelle vie facevano orgogliosamente mostra, 
le bandiere colorate


........si è fatta vivace e frizzante, mentre il sole danzava tra i drappeggi ...

 ed il vento ci regalava l'azzurro, come solo il cielo di una serena giornata d'inverno....

 e la mia bellissima, piccola città...
 


 è diventata ancora più bella
ed il bello, deve ancora venire

E' il mio turno..

Ieri ho scoperto di aver ricevuto un premio.
Oggi, ho il compito di assegnarlo ad altri 11 blog.
E' un compito arduo, perchè la verità è che sono sul web da poco e che il bello dei blog, secondo me, è che non sono fatti per essere giudicati.
Perciò nessuno si offenda e niente rancore!
Ecco gli undici:

http://mammapiky.blogspot.it/
http://clemsontheroad.blogspot.it/ 
http://ma-la-notte-no.blogspot.it/
http://www.bellezzarara.it/
http://lavitaamodomio.style.it/
http://ahsonounamamma.blogspot.it/
http://patatofriendly.blogspot.it/
http://racheleracconta.blogspot.it/
http://seavessitempofarei.blogspot.it/
http://momincoffeebreak.blogspot.it/
http://mammastudia.blogspot.it/

E ora, se avete tempo, rispondete a queste undici domande (quelle che hanno fatto a me, con piccole modifiche). Se no, pazienza, nessun problema!
- Qual'è la cosa che vi piace fare di più da sempre? 
- Qual'è il posto che vi piacerebbe vedere, ma da sola?  
-Nel campo artistico cosa vi piacerebbe saper fare?  Se foste uno scrittore/scrittrice, chi vorreste essere?
- Seguite la moda o preferite creare su di voi quella che più vi si addice? Un detto o una frase che sentite vostra.
- Qual'è lo sport che potendo avreste intrapreso come carriera sportiva?
- Cos'è che ascoltando o vedendo vi emoziona o vi ha più emozionato nella vita?
- Cosa scegliete per relassarvi quando siete stanche di tutto? 
- Il vostro luogo o posto (anche un angolo di casa) preferito?
- Il vostro ricordo più bello? Una persona che non dimenticherete mai della vostra famiglia (anche in senso allargato)?
- Una persona che non dimenticherete mai lasciando fuori la vostra famiglia?
- Siete soddisfatte della vostra vita e/o avete un sogno nel cassetto?  A voi il testimone!

domenica 3 febbraio 2013

Il mio primo premio! Non ci posso credere!

Oggi ho avuto la gradita sorpresa di questo premio...il mio primo premio in rete!!
Che dire, sono commossa e incredula..proprio non me l'aspettavo!
GrazieNikita di http://mammaunblog.blogspot.it/, grazie!
Ecco Nikita, le mie risposte alle tue undici domande, a cui mi fa piacere dare riscontro.
-Qual'è la cosa che vi piace fare di più da sempre?
Leggere, nessun dubbio.
- Qual'è il posto che vi piacerebbe vedere ma da sola?  
 Premesso che preferisco viaggiare in compagnia, perchè condividere accresce il piacere (ho avuto occasione di visitare qualche città da sola, perciò ho già fatto l'esperienza), credo che da sola mi piacerebbe andare in Cornovaglia o in Irlanda.
-Nel campo artistico cosa vi piacerebbe saper fare?
Ma suonare il pianoforte come Einaudi o Glenn Gould, ovviamente!
Io suono (anzi, suonavo, perchè non ho il piano a casa ormai da sei anni) e ho sempre sognato di andare a letto una sera qualunque e risvegliarmi pianista.
- Seguite la moda o preferite creare su di voi quella che più vi si addice? 
Gli abiti di moda solitamente non sono comodi e funzionali e io nel tempo libero amo la comodità e la funzionalità, mentre in settimana mi vesto "da ufficio" (classico e sobrio, il mio lavoro lo richiede), perciò..
- Qual'è lo sport che potendo avreste intrapreso come carriera sportiva?
Il nuoto, per chi non lo avesse ancora capito leggendo il post di ieri,  io adoro nuotare e lo sempre fatto anche se mai in forma agonistica (per problemi di otite da bambina). 
- Cos'è che ascoltando o vedendo vi emoziona o vi ha più emozionato nella vita?
Mi emoziona ascoltare l'Aria sulla quarta corda di Bach, guardare mio figlio dormire o sorridere e mio marito rientrare a casa dopo una gita da solo in montagna o sorridermi, leggere gli sms affettuosi di mia madre e i bigliettini di auguri di mia nonna, vedere i mei fratelli raggiungere traguardi importanti, come diventare papà o guidare per la prima volta...nella vita, ho provato emozioni fortissime il giorno del mio matrimonio, al momento dello scambio degli anelli, la prima volta che sono entrata in casa con il mio bambino, di ritorno dall'ospedale, il giorno in cui ho dato l'orale dell'esame di stato.
Ho poi provato emozioni intense (alcune positive, altre negative) in occasioni legate alla montagna, dopo alcune gite per me molto significative, in occasioni in cui ho temuto che non saremmo tornati a casa e un giorno in cui ho creduto per interminabili minuti di aver perso mio marito..e infine, c'è stato un certo momento durante il parto, in cui ho avuto tanta tanta paura e poi le cose si sono risolte in meglio e ho sentito un sollievo indescrivibile.
- Cosa scegliete come relax quando siete stanche di tutto? 
Nuotare da sola o leggere, leggere, leggere, da sola però.
- Tra un cinema, teatro o una sala da ballo o discoteca se siete giovanissime cosa scegliereste?
Io sono giovanissima (dentro!!!) e sceglierei teatro o cinema (dipende dal programma)..non amo ballare, mi imbarazza troppo, e non mi piacciono le discoteche, non le ho mai frequentate.
- Il vostro ricordo più bello?
Direi che vale la prima parte della risposta alla domanda sulle emozioni, un ricordo più bello da solo non saprei isolarlo, per fortuna.
- Una persona che non dimenticherete mai lasciando fuori la vostra famiglia?
Alcune/i insegnanti, una/o per ciclo scolastico (dalle elementari).
- Siete soddisfatte della vostra vita o avete un sogno nel cassetto?
Una cosa esclude per forza l'altra? IO credo di no. Sono abbastanza soddisfatta della mia vita ma certamente ho anche sogni nel cassetto, più di uno..sognare non costa nulla e da un senso al futuro, secondo me.

