martedì 30 aprile 2019

Escursione con i bambini: le tre goye di Hone e da Hone (AO) a Pontboset

A pasquetta siamo riusciti finalmente ad andare in montagna a fare una escursione con i bambini e alcuni amici, anche loro con figli.


Il meteo era variabile, la temperatura abbastanza mite ma i turisti sulle strade e la neve caduta anche in bassa quota nei giorni precdenti ci hannl fatto optare per una meta vicina e in basso. 

Così, con calma, alle dieci passate ci siamo messi in cammino, partendo dall'abitato di Hone (AO), mt. 373 s.l.m. (parcheggio libero nei pressi del Municipio).
L'idea era quella di andare a Pourcil, un villagetto di montagna a 965 mt, sull'altro lato del torrente Ayasse rispetto al Municipio, ovvero sulla destra orografica dell'Ayasse.
Invece abbiamo imboccato fin da subito il sentiero sbagliato (segnavia n. 2, anzichè il n. 5, che parte prima del parcheggio, sempre sulla destra orografica), una mulattiera che, partendo a destra dal primo tornante della strada asfaltata che porta a Fontaney, si trasforma ben presto in sentiero tra i boschi e conduce a Pontboset, un abitato con 180 residenti posto a metà circa della Valle di Champorcher, mt. 780 s.l.m.

Pontboset è già stato più volte punto di partenza delle nostre escursioni (ad esempio, la passeggiata per l'orrido di Ratus e quella per il il Crest ed il Santuario di Retempio), così come la Valle di Champorcher (AO) più in generale (ad esempio, da Outre l'Eve) ma i sentieri sono talmente tanti che vi è sempre qualcosa da scoprire!

In questo caso, ci eravamo accordati con gli amici per camminare un pò e poi goderci un bel pic-nic, in tutto relax (in fondo, è quel che si fa a Pasquetta), quindi a Pontboset non siamo arrivati, pur avendo percorso praticamente tutto il dislivello positivo (perchè ci siamo fermati a quota 740 mt circa) e più di metà dello sviluppo del sentiero.


Abbiamo attraversato un bel ponte in legno con tanto di vista sulla cascata e attraversato due alpeggi ormai abbandonati (Ron Dezot e Ron Dessou), per poi mangiare e tornare indietro alla partenza della mulattiera (circa due ore di salita e una di discesa, con i 4 bambini più grandi a piedi ed i gemelli che per un tratto hanno camminato, per poi farsi portare).

Da gite precedenti in zona, so che proseguendo per un'oretta (forse qualcosa in più con i bimbi) saremmo arrivati all'orrido di Ratus, avremmo attraversato  il ponte sospeso e per poi proseguire sul sentiero degli orrido (o dei ponti) fino alla borgata.




Non paghi, invece, dopo una breve sosta, abbiamo deciso di fare un ultimo sforzo e, seguendo le indicazioni che partono dal prato alla base della mulattiera, di andare a scoprire, attraverso un bel ponte panoramico sospeso su un orrido e un breve seniero attrezzato a lato del torrente Ayasse, le tre goye di Hone: davvero bellissime!!!


Purtroppo le foto, questa volta scattate con il telefonino, non rendono merito al paesaggio ed ai giochi d'acqua.

Tutto sommato, quindi, per me la gita è stata un successo, nonostante l'iniziale cantonata sul percorso!
E dire che a casa noi avevamo la cartina dettagliata dei sentieri della Valle di Champorcher - Parco Mont Avic in scala 1: 25000... sarebbe bastato ricordarsene prima di partire, anzichè al ritorno.



Info pratiche: 
parcheggi auto, a pagamento e non, disponibili nei pressi del Municipio. Parcheggio per camper  appena oltre il ponte sull'Ayasse. A fianco del complesso che opsita Municipio, farmacia e biblioteca comunale, vicino  al torrente Ayasse, un pò nascosto, si trova anche un bel parco giochi per i bambini, con fontana d'acqua. Bar e ristoranti nelle vicinanze.
Hone è posto di fronte a Bard, con il suo magnifico Forte.
Da Hone parte la strada che porta a Champorcher.
Il sentiero che abbiamo percorso noi è ben tracciato e non presenta particolari rischi per i bambini, tranne alcuni tratti un pò esposti in cui porre attenzione. Non è pero' percorribile con i passeggini, al pari del sentiero per le tre goye di Hone. Anche in questo caso non ci sono rischi particolari ma, essendo a fianco del torrente, è bene prestare attenzione e tenere i bimbi piccoli per mano.

venerdì 26 aprile 2019

Il ricettario di Giulio Coniglio e 100% yoga des petits: le letture del ricciolino biondo.

In biblioteca abbiamo scovato due manuali per bambini davvero carini: coloratissimi, ben fatti ed abbastanza robusti, in cartonato non spesso ma plastificato.



