martedì 28 gennaio 2014

Ma le altre mamme come fanno??!! Scuola dell'infanzia e sensi di colpa, ancora.

Riunioni di presentazione della scuola dell'infanzia. Ne seguo due: quella del paese in cui vivo (A) quella del paese vicino (B) dove già il nano e' al nido.

Lascio perdere il terzo istituto, privato parificato, in centro al paese perché troppo scomodo per il parcheggio e perché, appunto privato.

Asilo B: le maestre sono sei per 56 bambini, età media quaranta /quarantacinque al massimo, con figli.

Ci illustrano i loro progetti e lo svolgimento della giornata al nido, mostrandoci un video di foto raccolte negli anni, l'entusiasmo nella voce e nei gesti, la voglia di rendere partecipi.

Parlano di progetti sulle emozioni, di psicomotricità, di castagna te con i nonni, recite, carnevale! gite sul territorio! scoperta degli elementi! appello e momento del pasto in francese! momenti di gioco libero! della scelta di non far indossare il grembiulino perché scomodo per i bimbi che devono imparare ad andare in bagno e togliersi/ mettersi la maglia da soli, perché devono imparare a sporcarsi ed a non farlo, degli autoritratti, dell'elaborazione delle esperienze attraverso autoritratti.

Ci mostrano aule spaziose e luminose e tanto spazio verde.

Aggiungono che qualche progetto verrà tagliato dal Comune, che in piscina non li portano perché non hanno i soldi, che non c'è il dopo scuola per lo stesso motivo.

Entrata: dalle 7.45 alle 9.00, uscita, dalle 16.15 alle 17.30.

Il mercoledì uscita alle 15 al massimo. In questa regione "d'eccellenza' funziona così, almeno le insegnanti fanno aggiornamento negli orari di lezione e non nelle ore libere e i genitori possono far fare attività extra ai figli (si, certo, averne di tempo).

E niente lavaggio dei denti, se no i bimbi se si scambiano lo spazzolino e non è igienico. E quando giocano fuori, li lasciano a briglia sciolta (parlano di autonomia ma io temo sia voglia di prendersi una pausa e stare ne in pace).

Per me non basta, io fino alle sei e trenta/ sette sono in ufficio. Dovrei tagliare la pausa pranzo, quando la faccio e correre, oppure appoggiarmi ancora ai nonni, anzi tutte e due.

Con i nonni ho parlato e mi hanno fatto capire, con parole non dette e incoraggiamento a scegliere la scuola A, che non vogliono impegni fissi, neppure se si tratta di un'ora quattro sere a settimana e tre il mercoledì pomeriggio, alternandosi tra loro.

D'altro canto, il figlio e' mio, loro hanno già dato, si sono arrangiati e hanno fatto le loro scelte e poi in questi due anni ho pesato tanto e lo so bene. Non posso pretendere, lo capisco.

Però.

Sono uscita dalla scuola B con l'idea di un posto stimolante e allegro. Come me, l'Alpmarito.

Sono uscita dalla scuola A cercando di convincermi che non è tanto male, che tutti in paese ne parlano comunque bene, che è comoda e che gli insegnanti al giorno d'oggi sono preparati e che è semplicemente molto simile alla scuola materna di una volta, quella dove sono andata io e mi sono sempre trovata benissimo, non ho avuto difficoltà alle elementari e mi divertivo.

Ma non riesco ad ingannarmi: l'impressione e' quella della precarietà, del caotico e della mancanza di entusiasmo.

Le maestre, tre su quattro, hanno letto il POS che avevano stampato, alquanto generico, e dato le informazioni pratiche su orari, mensa, grembiulino, ma senza spiegare il perché, senza metterci del loro, senza foto ne' tante parole.

Una non ha parlato, l'altra andrà in pensione a settembre, un'altra e' in maternità e torna a settembre ma non c'era, il dopo scuola lo fa una ragazza di cui non dicono e non sanno nome e cognome e poi non si sa se sarà sempre lei.

Le aule sono più piccole, l'edificio più vecchio, il giardino e' un fazzoletto di erba finta a lato strada, anche se dicono (e so che è così) che li pertano spesso a spasso nelle vigne dietro la scuola.

Però ha il dopo scuola e quindi, a prezzi modici, terrebbero il nano fino alle sei e trenta tutti i giorni. Ed è esattamente davanti al mio studio, basta attraversare la strada.

Non so decidere e mi chiedo come facciano le altre mamme.

E ' giusto lasciarlo dalle 8 del mattino alle 6.30 di sera a scuola e/ o con estranei, anziché farlo stare un'oretta con i nonni quando non posso e se no con me?

E' meglio l'entusiasmo o la comodità organizzativa?

I nonni saranno disponibili, al di la della resistenza e del formale "non impegno", o no? Saranno altri tre anni di richieste di favori e salti ad incastro?