E ora, non mi resta che scegliere 11 blogger (si dice così?) a cui assegnare il premio e passare il testimone, formulando 11 domande per loro, se avranno voglia o tempo di rispondere (nessun obbligo, il premio è un dono!).
Mmmhh, ci devo pensare, mi consentite di farlo domani??
A domani, allora!
     


giovedì 31 gennaio 2013

NUOTO



Nuoto

e perdo il conto delle vasche

Nuoto

e perdo il filo dei pensieri

Nuoto

e perdo il senso delle ore

Nuoto

e prendo il ritmo del respiro

Nuoto

e sento solo il rumore dell’acqua intorno a me

Nuoto

e mi godo liquide carezze

Nuoto

assaporando trasparenza

Nuoto

mentre la mente si riempie di blu

Nuoto

e un grumo si scioglie nello stomaco

Nuoto

e mi sento la testa divenir più leggera man mano che le membra

diventan più pesanti

Nuoto

e ritrovo me stessa

Nuoto

e null’altro importa

Nuoto

e sono viva



Dove altri vedono noia e ripetitività, io vedo un paradiso fluido.

E vorrei non uscire mai.


Voglia di Carnevale

Ho la fortuna di essere originaria di una piccola città in cui l'evento sociale, culturale, mondano, aggregativo più importante è il Carnevale.
E ho la fortuna di vivere in un paesino la cui vita culmina, anch'essa, nel Carnevale.
Due Carnevali diversi, entrambi storici, entrambi conosciuti (uno di più, l'altro di meno), entrambi molto coinvolgenti per la gente del posto.
Due Carnevali anche per adulti, ma con momenti dedicati solo ai bambini.
Spesso mi sono sentita dire, da amici, conoscenti, turisti (insomma, non "paesani" e non "cittadini"): ma voi siete matti!! Ma chi ve lo fa fare? Oppure, che spreco! O ancora, c'è poco da vedere, non è bello come il Carnevale di...., è pericoloso ecc.
Tutte "critiche", a loro modo vere per chi le esprime ma che nascono da un approccio che reputo sbagliato, sbagliatissimo.
Il fatto è che il Carnevale, secondo me, non è una festa a cui "assistere passivi".
E' gioia, partecipazione attiva, mettersi in gioco, follia e trasgressione (sempre sana, si intende).
E i miei due Carnevali "del cuore" sono, forse ancora più di altri, feste popolari che regalano tanta più gioia, divertimento e follia quanto più vi partecipi.
Un pò come lo sport: vederlo in tv può essere bello, ma praticarlo, è infinitamente più bello!