Il primo è una raccolta di ricette di dolci (se non erro, ben 34), divisi in quattro sezioni: "Ricette da fiaba", "Ricette golose" "Ricette burlone"e  "Ricette natalizie" ed elencate nell'indice finale.
Comprende dolci insoliti per le ricorrenze piu' importanti dell'anno ed altri ispirati alle favole o "divertenti",peraltro quasi tutti con la frutta.

"Le dolci ricette di Giulio Coniglio" di Elisabetta Costa, 

ed. Franco Cosimo Panini



I disegni sono molto belli, le spiegazioni sembrano chiare anche se si tratta, a prima vista, di dolci non banali e il risultato finale sembra strepitoso.
Non abbiamo ancora testato in cucina le ricette, pero', proprio perchè per me la presenza di frutta complica le cose e ce ne è mancato il tempo.

I personaggi illustrati sono gli stessi dei libretti di Giulio Coniglio, molto apprezzati di solito dai bambini.


Io lo consiglierei dai 7-8 anni, con l'aiuto di un adulto, ovviamente, almeno per i primi esperimenti culinari.

*****

Il secondo manuale è invece dedicato ad una delle mie passioni: lo yoga.

"100% Yoga des petits" di Elisabeth Jouanne e Ilya Green, 

ed.  Bayard Jeunesse




E' rivolto principalmente ai bambini della scuola dell'infanzia, dai 3-4 anni in su, ed a genitori ed insegnanti che vogliano avvicinare i piccoli alla pratica di asana (posizioni) e rilassamento, con 45 posizioni, di cui alcune sequenze semplici.
Le spiegazioni sono adatte ai bambini, efficaci e divertenti.
Noi ne abbiamo già provata qualcuna, coinvolgendo anche Orsetto e Principessa (a modo loro).

Il formato permette di tenerlo aperto come un calendario da scrivania, per leggerlo comodamente mentre si pratica, le figure sono coloratissime e ben fatte ed è allegato un cd con cui l'autrice, insegnante di scuola materna e maestra di scuola, illustra le sequenze guidando un piccolo alunno per volta.


La mia edizione è in lingua francese ma i testi sono semplici e le raffigurazioni significative.



Se siete in cerca di altri manuali di yoga per bambini, in passato ho scritto la mia opionione su "Giochiamo allo yoga" di Claudia Porta, "Yoga per mamma e bambino" e "Yoganimo" (in francese ma disponibile anche in italiano).
Per lo yoga in gravidanza, invece,io ho trovato molto utile il manuale: "Yoga per la gravidanza e la nascita".


Con questo post partecipo al consueto appuntamento del venerdi' del libro di Home Made Mamma.

mercoledì 24 aprile 2019

Una giornata insieme: amiche di blog

Quanto,  in quel lontano 5 dicembre 2012,  inagurai il mio blog con il primo breve post, mai avrei immaginato quante altre parole avrei scritto, quanti commenti avrei ricevuto, quante foto postato.
Soprattutto, pero', mai avrei immaginato che dal desiderio di condividere i miei pensieri sarebbero potuti nascere dei rapporti personali veri, virtuali e dal vivo.

Ed invece è accaduto, prima con Francesca e poi con Elisabetta.



Dopo quasi un anno dall'incontro con Elisabetta e la sua famiglia e la nostra visita insime al Forte di Bard, a due passi da casa nostra, qualche domenica fa siamo stati noi a spostarci e andare in provincia di Novara.

Come la volta precedente, dopo settimane di bel tempo stabile, la pioggia è arrivata proprio quando eravamo finalmente riuscite a combinare le date, facendo slalom tra i malanni di adulti e bambini e gli impegni sportivi, scolastici e familiari.

Eppure il cielo plumbeo non ha rovinato affatto la nostra giornata perchè, accantonato il porgeto di pic nic in un parco delle vicinanze (idea che conserviamo per il futuro) Elisabetta e suo marito ci hanno aperto le porte di casa loro per un gustoso pranzetto: e non dico gustoso a caso, visto che io mi sono divorata praticamente da sola una fettona di gorgonzola, naturalmente con la polenta (rpodotta con il mais da loro coltivato), che noi amiamo molto!



Tra l'altro, hanno cucinato un piatto di carne che dalle mie parti non avevo mia mangiato e cosi', da buoni italiani, anche mangiando abbiamo parlato di cibo.
Ma voi lo sapevate che proprio a Romentino e comunque nelle vicinanze di Novara e Galliate si produce il gorgonzola "vero"? Io l'ho scoperto proprio quella domenica e ora nessun gorgonzola industriale riuscirà a pareggiare quel sapore!


