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giovedì 11 aprile 2019

Nozze di stagno, nozze di alluminio, nozze gialle: 10 anni con l'anello al dito


Dedicato a te.

Sono passati 10 anni dal nostro matrimonio, un sabato dal cielo coperto precedente la domenica di Pasqua.

Sono passati 10 anni da quando ho indossato il mio abito giallo e tu il tuo completo scuro e, nella sala dorata del Municipio, abbiamo deciso di formalizzare un'unione nata in motagna e cresciuta con noi.

Sono passati 10 anni da quella giornata di festa che per me è stata assolutamente perfetta, allegra, gioiosa, emozionante, spensierata, bella.

Sono passati 10 anni e, come ogni giorno da allora, ci scegliamo l'un l'altra.

Nozze di stagno, nozze d'alluminio, nozze gialle.

Nonostante le difficoltà della vita,
nonostante la stanchezza e la ruotine,
nonostante gli impegni lavorativi e familiari,
nnostante gli inevitabili litigi,
nonostante i cambiamenti,
nonostante la genitorialità
nonostante tutto,
o forse anche grazie a tutto questo, 
con i nostri pregi ed i nostri difetti,
oggi come 10 anni fa,
siamo ancora noi due.

E no, non è facile decidere di restare insieme e amarsi, giorno dopo giorno.
Non è mai scontato, l'amore.
Non è mai scontata, la coppia.

Eppure noi, oggi, siamo ancora qui, 
come lo stagno o l'alluminio, materiali duttili e malleabili ma resistenti all'ossidazione ed alla corrozione, luminosi e vivi come il giallo, il colore della vitalità, il nostro colore preferito.


Sarà stato il galletto valdostano che ci ha accompagnato nel nostro primo viaggio da sposati, ad averci portato fortuna?

p.s. E comunque, dopo 10 anni, ancora non so che fine abbiano fatto gli sposini chje erano sulla torta nuziale e mi interrogo sul loro misterioso destino!



lunedì 25 marzo 2019

Primavera = allergie. La SOA, secondo la mia esperienza.

DOVEROSA PREMESSA: in questo post racconto una parte della mia esperienza personale di persona allergica. Senza alcuna pretesa di esaustività, valenza generale o correttezza scientifica nè senza voler suggerire cure o farmaci o diagnosi ad alcuno. Per qualunque problema di salute, rivolgetevi al Vs. medico di fiducia al P.S., non prendete ispirazione dal web o da questo post.

Ah, la primavera.
Stagione di rinascita, di sole, aria tiepida, voglia di uscire, un pò di svagatezza e qualche colpo di sonno.
Una stagione amata dai più che, però, per molti fa rima con allergia.




Nel mio caso, una allergia a pollini di varie piante (praticamente, a tutte quelle comunemente testate e che fioriscono in mesi diversi, cosicchè copro tutto l'arco dell'anno) che si INCROCIA con gli alimenti, scatenando CROSS - REAZIONI: è la cosidetta SOA, Sindrome Orale Allergica.

In pratica, le proteine contenute nei pollini a cui reagiscono i miei anticorpi IgE sono simili alle proteine che contengono allergeni contenuti in alcuni tipi di frutta fresca, frutta secca e a guscio e verdura (nel mio caso, quasi tutti), cosicchè quando le mucose della bocca (orali, appunto) entrano in contatto con questi alimenti, si scatena la reazione allergica.

I sintomi più comuni sono vari: prurito alla bocca, arrossamento della bocca, gonfiore delle labbra, gonfiore del palato e gonfiore della gola. 
Ad un livello maggiore di gravità, però, ci sono anche difficoltà alla deglutizione, vomito, dolore gastrico, diarrea e sintomi generalizzati, quale l'orticaria
I sintomi orali compaiono entro brevissimo tempo dall’ingestione dell’alimento e non dipendono dalla quantità ingerita, quelli agli altri organi possono manifestarsi anche dopo 30 - 60 minuti.
Non è possibile capire in anticipo quale sarà la gravità della reazione, purtroppo ma, per fortuna, il rischio di anafilassi ed edema alla glottide è minimo (intorno al 2%, pare).

In teoria, a differenza di quanto avviene per le allergie a determinati alimenti non correlate a quelle ai pollini, il calore della cottura e la digestione gastrica (comunque successiva all'ingestione e, talvolta, allo scatenarsi di sintomi) possono  distruggere le proteine responsabili della reazione mediata o ridurne la portata allergizzante.

Nel mio caso, piuttosto grave per il mio alto livello di anticopri IgE sempre in circolo, quando gli alimenti arrivano a dover esser digeriti, a volte si scatenano reazioni allergiche violente, con crampi, vomito e diarrea. 
E la previa cottura  lunga, mediante bollitura, non superficiale) degli alimenti, ha effetto solo in certi periodi e con alcuni alimenti, non con tutti e sempre.
Inoltre, a volte a me si scatenano anche attacchi di asma.

In ogni caso, quando vi sono più pollini (o polvere) presenti nell'aria, la mia sensibilità agli alimenti aumenta e dunque ai classici sintomi da allergia alle piante (rinite, problemi agli occhi, tosse, gola irritata, asma, eruzioni cutanee e prurito), devo accompagnare una particolare attenzione a ciò che mangio, evitando con cura proprio ciò di cui sentirei il bisogno in primavera ed estate: frutta e verdura!

Al momento, non mi pare di aver mai sofferto di particolari carenze e gli esami eseguiti in occasione delle gravidanze lo hanno confermato, però gli effetti di queste "restrizioni alimentari" sul mio senso di sazietà, sulla mia dieta e, soprattutto, nei rapporti sociali, sono marcati.

Devo evitare tutti gli inviti a ristoranti con menu' fissi, tediare gli amici che ci invitano con i miei limiti e evitare con cura di mangiare la gran parte delle pietanze cucinate da altri o acquistate pronte quando ci sono merende, buffet, aperitivi ecc.
In viaggio, poi, diventa davvero difficile trovare modo di mangiare fuori vario e senza rischio.
 
Nel tempo, ho curato l'asma allergica e la rinite con molti farmaci, affiancati agli antistaminici, in modo comunque efficace, per quanto con alcuni effetti collaterali: dopo qualche anno di trattamento ben seguito, ho potuto abbandonare broncodilatatori e corticosteroidi e le crisi smatiche sono diventate una vera rarità anche in condizioni difficili.
A periodi, continuo con spray nasali e antistaminici e, qualche volta, faccio ricorso al cortisone per crisi acute da ingestione di alimenti ma, nel complesso, non c'è paragone con dieci anni fa.

