Nicolai Lilin, Caduta Libera
Ho già parlato (qui: http://www.mammavvocato.blogspot.it/2013/07/una-educazione-non-convenzionale.html) di quest'autore e del primo romanzo della sua trilogia autobiografica, Educazione Siberiana.
Oggi voglio parlare del secondo libro, che racconta, con uno sguardo lucido, non scevro di giudizi e cinismo, della guerra in Cecenia vista da un soldato di leva russo, "obbligato" a combattere nei sabotatori ma comunque, per esperienze di gioventù, per origini e per educazione, forse più dotato di altri, così abile da diventare un ottimo cecchino.
Un libro che, in realtà, e' la storia di un'intera squadra, che parla di un comandante straordinario, sempre in prima linea a combattere a fianco dei suoi ragazzi, ottimo stratega e acuto osservatore della realtà, quella vera, che si nasconde dietro i conflitti e le scelte belliche della Grande Madre Russia (e di tutte le altre guerre) e non la nasconde agli uomini ai suoi ordini, pur facendo il suo "dovere".
Parla di morte, azioni militari e armi, ma anche di grande umanità.
Ho letto questo libro d'estate ma non direi proprio che è una lettura estiva, tutt'altro, pesa come un macigno e impressiona.
Tuttavia, lo consiglierei a tutti perché quello di Nicolai e' un punto di vista sincero e inusuale, da conoscere, e perché è davvero ben scritto, come il suo primo romanzo.
E l'ultimo capitolo....le riflessioni che contiene meritano da sole la lettura di tutto il romanzo.
Percepivo con ogni molecola del mio corpo l'ipocrisia della pace, una pace forzata, portata la limite delle possibilità umane, in una gara in cui se vincevi avevi il diritto di essere morso da una di quelle tante chimere. Era meglio se me ne stavo per i fatti miei.
Sono rimasto seduto davanti al televisore rotto per tutta la notte, pensando a noi, che obbedienti come pecore al macello avevamo sacrificato le nostre vite in nome di un ideale di cui al resto del Paese non fregava niente.Mi sono alzato dalla poltrona quando ormai era mattino, e continuava a girarmi in testa una frase che mi aveva detto una volta un prigioniero arabo:" La nostra società non merita tutto l'impegno che noi mettiamo in questa guerra.". Solo in quel momento ho capito quanto avesse ragione quello che io mi ostinavo a chiamare nemico.
Più mi avvicinavo alla Siberia, più mi sentivo parte di quella terra: era come se lei mi stesse chiamando per accoglierei, per aiutarmi a superare tutte le mie difficoltà, per darmi le forze. Sapevo che stavo tornando a casa, nel posto a cui appartenevo e dove potevo trovare la mia pace. Era come un risveglio, quel momento di approccio con la tua realtà che ti fa venire voglia di alzarsi dal letto, di passare la tua giornata, di vivere.
Come buttarsi dall'aereo in volo e godersi la caduta libera, prima di aprire il paracadute.
E ora non vedo l'ora di leggere il terzo capitolo della storia straordinaria di questa persona decisamente non convenzionale (non appena l'avrà' finito l'Alpmarito, naturalmente!)
Questo post partecipa al Venerdì del Libro, la bellissima iniziativa di Home Made mamma
Non conosco questo autore: mi è passato tra le mani e ho avuto la tentazione di leggerlo, ma Murakami quest'estate l'ha fatta da padrone.
RispondiEliminaPerò ce l'ho in lista da leggere adesso :D!
Ciao e buon fine settimana :)!
Secondo me, non te ne pentiresti!!
Eliminaaltro libro da segnare sulla lista dei desideri, ho capito! il primo mi è molto piaciuto e son prepararata alla pesantezza! non sapevo ne esistesse un terzo. come si intitola?
RispondiEliminaSi intitola Il respiro del buio.
RispondiEliminaL'ho scoperto per caso in libreria e acquistato subito. L'Alpmarito, però, me lo ha già rubato!!
Di solito non affronto letture così impegnative e per impegnative, io intendo "di guerra" perchè sono un po' troppo empatica e poi sto male (non ti dico che notti travagliate quando ho letto Se questo è un uomo), però in questo caso sono davvero incuriosita, soprattutto perchè si tratta di eventi così vicini, sia nel tempo che nello spazio.
RispondiEliminaIl fatto che questa lettura "pesa come un macigno e impressiona" mi fa desisterre dal prenderlo in considerazione, almeno per adesso. Ma non lo dimenticherò quando mi sentirò pronta per letture impegnative di questo genere.
RispondiEliminaUn bacio, carissima!