I nostri bimbi grandi, che sono coscritti, ci hanno messo meno di cinque minuti per "rompere il ghiaccio" e poi hanno giocato felici tutto il pomeriggio.
Il suo bimbo piccolo mi è apparso cresciuto tantissimo e i gemelli si sono comportati discretamente bene e infatti hanno rotto (solo) un paio di occhiali da bambino  (Mi spiace tanto @Elisabetta!!).
Principessa, poi, è tornata a casa con un termometro giocattolo che l'ha ammaliata tutto il pomeriggio e che ancora si tiene nel lettino...ladruncola !!!


Anche io mi sono sentita presto "a casa" e mi sono goduta la compagnia e le chiacchere ...sommergendo di parole i padroni di casa, come mio solito.

E poi ho visto la postazione- ufficio da grafica di Elisabetta (e i suoi quadretti stagionali) dal vivo, cosi' d'ora in poi potro' immaginarla mentre scrive al di là dello schermo.

Dopo pranzo, visto che aveva smesso di piovere, siamo anche riusciti a fare due passi e mangiare un gelato nella vicina Galliate, dove Elisabetta ci ha mostrato un gioiellino architettonico di cui ignoravo l'esistenza: un bel castello sforzesco visconteo, sito nella pizza principale del paese, dinanzi alla chiesa con un campanile scoperto molto particolare.

 
Insomma, una bella giornata che è finita con la promessa di rivederci appena possibile.

Questa volta, poi, ci siamo anche ricordate di scattarci una foto insieme ...yeah!



giovedì 18 aprile 2019

Ho visto Notre-Dame bruciare, attraverso lo schermo.

Ho visto Notre-Dame bruciare, attraverso lo schermo.
Ho ascoltato le parole di Emmanuel Macron.
Ho sentito la notizia che uno dei pompiere intervenuti è rimasto gravemente ferito e,
per un attimo, ho pensato al valore incommensurabile di una cattedrale con mille di storia alle spalle, rispetto alla breve vita di un essere umano.
Per un attimo solo, perchè nessun monumento, per me, vale una vita e spero per lui,
mentre i media non sembrano interessati a dare sue notizie.
Ho appreso di commenti e polemiche provenienti da paesi extra europei, nei quali si diceva che non c'è stato lo stesso clamore mediatico e la stessa "gara di solidarietà" che si è vista nelle ultime ore quando si è trattato di monumenti più distanti da noi, di intere popolazioni in difficoltà
E ho pensato, non solo per un attimo, che siano tutte cavolate: l'uguaglianza delle emozioni e reazioni non esiste e non credo proprio che sarebbe un bene inventarla.
Potremmo ancora vivere, se soffrissimo per la morte di ogni uomo, donna e bambino, ogni istante, come soffriamo quando a lasciarci è un nostro caro?!?

Ho visto Notre-Dame bruciare, attraverso lo schermo.
Ho ascoltato le parole di Emmanuel Macron.
Ho riflettuto sul potere dei simboli, sulla forza della bellezza, sull'importanza dell'arte e sull'influenza della storia nella nostra identità, individuale e collettiva.
Ho pianto, pensando a ciò che è andato irrimediabilmente in fumo, a ciò che i miei figli non potranno mai vedere come l'ho visto io, come era.

Quanto poco ci vuole, a distruggere? Una vita, una casa, una scuola, una strada, un bosco, un mare, una montagna, una cattedrale?
Quanto tempo e impegno ci vuole, invece, a creare? Una vita, una casa, una scuola, una strada, un bosco, un mare, una montagna, una cattedrale?

Ho visto Notre-Dame bruciare, attraverso lo schermo.
Ho ascoltato le parole di Emmanuel Macron.
E neppure per un attimo, ho pensato al fatto che in fondo sia un luogo di culto cattolico, mentre io sono atea. Ci ho pensato solo ora, leggendo sui social alcuni commenti. Perchè per me, non ha nessuna importanza, a differenza che per altri.

Ho visto Notre-Dame bruciare, attraverso lo schermo.
Ho ascoltato le parole di Emmanuel Macron.
Ho ricordato:
noi due e quella Pasqua a Parigi di tanti anni fa,
con pochi soldi in tasca, nessuna carta di credito e le valigie smarrite da una compagnia aerea che è fallita pochi mesi dopo essere nata,
i pranzi a base di crepes, le cene di raclette ed i ristoranti esotici,
ancora sconosciuti alla provincia italiana,
il freddo pungente di un aprile che somiglia a questo e i maglioni pesanti nelle stesse valigie,
gli alberghi a due stelle con la moquette di dubbia pulizia e gli addetti all'accoglienza scortesi.
Noi due e quella Pasqua a Parigi,
in cui nulla era perfetto, eppure noi eravamo felici,
tra una passeggiata in centro ed il riposo sulla panchina davanti alla Sorbonne,
un giro in bateau-mouche e la salita sulla Torre Eiffel,
gli acquisti nelle librerie e la vista da Montmartre