E in questi giorni, quando al culmine del Carnevale ormai manca poco, nel mio paese e nella mia città, si respira aria di attesa, aspettativa, di festa.
Ci si sente parte di qualcosa di grande che ci unisce, di una squadra o di una rione, di una comunità.
Ed è bellissimo.
Voglio respirare queste emozioni a pieni polmoni.
E mi preparo a imprimermi i colori e gli odori nella mente e nel cuore, per tutto l'anno che verrà.

Perchè io ci sarò, anche quest'anno come tutti gli anni, compatibilmente con le esigenze del nano, dividendomi tra i due Carnevali, un pò di più il "mio", un pò meno "l'altro", ma in entrambi.
Perchè ho la sfortuna di essere originaria di una piccola città e di vivere in un paesino in cui il Carnevale si celebra negli stessi identici giorni!



mercoledì 30 gennaio 2013

La grimpette du grumeau

Metti una serata nebbiosa dopo una giornata di lavoro,
aggiungi un nano eccitato, dopo un pomeriggio di nanna,
non dimenticare un marito stanco quanto te,
trova un amico,
una palestra freddina,
mettici la voglia di sfogarti e "staccare",
un pò di sano movimento,
risate e compagnia
ed eccoti la mia serata di ieri..
..in palestra, ovviamente!


 Si studia la via....

si scalano i materassi (da qualche parte bisogna ben incominciare, no?)...


 Ci si scalda...

con materiale amico
 
E alla fine si pulisce e si torna a casa.... 
stanchi ma soddisfatti (non delle prestazioni ma della serata )
alla prossima settimana!!!




martedì 29 gennaio 2013

Dubbi esistenziali

Ci sono domande che nessun adulto può evitare di porsi, soprattutto se vive con uno o più nani.
Ci sono domande a cui BISOGNA cercare risposta.
Domande che ti frullano in testa di notte, mentre ti rigiri nel letto, al supermercato, mentre scegli tra zucchine e carote, in coda alla cassa, in posta, persino in Tribunale (e qui inizia ad essere un discreto rischio), mentre guidi rischio appena minore).
Ci sono domande che esigono un approfondimento, ricerche sui libri, corse in biblioteca, ore su internet.

Ci sono domande che osi porre solo alla tua migliore amica/o, perchè ti vergogni di far sapere agli altri che la risposta ancora non ce l'hai.
Ci sono domande importante, fondamentali, che ti assillano ed incalzano.

Sono domande che ti possono porre solo bimbi, adulti che hanno mantenuto un pò di animo infantile (per intenderci, quelli che vedono un cappello, anzichè un boa che ha inghiottito un elefante), maestre e anziani.
Sono domande a cui DEVI rispondere,

perchè esprimono intelligenza, curiosità, scoperta, attenzione ai particolari, apertura mentale,
perchè sono cultura, amore per la natura, gusto per la lingua...
















...ma la giraffa, come fa?
e l'avvoltoio? 
Il furetto? 
Il pavone? 
E il tacchino, è come la gallina?


Io non voglio che mio figlio si senta rispondere (anche se la sua domanda per ora è muta, un semplice boh??, con l'interrogativo negli occhi):  adesso non ho tempo, non lo so,
o peggio: non è importante.
E allora, ecco le risposte, che magari già sapete e magari no, e allora vi potranno essere utili:
La giraffa LANDISCE (i piccoli emettono versi che sembrano miagolii, gli adulti delle specie di grugniti, così dice l'enciclopedia);
l'avvoltoio PULPA;
il furetto POTPOTTA (bellissimo!!!!!)
il pavone PAUPULA
il tacchino GLOGLOTTA,
se ve ne vengono in mente altri insoliti, per favore, scrivetemelo, ve ne sarò grata!!!!
A dimenticavo, su internet ho letto che il coccodrillo TRIMBULA, ma non so quanto sia attendibile la fonte.

lunedì 28 gennaio 2013

sempre a proposito di libri per i piccolissimi..mi piace, non mi piace

 I libretti come questi, con una storiella semplice ma che c'è, i contorni morbidi e la forma "giocosa", mi piacciono..










Così come mi piaccie la serie dedicata a Mirtillo, con illustrazioni bellissime e storielle istruttive da leggere la sera prima di dormire.
 Questo mi piace perchè ha poco testo ma gli occhi degli animali e i buchini fanno ridere il nano a crepapelle

Questi due sono stati la scelta di oggi in biblioteca....un classico dal formato rivisitato, per poterlo leggere accanto al bimbo o mentre il bimbo guarda le figure (girando il testo all'indietro)..
e l'altro per le favole della buona notte del papà.