Il vaccino sublinguale per il polline a cui ero maggiormante sensibile, fatto per tre anni, si è dimostrato, a distanza di tempo, comunque utile, seppure non per la SOA ma solo per l'allergia da pollini, riducendo i sintomi ed attenuando in parte la sensibilità generale dell'organismo.
E' stato però un cammino sofferto, che non intendo ripetere (infatti sto valutando la vaccinazione con iniezioni sottocute, anche se è più costosa e se dovrà famri parecchi chilometri per farla), perchè mi ha devastato lo stomaco e fatto stare male per mesi.


Fortunatamente, non tutti gli allergici ai pollini soffrono di SOA !!! 

Mi piacerebbe, però, che ci fosse una maggior attenzione di tutti verso questa sindrome e verso le allergie alimentari, spesso sottovalutate, con gravi rischi per la salute.
Penso, in particolare, agli addetti alla ristorazione (per i quali gli allergici sono senza dubbio una complicazione), ma anche al settore dei trasporti ed ai proprietari di animali: per questi ultimi, ricordate che quello che per alcuni è un amato compagno di vita, per altri può essere fonte di reazioni allergiche e non è piacevole dunque imporre la presenza di animali sui mezzi pubblici e/o nei locali, senza preoccuparsi della salute degli altri utenti.

Inoltre, seppur vi sono malattie molto più gravi e debilitanti di quanto sia per me l'allergia, se anche voi state male in primavera o con l'ingestione di alcuni alimenti, vi invito a non sottovalutare i sintomi e a rivolgervi al medico o direttamente ad uno specialista: può davvero migliorarvi la vita!

E voi, soffrite di allergia? Di che tipo? La primavera è un periodo difficile per voi? Conoscevate già la SOA?


Se volete saperne di più su cosa significhi, in concreto, in casi come il mio "vivere con l'allergia", l'ho scritto qui.

martedì 19 marzo 2019

Ultimamente...tra febbraio e marzo

Ultimamente...tra febbraio e marzo


Ultimamente sono nati due nuovi cuginetti nella nostra grande famiglia: una l'abbiamo già conosciuta, l'altro andremo a trovarlo a breve.

E' stato tenero vedere Orsetto e Principessa alle prese con la neonata, accarezzarle i piedini, dire "ssst" con il ditino sulla bocca quando dormiva, cercare di darle il loro ciuccino, prendere per mano me e il papà per portarci a vederla, indicare "sua mamma" e "suo papà" guardando i suoi genitori, osservarla un pò stupiti un pò curiosi.

Ultimamente i fiori sbocciano e con essi quella voglia di fare e uscire tipicamente primaverile, ma anche l'irrequietezza e la sonnolenza primaverili: non per nulla si dice "marzo pazzerello" e "aprile dolce dormire", no?



Ultimamente c'è stato il Carnevale, anzi, i carnevali, ma di quelli ho già scritto (qui).

Ultimamente è terminato il corso di sci di fondo del ricciolino, e con esso le mie sciate e le "prove di sci" dei gemelli, anche perchè la neve quest'anno si è fatta desiderare.
I due allenamenti a settimana sono stati faticosi come gestione ma il Ricciolino, all'inizio un pò titubante, alla fine si è detto molto soddisfatto, sia dell'intensificarsi del corso che delle due gare a cui ha partecipato.
Presto andremo all'aperitivo - festa di chiusura della stagione.

Parallelamente, all'orizzonte vi è già l'inizio della stagione di MTB: ho partecipato alla riunione iniziale, oggi stesso andremo a far provare al ricciolino la bici più grande e ci prepariamo ad un'altro periodo di allenamenti ed ai fine settimana in gara o in gita con il club.


Anche i piccoletti stanno viveno una parentesi sportiva, visto che finalmente siamo riusciti ad incastrare il loro secondo corso di acquaticità, in vasca con me e l'Alpmarito.
Al momento, dopo due delle sei lezioni, paiono entusiasti e si buttano senza paura, mentre il grande sguazza nella parte di vasca dei bambini non riservata ai corsi e ci aiuta.
Noi genitori, intanto, ci facciamo venire il mal di schiena e, vista la temperatura di acqua e aria, la sauna è inclusa nel prezzo, ma va bene così.


Ultimamente ci sono stati i colloqui individuali alla scuola primaria, dopo la pagella del primo quadrimestre, ed al nido.
Sono andati tutti bene. Ho apprezzato, soprattutto, vedere che le educatrici conoscono bene i miei bimbi e sanno come prenderli e, per il Ricciolino, che ora vada a scuola decisamente più tranquillo. Non che non preferisca le vacanze e abbia voglia di entrare al mattino, intendiamoci, però poi racconta di più e più contento dell'anno sua giornata, come se gli pesasse meno che lo scorso anno.

Ultimamente le giornate si allungano e la luce favorisce il ritorno a parchi giochi e passeggiate pomeridiane, dopo l'uscita da scuola. E per i bambini, questo è un bene.



Ultimamente stiamo finalmente finendo i lavori a casa e ufficio.
E iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel, dopo anni e anni di incubo cantiere.

Ultimamente abbiamo passato un bel sabato pomeriggio di marzo con i nostri amici emigrati ad Edimburgo, che sono venuti a trovarci con la loro bimba, coetanea di Orsetto e Principessa.
Ed è stato bellissimo vedere i nostri figli insieme e poter di nuovo chiaccherare dal vivo, anzichè solo via skype.

Ultimamente il Ricciolino e l'Alpmarito stanno seguendo un corso in tre serate sulla "manutenzione della bicicletta" e lo trovano pure molto interessante...boh!


Ultimamente io ed il Ricciolino siamo stati al teatro dei bambini del Giacosa due volte con le amiche mamme ed i loro figli.
Sono sempre spettacoli ben fatti, con giovani attori davvero capaci ed è un piacere guardarli e poter stare insieme alle mie amiche.
Sono serate che ci vogliono!

Ultimamente ho di nuovo tagliato un pochino i capelli e li ho fatti ramati.

Ultimamente una domenica siamo stati a pranzo da un'amica e collega, con anche mio fratello e le sue figlie: abbiamo mangiato benissimo, il tempo era praticamente estivo, la casa era arredata e restaurata con molto gusto, i bambini hanno giocato tutti quanti in allegria e, insomma, ci siamo proprio divertiti.