Ho visto Notre-Dame bruciare, attraverso lo schermo.
Ho ascoltato le parole di Emmanuel Macron.
E ho ricordato:
noi due e quella Pasqua a Parigi di tanti anni fa,
abbracciati davanti a Notre-Dame,
l'amore nel cuore e la meraviglia negli occhi.

venerdì 12 aprile 2019

Le letture dei gemelli: Pimpa e storie cartonate di animali

Al nido di Orsetto e Principessa, per il progetto "Nati per leggere", ogni settimana hanno una mattinata dedicato alla lettura ad alta voce, al termine della quale i bambini scelgono un libro della biblioteca interna del nido da portare a casa, in una apposita cartellina con il loro nome e simbolo distintivo, per leggerlo con i genitori tutta la settimana e riportarlo alla successiva.

Capita che loro scelgano libri che già abbiamo e che amano, riconoscendoli, oppure che per settimane portino a casa lo stesso libro o diverse storie dello stesso personaggio. Il ricciolino era un affezionato della Pimpa, ad esempio.
Altre volte, per noi sono scoperte.


Tra gli altri, hanno avuto molto successo un libretto cartonato proprio della Pimpa, molto semplice, che fa giocare i bambini all'amato gioco del nascondino o "cucù", adatto secondo me già dai 18 mesi, con i consueti testi basici e colori brillanti e vivaci




e poi questo cartonato con due storielle di animali, una giraffa e due topoline gemelle, nel nostro caso in lingua francese (ma la collana esiste anche in italiano), brevi ma carine, con belle illustrazioni delicate.


Io mi sono commossa leggendo la seconda storia, perché descrive in poche parole una particolarità dei figli gemelli, ovvero la difficoltà di doversi dividere le attenzioni della mamma, aspettando il proprio turno e non potendo averne mai l'esclusiva a lungo, ma anche il divertimento e la sicurezza derivante dall'avere sempre un compagno di gioco e di vita accanto.
Un testo semplice ma pieno di poesia in questa sua semplicità, adatto ai bimbi dai due anni circa, come indicato anche sul libro.


Con questo post partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.

giovedì 11 aprile 2019

Nozze di stagno, nozze di alluminio, nozze gialle: 10 anni con l'anello al dito


Dedicato a te.

Sono passati 10 anni dal nostro matrimonio, un sabato dal cielo coperto precedente la domenica di Pasqua.

Sono passati 10 anni da quando ho indossato il mio abito giallo e tu il tuo completo scuro e, nella sala dorata del Municipio, abbiamo deciso di formalizzare un'unione nata in motagna e cresciuta con noi.

Sono passati 10 anni da quella giornata di festa che per me è stata assolutamente perfetta, allegra, gioiosa, emozionante, spensierata, bella.

Sono passati 10 anni e, come ogni giorno da allora, ci scegliamo l'un l'altra.

Nozze di stagno, nozze d'alluminio, nozze gialle.

Nonostante le difficoltà della vita,
nonostante la stanchezza e la ruotine,
nonostante gli impegni lavorativi e familiari,
nnostante gli inevitabili litigi,
nonostante i cambiamenti,
nonostante la genitorialità
nonostante tutto,
o forse anche grazie a tutto questo, 
con i nostri pregi ed i nostri difetti,
oggi come 10 anni fa,
siamo ancora noi due.

E no, non è facile decidere di restare insieme e amarsi, giorno dopo giorno.
Non è mai scontato, l'amore.
Non è mai scontata, la coppia.

Eppure noi, oggi, siamo ancora qui, 
come lo stagno o l'alluminio, materiali duttili e malleabili ma resistenti all'ossidazione ed alla corrozione, luminosi e vivi come il giallo, il colore della vitalità, il nostro colore preferito.


Sarà stato il galletto valdostano che ci ha accompagnato nel nostro primo viaggio da sposati, ad averci portato fortuna?

p.s. E comunque, dopo 10 anni, ancora non so che fine abbiano fatto gli sposini chje erano sulla torta nuziale e mi interrogo sul loro misterioso destino!



venerdì 5 aprile 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "La scomparsa di Stephanie Mailer"

Ed è di nuovo venerdì....quindi di cosa scrivo? Di libri, naturalmente!

 "La scomparsa di Stephanie Mailer" di Joel Dicker


Io ed i bambini abbiamo patito molto il cambio dell'ora e, faticando ad addormentarci, abbiamo dedicato più spazio del solito alla lettura serale.
Dopo aver sfogliato con Orsetto e Principessa i loro libretti e aver letto ad alta voce uno o due capitoli del libro sul comodino del Ricciolino, ogni sera mi dedicavo al mio e devo ammettere che mi ha rubato molte ore di sonno perchè mi ha tenuta incollata alle pagine.