La mia e' solo un'impressione e mi lascio influenzare troppo dalle apparenze?alla scuola A l'Alpmarito non è potuto venire ma un'altra mamma mi ha riferito di aver avuto le stesse sensazioni, più un parcheggio che un luogo formativo, anche se tutti parlano bene di tutte e due le scuole.

E poi ci sono le altre mamme, la maggior parte e' a casa o non ha problemi di orario alle cinque e trenta., le poche che ne hanno scelgono la scuola A senza farsi domande perché è comodo.

Ai miei tentativi di proporre una soluzione condivisa tra le mamme con lo stesso problema (coprire il mercoledì pome e un'ora la sera), avanzata con tanta fatica perché in queste occasioni sono super timida, ho ricevuto un risposta solo sguardi vacui e nessun cenno di intesa o incoraggiamento.

Ma le altre mamme come fanno????!!!

E oggi devo decidere. Avrei voglia di tornare in entrambe le scuole prima, di chiedere ancora e ancora in giro ma so che, in fondo, non servirebbe.

La verità e' che tutta questa angoscia decisionale riflette i miei sensi di colpa latenti, che razionalmente scaccio perché so essere inutili, dannosi e comunque ingiustificati, faccio già il meglio che posso; nel subconscio, però, riemergono prepotentemente e mi rendono fragile emotivamente ed insicura.

La verità e' che, per quanto non aspiri a imitare nessuna in particolare e sia convinta di fare bene, dedicando tempo ed energie anche al lavoro e al marito (che poi non sono così tante), non sono la mamma che mi immaginavo o, ancor meglio, mi immaginavo che non avrei sofferto particolarmente nel lasciarlo al dopo scuola o con i nonni per andare a lavorare e, magari, a farmi una nuotata ogni tanto.

E invece.

13 commenti:

  1. Ti capisco sai? Anch'io ho grandi sensi di colpa, tant'è che come ti ho già raccontato, allo scadere di questo contratto, chiederò un part time qui (se mi prospettano un rinnovo) o le cercherò altrove. Credimi, nemmeno io immaginavo che avrei provato queste sensazioni e sentito queste esigenze.
    Per quanto riguarda l'asilo, io ne ho uno pubblico praticamente sotto casa, due civici più in là di casa mia, il nostro giardino sul retro confina con quello dell'asilo, per intenderci. Ebbene, nonostante ce ne siano di ben più rinomati (soprattutto 2, di cui uno privato), non sono nemmeno andata alle presentazioni. Mi son detta che questo sotto casa è nuovo come struttura, ha un bel giardino, le maestra mi sembrano brave e preparate...e ho deciso di privilegiare la comodità. I dubbi restano però, lì in un angolino del cervello.
    In bocca al lupo!

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  2. ti capisco...... far coincidere orari di lavoro e di scuola dei figli è unacosa no semplice...iosarei come te per la scuola con le maestre piene di entusiasmo e stimoli positivi!!!!!! i miei lavorano e no posso appobggiarmi su loro difatti l'università aspetta lì in attesa che io riesca a organizzarmi da sola!!!!!
    io non sono la madre che vorrei o che mi immaginavo ma mi accontento perchè più di così non potrei fare!!!!!!
    sii serena e farai la cosa giusta ne sono certa!!!!
    un abbraccio verovero

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  3. egoisticamente io mi sentirei confortata dall'avere il bambino vicinissimo all'ufficio.
    Purtroppo i nonni non li puoi obbligare.... ma una tata di fiducia che te lo tenga negli orari in cui l'asilo è chiuso? (anche per non lasciarlo li tantissime ore, povero cucciolo!)

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  4. i dubbi e i sensi di colpa ci sono sempre... dalle tue parola sembra che la soluzione B ti appassioni piu della A...MA c'è un problema i nonni...te lo hanno fatto capire....tre anni non sono pochi...però forse per il nipote vale qualche sacrificio....ma certo stare vicino all'ufficio ha i suoi vantaggi..incrocio le dita per la tua scelta

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  5. non e' facile davvero...poi si pensi anche i costi di allungamento miii qualcuno mi salvi..
    io sono stata fortunata ..crisi di lavoro e lavorando in proprio sono riuscita a gestirmelo

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  6. più crescono e più è difficile organizzare e incastrare. i sensi di colpa li abbiamo tutte, qualcune ne ha meno perchè ha la fortuna di incastrarsi meglio con il lavoro. oppure ha nonni molto disponibile. io lo manderei al B e mi troverei una baby sitter. i nonni li capisco: se aiutano è un bene ma non si può pretendere il loro aiuto. io per lo meno faccio così. hai tempo per trovare una persona veramente di fiducia.