Ultimamente è passato troppo tempo dal mio ultimo "ultimamente" !
Qui invece trovate gli "ultimamente" della scorsa primavera ed estate.

mercoledì 27 febbraio 2019

Una domenica di Carnevale ad Ivrea, in attesa della battaglia delle arance

Di Ivrea e del suo carnevale ho già scritto molto (trovate i post sotto l'etichetta "carnevale" e "ivrea") e non potrebbe essere altrimenti, visto che è la festa che amo di piu'una esplosione di allegria, colori, suoni, odori.
Una festa popolare che coinvolge gli eporediesi e tutti gli abitanti dei paesi vicini, in una settimana di follia collettiva e gioia.


C'è la battaglia delle arance, naturalmente (bella soprattutto in Borghetto, tra i Tuchini, nel mio rione!) per cui e' conosciuto il carnevale eporediese.


Ma c'è anche la parte storica, incentrata sulla Vezzosa Mugnaia ed il Generale, che ha inizio ben prima della domenica di carnevale in senso proprio.
C'e' la festa dei bambini e quella della musica.
C'è il coinvolgimento, con persone per strada ad ogni ora, ad ogni appuntamento, malgrado le stringenti misure di sicurezza che rischiano di soffocare spontaneità e libertà.


Cosi', complici il bel tempo e le temperature primaverili, domenica eravamo di nuovo per le vie della mia città, la mattina a godere della sfilata dei carri da getto dipinti e vestiti a festa,






 gustando zucchero filato e bugie,
il pomeriggio, a  guardare la presentazione degli Abbà, piccoli rappresentanti dei rioni cittadini



girando tra gli stand delle squadre di arancieri a piedi, che vendono divise, stemmi e gadgets,

e ad ascoltare il suono di pifferi e tamburi, vera colonna sonora del carnevale d'Ivrea.


Ora, se la salute ci assistite, aspettiamo con ansia domani, il giovedi' grasso!!!


E voi, come vivete il carnevale? E' una festa che vi piace? Partecipate attivamente?


giovedì 14 febbraio 2019

Sci di discesa VS. sci di fondo, ovvero sci alpino VS. sci nordico

Vi ricordate dei due post in cui scherzosamente misi a confronto nuoto e corsa, per evidenziare vantaggi e svantaggi di uno sport rispetto all'altro?  (No? Considerato che li scrissi nel lontano 2015, posso perdonarvi ma andate a leggerli, per sapere quali sono i miei personali 17 motivi per nuotare e 15 per correre e i lati di negativi di fare l'una o l'altra attività !)


Questo post nasce con lo stesso spirito scherzoso e la stessa premessa che è scritto da una  praticante di entrambi gli sport ma solo a livello amatoriale e medio, non agonistico.
E non solo...trovate anche l'opinione del ricciolino. 



Sci di fondo
Sci di discesa
1) Può essere molto faticoso.
Puoi scegliere facilmente con quale livello di intensità praticarlo: passeggiando come una mucca al pascolo oppure spingendo come una dannata, senza mai fermarti.
Ne consegue che volendo puoi bruciare molte calorie in pochissimo tempo. O anche sudare poco ma bruciare qualcosa comunque.
Se sia uno svantaggio o un vantaggio, dipende dal tuo obiettivo o dal tuo stato d'animo.
1) E' meno faticoso.
Mediamente è meno faticoso e dunque si consumano meno calorie.
Se sia uno svantaggio o un vantaggio, dipende dal tuo obiettivo o dal tuo stato d'animo.
2) E' salutare.
E' uno sport aerobico e completo, che coinvolge gambe, ma anche dorsali, spalle e addominali.
Insomma, ci si guadagna in salute.
2) E' meno salutare del fondo, nel senso che è meno completo.
E' uno sport maggiormente anaerobico e che potenzia molto soprattutto le gambe.
E' comunque attività fisica e dunque sembre positiva.


3) E' comodo, a livello di abbigliamento.
L'abbigliamento può essere molto tecnico ma anche per nulla.
Ho visto gente sciare tranquillamente con una tuta felpata, pile o maglione e giacca a vento o piumino tradizionali, di quelli che usi anche per fare "le vasche" in centro città.
E gente con la tutina da fondo super aderente o altro abbigliamento suoper tecnico (che negli anni, se ti appassioni, finisci per comprare).
In ogni caso, non è indispensabile acquistare un abbigliamento ad hoc diverso da quello per l'inverno in generale e questo, se sciate qualche domenica ogni tanto una settimana all'anno, può essere un grosso vantaggio.
3) E' scomodo, a livello di abbigliamento.
L'abbigliamento richiesto è abbastanza tecnico o, come minimo, è abbastanza specifico.
Non basteranno guantini di lana ma serviranno guanti caldi da sci, pantaloni imbottiti o comunque impermeabili per non trovarsi bagnati alla prima caduta, calze adatte agli scarponi ecc. Se però amate lo shopping, sarà un vantaggio!
4) E' comodo, a livello di attrezzatura.
L'attrezzatura è leggera e abbastanza comoda : con le scarpette da fondo si può camminare abbastanza comodamente e, tenuti in mano, non pesano mezzo quintale; in bagno le scarpette non sono d'ostacolo e gli sci poggiati sulle spalle non ti fanno venire i lividi, il braccio non si stanca troppo nel tragitto auto - pista, caricarli sul portasci dell'auto non è un esercizio di sollevamento pesi ecc.
Il che, se vi tocca portare anche sci e scarponi dei figli, è un toccasana.
E potete insegnare presto ai i figlia portarsi da soli gli sci e camminare con gli scarponi.
4) E' scomodo, a livello di atrezzatura.
L'attrezzatura è pesante e scomoda.
Con gli scarponi (notare la differenza di lessico tra "scarpette" e "scarponi", dice tutto) si fatica a camminare, si è rigidi come baccalà e si rischiano cadute ad ogni passo.
Andare in bagno per una donna o una bambina con gli scarponi? Una faticaccia!
Gli sci pesano come macigni sulle spalle e riuscire a metterli nel porta sci sul tettuccio dell'auto è un esercizio degno di sollevatori di pesi.
Il che, se vi tocca portare anche sci e scarponi dei figli, è una condanna.
E fino ai dieci anni suonati i bambini vi imploreranno di portargli gli sci e si lamenteranno degli scarponi.
Il tragitto auto - piste, soprattutto alla fine della giornata, è un supplizio.
Corollario del punto 4), l'attrezzatura è meno ingombrante: l'attrezzatura è meno ingombrante e dunque è più facile farla stare in auto con i figli!
Corollario del punto 4), l'attrezzatura è più ingombrante: l'attrezzatura fatica a stare in auto insieme alla famiglia!
5) E' un po' masochistico, perchè in fondo si cerca anche la fatica, però manca quella sottile ma indubbia soddisfazione di sfilarsi gli scarponi a fine giornata e godere del sollievo provato dai piedi.
5) Una volta arrivati sulle piste, non è masochistico. Lo è prima.
E poi, volete mettere la sottile ma indubbia soddisfazione di sfilarsi gli scarponi a fine giornata e godere del sollievo provato dai piedi?!?
6) E' veloce.
Non si fanno code in biglietteria. O almeno, a me non è mai successo, in nessuna località italiana o svizzera.
Niente code neppure sulle piste, visto che non ci sono impianti di risalita. Al massimo dovrete superare qualche sciatore in salita o farvi da parte per essere superati ma non c'è mai affollamento, per fortuna.
6) E' lento.
Le code in biglietteria sono all'ordine del giorno, soprattutto nelle ore di punta.
Lo stesso vale per le code agli impianti di risalita, soprattutto nelle stazioni sciistiche più rinomate e nei giorni più gettonati, purtroppo sono la norma
7) E' più ecologico.
L'impatto ambientale è molto contenuto.
Niente impianti di risalita, niente inquinamento, salvo quello dello spazzaneve quando batte la pista e l'eventuale (in genere comunque modesto), innevamento artificiale.
Minore, quando non nulla, modificazione ambientale prodotta per creare le piste.
Minimo anche l'impatto estetico d'estate.
7) E' meno ecologico.
Inutile nasconderlo: l'impatto ambientale è elevato, sia sotto forma di modifiche apportate al territorio per creare le piste, sia come consumo di carburante e, eventualmente acqua, per mantenere in funzione impianti di risalita, innevamento artificiale e spazzaneve.
Notevole impatto estetico negativo anche d'estate.
Non sempre le piste diventano pendii erbosi o sono fruibili d'estate da animali o persone.
8) E' molto rilassante, a livello mentale.
8) E' molto divertente!