Il primo centinaio di pagine, a dire il vero, ho faticato ad ingranare con la lettura perchè i personaggi introdotti erano molti e il ritmo della narrazione più lento.
Poi, però, ho cominciato a divorarlo in ogni momento libero, finendolo una sera tardi, perchè non potevo dormire prima di aver scoperto il nome del responsabile dell'atroce delitto con cui inizia la narrazione.

Un nome che, per quanto io non sia una grande esperta di gialli (si contano sulle dita di una mano le volte in cui ho intuito il nome dell'assassino prima che fosse svelato dall'autore), mi ha decisamente colta di sorpresa.

Non posso aggiungere altro, per non "spoilerare".

Sappiate, però, che anche le tranquille cittadine degli Hamptons, meta turistica dei benestanti newyorkesi (nota anche a noi europei grazie agli innumerevoli film, serie e romanzi che vi sono stati ambientati), dove "tutti conoscono tutti", si possono nascondere segreti e delitti.


Come i precedenti romanzi di Joel Dicker,  "La verità sul caso Harry Quebert" e "Il libro dei Baltimore" (che condivide con questo l'ambientazione negli Hamptons), di cui ho già scritto, non mancano i riferimenti agli scrittori ed alla loro vena creativa e il ritmo incalzante è lo stesso, cosicchè la sua corposità (in questo caso, 700 pagine) passa inosservata e si arriva in fretta, purtroppo, al punto finale.

Con questo post partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.

lunedì 1 aprile 2019

il BioMa, Biodiversitario Marino di Miramare

Post NON sponsorizzato

Chi mi legge abitualmente si ricorderà dei miei post sul Friuli Venezia Giulia, Grado, Trieste ed il Castello di Miramare.

Ebbene, siccome la primavera ormai è arrivata e le temperature si stanno facendo miti, forse qualcuno ha già voglia di andare al mare o di sognarlo ed avvicinarsi ad esso, magari con i bambini in un piccolo museo-laboratorio che, in realtà, oltre che di fauna marina racconta di un altro tema "caldo" del momento (e dovrebbe esserlo sempre, vista la sua importanza): l'impatto sulla natura e, in particolare, sulla salute dei mari, dei rifiuti che produciamo.

Il BioMa, Biodiversitario Marimo, Museo Immersivo dell'AMP di Miramare.


All'ingresso viene consegnato ai bambini un opuscolo con la "Caccia ai tesori della riserva", poichè quella di Miramare è un'importante riserva marina.
I bambini possono così giocare a rispondere ai quiz, dopo aver letto le didascalie delle installazioni ed aver osservato gli habitat marini esposti e fare i giochini proposti nel museo, per completare la prorpia caccia e ricevre un piccolo gadget-premio.
Senza la caccia al tesoro, peraltro, la visita rischia di non coinvolgerli.


Sono riprodotti gli ambienti marini, c'è una piccola vasca acquario con alcuni pesci, riproduzioni di altri pesci e mammiferi a grandezza naturale e delle rappresentazioni dell'inquinamento prodotto dai rifiuti plastici e non, nel mare, oltre ad un piccolo tunnel di collegamento oscurato con disegnati pesci e stelle marine fosforescenti (l'attrazione che è piaciuta di più ai piccoli) e a schermi con video sui pesci.




Per concludere:
Il museo è piccolo, disposto su di un piano e mezzo, vi si può trascorrereun'oretta ed è sicuramente  adatto a bimbi più grandicelli dei miei gemelli, io direi dai 6/7 anni in su.
I bimbi più piccoli, comunque, non potranno causare danni, poichè non vi sono installazioni o oggetti fragili (e questo è sempre un dettaglio interessante). 


Attenzione, però, ai passeggini perchè c'è una scalinata interna che collega i piani.

Inoltre, il prezzo del biglietti di ingresso a mio parere è eccessivo per quello che offre.
Tuttavia, se siete in zona vale la pena aggiungerlo alla visita del vicinissimo e candido Castello di Miramare, e del fantastico Science Centre Immaginario Scientifico di Trieste.

L'impressione nostra e dell'altra famiglia con cui lo abbiamo visitato è comunque che il BioMa sia uno spazio che renda il suo meglio come laboratorio didattico per le scuole o i gruppi, più che ai visitatori occasioni, nonostante il prezzo del biglietto : è infatti dotato di due spazi appositi, per lezioni e laboratori, e per le attività con i bambini, escluse dalle visite "libere".



Nei dintorni, la splendida Trieste, con i suoi numerosi musei, anche per bambini (dai treni, agli animali), il faro della Vittoria ed il tram di Opicina, ed il mare, naturalmente!


Sul sito ufficiale del BioMa, tutte le info per organizzare una visita.



lunedì 25 marzo 2019

Primavera = allergie. La SOA, secondo la mia esperienza.