A me piace tantissimo anche la Pimpa, che il nano per ora sembra apprezzare. I racconti sono molto fantasiosi ma non privi di una loro logica...


Questi invece, non mi piacciono:
quattro pagine che non dicono nulla..
 e questo idem..persino le illustrazioni non sono molto carine...
comunque, il nano dice "No, batta", ogni volta che li vede!

Libri per piccolissimi..perchè così insulsi?

Nei giorni scorsi, complici il venerdì del libro e l'idea di un post sui 20 motivi per regalare libri ai bambini, ho avuto l'opportunità di riflettere sui libri per i piccolissimi.
All'asilo nido del nano, dalla prima settimana di gennaio hanno avviato un'iniziativa molto bella: il mercoledì le maestre dedicano una parte della mattinata alla lettura di gruppo, in un angolo dell'aula dedicato, con tanto di librerie a portata di bimbo, tappetone morbido e cuscini per tutti. 
Al termine dell'ora di lettura, scelgono insieme a ciascun bimbo un libretto da portare a casa. 
Il mercoledì successivo, il libro del nido viene riportato a scuola, dopo averlo letto (si spera) con i genitori.
Questa inziativa, di invito alla lettura, si è arricchita con la proposta (partitata da me e accolta di buon grado dalle maestre) di portare, un bambino alla volta, un libro proprio al nido, per leggerlo in settimana e condividerlo con i compagni.
Il primo mercoledì, sono uscita dal nido con il nano che sringeva con entrambe le mani, orgogliosissimo, il libretto scelto (pare che la maestra volesse dargliene uno di stoffa, ma lui ha insistito per uno sui micini, con di cartone con inserti in stoffa) in una cartellina trasparente, con il suo nome e simbolo personale: mi sono sentita emozionata e responsabile.
Un "compito a casa"!Il primo per lui, un ritorno ai tempi della scuola per me....e un compito così bello!
Però, c'è un però .
Vogliamo parlare di quanto molti libri per piccolissimi siano insulsi?
Ecco, ovvio che il materiale con cui sono fatti deve essere robusto, meglio ancora se resistente all'acqua, e possibilmente dovrebbe avere gli angoli smussati (per evitare che il nano accechi se stesso o la malcapitata mamma), essere di stoffa, di plastica (anche se è un materiale che al tatto non mi piace), di cartone spesso, di legno dipinto...ma il contenuto, perchè mai dovrebbe essere diverso da quello di un libro per bimbi più grandicelli?
Capisco l'opportunità di usare lo stampatello, i caratteri grandi, disegni dai colori vivaci per le illustrazioni, capisco perfino il motivo per cui le storie non devono essere troppo lunghe e la scelta di vocaboli semplici e di uso comune.
Quel che non comprendo è perchè alcuni abbiano solo una frase o addirittura una sola parola per pagina, perchè alcuni siano totalmente privi di una storia, di una narrazione e, nei casi peggiori, di senso logico, quasi come fossero frasi e parole unite in un libro per caso.
Voglio dire: gli autori/editori pensano che i bambini prima dei tre/quattro anni non capiscano quasi nulla e li trattano di conseguenza?
Perchè, se questo è il motivo, allora tanto vale non darglieli neppure, i libri, non scrivere nulla!
Perchè non partire dal presupposto che i bimbi potrebbero comunque "assorbire" vocaboli, suoni, frasi, magari anche capirle, e quindi scrivere storie con una trama di senso compiuto?
Che tanto, se non capiscono davvero, non ne avranno alcun danno, se comprendono, ne ricaveranno un vero beneficio.
E vogliamo mettere la soddisfazione ed il piacere dei genitori? Come si fa a leggere con entusiasmo, partecipazione, pathos, UNA PAROLA PER PAGINA? Come si possono trasmettere le emozioni ed il piacere della lettura senza storia? 
Voi ci riuscite?
Io alla fine mi trovo ad inventarle, le storie, fingendo di leggerle (salvo poi dimenticarmele e doverne inventare di nuove ad ogni lettura, con il nano che mi guarda torvo e dice: no!).
Perchè a spiegare a mio figlio che la palla gialla con i raggi si chiama sole e che l'animale marrone che abbaia è un cano, ci arrivo da sola e considerato che il libro è dedicato ai nani da 0 a 3 tre anni, non credo che sia stato ideato così per insegnare a scrivere e riconscere le lettere.

Ardua scelta, quella dei libri per i piccolissimi!





venerdì 25 gennaio 2013

Venerdì del libro: “La regina della casa” di Sophie Kinsella




Un altro libro “leggero” e divertente, perché di questi tempi sono gli unici di cui ho voglia di scrivere.