9) E' poco o per nulla adrelanico.
Purtroppo per i miei gusti, poca adrenalina.
Però c'è la soddisfazione per la fatica, il movimento, il relax ecc.
9) E' molto adrenalinico!
Soprattutto con piste nere e vuote, quando puoi spingere sulla velocità e/o usare tutto lo spazio che vuoi.
10) E' sicuro.
Possibilità di infortuni e/o scontri con altri sciatori molto bassa.
10) E' abbastanza pericoloso.
In senso relativo, ovviamente.
Le possibilità di infortuni, traumi e/o scontri con altri sciatori è più elevata che nello sci di fondo ed in altri sport.
11) E' facile da imparare a livello molto basico.
Il livello principiante della tecnica classica (il c.d. passo alternato) si impara facilmente e rapidamente. Così bastano poche lezioni per poter fare da soli. Se invece si vuole diventare bravi e /o fare anche pattinato, le difficoltà ovviamente aumentano. E di molto.
11) Non è semplice da apprendere, anche a livello base, se non si ha dimestichezza con la neve.
Il livello basico richiede qualche lezione e molte ore di sci in più, per essere appreso.
12) I bambini possono inziare prestissimo, anche verso i due anni
12) I bambini devono attendere qualche anno in più.
E' indicato dai 5/6 anni,, alcuni dicono 4. Dipende anche dall'altitudine a cui si arriva rapidamente con funivie e/o seggiovie.
Molti genitori, che si chiedono preoccupati dove trascorrere le estati in montagna senza esporre ad un'altitudine non approvata dai pediatri i loro figli, trascurano completamente questo aspetto quando si tratta di portarli a sciare, andando oltre i 3.000 mt ben prima della pubertà.
13) E' economico
Costi di skipass ed attrezzatura sono contenuti: per una famiglia, è sicuramente un vantaggio non trascurabile.
Si parla in media di 7 Euro per un giornaliero, anche 4/5 nelle stazioni più piccole.
Anche le lezioni costano un po' meno.
13) E' caro.
I costi di skipass (in Valle d'Aosta, un giornaliero adulto costa in media sui 45 Euro) ed attrezzatura, soprattutto per una famiglia intera, sono importanti.
Per non parlare delle lezioni di sci.
Certo, con qualche accorgimento, si può risparmiare qualcosa, ma rimane comunque costoso.


14) Impegna poco tempo, anche se si va con calma.
Una giornata di sci può durare anche solo un paio d'ore e lasciarti soddisfatto e felice, pronto per una bella cioccolata calda o un aperitivo al bar o altri impegni.
Con i bambini, che si stancano prima, o dovendo incastrare altri impegni, non è male.
14) Impegna molto tempo.
Richiede almeno mezza giornata, se non dalla mattina presto alle cinque del pomeriggio. Altrimenti si rischia di passare più tempo in coda o in seggiovia che sciando e probabilmente sarà comunque così, a conti fatti.
15) E' fotografico.
Ti permette di goderti il paesaggio ad ogni passo e fotografare diventa inevitabile (anche perchè è un'ottima scusa per fermarsi un attimo a riprendere fiato!)
15) E' fotografico
Dalla funivia puoi goderti il panorama in pieno relax. E scattare fotografie in tutta calma.
16) E' silenzioso.
Il silenzio ovattato è quasi sempre assicurato.
E si riesce a staccare la mente o, al contrario, immergersi nei propri pensieri senza difficoltà
16) E' rumoroso.
Tra altri sciatori, gli impianti, la musica diffusa dai bar e/o dalle seggiovie e l'aria che fischia nelle orecchie, il silenzio è un'utopia.


17) E' uno sport "caldo".
Difficile patire il freddo mentre lo si pratica.
Un pò all'inizio e dopo, se non ci si veste e/o cambiano gli indumenti bagnati, però durante il movimento ci si scalda e, semmai, ci si ritrova a spogliarsi di strati divenuti superflui.
17) E' uno sport "freddo".
Si patisce spesso e volentieri il freddo, soprattutto alle estremità, anche se ben vestiti. Sciando si suda ma poi le risalite immobili sugli impianti spesso raffreddano, così come l'aria durante la discesa.
18) Volendo, e' uno sport "social": si può sciare per ore senza mai smettere di chiaccherare.
Sempre che amici, compagni di sciata o figli più in forma di noi non accellerino per farci mancare il fiato o non decidono di lasciarci indietro.
Io, ad esempio, riesco a parlare e pure mio figlio: per disperazione, mio marito "ci semina" dopo il primo chilometro.
18) E' più solitario ma non è neanche detto
Si può andare a sciare in compagnia ma ma si parla sugli impianti ed al bar, non mentre si scia. E a volte ci si perde tra una seggiovia e basta.