DOVEROSA PREMESSA: in questo post racconto una parte della mia esperienza personale di persona allergica. Senza alcuna pretesa di esaustività, valenza generale o correttezza scientifica nè senza voler suggerire cure o farmaci o diagnosi ad alcuno. Per qualunque problema di salute, rivolgetevi al Vs. medico di fiducia al P.S., non prendete ispirazione dal web o da questo post.

Ah, la primavera.
Stagione di rinascita, di sole, aria tiepida, voglia di uscire, un pò di svagatezza e qualche colpo di sonno.
Una stagione amata dai più che, però, per molti fa rima con allergia.




Nel mio caso, una allergia a pollini di varie piante (praticamente, a tutte quelle comunemente testate e che fioriscono in mesi diversi, cosicchè copro tutto l'arco dell'anno) che si INCROCIA con gli alimenti, scatenando CROSS - REAZIONI: è la cosidetta SOA, Sindrome Orale Allergica.

In pratica, le proteine contenute nei pollini a cui reagiscono i miei anticorpi IgE sono simili alle proteine che contengono allergeni contenuti in alcuni tipi di frutta fresca, frutta secca e a guscio e verdura (nel mio caso, quasi tutti), cosicchè quando le mucose della bocca (orali, appunto) entrano in contatto con questi alimenti, si scatena la reazione allergica.

I sintomi più comuni sono vari: prurito alla bocca, arrossamento della bocca, gonfiore delle labbra, gonfiore del palato e gonfiore della gola. 
Ad un livello maggiore di gravità, però, ci sono anche difficoltà alla deglutizione, vomito, dolore gastrico, diarrea e sintomi generalizzati, quale l'orticaria
I sintomi orali compaiono entro brevissimo tempo dall’ingestione dell’alimento e non dipendono dalla quantità ingerita, quelli agli altri organi possono manifestarsi anche dopo 30 - 60 minuti.
Non è possibile capire in anticipo quale sarà la gravità della reazione, purtroppo ma, per fortuna, il rischio di anafilassi ed edema alla glottide è minimo (intorno al 2%, pare).

In teoria, a differenza di quanto avviene per le allergie a determinati alimenti non correlate a quelle ai pollini, il calore della cottura e la digestione gastrica (comunque successiva all'ingestione e, talvolta, allo scatenarsi di sintomi) possono  distruggere le proteine responsabili della reazione mediata o ridurne la portata allergizzante.

Nel mio caso, piuttosto grave per il mio alto livello di anticopri IgE sempre in circolo, quando gli alimenti arrivano a dover esser digeriti, a volte si scatenano reazioni allergiche violente, con crampi, vomito e diarrea. 
E la previa cottura  lunga, mediante bollitura, non superficiale) degli alimenti, ha effetto solo in certi periodi e con alcuni alimenti, non con tutti e sempre.
Inoltre, a volte a me si scatenano anche attacchi di asma.

In ogni caso, quando vi sono più pollini (o polvere) presenti nell'aria, la mia sensibilità agli alimenti aumenta e dunque ai classici sintomi da allergia alle piante (rinite, problemi agli occhi, tosse, gola irritata, asma, eruzioni cutanee e prurito), devo accompagnare una particolare attenzione a ciò che mangio, evitando con cura proprio ciò di cui sentirei il bisogno in primavera ed estate: frutta e verdura!

Al momento, non mi pare di aver mai sofferto di particolari carenze e gli esami eseguiti in occasione delle gravidanze lo hanno confermato, però gli effetti di queste "restrizioni alimentari" sul mio senso di sazietà, sulla mia dieta e, soprattutto, nei rapporti sociali, sono marcati.

Devo evitare tutti gli inviti a ristoranti con menu' fissi, tediare gli amici che ci invitano con i miei limiti e evitare con cura di mangiare la gran parte delle pietanze cucinate da altri o acquistate pronte quando ci sono merende, buffet, aperitivi ecc.
In viaggio, poi, diventa davvero difficile trovare modo di mangiare fuori vario e senza rischio.
 
Nel tempo, ho curato l'asma allergica e la rinite con molti farmaci, affiancati agli antistaminici, in modo comunque efficace, per quanto con alcuni effetti collaterali: dopo qualche anno di trattamento ben seguito, ho potuto abbandonare broncodilatatori e corticosteroidi e le crisi smatiche sono diventate una vera rarità anche in condizioni difficili.
A periodi, continuo con spray nasali e antistaminici e, qualche volta, faccio ricorso al cortisone per crisi acute da ingestione di alimenti ma, nel complesso, non c'è paragone con dieci anni fa.

Il vaccino sublinguale per il polline a cui ero maggiormante sensibile, fatto per tre anni, si è dimostrato, a distanza di tempo, comunque utile, seppure non per la SOA ma solo per l'allergia da pollini, riducendo i sintomi ed attenuando in parte la sensibilità generale dell'organismo.
E' stato però un cammino sofferto, che non intendo ripetere (infatti sto valutando la vaccinazione con iniezioni sottocute, anche se è più costosa e se dovrà famri parecchi chilometri per farla), perchè mi ha devastato lo stomaco e fatto stare male per mesi.