La prima volta in cui l’ho letto, su suggerimento di un’amica che aveva fatto il mio stesso percorso di studi, facevo pratica legale, uscivo di casa alle 7.30 e tornavo alle 19.30, mi piaceva quel che facevo perchè era ciò che avevo sempre sognato (e mi piace ancora) ma mi ponevo tante domande: come sarebbe stato vivere tutta la vita così? Era questo che volevo? Che possibilità di successo professionale avrei avuto? Avrei dovuto restare in provincia o tornare in un grosso studio di città, dove avevo studiato?
Il libro mi ha divertito, mi ha fatto riflettere ed alla fine sono rimasta in provincia (non solo per via del libro, ovviamente!) pensando, però, che mai avrei potuto fare la domestica a vita o lavorare sempre in casa.

L’ho trovato in libreria, comprato e riletto pochi mesi fa, con un nano gironzolante per casa, da libera professionista forzata ad orario ridotto (ma davvero libera), senza certezze nel futuro, nella provincia della provincia.
Mi è presa una tremenda nostalgia della vita professionale e sociale della Mamma Avvocato di prima, quella pre-nano, per intenderci.
E, sorridendo e gustandomi il racconto, ho riflettuto di nuovo, con altre esigenze ed altre consapevolezze.
E non so, non è che abbia trovato risposta definitiva alle mie domande (magari!!) ma per ora rimango qui, in questa situazione e, come dice Samantha, sono un’avvocato, non ho mai fallito prima, non comincerò certo adesso.
Ed ora, perdonatemi la divagazione, la trama del libro.

La protagonista, Samantha, è una venitonovenne in carriera, lavora presso uno dei più grandi studi legali di Londra tutto il giorno e buona parte della notte, sempre, tutti i giorni della settimana, tutto l’anno.
“Chiude” transazioni finanziarie importanti, conclude contratti con cifre da capogiro e fattura ore su ore su ore di lavoro.
Ovviamente la sua professione le piace, ovviamente guadagna più di quanto possa spendere, più di quanto sia necessario (ma non è questo che la motiva).
E vuole diventare socia dello studio.
Invece...scappa: da un errore grossolano, da una festa di compleanno che di festa non ha proprio nulla, da una famiglia da cui non c’è neanche bisogno di fuggire, perchè esiste solo per qualche minuto ogni tanto, rigorosamente al telefono.
Scappa così, in tailleur, tacchi e borsetta e si ritrova in aperta campagna, lontana da tutto e tutti, a scoprire cosa significhi fare la domestica, badare ad una casa, cucinare, prendere ordini da qualcuno molto meno intelligente di te anche se di buon cuore ma, soprattutto, scopre di avere tempo:
serata libere, fine settimane liberi, la possibilità di bere un caffè seduta al tavolo, di sfogliare un giornale, fare la spesa e scambiare due chiacchere.
E trova anche qualcuno....è un romanzo allegro, distensivo, la storia d’amore non poteva mancare.
Alla fine si troverà di fronte ad un bivio, perchè nel romanzo non c’è spazio per le sfumature, per le vie di mezze: o prendi o lasci.
Sul piatto della bilancia:
da un lato un lavoro di prestigio, quello che ha sempre sognato, guadagno, soddisfazioni, intelligenza e anni di studio messi a frutto, una città viva e stimolante;
dall’altra, un paesino sperduto, rapporti d’amicizia, un lavoro dipendente non particolarmente stimolante e ripetitivo ma non meno soddisfacente e dignitoso, tempo libero, TEMPO LIBERO.
Cosa deciderà? Il finale non è così scontato e si presta a varie interpretazioni, perciò..non una parola di più.

Intanto però, il tocco ironico del libro vi colpirà perchè essere la regina della casa è un’arte, richiede abilità, pazienza, conoscenza delle regole e creatività (gli esperimenti culinari di Samantha? Se io sono un mezzo disastro in cucina lei è moooooltooo peggio) ma Samantha è una avvocato e ce la farà, con una buona dose di fortuna, un discreto esborso economico, un prezioso aiuto e tanta tanta improvvisazione, perchè: “Non ho mai fallito un colloquio in vita mia. Non comincierò certo adesso”.

P.s. Ma da dove viene questo pregiudizio, secondo cui gestire (BENE, intendo) una casa, sia meno difficile che gestire un’azienda o un ufficio?
Perchè io ancora non me ne capacito!

Questo post partecipa all'iniziativa Venerdì del libro di http://www.homemademamma.com/category/venerdi-del-libro/