In comune entrambi gli sport hanno la possibilità di fare stare all'aria aperta e godere delle bellezze della natura della montagna in inverno, muovendosi e divertendosi.
E non è poco!

E questo è quello che ne pensa il ricciolino.



Lati positivi dello sci di discesa: 
- non si fa fatica, basta mettere gli sci verso il basso, chianarsi un pò e si va!
- non bisogna fare le salite faticando e neppure scaletta perchè ci sono gli impianti;
- si va veloci;
- sulle seggiovie ti riposi e puoi goderti il paesaggio.

Lati positivi dello sci di fondo:
- è divertente, perchè si può andare fuori pista senza pericolo nella neve fresca e anche giocare in squadra con la palla o a hockey e fare i percorsi;
- le scarpette sono comode;
- puoi faticare!
- sei in posti belli in montagna.



p.s. Alla fine, quale dei due sport preferisco io?
Anche se, come ho scritto pochi giorni fa, per i bambini e con i bambini al momento privilegiamo lo sci di fondo, la mia passione rimane lo sci di discesa, da praticare però in giorni di non affollamento e senza figli!


Ora tocca a voi....quale sci o altro sport invernale preferite e praticate ? Cosa ne pensate delle differenze che ho indicato? E dell'opinione del ricciolino? Condividete?

giovedì 31 gennaio 2019

Ad un anno dall'infortunio e sette cose (+1) che mi ha insegnato

Un anno ed un giorno fa mi sono rotta il ginocchio andando a sciare con mio figlio.
Una banale caduta, i legamenti forse ancora lassi per la recente gravidanza e parto, la forma fisica tutt'altro che perfetta, nonostante mi sentissi bene e...emipiatto tibiale rotto, crociato anteriore rotto, menisco a frammenti.


Un infortunio che mi ha costretto a rallentare, visto che fermarmi proprio non potevo.

Due gemelli di sette mesi che avevano appena iniziato il nido, un figlio di sei alle prese con la prima elementare, il lavoro da libera professionista che stava finalmente riprendendo ritmo, dopo lo stop forzato del post partum, una casa in cui ci eravamo trasferiti da quattro mesi, ancora da adattare a noi e con qualche lavoro di troppo in sospeso. Scuola, ufficio, nido e supermercati raggiungibili solo in auto.
L'infortunio mi è sembrato una tragedia, che si sommava alla stanchezza per i mesi precedenti ed alla fatica quotidiana.
Soprattutto, però, ho avuto paura di perdere un pezzo importante della mia personalità: la voglia di praticare sport.
Ho avuto paura di non poterlo più fare, di non tornare mai più "come prima", proprio quando pensavo che, essendoci riuscita dopo la prima gravidanza, anche la seconda non sarebbe stata un grosso problema.
Proprio quando mi stavo riprendendo dai primissimi mesi in simbiosi con i gemelli.

E' passato un anno, non ho ancora avuto modo di farmi operare e questa paura non se ne è ancora andata. Se ne sta sempre lì, in un angolo della mia mente.
Anche stanchezza e sconforto prendono spesso il sopravvento, perchè la salute (nostra e di chi amiamo), inutile girarci intorno, è davvero ciò che c'è di più importante nella vita.

Eppure è passato un anno e io cammino, anche in salita ed in discesa, anche per un'ora o due e riesco anche a portare il porte-enfant in piano senza grossi postumi al ginocchio, faccio le scale e guido senza alcun problema.
Pratico yoga facendo quasi tutte le posizioni, un giorno ho anche corso mezz'ora.
Il dolore c'è, specie dopo gli sforzi, spesso il ginocchio si gonfia, è comunque fastidioso sempre, pure a riposo, ma è sopportabile.
Non ho ancora avuto il coraggio di provare a sciare (fondo, non certo ancora discesa) ma è perchè aspetto la neve giusta.
Arrampico, seppur con il timore di cadere male sul tappeto.
Non sono tornata come prima, non so ancora se e quanto riuscirò a fare sport e se e quando potrò farmi operare. Nè se sia davvero necessario.
Però, sport a parte, conduco una vita normale. Mi è andata bene.

Eppure anche questa esperienza negativa mi ha insegnato molto:

1) ho capito che detesto aver bisogno di aiuto e dipendere agli altri e comunque, l'aiuto di cui necessiti non arriverà mai nelle forme che vorresti, per il semplice fatto che ciascuno di noi ha abitudini e modi di "fare le cose" diversi.
Tuttavia, io sono fortunata perchè mia madre, mia nonna e i genitori di mio marito ci hanno supportato molto. Senza di loro, non sarei riuscita ad affrontare gli impegni quotidiani, a spostarmi, a portare i bambini al nido ed a scuola ecc.
Ho dunque avuto ulteriore conferma della loro vicinanza.
Lo stesso posso dire per alcuni preziosi amici, che si sono rivelati davvero tali. 
Alcuni una volta di più, altri senza che me lo aspettassi.
Non solo mi hanno dato una mano in modo pratico ma mi sono stati vicino anche emotivamente, con telefonate, visite, messaggi ecc.
Senza di loro, forse oggi non sorriderei così.
In altre parole, le persone che ti circondano sono fondamentali;

2) ho capito che non bisogna rimandare piccoli incombenti domestici e cure personali che per noi fanno la differenza tra sentirsi a posto ed essere a disagio, perchè ogni volta che esci di casa, non sai se ci tornerai con tutte le gambe e braccia funzionanti! 
E tornarci infortunati vedendo che ciò a cui teniamo non è a posto aggrava le cose.
Parlo di particolari, gesti piccoli ma fondamentali per sentirci a posto.
Per questo, se già prima mi dava fastidio, ora non sopporto di uscire di casa con il letto sfatto, le briciole sul pavimento della cucina o le tazze nel lavello, nè di non mettermi la crema per il viso (unica ruotine di bellezza che rispetto!).
Insomma,"mai rimandare a domani quello che puoi fare oggi", come mi ha sempre detto mia nonna!