Fortunatamente, non tutti gli allergici ai pollini soffrono di SOA !!! 

Mi piacerebbe, però, che ci fosse una maggior attenzione di tutti verso questa sindrome e verso le allergie alimentari, spesso sottovalutate, con gravi rischi per la salute.
Penso, in particolare, agli addetti alla ristorazione (per i quali gli allergici sono senza dubbio una complicazione), ma anche al settore dei trasporti ed ai proprietari di animali: per questi ultimi, ricordate che quello che per alcuni è un amato compagno di vita, per altri può essere fonte di reazioni allergiche e non è piacevole dunque imporre la presenza di animali sui mezzi pubblici e/o nei locali, senza preoccuparsi della salute degli altri utenti.

Inoltre, seppur vi sono malattie molto più gravi e debilitanti di quanto sia per me l'allergia, se anche voi state male in primavera o con l'ingestione di alcuni alimenti, vi invito a non sottovalutare i sintomi e a rivolgervi al medico o direttamente ad uno specialista: può davvero migliorarvi la vita!

E voi, soffrite di allergia? Di che tipo? La primavera è un periodo difficile per voi? Conoscevate già la SOA?


Se volete saperne di più su cosa significhi, in concreto, in casi come il mio "vivere con l'allergia", l'ho scritto qui.

venerdì 22 marzo 2019

Le letture di Mamma Avvocato: Bianca Pitzorno e Andy McNab

Per il consueto appuntamento con i libri del venerdì, ideato da Paola, oggi consiglio due romanzi totalmente differenti tra loro:

"Il sogno della macchina da cucire" di Bianca Pitzorno

ed. Sonzogno, 2018, pag. 229



Di questo libro hanno già scritto, peraltro in modo completo, "Datemiunam" e Mimma, a cui devo il merito di questa mia lettura.

Conoscevo già la scrittrice ma non pensavo avesse pubblicato anche romanzi per adulti: io, infatti, l'ho amata quando ero bambina per "Principessa Laurentina" .

Questo romanzo, ben scritto e scorrevole, rappresenta uno spaccato della vita delle sarte e sartine in Italia (e probabilmente non solo), prima delle due guerre mondiali e dell'avvento della moda
prȇt-à-porter e del consumismo, anche nell'abbigliamento.
Il racconto della vita della protagonista, narrato in prima persona, e dei personaggi che vi ruotano intorno, è infatti esemplare della condizione femminile del ceto medio-basso, dalle semplici inservienti al servizio di famiglie borghesi o nobili, alle artigiane, ma anche della limitata libertà di cui godevano le donne nubili, per quanto ricche.
Poche erano le donne, più forti e coraggiose della media, in grado di sfidare le convenzioni e le regole sociali, il più delle volte grazie ad una famiglia di provenienza decisa ad appoggiarle (ma non è il caso della protagonista).
Eppure, nel romanzo, si scorge il germe del cambiamento, dell'emancipazione femminile e del suo lungo cammino, ancora non completo.
Un bel libro, in cui trovano spazio l'amore, l'importanza dei legami familiari, la solidarietà e la determinazione, ma anche la cattiveria e l'invidia, di uomini e donne.

Io l'ho prestato anche a mia madre ed a mia nonna ed è piaciuto molto ad entrambe.

***

"Medaglia la valore" di Andy McNab

2018, Longanesi, pag. 393

 

Di tutt'altro genere ed argomento, invece, è il libro di  Andy Mc Nab, 
uno dei miei scrittori preferiti di thriller.




Il nome è in realtà solo uno pseudonimo, utilizzato per motivi di sicurezza, poichè l'autore dal 1984 al 1993 ha fatto parte del SAS - Special Air Service, il reparto d’elite dell’esercito britannico e, nei suoi romanzi di spionaggio, emergono le avventure vissute e le missioni eseguite.
Forse per tale motivo tutti i romanzi della serie che ha come protagonista Nick Stone, un ex agente SAS, questo compreso (ultimo uscito in italiano) sono così realistici.
C'è tanta azione, intrigo ed adrenalina, per gli amanti del genere "thriller" e/o militare, è sicuramente un libro che merita di esserre letto. 
Il protagonista, poi, è un personaggio a tutto tondo, complesso e non certo perfetto ma molto coerente.
Io ho letto tutti i suoi libri tradotti in italiano (e sono tanti!), tranne il penultimo, che i sono perso ed ho appena ordinato, ed è uno dei pochi scrittori i cui romanzi mettono d'accordo i miei gusti e quelli dell'Alpmarito.