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  7. sul tema conciliare lavoro e figli sono in crisi nera e mi sto scontrando proprio in questi giorni con la cruda realtà. sul tema scuola mi sento di dirti di scegliere la scuola che preferisci. Gli elementi che hai menzionato non sono di poco conto (chi gestisce il posticipo, la struttura, il personale docente).

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  8. Solo tanta solidarietà ...mi spiace che le mamme con gli stessi problemi non abbiamo colto il tuo suggerimento mi pareva una bella soluzione !!
    in bocca al lupo

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  9. Io penso che i sensi di colpa siano il prezzo da pagare per tutte le mamme di oggi. Quelle che lavorano a tempo pieno, quelle che il part time, quelle che stanno solo a casa. Quelle che si appoggiano ai nonni e quelle alla babysitter. Quelle che non hanno nessuno se non loro stesse e il marito e fanno girare i figli come le sfere del giocoliere. Quelle che... tutti gli esempi di questo mondo. Io porto ormai i miei sensi di colpa per il lavoro full time come un cappotto, ce li ho sempre addosso e sto imparando a conviverci. A parte queste considerazioni, non è detto che la scuola che ti ha comunicato maggior entusiasmo poi sia davvero la migliore - faccio un po' l'avvocato del diavolo :-D - magari le altre maestre sono meno brave a presentare istituto e attività ma poi sono eccellenti nel quotidiano. D'altro canto se hai avuto riscontri positivi su entrambe le strutture è possibile che davvero siano entrambe valide, a prescindere dall'impatto iniziale.
    Io penso che la scelta migliore possa essere quella che ti dà la certezza della copertura oraria, forse perchè ho problemi simili ai tuoi e le nonne mi hanno detto molto chiaramente che possono essere d'aiuto massimo una volta a settimana e per un numero di ore limitato. Quindi ho optato per una scuola che mi coprisse gli orari di lavoro (nel mio caso purtroppo privata, ma a parte i costi sono contentissima) e quando invece le nonne possono subentrare ben venga!
    Rasserenati, un abbraccio (e scusa il romanzo, ma il tema mi tocca sul vivo!)

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  10. no, al bando i sensi di colpa, con quelli non si va da nessuna parte. le mamme che lavorano lo fanno principalmente perchè devono, perchè con un solo stipendio non si campa. per non parlare poi di quei lavori amati sudati, costati anni di studi e sacrifici che non sarebbe giusto buttare all'aria.
    detto questo è ovvio che dispiaccia lasciare i bimbi tante ore a scuola e a tutte farebbe più piacere essere presenti almeno dalle 16 in poi. non è possibile e se ne deve prendere atto. nel tuo caso non credo ci sia una scelta giusta o sbagliata. comodità o miglior scuola? nel primo caso avresti la tranquillità di precisi incastri riusciti, nel secondo più ansia nel dover gestire tutto. e se proponessi ai nonni di alternarsi con una ragazza? non avresti la spesa di una baby sitter tutti i giorni e loro non avrebbero un impegno quotidiano. per quanto riguarda le altre mamme secondo me devi dare tempo al tempo. non è facile cosi' sui due piedi pensare di alternarsi nella gestione di bambini ancora così piccoli. ti parlo per esperienza. ho spesso avuto a casa anche 4-5 bambini, ma non mi è mai piaciuto avere un impegno fisso, oltre al fatto che sia io che le altre mamme difficilmente a 3 anni abbiamo lasciato il bambino magari per l'intero pomeriggio. negli anni successivi poi tutto è più semplice e non è raro che si vogliano addirittura fermare a dormire dall'amichetto. in bocca al lupo per la decisione!

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  11. ma no, niente sensi di colpa: siamo mamme lavoratrici cresciute con mamme lavoratrici che vedevamo solo alla sera. certo, un aiuto in più dai nonni ti renderebbe la scelta più facile, anch'io sarei più propensa verso una struttura dove il personale si mostra entusiasta del proprio lavoro e ne parla con passione. purtroppo ci si deve sempre scontrare con i problemi dell'organizzazione quotidiana ma vedrai che farete la scelta giusta, incrocio le dita

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  12. io opterei per la scuola bella e l'aiuto dei nonni :-) in bocca al lupo per la tua scelta!

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  13. Se I nonni nn sono disponibili, scegli scuola a a cuore leggero, non dovrai favori a nessuno e se ti pare una scuola carente avrai tempo x andare a colloqui,provare a far gruppo con altre mamme x modificare il tiro e soprattutto aggiungere tu nel tempo con la creatura quello che manca a scuola.io volevo mandare mia figlia all asilo waldorf. Come feci io. Pero' e' lontano e avrei dovuto prender auto e guidare tutti I giorni 40 minuti etc etc.va al pubblico sotto casa, e' carino, con una delle maestre si e creato scambio e alla fine ci sono molte piu attivita' si quanto immaginavo ma soprattutto quelle cose waldorf che volevo avesse,gliele do io a casa e bon, siamo a posto!

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