3) trovare una baby sitter è difficile. Trovarla per dei neonati è difficilissimo. Trovarla per due neonati e con la patente e la capacità di portarli in giro è una impresa impossibile. Almeno qui.
Non c'è stato nulla da fare: o non potevano gestirne due o non potevano portarli a/dal nido.
Poter guidare è dunque fondamentale, crearsi una rete di sostegno prima di averne bisogno anche;

4) i clienti non hanno pietà, mai. Nè se stai partorendo, nè se stai allattando due gemelli, nè se sei infortunata. Tu per loro sei solo un mezzo, ti pagano (o magari neppure quello) e dunque devi esserci sempre e comunque.
E allora bisogna ricordarsi che non viviamo per lavorare ma lavoriamo per vivere e che non saranno i clienti a ricordarci, ma la nostra famiglia ed i nostri amici.
Insomma, insieme alla seconda gravidanza, questo infortunio mi ha convinto che non sarò mai una perfetta donna in carriera, perchè la vita per me è soprattutto alto, pur apprezzando il mio lavoro;

5) trovarsi bene con il sistema sanitario nazionale ed i medici in generale è questione di fortuna, geografia e denaro. 
Ci sono ospedali migliori e peggiori, come pure medici più competenti e meno competenti e se non hai mezzi economici e aiuto per trovare la struttura ed il medico giusto, può capitare che le prescrizioni mediche e le diagnosi siano sbagliate e apportino più danni che benefici.
Io nel complesso sono stata fortunata ma...chi non lo è altrettanto?
Molto funziona, però non basta. Con il livello di tassazione italiano, il c.d. sistema sanitario nazionale non può essere così disomogeneo e frammentario, npn è giusto;

6) "la necessità aguzza l'ingegno" è un detto che ha molto più di un fondo di verità. 
Ad esempio, io usavo la sedia con le rotelle da scrivania per portare i gemelli in giro per casa e cavarmela da sola.
Il solo problema è che non sai cosa ti servirà prima di averne bisogno. Però gli essere umani sono davvero intelligenti e possono molto se costretti, quindi..abbiate fiducia, una soluzione si trova;

7) Io sono forte. E capace. Talmente forte e capace da riuscire a sorridere e scherzare anzichè esprimere dolore, mentre aspetto i soccorsi e i nonni, per non far preoccupare mio figlio; da rimanere sola in casa durante i giorni feriali della settimana con un ginocchio immobilizzato, due stampelle e tre figli, di cui due ancora incapaci di camminare; da affrontare fisioterapia, difficoltà e visite pensando positivo; da ripartire sempre.
Non così forte da riuscire a dimenticare, però; non abbastanza da riuscire sempre a trattennere le lacrime ripensando ai mesi difficili che ho trascorso in passato.
Ho capito che sono forte e capace. Però certe volte esserlo è sbagliato, perchè poi rischi di metterci il triplo ad elaborare gli eventi e di trascinarti lo sconforto per troppo tempo. E questo non fa bene.

Comunque, caro ginocchio, in primavera voglio provare a correre e pedalare e, non appena possibile, tornare a sciare!



martedì 1 gennaio 2019

Ripensando al 2018 , guardando al 2019

Oggi non vi racconterò come è andato il mio Natale, nè vi dirò se Babbo Natale, a cui scrissi questa accorata lettera, ha esaudito almeno uno dei miei desideri.
Lo farò domani o fra qualche giorno.

Oggi, a giudicare da quanto leggo in Internet, è la giornata degli auguri, dei bilanci e dei buoni propositi per il 2019.

Ecco, sui buoni propositi, per quest'anno passo.
Già il pensiero mi ha sempre messo ansia e, comunque, lo scorso anno ne ho formulati due piccoli piccoli, che c'entravano con lo sport ed il movimento: 23 giorni dopo mi sono rotta emipiatto tibiale, menisco e crociato anteriore del ginocchio destro. 
Quindi, col cavolo che ci ricasco!

Preferisco, dunque, dedicarmi ad un bilancio sintetico del 2018 appena volto al termine.

Momenti NO

- la mia rottura del ginocchio;
- l'incidente che ha coinvolto una cara amica, causato da un guidatore distrato dal telefonino, e i cui postumi sono ancora visibili;
- ben due operazioni chirurgiche, per i due maschietti di casa (Orsetto e Ricciolino), a poca distanza l'una dall'altra;
- spese per la casa a non finire (infatti non sono ancora finite);
- cambio di studio;
-  un problema di salute del ricciolino che ci ha tenuti per un pò con il fiato sospeso e che solo l'esito positivo di una serie di esami ha ridimensionato;
- un'infinità di malattie da raffreddamento, infantili, eczemi ecc. per tutti noi, gemelli in primis.
Anche in vacanza, anche a Natale, certo;
- litigi, purtroppo tanti. Perchè quando la stanchezza è tanta e la routine è faticosa per impegni familiari e lavorativi, è difficile non litigare.


Momenti SI'

- l'inserimento al nido di Orsetto e Principessa, perfettamente riuscito, malattie infantili a parte;
- la prima vacanza in cinque, addirittura al mare e persino con belle giornate in compagnia di care cugine;
- le prime passeggiate in montagna a cinque e brevi pedalate tutti insieme (i gemelli nel carretto);
- la prima volta sulla neve per Orsetto e Principessa;
- le gare di mountain bike del ricciolino, che lo hanno divertito ed esaltato;
- soddisfazioni lavorative;
- gli amici ed il tempo trascorso con loro;
- la famiglia o meglio, le famiglie di origine, che pur con i loro pregi e difetti  comunque ci sono vicine;
- lo yoga, che mi aiutato a recuperare la flessibilità del ginocchio e mi rasserena sempre;
- i primi passi dei gemelli;
- il primo compleanno dei gemelli ed il settimo del ricciolino, occasioni di feste, bilanci, gioia;
- il pranzo per i 90 anni di mio zio;
- l'anniversario del primo anno nella nostra casa.

Soprattutto, però, c'è una sensazione che anche nei momenti di maggiore stanchezza e sconforto e tristezza non mi abbandona.
Ci ho messo tempo a prenderne coscienza, a darle un nome, ma ora so cos'è.
E' una sensazione difficile da descrivere e spiegare ma so che qualcuno o forse molti, leggendo, capiranno: è un senso di completezza, dopo anni di incompiutezza.
Perchè ci sono i miei tre figli, quelli che, ne sono certa, erano già nel mio cuore prima ancora di essere concepiti.

E ora, il mio augurio per il 2019, semplice semplice.

 

A tutti voi che mi leggete ed alle vostre famiglie, nonchè a me stessa ed a tutte le persone care che mi circondano, auguro un 2019 ricco di salute e affetti veri e sinceri.