Qui trovate il mio parere su "Controllo a distanza" , qui su "Ora zero", qui su "Punto di contatto" e al di fuori della serie dedicata a Nick Stone, ho scritto de "Il ragazzo soldato".

 

 





martedì 19 marzo 2019

Ultimamente...tra febbraio e marzo

Ultimamente...tra febbraio e marzo


Ultimamente sono nati due nuovi cuginetti nella nostra grande famiglia: una l'abbiamo già conosciuta, l'altro andremo a trovarlo a breve.

E' stato tenero vedere Orsetto e Principessa alle prese con la neonata, accarezzarle i piedini, dire "ssst" con il ditino sulla bocca quando dormiva, cercare di darle il loro ciuccino, prendere per mano me e il papà per portarci a vederla, indicare "sua mamma" e "suo papà" guardando i suoi genitori, osservarla un pò stupiti un pò curiosi.

Ultimamente i fiori sbocciano e con essi quella voglia di fare e uscire tipicamente primaverile, ma anche l'irrequietezza e la sonnolenza primaverili: non per nulla si dice "marzo pazzerello" e "aprile dolce dormire", no?



Ultimamente c'è stato il Carnevale, anzi, i carnevali, ma di quelli ho già scritto (qui).

Ultimamente è terminato il corso di sci di fondo del ricciolino, e con esso le mie sciate e le "prove di sci" dei gemelli, anche perchè la neve quest'anno si è fatta desiderare.
I due allenamenti a settimana sono stati faticosi come gestione ma il Ricciolino, all'inizio un pò titubante, alla fine si è detto molto soddisfatto, sia dell'intensificarsi del corso che delle due gare a cui ha partecipato.
Presto andremo all'aperitivo - festa di chiusura della stagione.

Parallelamente, all'orizzonte vi è già l'inizio della stagione di MTB: ho partecipato alla riunione iniziale, oggi stesso andremo a far provare al ricciolino la bici più grande e ci prepariamo ad un'altro periodo di allenamenti ed ai fine settimana in gara o in gita con il club.


Anche i piccoletti stanno viveno una parentesi sportiva, visto che finalmente siamo riusciti ad incastrare il loro secondo corso di acquaticità, in vasca con me e l'Alpmarito.
Al momento, dopo due delle sei lezioni, paiono entusiasti e si buttano senza paura, mentre il grande sguazza nella parte di vasca dei bambini non riservata ai corsi e ci aiuta.
Noi genitori, intanto, ci facciamo venire il mal di schiena e, vista la temperatura di acqua e aria, la sauna è inclusa nel prezzo, ma va bene così.


Ultimamente ci sono stati i colloqui individuali alla scuola primaria, dopo la pagella del primo quadrimestre, ed al nido.
Sono andati tutti bene. Ho apprezzato, soprattutto, vedere che le educatrici conoscono bene i miei bimbi e sanno come prenderli e, per il Ricciolino, che ora vada a scuola decisamente più tranquillo. Non che non preferisca le vacanze e abbia voglia di entrare al mattino, intendiamoci, però poi racconta di più e più contento dell'anno sua giornata, come se gli pesasse meno che lo scorso anno.

Ultimamente le giornate si allungano e la luce favorisce il ritorno a parchi giochi e passeggiate pomeridiane, dopo l'uscita da scuola. E per i bambini, questo è un bene.



Ultimamente stiamo finalmente finendo i lavori a casa e ufficio.
E iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel, dopo anni e anni di incubo cantiere.

Ultimamente abbiamo passato un bel sabato pomeriggio di marzo con i nostri amici emigrati ad Edimburgo, che sono venuti a trovarci con la loro bimba, coetanea di Orsetto e Principessa.
Ed è stato bellissimo vedere i nostri figli insieme e poter di nuovo chiaccherare dal vivo, anzichè solo via skype.

Ultimamente il Ricciolino e l'Alpmarito stanno seguendo un corso in tre serate sulla "manutenzione della bicicletta" e lo trovano pure molto interessante...boh!


Ultimamente io ed il Ricciolino siamo stati al teatro dei bambini del Giacosa due volte con le amiche mamme ed i loro figli.
Sono sempre spettacoli ben fatti, con giovani attori davvero capaci ed è un piacere guardarli e poter stare insieme alle mie amiche.
Sono serate che ci vogliono!

Ultimamente ho di nuovo tagliato un pochino i capelli e li ho fatti ramati.

Ultimamente una domenica siamo stati a pranzo da un'amica e collega, con anche mio fratello e le sue figlie: abbiamo mangiato benissimo, il tempo era praticamente estivo, la casa era arredata e restaurata con molto gusto, i bambini hanno giocato tutti quanti in allegria e, insomma, ci siamo proprio divertiti.


Ultimamente è passato troppo tempo dal mio ultimo "ultimamente" !
Qui invece trovate gli "ultimamente" della scorsa primavera ed estate.