Perchè il lavoro ed una certa quantità di denaro sono necessari, questo è fuori di dubbio, ma sono la salute e l'affetto nostro e delle persone che amiamo, siano essi stretti congiunti, amici, parenti, conoscenze nate per caso o famiglie costruite con tenacia e passione, che rende la vita degna di essere vissuta e ci permette di creare, giorno dopo giorno, momenti di felicità, soddisfazione, gioia, tenerezza e serentà.


mercoledì 19 dicembre 2018

Quest'anno per Natale vorrei...lettera di una mamma a Babbo Natale

Premessa: questo non è un post sponsorizzato. Non ho nulla da vendere o pubblicizzare, anche perchè mi pare che ci siano in rete già abbastanza post di quel tipo, per quest'anno.



Caro Babbo Natale,
mancano una manciata di giorni a Natale e, forse, arrivo in ritardo con la mia letterina.
Confido, però, che i Tuoi elfi siano più efficenti delle Poste Italiane e riescano a scovare in rete questa letterina nonostante i giorni di picco lavorativo che sicuramente state vivendo, su al Polo Nord.

Quello che meno dipendeva da Lei. Ci hanno infatti pensato amici e famiglia.

Inutile chiederLe la motivazione di tanta scarsa collaborazione: Ti direbbe che è colpa mia, che ho esagerato esprimendo sogni assurdi, per di più aventi per oggetto prestazioni continuative.
A mia difesa posso ribattere che credere in Voi dovrebbe servire proprio a questo: per tutto il resto, come dice la pubblicità, c'è la carta di credito.

Siccome sono una testona (non per niente faccio l'avvocato, no?), quest'anno ci riprovo ma torno a rivolgermi a Te, come da tradizione, cercando perfino di contenermi.

Dunque, caro Babbo Natale, questo Natale vorrei:

- la neve la Vigilia di Natale (no, non devi per forza metterTi d'accordo con l'universo climatico, basta che soffi un pò della Vostra neve dal Polo in giù, verso l'Italia...non chiedo mica la luna!);

- mangiare tanto e bene senza ingrassare soffrire di allergie alimentari (tranquillo, Ti aiuterò anche io, con una bella dose di antistaminici !);

- riuscire a scattare qualche fotografia dei bambini VERAMENTE BELLA. 
Per intenderci: non mossa, non sfocata, non con i bimbi con la bocca aperta, non di sotto in sù o schiacciata verso il basso, non troppo buia o troppo chiara.. e possibilmente in cui si veda qualcosa, non solo porzioni di piedi, visi e manine, carta da regalo ecc.
No, aspetta, non dirlo: non dipende dalla mia abilità di fotografa e dall'attrezzatura. Dipende da Te: dovrai, infatti, far sì che i bambini stiano fermi almeno un secondo, nella giusta posizione e nel momento opportuno. Un secondo, che sarà mai!!! Sei o non sei Babbo Natale?!?

- non ricevere capppellini, sciarpe, guanti, per me o i bambini, nè accessori per la cucina usare una volta ogni morte di Papa (mi si perdoni l'espressione). Magari neppure pigiami della taglia sbagliata, eh? Bada bene, nè da conoscenti, nè da parenti (Tu sai a chi mi riferisco...)
E su questo non avrai nulla da obiettare no? Bene, bravo, acconsenti.
Ti basta poco, giusto controllare i pacchetti prima della consegna.... però impegnati per favore, altrimenti mi tocca un giro alla Caritas subito dopo Natale e, cosa ancora più gravosa, sfoderare sorrisi di circostanza e ringraziamenti mentre vorrei divorarmi il simpatico donatore di oggetti inutili e sovrabbondanti.

niente malanni per me ed i bambini, almeno il 24, 25 e 26 dicembre e, se riesci, anche il 31 e il 1. Soprattutto, però, niente malanni la settimana del rientro, quella dal 7 gennaio, per capirci. 
Perchè avrò davvero bisogno di riportarli a scuola e tornare al lavoro, credimi fin d'ora sulla parola!

- la casa autopulente, come dissi a Tua moglie due anni fa, sarebbe sempre gradita, sappilo. In alternativa, però, Ti concedo di accontentarmi con un utile elettrodomestico: asciugatrice, robot tipo Bimby, robot lavapavimenti...vedi Tu ma con un'accortezza. Il costo non deve venir addebitato sul conto corrente mio o del marito, altrimenti non ci siamo, capito?!?

- un figlio settenne che fa i compiti senza protestare e legge ad alta voce frequentemente per il puro piacere di farlo. 
ATTENZIONE: non mi serve il figlio, quello già c'è (anzi, ne ho tre e mi bastano), mi serve che VOGLIA compiere le azioni sovra indicate di buon grado e senza costringermi a minacce, ricatti, urla e senza che pianga, protesti, cerchi di scappare o metta in atto altre simili modalità di reazione.

- riuscire a sciare (mi accontento dello sci di fondo...vedi come sono brava?!?) senza dolori (o peggio) alle ginocchie, sia quello rotto che quello sano, e senza avere il mal di gola due giorni dopo. 
Ho bisogno di attività fisica all'aperto. Tanto. E ti assicuro che accontentando me, farai felice tutta la famiglia.

- un marito presente. Fisicamente e mentalmente presente, per più di due giorni consecutivi. 
Lo so, lo so, che qui Tu puoi fare poco ma un discorsetto da uomo a uomo, almeno? Glielo vogliamo fare? Anche con il suo capo, mica solo con lui.
Sappi che conto su di Te.

- la pazienza di reggere certe situazioni e persone a Natale che...non sto a scrivere di più, tanto immagini. 
Anche un pò di pazienza in più con i bambini non guasterebbe, già che ci sei.

Infine, se la slitta non supera i limiti di peso e volume imposti dall'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), qualche bene materiale di poco valore...
Ad esempio: un'auto nuova (ma anche usata e in ottimo stato) in cui stiano comodamente tre seggiolini dietro (mi serve pure, non è che chieda oggetti futili !); una borsa gialla capiente ma leggera in morbida pelle (no, non mi serve, ma non guasta mai), un nuovo obiettivo 18-55 per la mia amata Canon, scarpe belle e comode (anche queste, in effetti non servono ma di scarpe e borse non se ne ha mai abbastanza), creme idratanti per il corpo morbide e e piacevoli (ma senza aloe vera - o finta - e senza quelle altre mille erbe a cui sno allergica), tanti bei libri, un abbonamento annuale a corsi di yoga on line, la carta dei musei piemontesi ecc.
Anche in questo caso, vale l'avvertenza: "Il costo non deve venir addebitato sul conto corrente mio o del marito, altrimenti non ci siamo, capito?!?"

Infine, se vuoi fare il grandioso, sappi che la lista di due anni fa è sempre valida.

Allora, cosa ne pensi Babbo Natale? Che ho esagerato anche quest'anno?!? E no, dai, non puoi mica sempre sottrarTi alle Tue responsabilità di dispensatore di magici doni...non Ti chiami mica Peter Pan!!!

Auspicando in un Tua positivo riscontro già dalla Vigilia di Natale, Ti ringrazio anticipatamente e molto cordialmente saluto.

 Mamma Avvocato


P.S. IMPORTANTE
Per quanto riguarda i miei bambini, sappi che Ti ho evitato una discreta scocciatura perchè il ricciolino avrebbe voluto domandarTi delle scarpe con le molle "retrattili" da usare quotidianamente per camminare e saltuarimente per saltare in giro..solo una buona dose di diplomazia Ti ha evitato la difficile richiesta.
In cambio, però, Ti chiedo un enorme favore: non portare regali ingombranti e troppo rumorosi, perchè qui siamo già al completo (e fai sparire da sotto l'albero tutti quelli che parenti mal intenzionati - verso noi genitori - vi metteranno la sera della Viglia!!!) e, soprattutto, testali bene.
Devi sapere, infatti, che Orsetto e Principessa, a dispetto delle apparenze, non sono due angioletti di gemelli.
Sono due piccoli e diabolici distruttori di giochi e qualsiasi altro oggetto o arredo incontrino nel loro cammino.
Pensa che, quando non litigano, architettano ingegnosi piani per distruggere.
Non ci credi?
Ti dico solo che in soli diciotto mesi, di cui 12 non deambulanti, hanno smontato il rubinetto del bidet, fatto cadere nel sifone del bidet (lo amano, il bidet!) i loro spazzolini da denti, letteralmente svitato e poi divelto da ambo le parti il cancelletto in legno a protezione delle scale, distrutto un utensile da cucina in acciaio, rischiando poi di cavarsi gli occhi a vicenda, fatto andare in mille pezzi piatti, bicchieri e la candela di Natale preferita del ricciolino, strappato pagine di libri, rotto due carillon, fatto a pezzi un orologio da polso, sparso pezzetti di fazzoletti di carta per tutta la casa, spaccato innunmerevoli giochi e giochini in plastica e molto, molto altro.
Come dici? E' meglio che stipuli una polizza assicurativa da "buon padre - buona madre - di famiglia"? 
Ecco, bravo, magari regalami quella, con i premi pagati per i prossimi vent'anni, però, mi raccomando!!!







giovedì 13 dicembre 2018

In questo periodo pre natalizio...(e un Babbo Natale di origami)

Ero partita bene, con tre post regolari a settimana.
Poi lavoro, malanni di stagione, compleanni, lavori in casa, ancora malanni, ancora lavoro ecc., ci hanno messo lo zampino.
E ora che manca poco a Natale, penso che tutti sappiate la fatica che si fa a stare dietro agli impegni che si moltiplicano ed aggiungono all'ordinario, cercando nel contempo di portarsi avanti con il lavoro perchè le vacanze di Natale, per una libera professionista o lavoratrice autonoma (o forse per tutti), significano corse prima e dopo.

Aggiungetevi che non amo i soliti post su quali calendari dell'avvento comprare o realizzare, sui "migliori regali per...", peraltro spesso sponsorizzati, sull'abbigliamento per le feste ecc.
Non perchè vi veda nulla di male, ben inteso, ma perchè dopo anni sul web sono satura.
Leggo, ma quest'anno non ho voglia di pubblicare.

E di altri argomenti (a parte commenti alle tragedie che purtroppo rimandano i tg)  in questo periodo nessuno ha voglia di leggere.

Ecco dunque spiegata la mia scarsa presenza, nell'ultimo periodo, in questo spazio virtuale.
Intanto, però, vi aggiorno.



Come penso il 99% degli italiani, anche noi abbiamo addobbato la casa a festa, attendendo però il canonico 8 dicembre.
Albero, luci, presepe, candele e angioletti in ogni dove...c'è tutto anche questa volta (c'è troppo, sostiene come di consueto l'Alpmarito Grinch)...



Calendario avvento Lego City 2017, rimesso anche quest'anno.






La letterina a Babbo Natale è stata spedita per tempo ed è anche già arrivata la gradita risposta (se volete mandarla anche voi, qui e qui trovate le indicazioni).


Anche il nido dei gemelli ha montato il suo albero e chiesto ai genitori di contribuire con un addobbo a bimbo, a libera scelta su comprato o fatto a mano.
Noi abbiamo portato due palline dell'Ikea e un Babbo Natale fatto in casa che si è guadagnato il posto della stella sulla cima dell'albero, per la gioia del ricciolino, che mi ha aiutato a farlo.


E' bello vedere l'albero che si arricchisce giorno per giorno (nella foto era il primo giorno) di decorazioni tutte diverse ed osservare i bambini che si fermano ad ammirarle e scoprirle!!!


Frattanto, l'aereosol ha ripreso il suo post d'onore in cucina, a portata di mano, proprio vicino al calendario dell'avvento scelto per quest'anno; visite dal medico, dall'allergologo, dal pediatra ecc. sono di nuovo frequenti, le riunioni scolastiche ci aspettano e il lavoro incalza (e di questo sono pure felice!).
 

L'idea sarebbe anche di andare a qualche locale mercatino, a vedere i presepi e poi raccontarvelo (come avevo fatto con i presepi in finestre e fontane del Borgo di Bard, per il ricetto di Candelo, e per gli eventi natalizi per bambini in Canavese), ma, per ora, vuoi per i motivi di cui all'inizio del post, vuoi per la strenua opposizione dell'Alpmarito Grinch (ma perchè? Perchè???), ancora non ci siamo riusciti.

Nella speranza di sopravvivere anche alla prossima settimana ed arrivare al Natale, magari tutti sani (dai, dai dai, incrociate le dita per noi!), questo è tutto.
 
p.s. Se volete realizzare anche voi il Babbo Natale, sappiate che le istruzioni sono le stesse che avevo riportato qui, per i pupazzetti da dita, solo che dovrete utilizzare carta natalizia disegnata da un solo lato, avendo cura di ritagliare due quadrati di dimensioni consone all'uso che volete farne.



Noi abbiamo poi avvolto il Babbo Natale di carta attorno ad una pallina di polistirolo, fermandolo con il nastro adesivo  trasparente, poi bucato il cappello con un ferro da calza per infilarci il nastrino, nel caso al nido avessero voluto appenderlo.


Rapido, abbastanza d'effetto e, soprattutto, adatto ad essere realizzato anche dai bambini.

Volendo, sta in piedi anche senza pallina e si può usare come decorazione per la casa o centro tavola.